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Autore: Erede    24/08/2017    2 recensioni
Quando è iniziata l'eternità? Le lancette girano ed il tempo scorre, inevitabilmente, per tutti. Il presente è già passato.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La razza umana era sul piede di guerra. Si stava per combattere la più grande battaglia di sempre contro il nemico più terribile che la specie avesse mai dovuto affrontare. La minaccia era sempre stata lì, nascosta in bella vista, sotto la luce del sole, ma nessuno ci aveva mai fatto caso.
La guerra non avrebbe risparmiato nessuno e sarebbe durata in eterno. Nessun individuo e nessun luogo sarebbe stato al sicuro. La minaccia era ovunque. L’unico modo per sopravvivere sarebbe stato combattere.
Ma qualcosa sventò la guerra. Qualcosa tramutò il nemico in un prezioso alleato. Quella che era una terribile minaccia divenne un prezioso tesoro.
Fu in quel tempo lontano che gli umani si trovarono di fronte ad una scelta: combattere gli uni con gli altri o coalizzarsi. Grazie al potere della parola, ogni essere umano scoprì l’importanza di collaborare con i propri simili. Fu allora che ognuno si accorse che gli altri erano una risorsa e non un pericolo.
Da allora l’umanità ha conosciuto solo progresso. Abbiamo anche combattuto fra di noi, sì, ma ciò non ha fermato il nostro avanzamento. E’ così che oggi godiamo di grandi invenzioni come il treno, il telegrafo, o addirittura la macchina fotografica. Tuttavia, la parola resta l’invenzione più potente di sempre.

Parole. E’ di questo che mi occupo.
Più devastanti di un colpo di cannone, delicate come i petali di un fiore, taglienti come una lama, pesanti, profonde, solenni, sagge o sciocche, ve ne sono di ogni tipo. Possono confortare e guarire o anche ferire e addirittura uccidere.
Chi governa le parole governa il mondo intorno a sé.
E’ governando le parole che sono riuscito a convincere lo sceriffo di uno sperduto villaggio di frontiera a concedermi la migliore abitazione del luogo. Pare che appartenesse ad un vecchio dottore, morto per la pazzia e per un colpo sparatosi al cuore. Ho fatto leva sulla superstizione dei cittadini e sul fatto che nessun altro avrebbe mai comprato una casa il cui proprietario abbia subìto un destino così tragico.
Io avrei potuto convivere con la maledizione di quella casa. Per tutta la mia vita non mi sono mai trovato bene con i vivi e lo spirito di un morto non mi spaventava.
I miei capelli erano diventati grigi da molto tempo, ormai. Tutto ciò che desideravo era godermi un po’ di pace e conforto nella scrittura in un territorio selvaggio come la frontiera, finché le mie gambe avessero retto la mia esistenza amara.

Tuttavia, io morì.
Due giorni dopo il mio arrivo, ero morto. Non sono mai stato spaventato dalla morte, piuttosto dalla modalità. Il destino volle che mi sparassi al petto, come il dottore dei racconti. Non fu doloroso. Non fu triste. Fu solo “plateale”. Accadde nella piazza del villaggio, sotto gli occhi di tutti.

Le urla ed il caos raggiunsero la mia abitazione ed io scesi di corsa a vedere cose stesse accadendo. Pioveva, quel giorno, il cielo era grigio e tirava un forte vento. Mentre la folla accerchiava il mio corpo fradicio di pioggia e sangue, io correvo verso il punto in cui ero morto. Lo stetson stretto sul capo grondava d’acqua ed io mi stringevo il fazzoletto intorno al volto per proteggermi dal freddo. Il mio volto si deformò in un’espressione di orrore alla vista del mio cadavere. Nessuno fece caso a me. Al me in piedi, intendo. Tutti fissavano il corpo per terra. Solo quando lo sceriffo arrivò ed iniziò ad allontanare i curiosi, io ebbi la possibilità di esaminare da vicino il mio corpo.
I baffi, gli occhi incavati, il viso magro e stanco, i vestiti che indossava, tutto era uguale. Sembrava il mio fratello gemello. Nella mano sinistra teneva un orologio da taschino. Mi chinai e lo aprì. Era guasto. L’unica lancetta presente si era fermata.
Mi rialzai, confuso, spaventato ed infreddolito e lanciai un’ultima occhiata al mio corpo.

Il mio tempo era finito? 
   
 
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