Piccola parentesi
Nina non è un nome che senti tutti i giorni, non è Francesca o Martina e non è neanche Maria, non è il viso della classica compagna di banco o dell'amica che ti porti dietro da sempre, forse può essere un diminutivo, ma difficilmente è un nome puro, unico. Eppure eccola qui, Nina. Pazza come il gesto della madre di darle questo nome, bella come il dischiudersi delle labbra nel pronunciare le due sillabe, ni-na, incerta come l'origine della parola. Io me l'immagino così, la mia Nina. Bellissima e pazza, che ama la vita, che se ne infischia di tutto e di tutti, che non le importa proprio di nulla, o magari di tutto. Che cambia umore in due secondi, che gioca col mondo come un bambino gioca con una palla, che si fa trascinare dall'amore e si fa infuocare dall'odio, che non dà ascolto a nessuno, neppure a se stessa, che prende le cose così come le vengono, che non ha mai compreso cosa sia il passato o il futuro, che valuta le persone in base a quello che fanno e non per quello che sono, che non ha pregiudizi, che si infuria per un non nulla e che se ne sta ore a fissare il vuoto, persa chissà dove. È lei, si è proprio questa, la mia Nina. Una brezza fresca, libera e ammaliante, pazza e bellissima.La sento dentro di me, che prende vita, che piano piano si costruisce la sua storia, che si stacca da me e diventa un qualcosa a se. È come vorrei essere, ma come non riesco ad essere, è un concentrato di tutte le mie fantasie perse, impossibili, irraggiungibili. La sua vita è una storia, non ha tempo non ha spazio, eppure esiste lo stesso. È qui, che mi parla, che mi dice cosa le è successo, che cosa è cambiato e che cosa l'ha resa viva, palpabile, sensibile. È nata da uno sguardo, è nata da un colpo di fulmine, da un amore improvviso che l'ha smossa, l'ha cambiata, trasformata in qualcun altro. È proprio vero che quando ami per la prima volta tutto cambia. Il mondo inizia a girare al contrario, o forse si ferma e a chi importa? Di certo, non a te.
È stata una mano bianca che con le dita affusolate, con movimenti nervosi ha mosso via dei capelli nero corvino da un viso sottile, è stata quella voce tranquilla tra le labbra carnose e rosse, quel battito di ciglia che per un attimo ha nascosto lo sguardo verde e deciso, è stato sentire quel nome, il suo nome, quelle due sillabe, pronunciate dalla persona giusta e in un lampo tutto si è distrutto, disintegrato e poi si è ricomposto, ma si sa, per quanto un oggetto si possa aggiustare alla perfezione qualcosa, anche se invisibile, è cambiata per sempre.