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Autore: marios222    16/08/2017    0 recensioni
e la storia di teresa lisbon e patrik jane
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera era scesa sulla città di Sacramento, le luci dei palazzi illuminavano le strade tutt'intorno.
Anche nell'edificio del CBI le luci erano ancora accese, nonostante fosse tardi.
*************
Mi trovavo nel mio ufficio a compilare gli ultimi rapporti.
Finii di redigere l'ultimo di essi e raccolsi le mie cose, pronta a tornare a casa per potermi finalmente rilassare un po'.
Il bullpen era deserto, il divano vuoto, nonostante fossi sicura che Jane si sarebbe trattenuto qui anche questa notte.
Ormai, da quando Red John era morto in un incidente d'auto, erano pochissime le notti in cui tornava alla sua vecchia villa, ma, nonostante tutto, non era ancora pronto a venderla.
Decisi di andare a controllare l'attico, il suo rifugio -oramai non più così tanto- segreto.
Abbandonai la borsa e i tre fascicoli che dovevo portare in archivio sulla scrivania di Cho, dopodichè salii lentamente le scale e, arrivata davanti alla pesante porta, esitai.
Questa si aprì improvvisamente davanti ai miei occhi e un Jane alquanto sconvolto ne uscì, scontrandosi con me, immobile lì davanti.
Lo vidi mentre cercava di asciugarsi frettolosamente gli occhi, cercando di nascondere le lacrime.
-Hey, Lisbon, sto scendendo a farmi un thè.-
Mi paralizzai al suono di quella voce roca, che sembrava quasi un sussurro.
Poi, senza quasi accorgermene, parlai: -Jane- iniziai, cercando di essere più dolce possibile -non ti crede nessuno.-
Provò a ridere. -Avete imparato tutti dal migliore.-
-Hai ragione- sorrisi assecondandolo.
Mi prese per mano e mi portò fino al piccolo letto posto all'angolo della stanza.
Mi spinse leggermente dalle spalle e io caddi seduta, chiedendomi cosa stesse facendo.
Lui tornò indietro,inizio palare io annui ,Reprimere i miei sentimenti per lui stava diventando sempre più difficile, soprattutto in quella situazione.
senti ti devo dire una cosa teresa....silenzio
"Allora?"Chiede Teresa dopo qualche minuto di silenzio.
"Sì giusto..ehm..allora..quindi..io...io volevo dirti che...che.."Dio mio da quando sono diventato dislessico?!
"Aspetta aspetta! Il mio grande mentalista senza parole?! Dev'essere una cosa veramente importante!"
Cerca di alleggerire la tensione e le sue parole inconsapevoli mi danno una spinta: mi ha chiamato suo. Sorrido.
"Ce la posso fare..allora...ascolta...è da prima
che volevo dirti che..che ti amo...è già
da molto ma adesso sono finalmente pronto.
Pronto per andare avanti, per andare avanti
con te, se lo vorrai..se invece non lo vorrai..
beh, allora tornerò ad essere
l'uomo con la fede al dito fedele fino
alla morte alla moglie e all'unica altra donna che ama, anche
se non è sua. Perchè da quando ho iniziato ad innamorarmi di
te, tu hai occupato i miei pensieri a tutte le ore del giorno
e della notte, in ogni momento della mia vita...e ho iniziato
a immaginarmi come sarebbe stato bello svegliarmi con te ogni mattina, dormire con te, semplicemente poter gustare ogni cosa con te. E spero di riuscire
a farlo, se tu lo vorrai.."
Silenzio.lo so teresa tu non mi ami lascia perdere
fa finta che non ho detto niete ok...........
io rimase a bocca aperta e pesai allora anche lui mi cotrocambia
devo diglielo.Le parole mi scapparono letteralmente di bocca, prima che potessi fare qualcosa per fermarle.
-Ti amo.-
Si irrigidì e si staccò da me bruscamente, alzandosi di scatto e cominciando a passeggiare nervosamente per tutta la stanza.
Provai a riparare i miei errori, ma mi interruppe prima che potessi parlare.
-T-tu non puoi amarmi, Teresa- disse passandosi le mani sul viso -Non puoi. I-io sono un...-
A quel punto mi alzai di scatto anche io e lo raggiunsi.
-Tu non sei un mostro, Patrick. Red John lo era. Tu sei un uomo provato dal tempo e dagli eventi della vita, ma qui- dissi poggiando le mie mani sul suo cuore -qui tu sei un uomo vero, buono e soprattutto, sei capace di amare. Un mostro non tenterebbe di farmi ridere a tutti i costi mettendosi anche in ridicolo facendo stupidi balletti*, capisci?-
Poggiò le sue mani sulle mie, ancora sul suo petto.
-Vivi di nuovo, lascia liberi i tuoi sentimenti Patrick.- continuai.
Il suo viso si avvicinò sempre di più al mio e fu un attimo che le sue labbra sfiorarono le mie, inizialmente timide, facendosi poi audaci.
Le mie mani strinsero la sua camicia e le sue passarono sulle mie spalle per togliermi la giacca.
Quando questa toccò il pavimento, mi resi conto di ciò che stava succedendo.
-Patrick, non devi sentirti obbligato ad andare avanti se non ti senti pronto- dissi sospirando e cercando di fermare i suoi -ora passionali- baci sul collo.
-Non mi sento obbligato, Teresa. Io lo voglio, voglio questo, voglio TE.- disse baciandomi di nuovo.
Mi lasciai andare completamente al desiderio.
Incominciai a sbottonare la sua camicia e una volta a petto nudo le mie mani passarono subito ai suoi fianchi, cercando di slacciargli la cintura.
-Calma ragazzaccia- mi disse Patrick con voce affannata.
Mi baciò e poi fu il suo turno.
La mia camicetta e i pantaloni finirono a terra insieme alla giacca.
Restata in intimo, abbassai lo sguardo, rossa in viso per l'imbarazzo.
-Non vergognarti, Reese. Sei bellissima.- mi rassicurò sorridendo.
Sorrisi a mia volta, maliziosamente.
-Ora tocca a me.-
Lo sfiorai leggermente più di una volta partendo dal petto fino agli addominali, ben visibili sul suo ventre, deviando poi verso i fianchi, giù sulle gambe e infine sulla sua evidente erezione.
-Teresa- lo guardai mentre ansimava il mio nome ad occhi chiusi.
Gli slacciai la cintura e abbassai i pantaloni.
Sotto indossava dei semplici boxer blu che non lasciavano nulla all'immaginazione.
-Wow- sospirai.
Rise di gusto e poi, prendendomi per mano, mi riportò su quel lettino, dove mi fece stendere.
Appoggiò in terra l'album e si stese su di me, reggendosi sugli avambracci.
Finimmo di spogliarci a vicenda e poi ci guardammo negli occhi.
-Sei sicura?-
-Come mai in vita mia.-
Mi baciò nuovamente e intensamente, dopodichè mi afferrò i polsi e li bloccò vicino alla mia testa.
Baciandomi il collo, annullò la distanza tra i nostri corpi, entrando lentamente in me.
Gemetti, mentre lui respirò a fondo sulla mia pelle.
Stette fermo finchè non annuii, dopo essermi abituata a lui, e fu solo a quel punto che cominciò a spingere.
Iniziò piano, con movimenti controllati e regolari che mi facevano perdere lucidità poco a poco.
Lo incitai e lui cominciò a muoversi più velocemente al mio interno.
I nostri gemiti si fusero assieme, soffocati dalle nostre bocche affamate d'amore.
Ormai vicina al piacere, liberai i polsi dalla sua stretta e gli strinsi le spalle, graffiandogliele.
Capendomi, si mosse più velocemente e più forte, facendomi gemere ripetutamente. L'orgasmo sopraggiunse inaspettatamente.
Mi inarcai contro di lui e gli morsi la spalla, mormorando il suo nome.
Lui mi diede piccoli morsi sul collo, alternandoli conm dolci baci.
Respirammo affannati e quando si spostò per stendersi al mio fianco lo imitai, poggiando la testa nell'incavo del suo collo e la mia mano sul suo cuore, che batteva ancora accelerato.
Fu come un sogno sentire quelle parole venire pronunciate proprio da lui.
-Ti amo, Tess.-
-Ti amo anche io, Patrick.-
Ci addormentammo così, stretti l'uno all'altra.
dopo quella notte siamo andati vivere insieme dopo un mese ci siamo sposati e sono
diventa teresa jane e adesso siamo nel nostro
giardino festegiare il copleano di james jane e lily jane si ho ho avuto due gemmelli....




spero che piace commentate voglio cosigli grazie
   
 
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