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Autore: lovezero    25/08/2017    0 recensioni
L'incontro con quel Dottore aveva cambiato molto lo stato d'animo di Seokjin, dalla depressione era passato ad avere un barlume di speranza, e tutto grazie a quel volto dolce e impacciato che forse sarebbe riuscito a rivedere anche il giorno dopo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SEOKJIN POV

La vita fa schifo.

Ti stai tranquillamente godendo il tempo libero con i tuoi amici e giusto un attimo dopo ti ritrovi senza nulla, privato di qualcosa che fino a quel momento per te era scontato, ma come tutto ciò che è importante ti accorgi solamente dopo averlo perso di quanto fosse necessario per poter andare avanti.

Lo ripeto la vita fa veramente schifo.

L'inevitabile declino della mia intera esistenza è iniziato tre settimane fa.

Era il primo sabato del mese di Aprile, e come ero solito fare ogni sabato, sono uscito per andare a divertirmi con i miei amici. Ci dovevamo incontrare alle 9.30 p.m al Bowling vicino a casa di Jimin; quindi mi sono messo dei vestiti comodi, perché tanto sapevo che alla fine ci saremo messi a giocare come dei bambini, ho preso le chiavi della macchina , sono uscito e ho messo in moto il ferro vecchio.
Mentre stavo guidando uno stupido coglione si è parato davanti alla mia corsia e inevitabilmente abbiamo avuto un incidente. 

Per colpa di questo maledetto  sono rimasto incosciente per quasi tre settimane,  e finalmente mi sono svegliato due giorni fa.

La prima cosa che ho visto dopo il mio risveglio, sono state le facce tristi dei miei amici; Jimin, Hoseok  e Jungkook e le lacrime che rigavano il volto di mia madre. 

Subito dopo ho capito il perché di quei volti tristi e quando ho realizzato cosa mi era capitato, sono scoppiato a piangere anche io.

Quel giorno ho capito che la mia vita non sarebbe più stata la stessa di prima. 

***

NAMJOON POV 

So che la mia vita sarebbe da considerarsi perfetta;  ma credetemi non è affatto così.

Sì lo ammetto i miei sogni sono diventati realtà. Sono andato a studiare medicina all'estero e ho ottenuto una specializzazione in fonochirurgia e audiologia, ho aiutato molte persone e sono fiero di questo. Ma odio la mia vita perché è così meccanica e monotona, mi sento una marionetta, un robot. Intendo dire che mi sveglio ogni mattina alla stessa ora, vado allo stesso ospedale ogni santo giorno e la mia mente no fa altro che pensare al lavoro tutto il tempo. Sono consapevole che la routine è una caratteristica della vita di ognuno di noi, ma sento come se mi mancasse qualcosa di importante, qualcosa che renda la mia vita unica e con la pena di essere vissuta.

Spero di riuscire a trovarla il prima prima possibile; altrimenti la vita mi sfuggirà dalle mani.

knock knock 

"Avanti".

"Buon giorno Dottor Kim!"

"Oh Buon giorno Seohyun! Come stai?"

"Sto bene, grazie. Mi dispiace disturbarla, ma è richiesto nella stanza 36."

"OK, sarò li tra cinque minuti".

"Ok, perfetto a dopo Dottore".

Sbam

ok, questo non è il momento di fare pensieri profondi sul senso della mia esistenza e su quanto la mia vita sia noiosa, devo lavorare.

THIRD PERSON POV

Dopo essersi messo il camice e aver raccolto gli strumenti necessari Namjoon uscì dal proprio ufficio per recarsi nella stanza numero 36 a visitare il suo nuovo paziente. Mentre attendeva che l'ascensore arrivasse a destinazione diede una rapida occhiata alla cartella clinica di Kim Seokjin.

Kim Seokjin, maschio, 23 anni.

Ha avuto un incidente stradale tre settimane fa.

presenta problemi di udito legati in parte a una grossa lacerazione di entrambi i timpani...

Era il primo paziente che aveva più o meno la sua stessa età, e Namjoon sperava veramente di poterlo riuscire ad aiutare in qualche modo.

Arrivò di fronte alla porta della camera e bussò.

"Sì, prego entri!" Disse una infermiera.

Namjoon entrando nella stanza seguì con lo sguardo i passi dell'infermiera, che lo condussero dal suo nuovo paziente. Quando i suoi occhi si focalizzarono su un gruppo di persone riunite attorno ad un letto capì di trovarsi di fronte a Kim Seokjin e si avvicinò a lui.

SEOKJIN POV

Mentre ero ancora in stato si shock qualcuno entrò nella stanza e si avvicinò al mio letto. Non riuscivo a distinguere alcuna sagoma in quel momento, avevo la vista completamente appannata, un po' per il pianto e un po' per lo stato in cui mi trovavo.

Tornai alla realtà quando una mano gentile mi sfiorò la testa. Fu uno di quei tocchi che raggiungono l'anima. Il tipico tocco di una persona che teme di rompere qualcosa di estremamente fragile. Allora sgranai un poco gli occhi, per cercare di mettere a fuoco il volto della persona a cui apparteneva quella mano. Rimasi leggermente sorpreso quando scoprì che si trattava di un dottore. 

Aveva una espressione seria dipinta nel volto ma allo stesso tempo preoccupata e comprensiva, dopo aver scambiato due parole con mia madre rivolse nuovamente lo sguardo a me e mi parlò per la prima volta. 

"Salve Signor Kim, Sono il Dottor Kim Namjoon.  Immagino che lei in questo momento  faccia molta fatica a cercare di comprendere quello che dico eh !"

Non ero riuscito e a percepire alcun suono uscito dalla bocca del dottore e evidentemente la mia perplessità fu talmente chiara che quest'ultimo adottò immediatamente un altro metodo per comunicare con me; infatti tirò fuori carta e penna e cominciò a scrivere, dopo qualche minuto mi porse il foglio che conteneva le seguenti parole:

Salve signor Kim sono il dottor Kim Namjoon, immagino che lei adesso si senta molto disorientato e scosso ed è comprensibile visto la situazione in cui si trova. Io da ora in poi la seguirò durante tutto il processo della sua riabilitazione e insieme ci impegneremo per migliorare le sue condizioni ok? Adesso vorrei spiegarle nei dettagli cosa le è capitato esattamente e quali saranno le fasi della riabilitazione che le ho accennato prima.

La calligrafia era illeggibile, avevo faticato molto ad arrivare alla fine del messaggio; ma una volta terminato mi voltai verso il dottore e annuì in modo da degli la possibilità di spiegarmi la situazione nei particolari.

Dopo aver ricevuto il mio consenso il dottor Kim riprese a scrivere sul blocco e dopo un paio di minuti me lo porse in modo da poter leggere ciò che conteneva.

L'incidente che ha avuto tre settimane fa è stato molto grave, è rimasto incosciente per la maggior parte del tempo in cui è stato ricoverato. Ha subito una grave lesione ad entrambi i timpani e in punti delicati che purtroppo sono molto difficili da operare nelle attuali condizioni. Tuttavia credo sia possibile migliorare la sua situazione; ovvero da una situazione di totale sordità si potrebbe passare una lieve sordità che le permetterebbe di riprendere in parte le sua azioni quotidiane.
L'idea sarebbe quella di partire con alcuni esercizi, che faremo assieme, in modo da allenare il timpano all'ascolto nelle attuali condizioni. Nel momento in cui lei riuscirà ad udire anche se solo in maniera molto lieve i suoni, si potrà procedere con l'operazione che le permetterà di riuscire, in parte ,a ritornare alla vita di sempre. Fino a qui le è tutto chiaro ?

Quella calligrafia era veramente orripilante, più andavo avanti e meno capivo di ciò che c'era scritto. Nonostante le difficoltà riuscì comunque a terminare la lettura. Per un momento pensai che l'uomo di fronte a me potesse essere veramente un angelo, in pochi minuti era riuscito a farmi ritrovare un minimo di speranza e ciò mi commosse, tanto da farmi piangere.

Alla visione del mio pianto tutti si scossero, non avevano idea di cosa fare, di come agire, il dottore era quello più nel panico di tutti. Aveva un espressione sconvolta in viso e non sapendo esattamente cosa fare in una situazione simile, fece una delle cose che per le persone normali risulterebbe estremamente semplice. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Un abbraccio forte deciso, uno di quelli che ti dà la mamma nei momenti tristi e che riesce a darti la carica per andare avanti. Quell'abbraccio emanava un calore morbido, di quelli avvolgenti e rasserenanti.
Quando riuscì a smettere di piangere mi scostai da lui e per poter scrivere su una pagina bianca del blocco che mi aveva dato, dopo qualche secondo glielo resi.

Ok dottore, la prego mi dica cosa dovremo fare.

Alla vista della mia risposta il volto del Dottor Kim si illuminò e sorrise. Un sorriso smagliante ma allo stesso goffo e impacciato al punto che fece sorridere anche me mentre lui scriveva i dettagli della terapia sul blocco. 

Bene, sono felice di vederla così determinato, questo atteggiamento che sta dimostrando è molto positivo e se collaboreremo con questo spirito andrà sicuramente bene mi creda. Per quanto riguarda la terapia io direi che dovremo iniziare domani pomeriggio con la prima lezione sul linguaggio dei segni. Visto che lei in questo momento è impossibilitato a comunicare, la prima cosa di cui ci dovremo occupare sarà quella di insegnarle un modo per poter comunicare con noi. Dopo aver studiato e imparato il linguaggio dei segni passeremo agli esercizi di ascolto, che saranno la parte più difficile ed estenuante. Per quanto riguarda la prima lezione di domani le andrebbe bene  alle 18 nel mio studio , che ovviamente si trova all'interno di questo ospedale, le infermiere poi si prenderanno la briga di condurvi qui. Ora io mi dovrò allontanare, anche perché lei ha bisogno di riposo,  passerò domani mattina per controllarla. Fino a qui le è tutto chiaro ? Se dovesse avere bisogno di aiuto non esiti a chiedere.

Seokjin lesse velocemente tutto quanto e scrisse subito un messaggio di risposta al dottore.

Sì dottore è stato chiarissimo, la ringrazio molto per il tempo che mi sta dedicando e spero che il problema si risolva in parte. Grazie e buona serata.

THIRD PERSON POV

Seokjin porse timidamente il blocco  al dottore; quest'ultimo lo prese, lesse velocemente e sorrise,  si voltò vero Seokjin e gli scompigliò i capelli; dopodiché si diresse verso l'uscita della stanza.

L'incontro con quel Dottore aveva cambiato molto lo stato d'animo di Seokjin, dalla depressione era passato ad avere un barlume di speranza, e tutto grazie a quel volto dolce e impacciato che forse sarebbe riuscito a rivedere anche il giorno dopo.

 

End

 

 

  
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