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Autore: Gold D Akame    22/08/2017    0 recensioni
Il mio nome è Wendy Summers, conosciuta anche come Shadow nella mia attività notturna.
Cresciuta fino a 4 anni a Londra, in Inghilterra, fino a quando dei ladri non hanno incendiato casa mia con i miei genitori bloccati dentro. Poi ho abitato a Gotham con il mio padre adottivo, Bruce Wayne, ed i miei fratellastri. Ora vivo a Blüdhaven con la mia migliore amica e collega Ruby Hill ed insieme siamo le due anti-eroi Shadow e Renegade.
Il resto lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

P.O.V. SCONOSCIUTO
Blüdhaven. La città gemella di Gotham. Considerata dallo stesso Cavaliere Oscuro un "caso perso", ha il suo vigilante,  Nightwing,  ma quello che ancora non sanno è che... Wing non è il solo ad occuparsene~♡

***

Questa storia a dir la verità dovrebbe inziare in Inghilterra, la notte di 13 anni fa, ma questo anedoto lo racconteremo in seguito, ora parleremo di due ragazze, i cui nomi in questa storia sono molto importanti...

:- Sei riuscita a decifrarla alla fine?-

...ora inizieremo da questa frase, all'apparenza semplice, ma in realtà molto più complessa.
Renegade, anzi forse dovremmo dire Ruby Hill chiese sussurando alla sua, ormai amica Shadow, anzi Wendy Summers. 
La prima, Ruby, ha i capelli rosso fuoco, lunghi fino alle spalle, raccolti in una semplice coda laterale, l'occhio destro blu notte, mentre l'occhio sinistro è coperto da una benda, per un motivo che spiegheremo in seguito. Una camicia azzurra legata alla vita da una semplice cintura marrone e una gonna blu, coperte da un camice da laboratorio. Nascosto da una garza il braccio destro metallico,  mentre nascosto da una calza la gamba sinistra metallica.
La seconda, Wendy,  ha i capelli color cobalto, non molto ricci, e corti fin sopra le spalle legati in una coda con un fiocco blu. L'occhio destro è verde acqua e il sinistro è coperto da un ciuffo di capelli. Aveva una camicia bianca, nascosta dal medesimo camicie, e dei blue jeans.
Al momento erano sedute al loro tavolo da lavoro, nascoste grazie alle boccette con dentro dei liquidi chimici di diversi colori.
Wendy guardava pesantemente una chiavetta completamente nera, fino a quando la rossa non le pose la domanda che la fece imbronciare.

:- No. - scosse la testa infastidita - Ogni volta che ci provavo con uno di questi stupidi computer, quando stavo per decifrare il codice, se ne andavano in tilt! -

Brontoló di cattivo umore, fissando senza sosta la USB.
Lei sapeva fin dall'inizio che con un computer ordinario non ci sarebbe riuscita, ma in tutta sincerità lei non aveva la più che minima intenzione di andare a pregare alla porta di suo "padre" per una stupida USB... con informazioni probabilmente molto.... molto.... importanti....
NO, NON L'AVREBBE FATTO, A COSTO DELLA VITA!

:- E se chiedessi al tuo padre o ad uno dei tuoi fratelli? Ci rispamieremo chissa quale fatica -

Sbuffó Ruby, annoiata. Stavano discutendo da mezz'ora su quella chiavetta e quell'idea le ronzava in mente fin dal principio ed era sicura che la sua amica pensava la stessa cosa.

:- Ma anche no! - quasi non urlò - si ok avranno la tecnologia più adatta di quella che abbiamo noi al momento,  ma ho già Terry che lavora qui e sta 'indagando'  su cosa sto facendo, se poi chiedo aiuto alla mia famiglia non sarà solo imbarazzante e umiliate,  ma farei in modo che i sospetti che protebbe avere potrebbero trasformarsi in certezze!-

Stava usando tutto il suo autocontrollo per non mettersi a urlare, ma diventava quasi isterica quando c'era di mezzo le persone che considerava la sua famiglia.
Certo, nel profondo, anche lei voleva correre a Gotham, a casa sua, abbracciare suo padre, i suoi fratelli, suo "nonno", Alfred, e chiedere scusa per qualcosa di cui non si pentiva affatto, ma soltanto per poter tornare a casa. Eppure c'era quel qualcosa che glielo impediva, che la teneva inchiodata al presente e a quel odio inesistente che le attanagliava lo stomaco ogni giorno.
Ruby fece una smorfia, mordendosi il labbro pensante.

:- E sentiamo: cosa pensi di fare allora? Qual'è la tua grande idea, genio?! -

Chiese innervosita dalla cocciutagine della compagna. Avvolte sapeva farla arrabbiare come poche persone facevano, ma soltanto con lei perdeva le staffe in così poco tempo.

:- Io non ne ho la più pallida idea, a esserne sincera -

Era seria, non avevano molte idee e questa era la migliore che avessero.
Quella chiavetta l'avevano presa da uno dei loro nemici: la civetta... si, avete letto bene, la civetta. Sarebbe buffo come nome se quella supercriminale non fosse mezzo umano e mezzo gufo, il che visto di persona, rende la cosa ancora più inquietante.
In tutti i casi, potrebbe contenere chissà quali informazioni importanti di cui nessuno era a conoscenza!

:- Se non hai idee stai zitta e vai subito a parlare con Terry! Prima che ti ci spedisca a calci in culo! -

Wendy si scansó appena in tempo per evitare il pugno della sua partner. A volte sapeva essere parecchio perocolosa.
La cobalto si alzò dallo sgabello su cui era seduta incamminandosi verso la porta, diretta verso la stazione di polizia, dove lavorava suo fratello maggiore.
La prima cosa che aveva imparato quando aveva iniziato era che il suo reparto ed il gruppo di polizia (in cui stava anche Terry) non andavano affatto d'accordo. Quindi, quando è entrata dalla porta d'ingresso, non si è sorpresa più di tanto quando le lanciarono occhiate di disprezzo.

:- 'Meglio che trovi Terry il prima possibile' -

Pensò Wendy,  guardandosi in torno.
In fondo non era tanto complesso trovarlo, bastava trovare un ragazzo capelli neri e occhi blu. No, non era complesso, era UN'IMPRESA!
Ma chissà se dio stava ascoltando le sue "preghiere" quando si scontrò proprio con il ragazzo che stava cercando, ovviamente però doveva sbatterci contro...

:- 'Ahi, che male' -

Pensa la cobalto, massaggiando il naso, unico punto colpito dalla dura schiena del fratello. Terry, nel frattempo, si era girato verso di lei, preoccupato vedendola toccarsi il naso ormai rosso dalla botta ricevuta.

:- Stai bene Wendy? -

Chiede, infatti il moro alla più piccola.
Ella, stizzita, si tolse immediatamente la mano, lasciando che il dolore prendesse leggermente il sopravvento, e lo guardò seccata.

:- Sto benissimo -

Iniziò,  poi evito lo sguardo del ragazzo più grande imbarazzata.

:- Devo chiederti una cosa, possiamo andare fuori? -

Sussurrò la ragazza, trovando improvvisamente le scarpe molto più interessanti del fratello. Terry annuì, prendendole la mano e trascinandola fuori dalla stazione di polizia e, senza che se ne accorga,  erano in un vicolo poco lontano da dove erano prima.

:- Cosa volevi chiedermi? -

Le sorrise, mentre Wendy scosse la testa come per togliersi l'imbarazzo. Subito tirò fuori dalla tasca della camicia la USB.

:- Ho bisogno di un favore: Io e 'Gade non riusciamo a decifrare il criptato di questa chiavetta, puoi chiedere a Tim se... Si, insomma, se riesce a decifrarla? -

Terry annuì sorridendo. Sua sorella minore stava finalmente chiedendo aiuto alla loro famiglia!
Wendy lo guardava, chiedendosi se stava facendo bene a chiedere una mano, quando sapeva benissimo che il motivo per cui se ne era andata era il suo alter ego.
Terry prese la chiavetta notando che la minore iniziava ad avere dei ripensamenti.

:- Ok, glielo chiedo, ma tu dovrai venire al Manor con me e se vuole anche la tua compagna -

Oh no, cosa aveva fatto?!

 

   
 
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