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Autore: Never_Something    27/08/2017    3 recensioni
Dopo che Jamie ha "letto" un libro di John, pretende che quest'ultimo ricambi il favore.
Il corvino si ritroverà così costretto a seguire il fratello ad una festa, accompagnato da Curt (amico di Jamie) ed da un ragazzo misterioso.
(faccio schifo con le descrizioni dei miei testi)
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Vita da fratelli'
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Premetto che l'idea di un John alle prese con il mondo di Jamie non è stata mia, ma di Soul, quindi ringraziatela XD (o rincorretela con i forconi se vi sanguineranno gli occhi leggendo).
Detto questo, buona lettura


-Hey John! Hey John! Hey John!-
-...-
-Joooooohn!
-Che vuoi?- disse scocciato il corvino alzando gli occhi al cielo e smettendo di leggere il libro che aveva sulle ginocchia.
Era tardo pomeriggio e John si stava rilassando. O almeno ci provava.
-Ti ricordi di quando, un paio di settimane fa, ho letto un libro? Ecco io...-
-Jamie, sei arrivato a leggere una pagina...- sospirò l'altro, scioccato dall'affermazione del più grande.
-Una e mezza! E quante volte ti ho detto di non interrompermi? D...-
-Tante!- esclamò John con un ghigno, sobbalzando e nascondendosi dietro il libro appena l'altro si infuriò.
-Dio mio, ma allora è un vizio! Comunque, dopo che io mi sono offerto di provare qualcosa che fai di solito tu, penso che tu ora debba ricambiare ...-
-No!-
-...Quindi verrai con me e Curt stasera! Ci sarà una festa- concluse Jamie sorridente, ignorando l'altro.
E' deciso, ci devo andare Pensò sconsolato John, sapendo che se Jamie decideva una cosa, era impossibile smuoverlo.
Però un'idea gli attraversò la mente, promettendogli di non annoiarsi troppo alla festa.
-Ok, Jamie- disse cercando di non sorridere e rimanendo serio
-Troverò il modo di convince... no aspetta, cosa?- Jamie strabuzzò gli occhi incredulo
-Ho detto che vengo- ripetè con un sorriso da un'orecchio all'altro che non era riuscito a trattenere.
-Più semplice del previsto- affermò l'altro, uno sguardo di vittoria che si era impossessato dei suoi occhi marroni.
Ingenuo rise mentalmente il più giovane.
Mentre usciva dalla stanza, sentiva il sorriso luminoso del biondo trapassargli la schiena.
Quest'ultimo poco sapeva che, dopo aver recuperato il telefono, suo fratello stava già scaricando un libro per passare la serata a leggere di nascosto.

Time skip

A seguito di alcuni litigi per quanto riguarda il vestiario, John era riuscito a mettersi il suo maglione preferito: era grigio, di lana, caldo e enorme; uno di quelli che indosseresti con una tazza di thè fumante in mano, seduto su una poltrona davanti ad un camino acceso.
Verso le otto Curt passò a prenderli.
La sua macchina era una Nissan Qashqai nera, ultimo modello.
Come poteva permettersi un'auto del genere? Da quel che sapeva il minore, lui non lavorava...
Probabilmente gliel'avevano comprata i genitori.
John si infilò nei sedili posteriori, in cui si trovava un' altra persona.
La ignorò, si mise le cuffie e aspettò di arrivare guardando fuori dal finestrino.
Ascoltava la quarta sinfonia di Beethoven, la sua preferita.
Nel frattempo, seduti nei sedili davanti, Jamie e Curt scommetevano su chi avrebbe rimorchiato più ragazze o chi avrebbe bevuto di più. Di solito vinceva Curt, ma l'altro non aveva intenzione di arrendersi.
Seduto vicino a John, con un mezzo sorriso, un ragazzo moro guardava fuori dal finestrino ascoltando i discorsi dei ragazzi.
Anche lui si sarebbe divertito stasera.

John's pov (NdA. chi se l'aspettava XD)

Appena arrivati scesi e mi guardai attorno.
Nonostante fosse ancora presto, c'erano già numerose bottiglie di birra e alcuni ragazzi barcollanti che si reggevano ai muri della casa.
Erano ridotti così male a quest'ora, non osavo immaginare cosa sarebbe successo più tardi.
Seguii mio fratello e l'altro tizio di non riesco a ricordarmi il nome e entrai.
Dentro era ancora peggio: i mobili erano stati spostati ai lati della stanza in modo da lasciare il centro libero, che veniva usato come una pista da ballo.
Effetivamente c'erano qualcuno che ballava, ma sembrava più un'orgia composta da troppe persone.
Mi separai dai due e, schivando bottiglie vuote abbandonate per terra, andai fino ad un angolo della stanza.
Scivolai lungo il muro e mi misi a sedere nel pavimento.
Quando ero a tre quarti del libro, più o meno due ore dopo, cominciai a sentirmi osservato.
Alzai gli occhi dal cellulare e incontrai quelli scuri di Jamie.
Era seduto sui talloni davanti a me, chissà da quanto è lì.
-Leggi?- chiese inclinando la testa a destra come un cucciolo di cane.
-Beccato...- mi limitai a dire, pensando alla sfuriata che stavo per ricevere.
Invece mi guardò male, per un secondo sembrò deluso, poi tornò all'espressione innocente di prima.
-Vuoi qualcosa da bere?- inclinò la testa dall'altra parte
-Jamie, sono minorenne. Niente alcolici per me- affermai indicandomi.
-Ah. Fermo qui- esclamò, dopo qualche secondo.
Wow, da ubriaco era adorabile.
Un paio di minuti più tardi tornò con una lattina di coca-cola.
-Grazie Jamie- ero sorpreso, probabilmente era una delle cose più gentili che avesse mai fatto per me.
-Nessun problema fratellino- si inginocchiò e mi abbracciò.
Ero sicuro di aver sentito un coro di "awww" da un gruppo di ragazze là vicino. No comment.
Si alzò e andò via.
Passò un altro pò di tempo, io avevo finito il libro (managgia me e alla mia velocità) e la musica era ad un volume insostenibile.
Non riuscivo più a stare lì, ma non volevo uscire dalla casa, quindi andai al piano di sopra.
C'erano cinque stanze per lato e io ne cercavo una libera.
Comincai ad aprire le porte.
Alcune erano chiuse, altre erano occupate da gente che dormiva, alcune avrei fatto meglio a non aprirle (i ragazzi dentro erano impegnati in attività non troppo caste, e mi hanno imprecato contro. Anche quando avevo già chiuso la porta).
Ora ne rimaneva una.
Presi un profondo respiro e abbassai la maniglia.
Dentro c'era un ragazzo. Stava roteando sulla sedia girevole, ridendo come uno psicopatico e tenendosi la pancia con le braccia.
Vedendomi si bloccò di colpo e mi guardò serio.
-Scusa...- mormorai, indietreggiando per uscire.
-Oi, tu! Sarai mica John?-
Solo adesso lo riconobbi, era in macchina seduto vicino a me.
-Rimani pure, non disturbi- affermò girandosi verso il computer.
-E poi a me non piace mangiare adolescenti, preferisco i bambini...- sussurò con un sorriso inquietante.
Ooooookay? Sperai stesse scherzando.
Andai a sedermi sul letto a gambe incrociate.
Intanto si era rigirato nella sedia, teneva lo schienale tra le gambe.
Mi squadrava pensieroso con gli occhi socchiusi, e io facevo lo stesso.
Aveva i capelli color nutella, rasati dietro la nuca. Gli occhi erano dello stesso colore. Aveva un piercing sotto il labbro, dettaglio che lo rendeva ancora più particolare di quello che già era.
Spalancò gli occhi e si grattò la testa, quasi imbarazzato.
-Non mi sono presentato! Mi chiamo Mike, conquilino di quella vecchia ciabatta di Curt. Ah, non dirgli che l'ho chiamato così- esclamò porgendomi la mano.
-John, fratello del cretin... ehm, di Jamie- dissi ridacchiando, mentre mi sporgevo dal letto per stringergliela.
Rise ricambiando la stretta.
-Non sembri tipo da feste, probabilmente sei minorenne, quindi qual buon vento ti porta qui?- chiede curioso
Ma come parla? Sembra un personaggio di un libro dell '800...
-Mi ha costretto Jamie- sospirai al ricordo
-Navighiamo nella stessa barca, amico mio... sospinti da venti maligni, direi quasi bastardi, che ci portano in rotte non desiderate- sussurrò con gli occhi chiusi e ondeggiando la testa.
Ora, più che un personaggio antico, sembrava un poeta in preda ad un'ispirazione improvvisa. Si riprese.
-Io sono qui per colpa di Curt! E' convinto che, andando in giro per feste, io riesca a trovarmi una ragazza. Ma chi si metterebbe mai con uno sprovveduto come me? Nessuno! E allora sai cosa faccio io?- abbassò la voce nell'ultima parte e si sporse oltre lo schienale.
Non mi lasciò rispondere, che ricominciò il suo monologo.
-In tutte le feste a cui devo andare, cerco una stanza con un computer e... BOOM! Lo hackero! Una volta avevo cambiato la password e il tipo non riusciva più ad entrare. E' andato dal tecnico. E nessuno mi ha mai scoperto... pensare che mi firmo con le mie iniziali! Metto come sfondo del desktop la frase "Offerto da M.P.". Stolti. Non mi troveranno mai.- urlò, scoppiando a ridere alla fine.
Inutile dire che mi contagiò e che non riuscì più a smettere
-Te sei tutto scemo. Ma non è illegale?- cercai di dire asciugandomi le lacrime agli occhi.
-E io che ne so? Studio informatica non legge- sbuffò alzando le spalle.
Cominciammo a parlare e presto si fecero le due di notte.
Decidemmo di recuperare gli altri due e tornare a casa.
Scendemmo le scale e Mike aguzzò la vista.
-Jamie è appena entrato in cucina. Invece Curt è lì... aspe', ma quella è la sua ex? No, non di nuovo! John, vado a salvare il mio amico prima che combini l'ennesima cazzata, tu pensa a Jamie!- esclamò lui, dopodiche scomparve dalla mia vista.
Mi avviai verso cucina, dove trovai Jamie circondato da un gruppo di ragazze.
Questo mi aiuterà tantissimo pensai sarcasticamente e roteando gli occhi.
Mi avvicinai e prima che potessi parlare Jamie mi abbracciò.
Non era mio fratello. Era un orso coccoloso.
-'sera, fratellino- disse staccandosi e sorridendomi.
Un'altro coro di "ma che carino!" oppure "che dolce, saluta suo fratello!" e altre affermazioni che farebbero venire il diabete a chiunque.
-Dai Jamie, andiamo a...- cominciai a dire, cercando di ignorare le ragazze attorno, quando una di loro mi interuppe:
-Ma quindi è questo il tuo fratellino di cui ho sentito parlare! Ma è così dolce!- esclamò scompigliandomi i capelli.
Jamie, forse capendo il mio disagio in quel momento, mi mise un braccio attorno alle spalle, la salutò con un bacio e mi accompagnò fuori.
Salì davanti nella macchina, vicino a Mike che guidava.
-Evitato la tragedia?- chiesi, riferendomi a Curt e la sua ex.
-Oh sì! Sono arrivato in tempo. E' dal terzo anno del liceo che continuano a mollarsi e rimettersi insieme e quello che ci rimette sono io, che mi tocca stare con un Curt depresso...- risponde scuotendo la testa.
Nel frattempo nei sedili posteriori Jamie e Curt giocavano a sasso-carta-forbice. Niente di male, se non fosse che chi perdeva si prendeva uno schiaffo dall'altro. Avevano tutti e due le guancie rosse e gonfie.
Non sapevo se ridere o piangere.


Angolino dell' idiota autrice
Ehilà!
Non ho molto da dire, avendo già fatto i ringraziamenti, solo una piccola cosa su Curt e Mike.
Sono ufficialmente personaggi che compariranno nelle storie dei fratelli e sono dei probabili protagonisti di una storia che ho nel forno (tipo pasticcini *-*) ma non so se mai la pubblicherò.
Ultimissima cosa: quest'estate, invece che portare tempo per scrivere, ha portato pigrizia, wi-fi che piango al pensiero e computer perennemente occupato, quindi prometto di diventare più presente nel periodo scolastico ^^" (anche per quanto riguarda le recensioni)
Ho finito, ringrazio chiunque abbia letto fin qui e chiunque lascierà una recensione <3

Never_Something

   
 
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