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Autore: Naimi97    26/08/2017    0 recensioni
Creatura della natura e simbolo dei quattro elementi.
Creatura alta; magra; forte; agile e veloce.
Creatura la cui bellezza è impossibile da descrivere.
Creatura con capelli biondi o argentei, orecchie a forma di foglia, senza barba e occhi brillanti.
Creatura telepatica, dotata di udito sensibile e vista acuta.
Creatura capace di leggere nella mente solo con un unico sguardo e conoscitore di magia.
Creatura in grado di forgiare spade e metalli.
Creatura nata dalle anime dei defunti.
Creatura divina ed immortale.
Creatura venerata ed odiata.
Creatura con il solo nome di: Elfo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tempo passa e con esso, anche la mia forza, diminuisce pian piano. Il giorno dopo la battaglia, ci sono stati i funerali. Uno ad uno, ogni creatura ha dato l'addio definitivo ad un proprio caro. Loro, hanno avuto la forza di lottare contro il dolore e di andare avanti, mentre io, resto chiusa in questa stanza. Il mio letto, fatto di rami intrecciati e morbidi petali di biancospino, mi da il conforto che cerco; la forza, che non so come trovare. Tutto, in questa camera è impregnato, di disperazione, dolore, disprezzo e lacrime. Qui, ho il permesso di piangere e gridare, senza che qualcuno mi giudichi; qui, sono sola e posso sprofondare nei ricordi peggiori, senza che nessuno ne provi pietà. << Naimi, bambina, come ti senti? >> ecco che, Colinde, entra in camera, portandomi la colazione. Da quando sono sprofondata, in questo oblio, non mangio più. Mi sto lasciando morire, senza dare a nessuno, la possibilità di aiutarmi. “ Voglio solo riunirmi con loro “. Sento la balia sospirare, ma non me ne curo. So quant'è preoccupata per me, come Elanor e Bor, ma non voglio tornare la fuori con la consapevolezza, di aver perso anche mia sorella. Il leggero scricchiolio della porta, mi fa capire che è uscita, e mi sento tremendamente in colpa per averla fatta di nuovo piangere per la millesima volta in pochi giorni. << Adesso basta! >> le coperte, volano via dal letto << Non voglio più vederti in questo stato. >> Apro gli occhi, trovandomi Elanor a pochi centimetri dal mio viso. “ Per essere una fatina, ha una forza incredibile “. << Alzati subito! >> continua ad urlare, cercando una qualsiasi reazione da parte mia. Io, ferma nella stessa posizione, la guardo con occhi, inespressivi. Non saprei neanche che dirgli, ma anche volendo, non ho la capacità di parlare. Il mio cervello è così pieno di pensieri e ricordi che, non riesco a formulare nessuna frase. Elanor mi viene ancora più vicino, tirandomi una ciocca di capelli, ma anche in questo caso, non reagisco. << Non ti permetto più di piangerti addosso. Voglio che torni ad essere quella di prima. Invece di stare qui aspettando che la morte ti venga a prendere, muovi il sedere e prenditi la vendetta che meriti. Fa in modo che, tutte queste morti, non siano state inutili. Hanno lottato fino alla fine per salvare il tuo popolo, il loro mondo e tu, devi essere la prima a capirlo. Sei la figlia del Re, nata principessa, diventata guerriera per ottenere la fine di queste stupide guerre. Fa vedere alla Corte Maledetta, che la futura Regina dei Tuatha non si arrende dinanzi a nessuno. Dimostra alla Corte Benedetta, il tuo popolo, di non essere una nullità. >> conclude con una determinazione negli occhi che non gli ho mai visto. Se ne va subito dopo, senza vedere se le sue parole mi danno la scarica necessaria per alzarmi e lottare. Ammetto che, il suo discorso, mi ha fatto un certo effetto, ma nonostante tutto, torno nella mia semi incoscienza. …................... << Naimi, vieni... >> sento una voce chiamarmi, ma non capisco, di chi sia. Alzo il viso, notando solo ora lo strano paesaggio, che mi circonda. Il cielo è composto di tanti colori, come la natura in autunno, mentre tutto intorno a me, ci sono alberi di diverse forme, dimensioni e colori. << Naimii. >> sussurra. Quando individuo la posizione da dove deriva, la seguo. Mi ritrovo a camminare su una piccola stradina fatta di foglie verdi, che attutiscono, i suoni e stranamente, danno un senso di pace. Il tragitto è breve, infatti poco meno di una manciata di minuti, arrivo davanti ad una quercia maestosa. Mi fermo, sapendo bene cosa ho a pochi passi da me. << E' tutta un'altra cosa visto da qui, vero? >> Mi giro, e per poco non scoppio a piangere come una bambina. Mi butto su di lei, affondando nel suo dolce abbraccio. << Sei davvero tu? >> chiedo in preda ai singhiozzi. << Ssh. >> mormora, accarezzandomi, i capelli << Calmati, non ho molto tempo. >> Stacco le braccia dal corpo, di Eruanna, e la guardo, asciugandomi gli occhi. << Com'è possibile che sei qui, con me? >> chiedo, con un nodo, in gola. << Naimi, qui tutto è possibile. >> sorride dolcemente, prendendomi la mano. Mi porta vicino alla quercia, ovvero il Grande Albero, e ci sediamo una accanto all'altra. << Eruanna... So che non sei viva, ciò vuol dire che mi trovo io nel tuo mondo. Quindi io... >> << Non sei morta, se è questo, che stai per chiedere. Stai sognando, è il solo modo di farti entrare qui, senza che la tua vita termini. >> mi lancia un'occhiataccia << Naimi, cosa stai combinando? Io non ti avrei mai permesso una cosa simile. Ne io, ne Belecthor. Anche se non siamo più con te con il corpo, ci siamo comunque come spirito e cosa più importante, siamo qui, nel tuo cuore. >> La guardo e al nome di mio fratello, scoppio di nuovo, in lacrime. << Come puoi chiedermi di vivere, se voi non ci siete più? Non farmi stare sola, voglio tornare con voi! >> urlo. Sbarro gli occhi, nel sentire il dolore alla guancia, causato dal suo schiaffo. << Tu devi vivere. Per me, per Belecthor, per il tuo popolo, per tutti quelli, che hanno dato la vita per il nostro mondo. Naimi, il tempo è scaduto, ma ricorda, noi saremo sempre con te. >> mormora, prima che tutto diventa sfocato. “ La vita mi reclama come sua. “
   
 
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