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Autore: MidnightRavenKuro    27/08/2017    2 recensioni
Il destino non lascia nessuno da solo.
Una giovane anima, tra le pieghe del tempo trascorso nella Soul Society, verrà a patti con un segreto celato al mondo da ricordi di una vita terrena che non sono mai riaffiorati prima,ricordi che potrebbero mettere alla prova l'amore e l'affetto che scorre tra lei e coloro che hanno scelto di starle accanto
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Isane Kotetsu, Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Retsu Unohana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Fate doesn’t leave anyone alone

 

 

Mi sono sempre chiesta come potesse essere aver fede nella propria identita’.

 

Sai chi sei,sai di cosa sei capace e sai quali sentimenti scorrono in te come un fiume in piena. Hai dentro di te sogni che ti scuotono e ti agitano, ti emoziona immaginarli realizzati e sai esattamente a cosa saresti disposta ad arrivare pur di vederli veri e tangibili davanti ai tuoi occhi.

 

“Cos’e’ l’ambizione?

 

Cosa sono gli ideali?

 

E io, cosa sono disposta a fare pur di inseguirli?”

 

Queste erano le domande che piu’ mi affollavano la mente.

Sentivo che alla mia vita mancava qualcosa di fondamentale, qualcosa che mi accendesse, qualcosa che mi facesse dire “oggi ci proveró”.

 

Mi mancava un sogno, un obiettivo da perseguire.

 

E’ cosi’, ero una ragazza senza scopi e priva di volonta’.

 

~☆~★~☆~

 

Inspira,espira.

Le notti nel distretto 47 del Rukongai Est, Torabiki*, non erano quasi mai totalmente placide e tranquille. Le strade erano sempre piene di ubriaconi, delinquentelli di poco conto, donne di malaffare e gente in cerca di rogne.

Ma c’era un posto, nell’enorme foresta vicina al distretto, ben nascosto agli occhi e alle intenzioni di chiunque. Sotto una spinacacia di grandi dimensioni, qualcuno stava prendendo profondi respiri.

Seduta a gambe incrociate, le mani congiunte, la lama kodachi al proprio fianco, vi era una ragazzina dai capelli rosso intenso lunghi fino alle spalle,un paio di grandi occhi grigi e molte,molte lentiggini. La fanciulla rispondeva al nome di Kaede Kinoshita, ed erano ormai anni che faceva pratica nella meditazione.

I suoi respiri erano l’unico suono udibile nei dintorni, oltre alla lieve brezza e al fruscío delle fronde.

Decisamente, meditare era la sua attivita’ preferita. Le placava le irritazioni, l’animo ansioso per natura e le schiariva i pensieri, e l’unico posto in cui si sentiva di farlo era sotto quell’albero cosi’ grande rispetto a lei. I lunghi rami carichi di foglie che si stagliavano verso il cielo le fornivano un senso di protezione che non avvertiva da nessun’altra parte. Un senso di protezione di cui aveva davvero bisogno.

La brezza si fece piu’intensa, Kaede alzo’ il capo e lentamente schiuse gli occhi,quindi li spalanco’. Una sensazione di pericolo si fece strada dentro di lei, e improvvisamente le urlava di scappare il piu’ lontano possibile. Agguanto’ tremante la kodachi e scatto’ in piedi, gli occhi che scrutavano rapidi l’area circostante. Sfodero’ la lama e la tenne con entrambe le mani rivolta verso l’alto. Sapeva poco di tecnica di spada, ma sperava che agitarla bastasse a tenere a bada qualsiasi cosa si aggirasse la’ fuori. Poi, avverti’ una presenza maligna nascosta poco distante, che pareva appartenere ad un Hollow. Non ne percepiva bene la gran quantita’ di Reiatsu che possedeva non essendo abituata a localizzarlo come gli Shinigami, ma sapeva di essere davvero in pericolo.

 

Gli Hollow sono malvagi,gli Hollow non hanno pieta’ per nessuno. Questo mi ripeteva da sempre la vecchia Katsuri, oltre all’infausto augurio di finire nelle grinfie di qualcuno di loro. Ma quella notte non avrei davvero voluto dover testare di persona la loro spietatezza...

 

~☆~

 

In quella stessa foresta, quella notte, erano presenti altre due anime intente a raccogliere un particolare tipo di erba medica.

Unohana Retsu, capitano della Quarta Brigata del Gotei 13, era graziosamente china sul terreno, le piccole mani che rapidamente afferravano e strappavano via le radici dal loro freddo giaciglio.

La sua luogotenente, l’altissima Isane Kotetsu, lavorava silenziosamente al suo fianco, segretamente in disaccordo col fatto che il suo capitano non lasciasse quella fatica interamente a lei (il pensiero che il suo capitano dovesse inginocchiarsi e tenere la schiena china per tutto quel tempo semplicemente andava contro ogni suo principio morale).

 

- Capitano, le sacche sono piene. Dovremmo tornare indietro? - il lieve sussurro di Isane si fece strada piano nella quiete che aveva avvolto la foresta intera.

 

- Non avere fretta Isane cara… direi che potremmo sederci e goderci questa pace. - le rispose la serena e melodica voce di Retsu. Quest’ultima rivolse uno sguardo gentile alla luogotenente, che arrossi’ leggermente e le sorrise in risposta. Si sedettero sull’erba e Isane dispose le sacche alla sua sinistra,ad eccezione di una, che tenne per giocherellare con i cordoncini. Era talmente piena che non poteva essere chiusa.

 

Quanto le piaceva passare il tempo col suo capitano, quella minuta e bellissima donna che ora sedeva al suo fianco sull’ erba umida, vicina a lei. Abbastanza vicina da farle battere velocemente il cuore.

Azzardo’ a muovere lo sguardo verso la sua morbida figura. I suoi grandi occhi scuri osservarono prima le gambe, che anche se ben nascoste dallo Shihakusho esprimevano comunque la loro grazia. Poi risalirono il busto, per ritrovarsi ad indugiare sull’area del petto, Isane pero’ avverti’ subito un senso di colpa e li mosse via veloci.  Incapace di resistere alla sua stessa volonta’, li poso’ sul perfetto viso incorniciato dalla luce lunare.

 

Oh,e’ cosi’ bella…

 

Viso che si volto’ verso di lei, e le rivolse un’occhiata di interesse.

 

Colta sul fatto, eh?

 

In un impeto di shock misto all’imbarazzo e alla sua goffaggine, Isane sussulto’ e quasi fece rovesciare sul terreno il contenuto della sacca che teneva in grembo, arrossendo violentemente per essere stata beccata dal suo capitano mentre la fissava sognante.

Si volto’ immediatamente mentre un’espressione di panico si faceva strada sul giovane viso.

 

- Qualcosa non va, Isane-chan?- Le chiese il capitano rivolgendole un lieve ghigno divertito, ben cosciente che il battito cardiaco della sua luogotenente doveva essere accelerato di colpo.

 

- N-no...nulla capitano...ero sovrappensiero…- balbetto’ Isane a fatica, sentendosi addosso gli occhi del capitano come se stessero scrutando ogni suo movimento.

 

E a cosa pensavi?, avrebbe voluto chiederle Retsu in quel momento nonostante sapesse gia’ perfettamente la risposta, ma per ora non voleva mettere la sua Isane in una situazione di stress e disagio, cosa che quella domanda avrebbe sicuramente fatto.

 

- Sai, fu un erborista del Rukongai a svelarmi le proprieta’ mediche di quest’erba... - disse Unohana tendendo un braccio verso la sacca che Isane teneva in mano e frugandovi all’interno, cosa che causo’ alla sua luogotenente uno sforzo enorme per non balzare via dall’improvvisa vicinanza stretta col suo capitano. La luogotenente avvertiva ormai il calore invaderla fin sopra la punta delle orecchie. - E’molto versatile, puo’ abbassare la temperatura corporea e tenere ad un livello nella norma la pressione sanguigna... -

Proprio quello che mi servirebbe ora, penso’ Isane che tentava silenziosamente di calmare il furioso pompare del sangue che la stava sfiancando. Ormai aveva quella reazione ogni volta che aveva Unohana cosi’ vicina, ed ogni volta pregava che lei non si accorgesse di nulla (sarebbe stato un bel guaio secondo lei) .

-...e inoltre e’ utile anche per vari problemi intestinali se trattata in un particolar modo.- ne girello’ un mazzetto fra le dita. - Ne abbiamo raccolta molta stasera, questo ci risparmiera’ i giri di raccolta per un bel po’. -

Per un secondo il viso della giovane divenne una maschera di delusione, per Isane passare del tempo da sola col suo capitano era una delle cose migliori che poteva avere dalla vita, e queste occasioni erano per lei un dono del cielo.

Si ricordo’ che il capitano la stava guardando e l’ultima cosa che voleva erano ulteriori domande su cosa non andasse in quel momento, quindi mise su una espressione di totale neutralita’.

Totalmente incosciente del fatto che Retsu aveva intercettato la delusione e ne aveva facilmente trovato la ragione: Isane era come un libro aperto per lei.

 

Retsu Unohana era perfettamente cosciente dei sentimenti che la sua luogotenente tentava cosi’ disperatamente e goffamente di nascondere, ma attendeva in silenzio che i tempi fossero maturi prima di spingerla ad aprirsi con lei al riguardo.

Nel frattempo, trovava abbastanza divertente osservare le reazioni esilaranti che la ragazza esternava in sua presenza (se ne sentiva in colpa, ma solo un po’), reazioni dovute a quella timidezza che la caratterizzava e che Retsu trovava indiscutibilmente adorabile. Il capitano non attendeva altro che l’occasione perfetta per fare il primo passo.

 

Improvvisamente entrambe percepirono un forte Reiatsu nell’aria, e scattarono in piedi mentre ne localizzavano l’esatto punto di provenienza.

- E’ qui’ vicino! - esclamo’ Isane, la mano che andava all’elsa della sua Itegumo.

- Andiamo. - disse il capitano. La luogotenente annui’ e velocemente fecero uno shunpo verso il probabile Hollow.

 

~☆~

 

Kaede aveva sgranato gli occhi di fronte all’essere che le si era parato davanti.

Era di grandi dimensioni e pareva essere avvolto da un mantello di un nero tetro, contaminato da schizzi di colore verde scuro. La faccia era coperta da un’inquietante maschera ossea dalla forma allungata e la testa pareva ricoperta da una criniera violacea.

Gli occhi della creatura erano di un giallo cupo.

Non c’era dubbio, quello era un Hollow.

Quest’ultimo caccio’ un urlo agghiacciante, che pareva la versione cavernosa,distorta e terrificante di un grido acuto e  femminile. A Kaede si gelo’ il sangue nelle vene, la sua mente si rifiuto’ di cooperare e i suoi pensieri si spensero. Poteva solo stare in piedi inerme mentre l’Hollow le si avvicinava pericolosamente, mai smettendo di sputare versi orribili.

Sollevo’ la kodachi dritta davanti a se’.

 

- M-maledetto Hollow! Va’ via! - urlo’ col tutto il fiato che aveva in corpo. In tutta risposta, quello urlo’piu’ forte di lei.

Poi,nel giro di un secondo accaddero diverse cose.

L’Hollow, che non sembrava avere arti inferiori e si muoveva levitando in aria, si mosse verso di lei veloce come un fulmine. Kaede non fece in tempo a reagire, e venne colpita duramente sul lato sinistro del corpo da quello che pareva essere un braccio della creatura, pallido e scheletrico,che sbucava fuori dal mantello. La povera ragazzina urlo’ mentre la forza del colpo la scagliava lontano. La kodachi le volo’ via, finendo chissa’ dove tra la vegetazione. Atterro’ malamente ai piedi di un albero, mentre l’Hollow le si avvicinava di nuovo rapidamente, gli artigli stavolta sfoderati e ben visibili su una mano ossuta e scarna.

Kaede si rimise a fatica in piedi, la mente annebbiata da un forte dolore che pareva provenire dal braccio sinistro e da alcune costole: evidentemente quella botta doveva averle rotto alcune ossa. Agendo per puro istinto, fece per schivare un altro colpo da parte del mostro, ma non vi riusci’ perfettamente: gli artigli le lacerarono la spalla sinistra e parte del petto. Un altro grido di dolore usci’ dalla bocca della ragazzina, che cadde a terra e non riusci’ piu’ a muoversi, sia per il male che le stavano facendo le fratture e le ferite, sia per il terrore che ormai l’aveva assalita. L’Hollow ora torreggiava sopra di lei, nullificando qualunque tentativo di alzarsi da parte della giovane. Spalanco’ la bocca, ed una massa di energia luminosa inizio’ ad accumularsi al suo interno.

 

Kaede non aveva piu’le forze per gridare aiuto, ed anche se l’avesse fatto nessuno l’avrebbe potuta sentire: nella foresta non c’era mai nessuno. Se anche ci fosse stato qualcuno, difficilmente avrebbe potuto fare qualcosa contro un Hollow.

In un ultimo lampo di lucidita’ penso’ che in genere erano gli Shinigami del Seireitei ad occuparsi di loro, ma non era arrivato nessuno ad affrontare il mostro, e questo la fece rassegnare definitivamente al suo destino.

I suoi occhi trovarono quelli dell’Hollow, vuoti e senza pieta’ alcuna.

Questo caccio’ un ruggito terrificante, probabilmente stava per colpire.

 

La giovane dai capelli rossi chiuse gli occhi aspettando il buio.

 

~☆~

 

- Bakudo 62:Hyapporankan! -

Cento aste d’energia colpirono l’Hollow scagliandolo via, lontano dalla ragazzina stesa a terra inerme.

 

- Isane, soccorri la ragazza mentre tengo a bada l’Hollow. - Disse Retsu, preparandosi a lanciare altri Kido contro la bestia.

 

- Si’, Capitano! - Esclamo’ la luogotenente in risposta, correndo subito verso la giovane. Erano arrivate da pochi secondi, e prima che lei stessa potesse capire cosa stesse succedendo, il suo capitano aveva gia’ iniziato l’operazione di soccorso.

 

L’Hollow intanto si era riscosso dal violento attacco, e si preparava a fiondarsi di nuovo sulla ragazzina invece di concentrarsi su chi l’aveva attaccato.

 

- Bakudo 61: Rikujokoro! -

Sei grandi lame di energia circondarono l’orrida creatura, immobilizzandola. Quest’ultima lancio’ un altro ruggito e tento’ di muoversi, ma presto si accorse che non c’era modo di liberarsi da li’.

 

- Hado 31: Shakkaho! -

Retsu sciolse il Kido precedente un attimo prima che la sfera rossa raggiungesse il corpo dell’Hollow, consentendo ad essa di colpirlo. Il bersaglio venne ferito e sbalzato via di diversi metri.

 

Intanto Isane stava esaminando le ferite della ragazza dai capelli rossi dopo averla aiutata a sedersi, quest’ultima sembrava troppo sconvolta per parlare. Aveva diverse fratture e una consistente perdita di sangue dalle profonde lacerazioni sulla parte superiore del corpo.

 

- Puoi muoverlo?- le chiese riferendosi al braccio che teneva penzolante. Lei fece no con la testa. La guardava con i suoi grandi occhioni grigi, e in essi poteva vedere la gratitudine che provava nei loro confronti per averla salvata da morte certa, ma anche il terrore che ancora persisteva dentro di lei.

 

- Non preoccuparti, andra’ tutto bene. La vedi quella donna che sta dando una lezione a quell’Hollow che ti ha aggredita? E’ il mio capitano. E’la donna piu’ forte che conosca, lo fara’ a pezzi prima che possa rendersene conto. - le disse Isane con la sua consueta dolcezza e un piccolo sorriso per rassicurarla. Anche la giovane sorrise leggermente.

 

- Come ti chiami? - le chiese poi.

 

- Ki...Kino...shita...Kaede… - rispose lei, la voce che tremava, il respiro affannoso.

 

- Io sono Isane Kotetsu, e’ un piacere conoscerti, anche se in circostanze un po’ turbolente. - le sorrise ancora.

 

Kaede apri’ la bocca per dire qualcosa, ma la voce le mori’in gola quando vide che l’Hollow si era ripreso ancora una volta dai colpi della donna con la divisa bianca.

E di nuovo si diresse verso di lei.

 

Isane sfodero’ Itegumo e si alzo’ in piedi, parandosi davanti a Kaede e mettendosi in posizione difensiva. Non avrebbe mai lasciato quella bestia fare i suoi sporchi comodi.

 

Unohana shunpo’ al suo fianco, irritata (anche se ovviamente non lo diede a vedere) per non aver atterrato definitivamente l’Hollow con il precedente Kido.

Di solito la potenza delle sue arti demoniache era piu’ che sufficiente a eliminarli in fretta, ma questo aveva qualcosa di diverso, era piu’ resistente rispetto agli standard, e in piu’ apparteneva ad una categoria di cui lei ricordava a malapena. Avrebbe fatto sicuramente delle ricerche, una volta tornata nel Seireitei.

La bestia si avvicinava e Retsu stava per lanciare un altro Hado, quando qualcosa la fermo’. Qualcosa che venne percepita chiaramente anche da Isane.

 

Si voltarono entrambe.

 

Kaede si era alzata in piedi, la mano destra serrata in un pugno, in volto un’espressione irata, e gli occhi umidi.

Le due Shinigami iniziarono ad avvertire una pressione spirituale notevole provenire da quella minuta ragazza.

Fece dei passi in avanti, le due Shinigami provarono a dirle di stare indietro, ma lei le ignoro’. La pressione aumento’ di colpo, Isane si trovo’ forzata a terra, e Retsu avverti’ la gravita’ farsi piu’ pesante per lei. Si fermo’ di fronte all’Hollow che non riusciva a muoversi, immobilizzato dal suo Reiatsu.

 

- N-non mi hai sentita prima, razza di scherzo della natura? Ti...ti ho detto di andartene! - Il tono era tremante ma carico della stessa rabbia e frustrazione di un uccellino chiuso in gabbia.

L’ultima parola, pronunciata duramente, coincise con un  aumento ulteriore del Reiatsu, che sembro’generare un forte vento bollente. Il mostro inizio’ a strillare,in preda al dolore, e Isane che era riuscita lentamente a rialzarsi si ritrovo’ quasi spinta via dalla grande energia spirituale. Retsu la afferro’ prontamente e la tenne stretta a se’.

 

L’Hollow caccio’ un ultimo strillo acuto e poi scomparve nel nulla, messo in fuga dall’eccessiva energia che emanava la rossa. La pressione spirituale regredi’moltissimo, sino a raggiungere un livello minimo ed instabile.

 

Kaede, sollevata ma ancora sconvolta, si volto’ verso le due Shinigami. Isane lascio’ la presa del suo Capitano con una certa riluttanza, e fece alcuni passi verso la ragazza.

 

- Come...ti senti? - chiese a Kaede.

 

- Non...non ce la faccio piu’... - mormoro’ flebilmente quest’ultima prima di cadere in avanti priva di sensi sul terreno erboso, chiaramente stremata da tutti gli avvenimenti di quella notte. Isane corse subito al suo fianco. La volto’ sulla schiena e le cerco’ il battito, che era diventato lento.Il suo corpo era madido di sudore, probabilmente per l’eccessivo sforzo appena compiuto.

 

- Capitano, la portiamo con noi alla divisione? - le chiese indecisa sul da farsi, cio’ di cui era certa pero’ era che andava soccorsa il piu’presto possibile. Si porto’una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 

- Si, piu’ tardi nell’ala medica potremo occuparci di lei molto meglio che qui. Nei prossimi giorni vedremo se ci sono danni permanenti...di qualunque genere. - rispose lei. Si riassetto’l’Haori che si era sgualcito leggermente durante la battaglia.

- Inoltre, devo fare rapporto al Comandante Yamamoto. Quell’Hollow e’ ancora in liberta’ ed e’ un vero pericolo per chiunque. - disse nel suo tono piu’ serio.

 

Isane rimise Itegumo nel fodero, e carico’in spalla Kaede, che per lei pesava meno di un foglio di carta. Era raro che un cittadino del Rukongai venisse condotto nel Seireitei, anche nelle condizioni peggiori. Evidentemente Unohana doveva essere davvero preoccupata a proposito di qualcosa.

 

Fecero uno Shunpo verso la Corte delle anime Pure, e durante tutto il viaggio Retsu rimase in silenzio, la mente carica di pensieri.

 

~☆~

 

-... e questo e’ quanto, Comandante Generale. - disse la delicata voce di Retsu.

Dopo aver fatto un veloce salto nel suo studio per una breve ricerca, convoco’ una riunione dei Capitani d’emergenza (era esilarante vedere come alcuni di loro non si fossero neanche presi la briga di vestirsi adeguatamente, per via della tarda ora) e lei aveva raccontato cosa era successo quella notte, aggiungendovi riflessioni maturate durante la lettura dei libri che aveva consultato.

 

- Unohana, se e’ vero cio’ che dici la ragazza va assolutamente tenuta sotto controllo nei prossimi giorni. -

Il tono del Comandante Yamamoto riecheggio’ nella sala, scuotendo alcuni di loro dal torpore in cui erano caduti durante il racconto.

 

- Per ora e’ solo un’ipotesi. In ogni caso, me ne occupero’io. La terro’ sotto stretta osservazione in ogni momento che passera’ nella Quarta divisione, che sia da parte mia o di qualcuno dei miei subordinati. -

 

- Molto bene. Qualcuno ha domande, oppure qualcosa da dire? - chiese il Capitano Comandante alzando un po’ la voce. -

 

- Io avrei una proposta, Comandante. -

Fu Mayuri Kurotsuchi a parlare per primo.

 

- Sarei ben felice di dare un’occhiata alla ragazza una volta che sara’ guarita…farle giusto qualche test e vedere come reagisce...qualche esperimento...se le supposizioni corrispondono a verita’ne uscirebbero risultati interessanti…- Un ghigno si allargo’ sulla bocca dello scieziato.

 

- Mi dispiace, ma non posso permetterti di trasformare una fragile ragazza gia’ abbastanza provata in una cavia da laboratorio, Kurotsuchi-san. Non finche’ sara’ sotto la mia responsabilita’. E non ne sara’ fuori tanto presto. - gli rispose Unohana col consueto tono mite, che per qualche motivo pero’ suonava molto piu’ convincente del solito. Kurotsuchi grugni’ seccato.

 

- Hai detto che e’ giovane...com’e’? E’ carina? - Chiese Kyoraku con uno stupido sorriso stampato in faccia, evidentemente non interessato a cos’altro potesse riguardare la ragazza.

 

- Kyoraku-san, e’ piu’ giovane di quanto possa permetterti di assumere atteggiamenti da casanova nei suoi confronti. Per quanto riguarda il suo aspetto, puoi confermare qualunque dubbio facendo visita alla mia divisione. Cio’ non toglie - e qui comparve sul viso di Retsu il suo sorriso leggendario - che qualora tu lo faccia, sara’mio personale piacere assicurarmi che non le recherai alcun fastidio. -

 

- Uh… - Kyoraku si tocco’ il cappello ed ammutoli’, spaventato a morte.

 

- Unohana-taicho, se questa ragazza...Kinoshita, manifestera’le attitudini di cui sospetti, come dovremo procedere? - questa volta fu Soifon a parlare.

 

- Hmph, se lo fa la faccio a fette io, che ci vuole? - borbotto’ rozzamente Zaraki.

 

- Senza dubbio dovra’essere giudicata, imprigionata e scontare una pena…come ogni altro criminale nella Soul Society. -  mormoro’ Unohana ignorando Zaraki. -

 

- Sara’ quindi compito mio occuparmene una volta processata, in caso accadesse. - affermo’ Soifon in risposta.

 

- Esattamente, Capitano Soifon. -

Rispose quieto il Capitano Comandante.

- Se non ci sono altre domande, la riunione e’ sciolta. - Esclamo’, e batte’ il bastone sul pavimento di legno.

 

Tutti i Capitani lasciarono immediatamente la sala delle riunioni. Retsu voleva subito dare un’occhiata alle condizioni della sua nuova paziente, quindi si affretto’ a tornare nella Quarta divisione.

 

~☆~

 

Quella notte feci uno strano sogno.

Galleggiavo in un abisso senza luce, andavo lentamente sempre piu’ giu’, incapace di muovermi. Non che lo volessi, in effetti: non provavo assolutamente nulla. Non avevo emozioni, non avevo pensieri. Mi stavo beando della quiete che aveva invaso il mio spirito, quando un urlo sordo proveniente dal basso catturo’ la mia attenzione. Riuscii a guardare in basso, e vidi piu’ giu’ lo stesso Hollow che mi aveva attaccato, che mi stava guardando. Avrei dovuto provare paura, o rabbia, ma niente di tutto questo si fece strada dentro di me. Avvertii invece un profondo senso di malinconia al quale non riuscivo a dare un senso.

 

~☆~★~☆~

 

* il nome del distretto e’ di mia invenzione

 

 

NdA: Benvenuti in questa nuova storia! Era da tanto che lavoravo su questo primo capitolo, quindi sono stata davvero felice di riuscire ad ultimarlo e quindi a pubblicarlo.

Ho gia’ in mente gran parte della storia, spero di riuscire ad aggiornare presto.

Spero vi sia piaciuta questa prima parte e che vorrete continuare a leggere le disgr...le avventure della mia piccola Kaede. Perche’ credetemi, ne passera’ parecchie.

   
 
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