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Autore: Cordelia_Sakamaki    01/09/2017    1 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e non pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Mi raccomando, leggete e recensite se volete! Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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Alexandria Meekhiva è appena rientrata nella sua stanza, e non pare essere troppo soddisfatta: le cose stanno andando male. Nonostante il piano di Boris, a quanto pare viktor e Christine sono tornati insieme ed il loro amore è più forte di prima. In oltre, lo ha notato: ha visto come sia cambiato lo sguardo di Boris da quando Christine gli ha detto quelle parole così dure. Lo ha scosso, è evidente. E si domanda una cosa: questo comprometterà le sue mosse future? E a parte la faccenda di Viktor e Christine, ce n'è un'altra che alla nobildonna da fastidio. Da un cassetto prende la ciocca di capelli che trovò tempo prima, riflettendo: non ha ancora trovato una spiegazione plausibile sul perchè suo marito abbia tenuto una cosa del genere. Però sa che da un pò di tempo è strano, lo vede agitato. Da prima aveva pensato che fosse per il fatto di aver segregato Christine, il timore di venire scoperto. ma ora? Ora che l'aveva liberata, cos'era a preoccuparlo? Lo sente distante, ogni giorno di più: pur avendo avuto e probabilmente avendo tutt'ora un fine comune, lui non è più lo stesso. E lei l'ha capito: è stata quell'Alice a cambiarlo. La sola donna che lo abbia affrontato, in verità. Nemmeno lei ha mai osato schiaffeggiarlo o insultarlo, men che meno in pubblico. Alterata da un pugno al tavolino li vicino, senza farsi male. " Oh Alexandria, adesso basta! ". Si rimprovera mentalmente: non ha senso pensare a queste cose ora. " Lui mi ama, abbiamo un fine comune. Forse è solo agitato per ciò che ha fatto con il bambino ". Pensa ad alta voce. Una risata fuori luogo la fa sussultare: ma chi è che è entrato senza permesso? " Chi va la? ". Sibila la contessa, cercando con lo sguardo una qualsiasi arma con la quale difendersi. La risata ricomincia di li a poco, e lei inizia ad arrabbiarsi. " Ora basta! ". Grida, ma mentre sta per afferrare un tagliacarte poco distante, qualcuno le blocca il polso e le impedisce di reagire.

" Alexandria, non lo sai che arrabbiarsi in questo modo fa venire le rughe? ". la deride in modo sarcastico, è una voce maschile che lei ben conosce. " Ma la cosa buffa è vederti nel ruolo di mogliettina devota ed apprensiva. Davvero una brava attrice ". Continua a ridere il misterioso nuovo arrivato, per poi lasciarla andare. Lei posa il tagliacarte dov'era, per poi incrociare le braccia e voltarsi verso colui che è entrato nella sua stanza senza permesso.

" Io amo davvero mio marito, più di chiunque altro al mondo. E'per lui e mia figlia che sto facendo tutto questo. E sarebbe andato tutto bene, se non fosse... ". Il suo interlocutore
la interrompe nuovamente, sbuffando.

" Se non fosse che Christine e Viktor si sono riuniti, vero? E'successa esattamente la cosa che ti avevo chiesto di impedire. Sei proprio un'incapace ". Continua, mentre lei si irrita e risponde a tono.

" Perchè non provi tu a dividerli, eh, Lukas? ". Chiede, rivelando che l'altra persona è niente poco di meno che Lukas. " Perchè non riveli a tutti ciò che sai, perchè non anticipi i tempi? ". Chiede, parlando di una misteriosa rivelazione. Lui la guarda male, per poi risponderle.

" Attenta a come parli, o non ci metto niente ad andare da tuo marito e dirgli dei tuoi inganni. Allora vedemo come ti giustificherai ". La minaccia, mentre lei deglutisce. Lui riprende parola dopo un pò. " Dobbiamo alimentare la fiamma della rabbia tra quei due, dividerli per indebolirli, no? Questo era il piano ". Commenta, mentre lei incrocia le braccia.

" Indebolirli, non uccidere. Ricorda bene ciò che ti ho detto, io amo mio marito ". Ripete, come fosse un avvertimento. " Questa scalata al potere non mi riguarda, ti sto aiutando solamente per un mio tornaconto ". Conclude la bionda, mentre Lukas sbuffa esasperato: ma certo che non vuole ucciderli, non è pazzo. Avere il potere di Viktor e della sua famiglia non comporterà ucciderli necessariamente, in fondo.

" Te l'ho già detto mille volte, non li voglio uccidere. In oltre, dobbiamo fare il modo che anche quella ragazza sia mia, una volta per tutte ". Riflette ad alta voce. Ora è la donna a ridere leggermente.

" Per questo, temo che ti dovrai inventare un nuovo piano, Lukas: lei ama solo Viktor, non ti calcola nemmeno ". Ride, ma un'occhiata di lui la fa ammutolire all'istante. Eppure sa bene che Alexandria ha ragione: ci vorrà tempo, ma alla fine le cose andranno come vuole lui, costi quel che costi.


Russia, città di Mosca. Anno 1573.

Un bimbo di circa cinque anni osserva con curiosità un'altra persona, che cammina davanti a lui, quasi sembrando un generale. Non il minimo movimento sbagliato, non la minima inperfezione. Il piccolo si affretta, non volendo perderlo di vista. “ Aspettate, non mi lasciate indietro “. Si lamenta il bimbo dai capelli mogano, mentre la misteriosa persona finalmente si ferma, rimanendo comunque di spalle.

“ Ti ho detto che non si strilla in questo modo, lo sai che non va bene per un bimbo del tuo rango. Vuoi che tutti ti perdano di rispetto? “. Chiede abbastanza alterato, mentre il bimbo avverte il cambio di tono e si spaventa, per poi scuotere la testa con enfasi ed abbassare lo sguardo, dispiaciuto: no, non voleva farlo arrabbiare. Solo, non riesce a stargli dietro se cammina in modo così veloce.

“ perdonatemi, zio. Non volevo farvi arrabbiare, ma… “. Interrompe la frase a metà, ma non prima di rivelare che la persona che gli sta dando le spalle è suo zio, il quale si volta finalmente verso il bambino, e si inchina per arrivare alla sua altezza.

“ Avanti, non essere triste. Non sono arrabbiato con te, sei un bambino intelligente che capisce alla svelta “. Lo guarda con i suoi intensi occhi color dell'oceano identici a quelli del defunto fratello, che si scontrano con quelli smeraldo del nipotino che finalmente ha trovato il coraggio di sollevare lo sguardo.

“ Posso andare a giocare con il figlio di Felitsiya? Dimitri è così simpatico… “. Tenta in fine il bimbo, ma in tutta risposta suo zio lo guarda duramente, arrabbiandosi nuovamente per le richieste del nipotino, seppur siano normali per un bimbo della sua età, che non capisce certo la differenza tra nobili e gente del popolo, almeno non completamente.

“ Boris, cosa ti ho sempre detto sin da quando sei arrivato qui? “. Chiede al bambino, che si rivela essere niente poco di meno che Boris Meekhiv. Il piccolo sente il brusco cambio di tono, e si mette in posizione eretta, quasi come fosse un soldato e capendo di aver commesso un errore.

“ I servi e la gente del popolo vanno solo sfruttati sino al loro ultimo respiro. Non vale la pena di trattare bene l'immondizia come loro, che ci insudicerebbero e basta. Non dobbiamo mischiare il nostro sangue con il loro, ed io dovrò tenerlo bene a mente se vorrò essere un bravo padrone di casa “. Ripete per filo e per segno il piccolo Boris, mentre suo zio si decide finalmente a prenderlo in braccio, togliendo quello sguardo duro adottato pochi minuti prima. Il bambino ammira i suoi capelli castani e scompigliati, che gli danno quasi un'aria da bambino nonostante non lo sia più da molti anni ormai. Questo è uno dei misteri di Petr Meekhiv: come ha fatto a mantenere il suo aspetto giovanile in tutti questi anni? Nessuno ha osato chiederglielo, dopo tutto.

“ Esatto, sei davvero un bravo piccolo. Adesso ti meriti un premio, puoi andare a giocare in giardino, poi vai in camera tua ed aspetta l'ora di cena “. Gli dice, ma Boris fa segno di diniego e lo guarda.

“ Mi dite dove sono andati mamma e papà? “. Chiede curioso il minore dei fratelli Meekhiv, ignaro di quanto accaduto: i suoi genitori sono stati assassinati, e sia lui che il fratello sono stati affidati a loro zio, che non pare avere una gran simpatia per le persone di popolo, come d'altra parte era per loro padre. Lui si limita a sospirare, non ha mai nascosto la verità ai nipoti anche se questa è dura e dolorosa: addolcire la pillola non servirebbe a nulla, devono sapere affrontare la vita anche se questa sarà dura, e le bugie servirebbero solamente a rammollirli ed indebolire il loro carattere.

“ Mamma e papà non ci sono più, piccolo. E sono stati proprio alcuni servi ad ucciderli, i servi con i quali ora tu vorresti fraternizzare. Ma non ti devi preoccupare di questo, perché adesso tu e tuo fratello crescerete qui, con me ed i vostri cugini. Vi farò diventare degli eredi perfetti, e ci penserò io a tenervi lontani da quella spazzatura “. Continua la frase, mentre Boris lo abbraccia sconsolato, sentendo la mancanza della madre e forse anche del padre, nonostante questi non sia mai stato esattamente un genitore esemplare e non gli abbia mai dato nemmeno un singolo abbraccio.

“ E Viktor? Dov'è mio fratello? “. Chiede in fine, ma mentre suo zio sta per rispondere viene raggiunto da una bellissima donna: i suoi capelli color ebano sono raccolti in un'elegante acconciatura, i suoi occhi color smeraldo scintillano quasi alla luce del sole. Indossa un lungo abito color blu notte, accollato e con lunghe maniche che terminano sul suo delicato polso. La misteriosa nuova arrivata osserva la scena, per poi sospirare pesantemente. Lui la guarda, mentre finalmente la donna trova il coraggio di parlare.

“ Petr, non ti sembra di averlo punito abbastanza? È un bambino, e sono ormai due giorni che è chiuso in camera senza cibo, se continua così finirà per sentirsi male… “. Ma lui la interrompe in tono brusco.

“ Basta, Evitha. Decido io quando è ora che la punizione finisca, tu pensa ad occuparti di Yuri e Katjusha “. Ribatte con tono abbastanza duro lui, non felice che la moglie metta in dubbio il suo metodo di educazione. Lei, che si rivela essere la zia di Viktor e Boris e moglie di Petr Meekhiv, decide di non controbattere ed annuisce, sospirando pesantemente ancora una volta: sarebbe inutile cercare lo scontro, lei è la moglie di Petr e gli deve obbedienza, anche se non condivide affatto come stia trattando loro nipote, che a differenza del fratello non pare dare retta a ciò che gli viene insegnato e continua a giocare con Dimitri, il figlio della sua tata, anche al costo di ricevere severe punizioni.

“ Come vuoi… “. Commenta solamente, guardando verso una finestra dalla quale un bimbo dai capelli corvini la sta guardando, con i suoi bellissimi occhi color oceano. Lei si limita a sorridergli, mentre lui si ritira nuovamente dietro la tenda, per non farsi vedere. - oh, Viktor… piccolo mio -. Pensa solamente la mora, per poi tornare a guardare verso la finestra, dalla quale ora nessuno sta guardando.


E'passato un pò di tempo da quando Boris se n'è andato da palazzo, un pò scosso ed un pò arrabbiato dopo lo scontro con il fratello e con Christine. Senza pensarci su ha preparato il suo cavallo, per poi uscire. Voleva allontanarsi da palazzo, e ci è riuscito: si è ritrovato nei pressi di un bosco, accanto al " quartiere dei poveri ". Continua a cavalcare, mentre i ricordi del suo passato riaffiorano tutti in un colpo: la sua infanzia trascorsa con suo zio, l'omicidio dei suoi genitori avvenuto sotto i suoi occhi, l'odio per la gente povera che gli ha inculcato colui che gli fece da padre. Il suo matrimonio all'apparenza felice, la nascita della sua amata figlia. Tutti pensieri che si confondono tra loro, ma tutti sovrastati da uno: il pensiero di Alice, e di quando la vide per la prima volta. Di come gli sia entrata in testa e di come non riesca in alcun modo a scordarsela. Improvvisamente, una voce. " Boris... ". Sussurra solamente, ma non è la voce di qualcuno presente: no, se l'è solo immaginata. Alterato per non riuscire a controllare le proprie emozioni lancia nuovamente il suo cavallo al galoppo, come se in quel modo riuscisse a dimenticare tutti i pensieri che lo stanno tormentando. " Boris, ascoltami... ". Di nuovo quella voce, non riesce a farla andare via.

" Sta zitta una buona volta ". Sussurra lui, chiudendo gli occhi alterato: non vuole sentirla più, lo fa solo stare male. Gli fa perdere ogni controllo, ogni sua credenza sembra vacillare e nin è da lui un tale atteggiamento. " Sta zitta, sta... ". Non fa in tempo a terminare la frase, la voce ora è ben più forte.

" Attento! ". grida, ma è ben più vicina, più reale, più... non finisce di pensare. In un momento il cavallo si imbizzarrisce, e lui si ritrova a terra. E'confuso, ma che è successo? Un dolore acuto gli fa portare una mano al capo, dove si accorge sta sanguinando a causa della botta.

" Ahi... ". Mormora solamente, mentre l'animale fugge via. Cosa lo abbia spaventato non è dato saperlo, ma è certo che sicuramente troverà la strada di casa. E in ogni caso, lui non è in grado di rincorrerlo. Si alza dopo un paio di secondi di smarrimento, poi un lamento: c'è qualcun altro. Una ragazza è svenuta a terra, evidentemente in uno scatto il cavallo le deve aver dato un calcio, colpendola e facendola cadere. I suoi capelli sono tutti scompigliati a terra, e lui inizia ad imprecare. " Dico, ma non potevi guardare dove vai, stracciona?! Hai spaventato il mio cavallo! ". Inizia, mentre la misteriosa giovane dai lunghi boccoli d'oro si mette seduta, ma un dolore acuto alla caviglia la costringe a restare seduta.

" Io!? Siete stato voi a piombarmi addosso! ". grida, non accorgendosi ancora di chi sia stato a farla cadere. Si massaggia la caviglia, anche se teme proprio di essersela slogata. In oltre si è ferita anche al braccio, ed è un taglio piuttosto profondo e brucia parecchio.

" Anche questa mi tocca sentire da una volgare popolana?! ". Grida nuovamente Boris, ma in seguito si accorge di chi sia la ragazza, e si deve per un istante appoggiare all'albero, per non cadere a terra dalla sorpresa. " Tu... ". Commenta, mentre lei risponde a tono.

" Una volgare popolana che avete fatto cadere voi! E... ". Si blocca anche lei: perchè? Perchè ancora una volta il destino l'ha messa sul cammino di Boris? In oltre sono li, soli in mezzo a quel bosco, e lei non può nemmeno muoversi. " Voi! ". Ricomincia ad imprecare la ragazza, mentre lui si esaspera e fa un ampio gesto con le braccia.

" Io, si! Io, io. Quindi? ". Chiede, mentre la ragazza fa per alzarsi, nervosa.

" L'avete fatto apposta, vero?! ". Grida, ma la caviglia le fa malissimo. " Avete fatto apposta a travolgermi con il cavallo! ". Continua lei, mentre Boris alza gli occhi al cielo, esasperato.

" E sentiamo, perchè avrei dovuto sporcarmi le mani con una volgare popolana come te? Se ti volevo morta, ti uccidevo molto tempo fa, anzi lo facevo fare ad uno dei mie sottoposti. Non vorrei mai macchiarmi i vestiti con il tuo sangue ". Commenta con il suo solito tono beffardo, che manda in bestia Alice. La ragazza si sorregge ad un albero, per poi alzarsi a fatica.

" Non credo ad una sola parola! Fareste di tutto per indispettirmi, non crediate che non lo abbia capito! Ora sarete felice! ". Impreca. Fa per camminare ed andarsene: non sopporta di restare nello stesso luogo in cui c'è anche Boris Meekhiv, è più forte di lei.

" Dove credi di andare, in quelle condizioni? ". Chiede lui, anche se comunque la sua ferita fa piuttosto male. La ragazza risponde a quella domanda, irritata.

" Lontana da voi! ". Commenta solamente, ma una tremenda fitta alla caviglia la fa gemere di dolore, per poi farla cadere. Ma non finisce a terra, perchè stupendo persino sè stesso è Boris ad evitarlo, sorreggendola. La ragazza lo guarda, decisamente sbigottita. " Cosa... ". Mormora, mentre lui sbuffa.

" Non ti fare strane idee! L'ho fatto solo per pietà, in fin dei conti sei pur sempre una donna ". Commenta, mentre Alice è incapace di tacere.

" Però con Christine non ne avete avuta, eh? E nemmeno con il vostro stesso nipote! Avete permesso che morisse, vi sembra un comportamento normale?! ". Chiede, mentre anche lui riprende a gridare.

" Riesci a chiudere quella boccaccia per due secondi?! Invece di gridare come una stracciona quale sei, perchè non pensi ad un modo di tornare a casa, genio? Il mio cavallo è fuggito, e non sperare che io venga in un villaggio pieno di straccioni ". Precisa, mentre lei si altera. Eppure, perchè non si è ancora spostata? E perchè allo stesso tempo, lui non la lascia andare?

" Allora restatevene qui! Tranquillo, io troverò il modo di cavarmela! Non ho bisogno di voi! ". Risponde la ragazza, orgogliosa. Mentre anche lui sta per reagire per l'ennesima volta, un tuono seguito da delle gocce fa sobbalzare la ragazza: perfetto, pensa. Ci mancava solo la pioggia. " Fantastico! ". Commenta con ironia. " Ci mancava solo la pioggia! A quanto pare, oggi il destino si accanisce su di me! ". Impreca innervosita. Boris la fissa qualche istante, per poi riflettere: non possono restare li sotto la pioggia, così come non può lasciarvi Alice: va bene tutto, va bene odiare i popolani. Ma non può lasciarla li a morire di freddo o a prendersi una polmonite, la sua coscienza stavolta non reggerebbe. Perchè si, è solo la coscienza che gli impone di aiutarla, no? La ragazza continua ad imprecare innervosita, mentre lui si decide a prendere parola.

" Se restiamo qui sotto la pioggia finiremo per prendere una polmonite ". Sentenzia. E senza dire altro prende in braccio Alice, che strabuzza gli occhi spaesata e sconcertata.

" Che cosa state facendo, si può sapere? ". Chiede, e per istinto si aggrappa a lui per non finire a terra. Boris non le risponde, ma si guarda intorno come fosse alla ricerca di una direzione precisa.

" Semplice, trovo un riparo prima di beccare una polmonite. Ma se vuoi ti lascio qui al freddo ed al bagnato ". Ghigna, mentre lei mette il broncio: è chiaro che accetta il suo aiuto, non ha alternative se vuole sperare di uscire sana e salva da questa strana situazione.


Ciao fans! Perdonate l'attesa, ma la stesura di questo capitolo piuttosto lungo ha richieduto più tempo del necessario. Ma ora eccomi qua, che ne dite? Abbiamo scoperto una parte del passato di Viktor e Boris con loro zio, che ve ne pare? Intanto, il minore dei fratelli Meekhiv si è nuovamente ritrovato con Alice, in una situazione alquanto strana della quale vedremo l'evoluzione nei capitoli successivi. Che ne pensate? Vi piace? Che idee avete circa il continuo della storia? Coraggio, fatevi sentire! Voglio leggere i vostri pareri :D spero che la storia vi piaccia, ci sentiamo al capitolo 19! Baci
   
 
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