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Autore: Ang_V97    24/08/2017    0 recensioni
[Wilfred]
Dal testo:
"Ryan Newman era, punto."
Una finestra sulle conseguenze che la morte di Ryan avrebbero portato nella vita di tutti coloro che lui conosceva.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ryan Newman era un ragazzo sulla trentina, occhi celesti come il mare e capelli castano scuro.  
Un ragazzo normale: un discreto vicino, un quasi passabile fratello e un mediocre figlio. Ryan Newman era, punto. 
Perché "era"? Perché una sera come tante, in un mese come tanti, in un anno come tanti, Ryan ha deciso di suicidarsi.  
Si è seduto alla sua scrivania, ha stampato la lettera di addio e ha preso un cocktail di pillole e latte per poi andare a distendersi sul proprio divano.  
Ma poi, ricordate? Le pillole non erano vere e lui si è risvegliato e ha iniziato la sua folle avventura con Wilfred, il cane  con il quale solo lui riusciva a parlare  della sua vicina. 
Ma, ecco, nessuno si è mai chiesto: e se le pillole fossero state vere, e non di zucchero? Se Ryan quella sera fosse davvero morto? Cosa sarebbe accaduto? 
 
  
«Ryan? Ryan per l'amor di Dio svegliati! Ryan cazzo svegliati. R-Ry... RYAAAAN!» La voce, o meglio, le grida di Kristen si sentirono in tutto l'isolato e subito qualcuno chiamò la polizia e l'ambulanza che accorsero il prima possibile, ma oramai era troppo tardi: Ryan Newman era morto; possibile causa del decesso: overdose da sonniferi. 
Tre giorni dopo ci furono i funerali ai quali parteciparono Kirsten col marito, il padre e la madre di Ryan, la socia e la segretaria del padre e uno o due vicini, tra i quali Jenna. Wilfred, il suo cane, praticamente ce l'aveva trascinata a forza durante la loro passeggiatina quotidiana: probabilmente si sentiva in colpa perché per mesi aveva visto Ryan osservare Jenna senza però mai avvicinarcisi e lui, quel cane pulcioso, non aveva mai fatto assolutamente nulla per farli incontrare. 
"Addio vicina che non conosco e mai conoscerò" furono le ultime parole di Ryan, parole che purtroppo nessuno sentì, poiché lui a stento le sussurrò, chiuso in casa sua, osservando la padrona di Wilfred da una finestra chiusa. 
«Nonostante tutto era un bravo ragazzo... Mamma vieni qui, non piangere. Dai mamma... Papà fa' qualcosa per favore.» 
Kristen si avvicinò a sua madre poggiandole una mano attorno alle spalle e con lo sguardo fulminò suo padre sperando che quella scena che lei riteneva imbarazzante finisse. Già, se Ryan fosse morto molto cosa sarebbero cambiare, o meglio sarebbero rimaste immutate facendo sì che nessuno migliorasse né andasse avanti: Kirsten sarebbe rimasta l'egoista e adultera, priva di empatia e di cervello che insoddisfatta dalla propria vita avrebbe mandato in rovina ogni rapporto, senza mai avere nemmeno il suo bambino. Il signor Newman non sarebbe fisicamente morto, probabilmente, ma sarebbe rimasto uno stronzo incallito dedito solo al lavoro e solo come un povero fallito. E la dolce mammina di Ryan? Probabilmente dopo il funerale sarebbe tornata da sola nella clinica psichiatrica a chiacchierare con una gatta che solo lei, a causa della malattia mentale, vedeva come essere umano fino alla morte.  
Esatto: se Ryan Newman fosse morto il gene della pazzia, inculcato nel DNA di quella famiglia, sarebbe scomparso con lui e la sua morte.  
Certo ciò implica però la condizione secondo la quale ogni individuo che avesse vissuto accanto a Ryan sarebbe morto da solo, con la consapevolezza che la sua vita fa davvero schifo, poiché non avrebbero apprezzato a pieno quel dolce ragazzo dallo sguardo ingenuo e dal sorriso dolce. Le vite di tutti sarebbero crollate in una spirale di solitudine e probabilmente tutti si sarebbero sentiti un po' falliti, un po' vuoti. 
Un po' come la morte di Ryan. 
  
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