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Autore: Rosette_Carillon    25/08/2017    1 recensioni
(La Bella e la Bestia 2017)
(Stanley x Lefou)
Afferrò una mano di Stanley e lo trascinò via, ignorando le sue proteste e richieste di spiegazioni –ora o mai più, non poteva fermarsi e lasciarsi assalire dai dubbi- mentre lo guidava fuori dal salone, nei corridoi deserti e poco illuminati.
Nessuno badò a loro, nessuno avrebbe fatto caso alla loro assenza, la notte che ormai era già quasi mattina li avrebbe protetti. Almeno così sperò Lefou.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Le Tont, Stanley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                          Quella notte che era ormai mattina
 
 
 
 
 
 
 


 
La notte era calata da molto sul castello tornato alla vita e sul villaggio vicino, ma per gli abitanti era ancora troppo presto per concludere la giornata, per concludere l’attesa festa al castello e salutarsi, così erano andati avanti finché avevano avuto abbastanza energia per ballare, vino da bere e cibo da mangiare.
Ma non tutti desideravano festeggiare, c’era qualcuno che aveva come unico desiderio quello di appartarsi col suo amato, chiudere il mondo fuori da una stanza.
Lefou fece un respiro profondo cercando di farsi coraggio, poi si allontanò dalla colonna alla quale era rimasto poggiato ad osservare silenziosamente, e attraversò il salone diretto verso Stanely che rideva con Madame de Garderobe.
Vide la donna sorridergli e allontanarsi verso Maestro, pronta a cantare e catturare l’attenzione dei presenti.
Afferrò una mano di Stanley e lo trascinò via, ignorando le sue proteste e richieste di spiegazioni –ora o mai più, non poteva fermarsi e lasciarsi assalire dai dubbi- mentre lo guidava fuori dal salone, nei corridoi deserti e poco illuminati.
Nessuno badò a loro, nessuno avrebbe fatto caso alla loro assenza, la notte che ormai era già quasi mattina li avrebbe protetti. Almeno così sperò Lefou.
<< Mon amour >> chiamò Stanley, cercando di sollevare l’elegante abito con la mano libera, per evitare di inciampare << mon amour, dove andiamo? La festa è dall’altra parte. Che vuoi fare? >> chiese.
Ma Lefou non rispose, non si fermò e non rallentò finché non giunsero davanti alla piccola stanza di Stanley, vicina all’atelier di Madame. Aprì la porta, entrarono, e la richiuse alle loro spalle per poi poggiarsi con la schiena contro la superficie linnea, lo sguardo basso.
Passarono pochi secondi, poi il buio della stanza fu rischiarato da un candelabro accesso da Stanley che lo guardava in attesa, con sguardo interdetto.
<< Allora? >> chiese con voce bassa, sorridendo << posso avere una spiegazione? >> Gli si avvicinò, gli prese dolcemente il volto, sollevandoglielo. 
Lefou fece per rispondere, ma le parole gli morirono in gola, e deglutì a vuoto, il volto in fiamme e gli occhi umidi.
Stanley si allontano fino a raggiungere il letto, si scalzò con movimenti attenti ed eleganti, e si sedette sopra le coperte per poi allungarsi comodamente. La testa sorretta da una mano, lo sguardo languido e innamorato << quest’abito è davvero bello, non trovi? >> lisciò la stoffa azzurra con una mano, lo sguardo sognante << ma non è per nulla facile da slacciare. Avrei proprio bisogno del tuo aiuto. >>
Lefou fece un passo in avanti, poi un altro. Stanley si mise in piedi, gli sorrise, e si voltò. Lefou deglutì e cominciò a spogliarlo, facendo scivolare l’abito giù dal suo corpo, slacciando lentamente e con movimenti impacciati il corsetto.
Dalle tende filtrarono tenui raggi di sole, segno che quella notte orma non era più notte, ma già luminosa alba, e la luce si mischiò a quella più viva delle fiamme delle candele.
Premette le labbra sulla schiena nuda dell’altro, che reclinò la testa con un sospiro << mon amour. >> 
Lo fece ancora, sfregò la punta del naso contro la pelle morbida, circondò con le braccia la vita dell’altro poi, senza capire come, si trovò sdraiato scompostamente sul letto; Stanley lo guardò desideroso e trionfante, leccandosi le labbra, sovrastandolo mezzo nudo << lascia fare tutto a me, >> ridacchiò civettuolo << vuoi? Sì? >> chiese facendo lentamente scorrere le mani lungo le sue gambe, fino ad afferrare il bordo dei pantaloni.
E Lefou annuì, incapace di rispondere, osservando Stanley inginocchiarsi fra le sue gambe.













 
  
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