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Autore: Ayr    21/08/2017    5 recensioni
Mi hanno accusato di tradimento, ma sono solo una vittima innocente degli eventi, incastrata da qualcuno più furbo e spietato di me, che non ha avuto rimorsi nel coinvolgermi in tutto questo e nel far ricadere la colpa sul mio capo, su cui, ora, pende la lapidaria sentenza: verrò destituito dal mio incarico e cacciato da quella che fino a quel momento era stata la mia casa.
Verrò umiliato, un’ultima volta, la più terribile: mi verrà strappato tutto ciò che fino ad ora ho posseduto ed il mio unico compagno di una vita verrà distrutto. Una parte di me morirà inevitabilmente con lui, quando il Sigillo verrà spezzato e rimarrò spezzato anche io.
Non voglio essere ricordato in questo modo, non se ho anche la più remota possibilità di raccontare come siano veramente andate le cose, e di dimostrare la mia innocenza.
Narrerò la mia storia e lascerò che siano i posteri a giudicarla, nella speranza che qualcuno riesca a vedere come io sia stato solo una vittima ingenua di un enorme inganno ben architettato.
[La storia partecipa al contest indetto da E.Comper sul forum di EFP: ‘The Dragon’s Riders Contest!’]
[Steampunk fantasy (o almeno ci provo)]
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Adam uscì nel cortile e rabbrividì, schiaffeggiato dalle fredde folate del vento del Nord che portavano con loro un nevischio acquoso e gelato.
Il processo finale era finalmente terminato, e per quanto fosse stato eterno ed estenuante, aveva avuto un esito più che positivo. 
Almeno per lui.
Poteva ritenersi soddisfatto: il suo piano era riuscito meglio di quanto si fosse aspettato, era riuscito a togliere due ostacoli in un colpo solo. Krugar era stato definitivamente eliminato, portando a termine l’incarico e la lauta compensa della Compagnia Orientale era stata intascata dal Dragoron. La testa dell'orco giaceva ancora nell’Aula Magna come prova. 
Inoltre, era riuscito a rigettare le accuse di tradimento di Arandil e farle ricadere su di lui, togliendo di mezzo anche quello scocciatore troppo informato. Avrebbe potuto continuare a ingannarlo, ma sapeva che l’elfo non gli aveva mai creduto fino in fondo.
I libri di ingegneria e alchimia nella sua stanza, i disegni di cui erano disseminate le pareti, i progetti di draghi e gli appunti, a volte contenete anche informazioni riservate, erano state propizie e avevano rappresentato un terreno fertile in cui innestare il suo ultimo inganno: era bastato far rinvenire qualche lettera abilmente falsificata per far ricadere la terribile accusa sul rosso e rigirare le sue recriminazioni.
Arandil aveva denunciato Adam, ma lo stesso si era difeso strenuamente e aveva procurato prove a sostegno delle sue parole, mentre l’elfo si era basato solo sulla propria parola: era lui il vero traditore, e quei mesi spesi a fingere di catturare l’orco, erano stati sfruttati per stipulare accordi con lo stesso. L’obiettivo di Arandil era costruire i propri draghi meccanici, fuori dalla giurisdizione e dal controllo dell’Ordine, i progetti erano chiari e le prove schiaccianti.
L’elfo aveva provato a replicare, ma era la parola del Dragoron migliore supportata da fatti materiali e scritti, contro quella di un cavaliere che non si era mai mostrato all’altezza dei compiti che gli erano stati affidati, che si era sempre mostrato ribelle e non amalgamato ai meccanismi dell’Ordine, che era rimasto sempre in disparte, e l’unico argomento per cui avesse mai mostrato un minimo di interesse erano stati proprio i draghi. Adam aveva messo in luce quegli elementi, insinuando che non fossero mere coincidenze e aveva ritratto un quadro terrificante, le cui parti si incastravano perfettamente le une alle altre.
L’interesse e la curiosità di Arandil erano state la sua condanna e la sua rovina. 
Non gli sarebbe accaduto nulla di terribile: sarebbe stato definitivamente allontanato dall’Ordine e non avrebbe mai più potuto mettere piede al Palazzo di Cristallo, il suo drago sarebbe andato distrutto e l’elfo sarebbe stato costretto a vivere una vita normale, guadagnandosi il pane come chiunque altro, trovandosi un lavoro e una sistemazione alternativa.
Era stato Adam a chiedere questa clemenza: alla fine Arandil, non aveva ancora iniziato a mettere in atto il suo progetto, era riuscito a sventarlo quando ancora era in una fase embrionale, e le sue idee non avevano ancora avuto un’applicazione pratica; non aveva senso che subisse una punizione peggiore, sarebbe stato solo un inutile accanimento.
Adam gongolò per la propria magnanimità, non si preoccupava di Arandil e di una sua possibile vendetta: non avrebbe mai avuto i mezzi di cui il Dragoron disponeva, primo fra tutti la furbizia e l’intelligenza che l’avevano sempre distinto dagli altri; inoltre possedeva la malizia e quel pizzico di intraprendenza che erano totalmente sconosciuti all’elfo, ancora troppo ingenuo e incapace di muoversi nel ginepraio del mondo.
Aveva dimostrato in quello stesso processo di essere un debole e di non avere la stoffa per essere un Dragoron, l’uomo gli aveva solo fatto un favore, allontanandolo da quel mondo che non gli apparteneva e in cui non sarebbe mai riuscito a sopravvivere.
Adam raggiunse l’eliporto di Evernia che si dipanava a poca distanza dal Palazzo, simile ad una piovra di metallo antracite. Tra le ingombranti navi mercantili della Compagnia Orientale, rollava pigramente l’Andromeda, sospinta appena dalle correnti settentrionali.
La nave non apparteneva più a nessuno ora che Krugar era morto, e la sua ciurma si era dispersa come soffioni al vento alla caduta del loro capitano.
Adam vi salì con un piccolo saltello: doveva ancora recuperare quei cuori di Ardrir.

Ringraziamenti

All'inizio non riuscivo a capire come gli scittori quasi piangessero quando ricevevano una recensione, si trattava solo di poche righe n cui si esprimeva la propria opinione, nulla di particolarmenre esaltante. Ma, quando iniziai anche io a scrivere "seriamente" e pubblicare con costanza, capii come queste poche righe fossero in realtà fondamentali e assolutamente necessarie. Per questo, mi sento in dovere di ringraziare in primo luogo e dal più profondo del mio cuore coloro che dal primo all'ultimo capitolo hanno letto e recensito questa storia, lasciando quelle righe così semplici eppure così vitali, che mi hanno sostenuta, confortata e spronata. La mia immensa gratitudine va quindi a Nirvanamorgengabe, le mie assidue lettrici a cui pian piano mi sono abituata. A loro dedico questa storia, per rigraziarle, almeno in parte, del grandissimo supporto che mi hanno fornito. 
Mai saprò come sdebitarvi con voi!

Un altro sentito ringraiamento va a colei che ha permesso la nascita di questa storia,  fornendomi l'ispirazione e lo spunto per iniziarla: TotalEclipseOfHeart. Grazie infinite per aver indetto il contest che è stata la miccia che ha acceso questa storia ^^
Un  ringraziamento speciale va all'onniprensete Chiara, senza di lei il personaggio di Arandil non sarebbe mai esistito, e a Bruna, che legge le mie storie e non me lo dice nemmeno. Grazie per essere i miei baluardi, senza i quali non sarei qui a imbrattare questo sito con le mie scempiaggini.
Grazie anche a quanti hanno aggiunto questa storia tra le seguite (Camaleonte, Dark_sky114, evuzzola, Hime, hola1994, kastalia70, Little Rock Angel 5, Onyx Crysus, The DarkBerserker e Trix)  e tutti i lettori silenziosi.

Grazie per rendere i miei sforzi utili e le mie pare mentali totalmente inutili ^^

   
 
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