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Autore: Diana924    25/08/2017    2 recensioni
Giovanna II regina di Navarra ( 1311 - 1349 ) nel suo palazzo di Parigi riceve una notizia che attendeva da anni, decenni dopo suo figlio Carlo non ha cessato di sognare la corona di Francia che sua madre desiderava per lui
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Autore: Diana924
Fandom: RPT Storico
Titolo: Je devais être reine
Personaggi:  Giovanna II di Navarra, Carlo II di Navarra, nominati Filippo il Bello, Luigi il Testardo, Margherita di Borgogna, Filippo il Lungo, Carlo il Bello, Giovanna di Borgogna, Bianca di Borgogna, Carlo di Valois, Filippo VI, Roberto d'Angiò, Eudes di Borgogna, Luigi di Evreux Edoardo III d'Inghilterra, Giovanni I, Giovanni II, Giovanna di Francia
Rating: NC13
Note:  Mentre ero in vacanza mi sono riletta la trilogia I Re Maledetti di Maurice Druon ( non è una trilogia perchè i romanzi sono sei ma da noi ne hanno tradotti solo tre ) e tra i personaggi mi ha colpito molto quello di Giovanna, futura regina di Navarra e nel testo ancora bambina
Note2: Timeline? 1342, 1357
Nota3: Giovanna II di Navarra ( 1311 - 1349 ) è un personaggio la cui vita merita sicuramente più analisi. Figlia di Luigi X e di Margherita di Borgogna avrebbe potuto divenire regina regnante di Francia se i suoi zii non avessero " scoperto " la legge salica che esclude le donne dal trono. Per compensare le venen assegnata la Navarra che governo assieme al marito Filippo di Evreux, suo cugino di secondo grado e padre dei suoi figli. senza cessare mai di rivendicare la corona di Francia
Note4:  Nel 1315 sua madre Margherita di Borgogna venne accusata di adulterio col cavaliere Philippe d'Aunay e la stessa legittimità di Giovanan venne messa in discussione, ansioso di avere un erede maschio Luigi, divenuto re, cercò di ottenere l'annullamento per poi sposare Clemenza d'Ungheria ma morì quando la regina era incinta di cinque mesi. e dopo aver diseredato Giovanna
Note5: ci sono fondati motivi per ritenere che Margherita di Borgogna sia morta assassinata su ordine del marito ansioso di risposarsi.
Note6: Giovanni il Postumo, unico figlio di Luigi e Clemenza, nacque postumo ma morì dopo appena cinque giorni, Giovanna reclamò il trono ma appellandosi alla legge salica suo zio Filippo di Poitiers divenne re concedendo però a Giovanna la Navarra, i suoi unici partigiani furono gli zii  Eudes di Borgogna e Luigi d'Evreux. Sfortunatamente nè Filippo nè il fratello Carlo ebbero figli maschi così la corona passò al cugino Filippo di Valois.
Note7: Carlo di Valois ( 1270 - 1325 ) cercò per tutta la vita di conquistarsi un trono, fallendo ogni volta, ferocemente reazionario fu la disgrazia della dinastia capetingia. Roberto d'Artois ( 1287 - 1342 ) , cugino di re Filippo ebbe per tutta la vita un unico desiderio: riprendersi l'Artois che giudicava portatogli via dalla zia Mahaut; sembra che fosse stato l'amante di Isabella di Francia e quando venne scoperto che aveva creato documenti falsi venne esiliato, raggiunta Londra divenen uno dei consiglieri più ascoltati di Edoardo III.
Note8: Carlo II di Navarra detto Il Malvagio ( 1332 - 1387 )  perseguì per tutta la vita lo stesso scopo che era stato di sua madre: la corona di Francia. Nemico di Giovanni II sebbene ne avesse sposato la figlia Carlo fu un alleato infido degli inglesi
Note9: nella prima parte i nomi sono in francese, nella seconda in italiano
Note10: Giovanna detestava la Navarra, preferiva risiedere a Parigi e vi si recò solamente due volte: per farsi incoronare regina e per far nascere Carlo, il quale a differenza della madre adorava il suo regno



Parigi non le era mai piaciuta, ma Jeanne sapeva che il centro del regno era lì.
Pamplona, la sua capitale, le era odiosa, vi si era recata solamente due volte ed erano troppe almeno per lei, suo figlio Charles adorava invece la Navarra ma lui non sapeva. Non sapeva cosa quel regno simboleggiasse per lei e a cosa aveva rinunciato.
Da bambina si era sentita ignorata, detestata e come tutti aveva udito le voci, quelle orrende voci su sua madre. Jeanne ricordava appena il volto di dame Marguerite, una risata contagiosa, un sorriso entusiasta e delle risate ma non per lei, per lui. Sua madre aveva peccato e come le era stato insegnato i peccatori finivano sempre per scontare la giusta condanna, lei, zia Jeanne e zia Blanche avevano peccato ed erano state punite. Una volta le avevano chiesto se si ricordasse di sua madre e lei aveva negato, ricordava però donna Clemenza, così buona e giusta aveva aggiunto sebbene l’avesse vista solamente una volta ma aveva compreso in fretta in che maniera rispondere.
Non le avevano mai chiesto se ricordasse lui, e lei lo ricordava … giovane, bello e forte, fortunato è colui che ha l’amore di una regina si leggeva nei poemi cavallereschi ma Philippe d’Aunay non era stato fortunato. Suo nonno, quell’uomo arcigno che raramente sorrideva, aveva punito tutti, perché avevano sbagliato e quando qualcuno sbaglia bisogna punirlo le era stato detto.
Lei non aveva fatto niente eppure anche lei era stata punita, ricordava bene le parole di suo padre dopo l’incoronazione … portate via quella bastarda, non voglio vederla aveva urlato in maniera tale che tutti sentissero, all’epoca non aveva compreso le parole ma crescendo aveva intuito la verità.
Non era però suo padre quello che più odiava, suo padre era stato un essere patetico, dotato di quella forza che sembra inarrestabile ma che al primo ostacolo si disintegra, suo padre era come un bambino mai cresciuto aveva pensato una volta. Non odiava nemmeno zio Charles, un uomo così inoffensivo capace solo di ripetere a voce alta le istruzioni del prozio Valois le faceva pena, zio Charles non andava odiato ma compatito e allontanato. Quello che più odiava era zio Philippe, il più intelligente, il più bello, l’unico che realmente poteva essere re e non sfigurare di fronte all’immagine del nonno, lo stesso che le aveva portato via tutto.
Zio Philippe le aveva portato i suoi diritti e aveva trovato dei giuristi disposti a giurare che quel che faceva era giusto e santo, poveri illusi. Si aspettava di avere un altro figlio maschio da zia Jeanne ma per punirlo il cielo gli aveva dato solo figlie femmine facendo morire suo figlio dopo appena un anno, quanto le era piaciuto sapere che il piccolo Delfino era morto, era la punizione di dio per averle tolto il trono che le spettava aveva dichiarato zio Eudes che dall’imprigionamento di sua madre era divenuto il suo unico alleato assieme a zio Louis. Era anche la punizione per la morte del suo fratellino, sapeva bene quel che mormoravano a corte, che il piccolo re Jean fosse stato ucciso da zio Philippe, lei si limitava ad alzare le spalle, forse un fratellino le avrebbe concesso i suoi diritti.

<< Mia signora, mia signora … il messaggero è qui >> le annunciò una delle sue dame, Jeanne odiava quell’accento di Navarra, le ricordava sempre come le avessero servito solo l’antipasto invece del banchetto completo.
<< Fallo passare, e dà ordine che monsignor Charles ci raggiunga >> ordinò Jeanne riferendosi a suo figlio, zio Charles aveva voluto che suo figlio prendesse il suo nome, per ricordarle che lei faceva parte della famiglia e per questo doveva solamente ringraziare lui, quel disgustoso essere che ripeteva tutto quello che zio Valois diceva.
Charles fu il primo a entrare, sebbene avesse appena dieci anni era alto e fiero come lo era stato suo nonno pensò Jeanne, sarebbe stato un ottimo re di Francia suo figlio. Il bambino le si inchinò di fronte per poi sedersi ai suoi piedi, era l’erede al regno di Navarra e forse era troppo piccolo ma era necessario che restasse.

L’uomo che attendevano entrò pochi minuti dopo, ancora sporco di polvere e puzzava di cavallo ma se tutto era andato come previsto allora aveva le migliori notizie del mondo.
<< Allora, è morto? >> chiese Jeanne stringendo con forza i braccioli del trono, poteva essere ferito, in salute, il suo nemico poteva anche essere di nuovo pronto alla battaglia.
<< L’ho visto con i miei occhi Maestà. Monsignor Robert si è difeso come un leone, ha compiuto gesta mirabili durante l’assedio, senza dubbio, ma non esiste leone che non si possa abbattere. Lo hanno ferito più volte tanto che hanno dovuto rimpatriarlo in lettiga, è morto a Londra, dicono che lo seppelliranno lì, re Edoardo vostro cugino lo aveva in stima >> fu la risposta e Jeanne avrebbe voluto alzarsi dal trono e ballare, ballare per tutta la notte, per tutto il tempo fino al giorno del Giudizio.
Morto, zio Robert era morto, morto come un traditore in terra straniera. Era stato lui assieme a zia Isabel a ordire tutto, a perdere sua madre e le sue zie, lui aveva spinto suo zio a diseredarla e tutto per l’Artois, quella stupida terra che lei era giunta a detestare.
<< E il re? Ha saputo questa notizia? >> chiese, che la morte di colui che lo aveva ingannato fosse così spaventosa da far morire anche suo cugino il re, solo così avrebbe riavuto quel che le spettava, ora aveva un candidato nella persona di suo figlio, se lei non poteva essere regina allora Charles sarebbe stato re.
<< Non ancora, monsignor Jean vostro cugino si è sposato con la signora di Lussemburgo, ma entro qualche  giorno lo sapranno anche loro >> fu la risposta prima che congedasse il messaggero, stava andando tutto come desiderava.

<< Madre? Monsignor Robert era pur sempre nostro parente, non dovremo prendere il lutto? >> le chiese Charles confuso.
<< Lui non prese il lutto quando quella povera donna di mia madre morì, da sola a Chateau Gaillard isolata come un’appestata e mancante di tutto e io non intendo prendere il lutto per lui. Ricorda le mie parole Charles: avremo quel che ci spetta >> replico Jeanne sedendosi meglio sul trono.
<< Zio Valois è re, e suo figlio potrebbe avere figli e se anche la signora di Lussemburgo fosse sterile … io sarei comunque re, re di Navarra >> le fece notare Charles.
<< Charles, figlio mio. La corona doveva essere mia e dei miei figli ma loro ce l’hanno portata via e ho giurato che avrei fatto qualsiasi cosa per riaverla o se non io il mio primogenito. Tuo padre, pace all’anima sua, e suo padre, furono tra i pochi a sostenermi, zio Valois parlava sempre delle vecchie usanze ma non appena poté mi tolse la corona di Francia per darla prima ad un moccioso e poi ai miei zii, nell’attesa che scivolasse sulla sua testa. Per fortuna è crepato prima ma la sostanza resta la stessa … tu e i tuoi fratelli non dovete mai accontentarvi, la corona di Francia era destinata a me, non a loro >>  gli spiegò, aveva firmato i documenti ma era appena una bambina e loro si erano approfittati di lei, quei maiali, ricordava ancora il sorriso untuoso di zio Philippe, il broncio di zio Charles, la risata sguaiata di zio Robert e il ghigno di zio Valois mentre firmava.
<< Perché voi siete la figlia di re Luigi, dopo i miei fratelli viene mio zio d’Inghilterra nipote di re Filippo, e solo allora è il turno di zio Valois. Sono degli usurpatori e quando sarò re mi riprenderò la corona, come sta facendo zio Eduard, dovrebbe combattere per i miei diritti, non per i suoi >> replicò Charles, la mente di quel bambino al sorprendeva, era così deciso, così testardo … sarebbe stato un buon re di Navarra e un eccellente re di Francia.

<< Giuralo, giuralo che farai di tutto perché la corona di Francia si posi sulla tua testa, giuralo sulla tomba di tuo padre, su quella della mia povera madre e su quella del mio sfortunato fratello >> ordinò e Charles le obbedì subito, Jeanne sapeva fin troppo bene che suo figlio avrebbe fatto di tutto una volta giurato.

 

Anni dopo

 

Questa volta ci sarebbe riuscito, aveva l’appoggio dello zio d’Inghilterra e il re era assente, doveva riuscire.

<< Signora Giovanna >> disse e sua moglie lo raggiunse, con sua madre aveva in comune solo il nome, tanto quella donna incomparabile era testarda, orgogliosa e determinata quanto sua moglie era fragile, debole e sottomessa, sua madre aveva fatto in modo che nessuno dimenticasse che poteva essere regina di Francia mentre sua moglie si accontentava di essere regina di Navarra.
<< Sapete signora Giovanna perché questa volta avrò quel che mi spetta? >> le domandò, lui e i suoi fratelli erano pronti a dare battaglia per quello che era loro, zio d’Inghilterra aveva distrutto la Francia, presentarsi come candidato era la mossa migliore, tra lui, quel ragazzino inesperto del Delfino e zio d’Inghilterra … tutti avrebbero scelto lui.
<< Mio signore, basta con questi complotti e questi tradimenti, vi hanno solo portato in una prigione, se continuerete quando mio padre tornerà vi toglierà la Navarra >> lo pregò Giovanna … donne, non tutte erano come sua madre.
<< Vostro padre si trova in una prigione, e se fosse per me vi creperebbe. Il trono è mio in quanto nipote del Testardo, non di vostro padre o dell’inglese, mia madre me lo ripeteva ogni sera: ricordati che un giorno sarai re di Francia, devi solo volerlo. Quella santa donna aveva ragione, io sarà re di Francia e se vostro padre oserà anche solo pensare di togliermi la Navarra … mio cognato d’Aragona non lo permetterà e nemmeno la vostra matrigna che è mia sorella. Io sarò re di Francia e sono sicuro che voi mi aiuterete … mio nonno fece uccidere mia nonna e sappiate che posso farlo anch’io >> replicò prima di allontanarsi e fare segno che gli portassero sua figlia, Maria era la sua erede ma Giovanna era di nuovo incinta e se fosse stato un maschio sarebbe stato perfetto.

Carlo V re di Francia e di Navarra … suonava davvero bene.



   
 
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