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Autore: MalessereBlu    24/08/2017    11 recensioni
L'inverno è arrivato e Sansa governa il Nord insieme al nuovo Re, Jon.
Il Mastino giunge a Grande Inverno dopo mesi di solitudine.
Sandor e Sansa si rincontrano, più arrabbiati, più consapevoli. Più forti.
SanSan ambientata dopo la Sesta Stagione.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo XIII

S P O I L E R : Se non avete visto la 7x06, sconsiglio la lettura. :)

I venti dell'inverno soffiavano di giorno in giorno sempre più gelidi. I focolari non sembravano più riscaldare abbastanza, il cibo non ristorava mai a dovere, il vino non bruciava le membra come avrebbe dovuto.
Grande Inverno non aveva più il sapore di casa, non senza Jon. O senza Sandor.
Non aveva più ricevuto notizie.
Forse erano ancora in viaggio, magari erano già morti.
Non riusciva a immaginare alcuno scenario, tutta quella situazione sembrava aver ghiacciato i meccanismi nella sua testa.
Non conosceva il nemico.
Sapeva che trascorrere le notti sui bastioni esterni della cinta muraria non li avrebbe riportati indietro, ma l'immagine del loro improvviso ritorno non le permetteva di muoversi.
Avrebbe pensato al bene degli altri quando la luce del giorno l'avrebbe ricondotta alla realtà.
"Mia Signora." Il tono di Brienne era estremamente sommesso. "Forse dovreste rientrare."
"Non temere Brienne, non mi succederà nulla."
"Allora permettetemi di rimanere qui."
Si voltò. Era sicura che in tutta la sua vita non avrebbe mai conosciuto nessuno tanto leale quanto Brienne di Tarth.

Annuì: sarebbe stata una lunga notte.
"Lady Sansa." Interruppe il silenzio dopo pochi minuti. "Se il Re del Nord è forte almeno la metà di quanto lo siete voi, tornerà sicuramente."
Le sorrise con una spontaneità inattesa.
"Anche il Mastino tornerà."
"Lo spero, Brienne."
Il silenzio riavvolse entrambe.
Le gambe cominciarono a dolore dopo poco. Per quanto inopportuno o disdicevole, Sansa non esitò a prendere posto per terra.
Quante volte da bambina si era nascosta lì insieme a Jeyne Poole? Quante volte Arya le aveva sorprese e aveva cominciato a tormentarle?
Le mancavano terribilmente.
Ogni emozione era così viva in quell'istante che temette di lasciarsi sfuggire qualche lacrima da un momento all'altro.
"Mia Signora, state bene?" A Brienne non sfuggì quel bagliore di dolore sul suo volto.
"Sì Brienne. Sono solo stanca e-" esitò prima di continuare. "Ho davvero paura che possano non tornare mai."
"Se me lo chiederete andrò a cercarli io stessa oltre la Barriera."
"Non potrei mai farlo. È troppo pericoloso." La guardò con gratitudine. "E sei l'unica amica che mi rimane."
Un accenno di sorriso illuminò anche il volto della guerriera.

Non si era nemmeno resa conto di aver chiuso gli occhi quando le urla di alcuni uomini la colsero all'improvviso.
Alzò gli occhi verso Brienne che se ne stava in piedi a guardarla con preoccupazione.
"Sono tornati?" La voce arrochita si acutì.
"Solo il Mastino, Mia Signora." Disse diretta
Si alzò in fretta e spaesata e corse verso i cancelli.
Sandor Clegane camminava piano e con una zoppia appena accennata, evitando le domande delle guardie e lanciando sguardi storti verso i curiosi che cominciavano ad abbandonare le proprie stanze per avvicinarsi.
Sansa cercò di ricomporsi prima di entrare nel cortile.
"Ser Clegane." Il volto era serio ma gli occhi vibravano arrossati.
"La prossima volta che tuo fratello ha un'idea del cazzo ricordami di ucciderlo prima che ci faccia ammazzare tutti." Sputò.
Non si sarebbe aspettata una reazione simile.
"Non mi guardare con quella faccia, uccelletto. Jon è vivo." Le fece un leggero cenno col capo.
Capì che ne avrebbero parlato lontano da occhi e orecchie indiscrete.
Raggiunsero rapidamente la camera di Sansa.
Era pronta ad ascoltarlo prima che lui sbattesse la porta rabbioso e si liberasse degli strati di pelliccia più ingombranti.
Era inquieto.
"Sembri terrorizzato."
La guardò dopo qualche istante.
"Terrorizzato?" Un sorriso amaro gli scavò il volto. "Tu non hai la minima idea di quello che ho visto là fuori."
"Ce l'avrei se me lo dicessi."
"Non ne usciremo mai vivi, uccelletto." La fronteggiò. "Ho visto centinaia di morti camminare e mordere e combattere. Questa maledetta spada non serviva a un cazzo." Afferrò il fodero con un gesto stizzito. "Non sono riuscito a salvare il mio dannato culo, pensi che possa proteggere te?"
Le parve di riascoltare quel tono rabbioso che tanto l'aveva spaventata in passato.
"Avevi ragione." Si allontanò per sedersi sul letto. "Dei, hai sempre ragione." Borbottò.
"Non capisco." Rispose timorosa.
"Nessuno può proteggere nessuno, uccelletto." Alzò gli occhi su di lei.
"Sandor, dov'è Jon?"
"Con la maledetta Regina dei Draghi."
Lo guardò con espressione interrogativa.
"Se non fosse stato per lei non sarei qui."
"Dovrei ringraziarla per questo?"
"Basta cazzate."
Si fissarono a lungo. Sansa non riusciva a capire quanto grande e rovente fosse la paura che attanagliava ogni viscera del Mastino.
"Non ne usciremo vivi."
"Non ho mai pensato che sarebbe finita bene per noi."
"Sansa, finirà prima di quanto pensiamo."
Lo raggiunse. Lui aveva distolto lo sguardo. Quando posò il capo sulla sua spalla percepì un lieve tremore.
"Tutti hanno un punto debole. Anche il Re della Notte.”
Rise appena. "Io ne avrei molti di più in ogni caso."
"Se Jon ha ragione e il fuoco dei draghi può-"
"Non parlavo del fuoco." La interruppe mentre continuava a volgere gli occhi altrove.
Sansa aspettò che continuasse a parlare ma l'uomo le afferrò la mano stringendola con possessività.
"Parlo di te."
Lo baciò.
Non amava essere così impulsiva, ma in quel momento le sembrò che l'unica cosa giusta da fare fosse afferrare il volto di Sandor Clegane e baciarlo.
Era un contatto passionale.
Percepì l'urgenza di quel tocco da parte di entrambi, sentì quella nota stonata di disperazione e paura di perdersi del Mastino.
Ci volle poco affinché i doveri la richiamassero alla realtà.
Brienne entrò con sicurezza e si irrigidì prima di poter aprire bocca.
"Fottuta Brienne di Tarth, non ti hanno insegnato a bussare?"
Sansa lo rimproverò con lo sguardo.
"Lady Sansa, i signori del Nord chiedono notizie della spedizione al di là della Barriera." Cercò di sembrare quanto più composta le riuscisse.
"Certo, Brienne. Arrivo subito."
Chinò appena il capo e si defilò.
"Dobbiamo dire loro cosa hai visto."
La guardò come se fosse impazzita. "Mi stai chiedendo di parlare a tutti quegli stronzi?"
Sansa si alzò ricomponendosi. "Non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando."
"Maledetto uccelletto."

Non era andata bene. Se la tensione tra le mura di Grande Inverno era già stata un problema considerevole prima, ora correva il serio rischio di trasformarsi in paura.
E la paura non è un buon incentivo per tenere i popoli del Nord riuniti sotto un unico vessillo.
Li aveva calmati, aveva ricordato loro i valori dell'unità e della fedeltà, consapevole del fatto che se ne sarebbero ricordati solo per un tempo ben determinato.
"Sei stato bravo." Gli disse mentre calpestavano la neve dei bastioni.
"Non mentirmi, lo sai che un Mastino capisce sempre quando dici cazzate.”
"A volte sembra che il tuo nome serva solo a giustificare i tuoi comportamenti."
"Sono un cane, lo sai."
Si fermò. "No, non lo so. So che sei un uomo, un uomo burbero e odioso, un combattente e un uomo d'onore."
"Credo che tu veda una persona diversa, uccelletto." ribatté infastidito.
"No, sei tu che non vuoi vedere la persona che sei." Disse mentre riprendeva a camminare.
Sentì Sandor sbuffare.
"Stasera presenzieremo entrambi al pasto serale, siederai vicino a Brienne. Quegli uomini devono capire l'importanza che puoi avere per loro e-"
La afferrò per la spalla. "Non sono nessuno per questa gente. Non me ne frega un cazzo di loro, non voglio-"
"Non mi interessa quello che vuoi e cosa pensi di loro. Tu sei stato oltre la Barriera, tu hai incontrato il Re della Notte. Jon non è qui e io non sono un soldato, oramai hai un ruolo anche tu e dovrai fartene una ragione."
Non contestò.
Passeggiarono a lungo, Sansa continuava a dare ordini e consigli nei luoghi e sugli argomenti più disparati.
Sandor si domandava come facesse ad avere tanta pazienza. Era brava in quello che faceva, sembravano rendersene conto in pochi.
"Mia Signora." Ditocorto si avvicinò flemmatico come sempre. "Posso parlarti in privato?"
Fece cenno a Sandor di allontanarsi e le sembrò di sentire un insulto rivolto all'uomo. "Non ho molto tempo."
La fiancheggiò mentre ripresero a camminare verso una zona meno popolata. "Il Nord ti segue, Lady Sansa, così come I cavalieri della Valle."
"E temi che un uomo del Sud potrebbe creare dissensi." Lo anticipò.
"Sansa." Le accarezzò le spalle puntando gli occhi nei suoi. "Non lasciare che i sentimenti intralcino il tuo cammino. Non deve mai succedere."
"Altrimenti, Lord Baelish?"
"Finirai per soffrire quando le persone che ami ti tradiranno." Fece scivolare una mano sulla guancia. "E non potrei sopportarlo." Si avvicinò di un passo. "Un cane è fedele solo alla mano che lo nutre. Che succederà quando non gli darai più quello che vuole?" Sussurrò.
"C'è solo una persona di cui non mi fido qui, Lord Baelish."
Si allontanò prima che quella assurda conversazione potesse continuare.

"Ancora non capisco perché sia vivo." Disse Sandor mentre la donna si apprestava ad accendere il fuoco con difficoltà.
"Dovresti chiamare qualcuno." Aggiunse subito dopo averla notata.
"E permettere che ti vedano solo con le braghe nelle mie stanze?"
"Sai quanto me ne frega."
Sansa si lasciò sfuggire uno sbuffo, certe volte era davvero frustrante avere a che fare con il Mastino.
"Uccelletto."
La donna si voltò solo dopo la riuscita dell'impresa.
"Vieni qui."
"Devo occuparmi di alcuni messaggi da inviare alle altre città del Nord, Sandor. Tu precedi-"
"Adesso." Abbassò lo sguardo mentre si accomodava sul letto. "Ti prego." Disse con estremo imbarazzo.
"Ti senti bene?" Rimase spiazzata.
Quando decise di avvicinarsi il Mastino la attrasse a sé afferrandola per i fianchi e posò il capo sul suo petto.
Quello era un abbraccio pieno di dolore, pensò Sansa.
Gli accarezzò i capelli e parte della bruciatura.
Passò qualche minuto prima che si separassero.
La amava come non avrebbe mai potuto amare nessun altro, Sansa lo sapeva.
Pensò alle parole di Baelish, pensò all'opinione che le persone avrebbero avuto sulla sua vita privata. Pensò ad Approdo del Re.
Si rese conto, forse accettò semplicemente, che avrebbe voluto Sandor Clegane nella sua vita. Lo avrebbe voluto vicino nei momento più bui del suo passato e lo voleva nel suo immediato futuro.
Il Mastino si alzò per baciarla.
Da tanto tempo non sentiva lo stomaco vibrare per un'emozione così ingenua e pura. Lo avrebbe ringraziato anche per questo.
"Uccelletto." Deglutì e per qualche istante risuonò come se fosse in procinto di parlare. "'fanculo, non sono bravo in questa merda." Sembrò terribilmente a disagio.
"Va bene così, Sandor." Lo rassicurò prima di invitarlo a sedersi sul letto.
Fece scorrere le dita sulla guancia dell'uomo e prese l'iniziativa cercando di non sembrare ridicola o spaventata.
Sapeva che vedere la paura nei suoi occhi l'avrebbe ferito.
Si sedette a cavalcioni su di lui mentre con lentezza cominciava a liberarsi dei propri abiti.
"Sansa, io-" aveva la voce più rauca e affannata "Non voglio farti del male."
"Non mi farai male, non potresti mai."
Lo guardò brevemente prima di continuare.
Quando si spogliò sentì gli occhi di Sandor ovunque, poi ne sentì il tocco. Percepiva i tremori della rabbia quando la mano finiva su qualche cicatrice.
Sandor Clegane era scosso. Come era possibile? Perché la donna più bella e forte che il mondo avesse mai visto si stava concedendo a lui?
Dimostrò gratitudine. Non per divinità o stronzate simili, solo per lei. E dimostrò un amore che non credeva di poter dare.
I venti della notte cominciarono ad avvolgere ogni respiro, ogni parola, ogni gemito.

 

 

Sinceramente non so se questo capitolo sia bello, brutto o osceno. Sono troppo scossa dall'episodio e troppo incazzata con il nostro bel Clegane per ragionare razionalmente.
Comunque, sarò banale ma vorrei ancora ringraziare tutte le persone che si stanno impegnando a farmi sapere la loro opinione sulla storia, quelle che la stanno inserendo tra le preferite e anche tutti quei lettori silenziosi che sono molti di più di quanto avrei mai potuto sperare: vi ringrazio dal profondo, siete davvero una parte importante delle mie giornate. 

  
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