I colori delle luci stroboscopiche danzavano sulla sua pelle chiara creando un arcobaleno di sfumature che si amalgamavano alla perfezione con i movimenti che stava compiendo. Sembrava fosse stato creato con quei colori addosso, che quei flash colorati danzassero per lui. Verde, rosso, viola, blu, si riflettevano nei suoi occhi rendendoli ancora più luminosi.
La porta d'ingresso per la perdizione.
Nel giro di pochi istanti eccolo che era innanzi a lui, ad un soffio da lui. Così vicino come mai lo aveva avuto.
Il cuore che gli rombava nel petto aveva sormontato anche la musica che sentiva pulsargli sulla pelle. Batteva così veloce che lo stesso Hajime temeva di vederlo piombare fuori, direttamente tra le mani del ragazzo che lo aveva raggiunto.
«Hey».
«Ciao».
Per riuscire a farsi sentire Tōru si era completamente addossato ad Hajime, parlandogli direttamente all’orecchio.
«Ti va di ballare?».