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Autore: I_love_villains    02/09/2017    0 recensioni
Dory decide di restare con i vampiri. Mentre la sua amicizia con loro cresce, qualcosa dentro di lei si fa più forte ...
Dal testo:
"Quindi ... c’è un rimedio sicuro? Eccetto la morte, ovvio.”
Reiji non rispose subito: “Forse. Forse qualcosa c’è per annullare la sua presenza.”
Dory si mordicchiò il labbro, riflettendo a sua volta.
“Ma non sarei più Eve? Insomma, il mio sangue non sarebbe più così, giusto?”
“Forse, difficile dirlo. La pratica a volte si discosta dalla teoria. Presto i miei fratelli saranno qui. Devi raccontare tutto anche a loro.”
“Certo, scendo subito. Ora scusa ma mi sta implodendo la vescica.”
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dieci vampiri solo per me'
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-12
I used to think maybe you loved me, now baby I'm sure ...
Uno ad uno i sei Sakamaki si svegliarono sulle note di Walking on sunshine. Shuu vide che erano solo le nove del mattino. Con un sospiro alzò il volume della sua musica e tornò a dormire.
“Ma dove la vede la luce del sole se il cielo è nero?” borbottò Ayato rigirandosi nel letto.
Infatti fuori pioveva e tuonava. Kanato e Laito non badarono a certe imprecisioni. Andarono in cucina, dove un buon profumino cominciava ad espandersi per la villa.
“Ehi, ragazzi” li salutò gioiosamente Dory mentre friggeva le crepes.
“Perché ti sei alzata così presto?” le chiese Kanato.
“Presto dici? Eppure non ho sonno e ho fame, invece. Vi preparo la colazione.”
Davanti ad un piatto di crepes al cioccolato il viola smise di fare domande. Si voltò verso una sedia vuota e sospirò. Teddy gli mancava molto, però entro quel pomeriggio la sarta a cui l’aveva affidato l’avrebbe ricucito e sarebbe ritornato a casa.
“Oh, Reiji” fece Laito notando il fratello. “È normale che sia così energica?”
“Sì, lo è chiunque sia vampirizzato da poco. Si diventa più socievoli ed espansivi, i freni inibitori diminuiscono …”
“Praticamente come se fossi ubriaca” lo interruppe Dory.
“Sì, più o meno. Dopo qualche giorno l’esuberanza calerà.”
“Non che si noti molta differenza” commentò Subaru. “Perché non vai a svegliare così anche i Mukami?”
“Non volevo farvi un dispetto” replicò la ragazza, imbronciata.
“Ok, puttanella, però mi dispiace non alzarmi insieme a te.”
“Davvero Laito? Allora la prossima volta ti aspetto!”
Più tardi lei e i gemelli approfittarono di un momento in cui non pioveva per recuperare Teddy. Non era l’unica cosa da fare, però. Kanato strinse a sé l’orsacchiotto, soddisfatto.
“Visto, Teddy? Ora la cugina è una vampira grazie a te.”
“Ci teletrasportiamo a casa? Voglio vedere se ci riesco da così lontano!”
“Calma, Senza-Tette. Prima dobbiamo bere. E farti bere …”
“C- cosa?”
Dory li guardò, insicura. Non si sentiva pronta per una cosa del genere. Ayato riprese a parlare: “Ieri hai perso molto sangue e oggi ti sei esercitata con il teletrasporto, consumando energie. Dici di avere fame, no?”
Lei annuì, comprendendo. Aveva mangiato e bevuto diverse cose, ma nulla l’aveva saziata.
“Bene, allora adesso scegliamo una preda.”
“D’accordo” acconsentì la giovane, poco entusiasta.
Pensare ciò che doveva fare non era molto piacevole, tuttavia dopo che Laito ed Ayato ebbero immobilizzato una donna, che perse i sensi, sentì crescere in lei la particolare sete dei vampiri. Si avvicinò cautamente. La tratteneva solo l’abitudine.
“Forza, Dory. Dai tu il primo morso” la incoraggiò Kanato.
La ragazza avvicinò alla bocca il polso della donna. Percepiva un buon odore; le fece venire l’acquolina in bocca. Smise di pensare come un’umana e finalmente succhiò. Doveva ammettere che non era niente male. Bevendo avvertiva il pulsare del cuore di quella donna, quindi sapeva quando smettere.
“È meno brutto di quanto pensassi” mormorò.
“Hai ancora fame?” ghignò Ayato.
Dory scosse la testa. Era anche meno pallida e fredda di prima.
“La prossima volta cacci da sola” fece Laito.

-11
Kou si chinò a leggere ciò che la ragazza stava leggendo al PC. Lei lo ignorò. Al momento ogni suo pensiero era incentrato sui protagonisti di una fic romantica. Sarebbe piaciuto anche a lei creare una storia tanto commovente e accattivante.
“Gattina Masochista, che roba smielata leggi.”
“Bah, che ne capisci tu?”
“Nessuno dice frasi simili nella realtà. Sei tutto ciò che non ho mai saputo di aver sempre sognato. Ma andiamo!” rise il biondo.
Dory arrossì.
“E allora? Non importa se è poco plausibile, basta che intrattenga e questa storia è tanto fluff e ricca di colpi di scena. Vorrei essere io brava come questa autrice …”
“Hai già scritto qualcosa?”
“Non esattamente. Continuo a cancellare e riscrivere.”
“Posso leggere?”
La vampira annuì titubante, vergognandosi un po’. Kou lesse spezzoni di una fiction shonen’ai. Ridacchiò.
“Spero tu non ti sia ispirata a noi” commentò per poi ridere più forte.
Dory rise con lui. Come idea però non era male. Anzi … Si guardarono negli occhi, entrambi ugualmente motivati.
“Pensi anche tu quello che penso io?” chiese la ragazza.
“Mh mh. Facciamo in modo che Yuma abbia quello che desidera” rispose il vampiro.
Passarono il pomeriggio a scrivere il canovaccio di quella che secondo loro sarebbe stata una storia d’amore strappalacrime e che avrebbe decretato la loro fine se Yuma o Shuu l’avessero letta. I vantaggi di avere un’amica ... poter sfottere senza problemi i propri fratelli!

-10
Dory mosse insicura la sua pedina. Si era augurata che giocando a dama le sarebbe andata meglio che a scacchi, ma Reiji era troppo bravo. Sospirò, dispiaciuta di non potergli dare il gusto di una vera sfida.
“Ti stai annoiando?” le domandò all’improvviso il vampiro.
“Eh? No no! Tu sì, vero? Scusa ...” disse lei tutto d’un fiato.
“Dovresti essere più rilassata” le consigliò Reiji. Mangiò due sue pedine. “È la terza volta chi mi sorprendi” proseguì.
“Che ti sorprendo?” ripeté Dory confusa. Allora il moro stava pensando ad altro mentre giocavano! Ci aveva visto giusto sul non essere alla sua altezza. La consolò che avesse deciso di renderla partecipe delle sue riflessioni.
“Sì, la prima volta è stata quando hai deciso di restare con noi nonostante potessi tornare a casa; la seconda quando hai dichiarato la tua resa a scacchi, e la terza ... Non avrei mai considerato l’ipotesi del tuo suicidio.”
“Beh, nemmeno io. E non l’ho visto così” mormorò la vampira, seria. “Sai, nella Bibbia c’è scritto tu non tollererai che una strega viva. È questo che ho fatto, ho ucciso una strega, solo che nel farlo ci sono andata di mezzo. O meglio, ci sarei andata se tu ...”
“No, zitta. Tu sei in mezzo da quando ti è stato trapiantato quel cuore. Hai brindato alla fatalità, giusto? Quindi dovresti accettare tutte le conseguenze di quel gesto.”
“Le accetto” sorrise Dory pensando a Laito. Mosse una pedina, mangiandone una di Reiji. Lui mangiò le ultime tre in un’unica mossa.
“Oooh, di nuovo” si lamentò lei. “Altra partita o cambiamo gioco?”
“Ora devo lavorare.”
“Se vuoi posso farti da assistente!”
“Al massimo da cavia.”
“Ok, ci vediamo al prossimo thea party!”
La ragazza lo salutò con la mano, sorridendo, e sparì. Reiji si aggiustò gli occhiali. Riportarla in vita era stato uno dei suoi migliori successi.

-9
Correva a casaccio per la villa. Svoltò un angolo e andò a sbattere contro Yuma, finendo a terra. Il castano indietreggiò di un passo o due e abbassò lo sguardo sulla nuova vampira. Dory si alzò in fretta, con un sorriso di scuse.
“Che diavolo stai facendo?” domandò lui prima che la giovane corresse via.
“Niente di che, mi godo le nuove abilità … devo migliorare la percezione.”
“Direi proprio di sì. Però sei veloce, forse perché lo eri già da umana.”
“Acchiapparello?”
“Come?” fece confuso il vampiro. Lei sorrise divertita.
“Acchiapparello! Giochiamo a prenderci!”
Yuma scosse la testa. Eve era sempre stata un po’ matta.
“D’accordo, Scrofa, comincio io.”
Dory esultò battendo le mani e scomparve. Lui la avvertì al piano di sopra. Non che fosse difficile, era ancora troppo rumorosa per essere un vero vampiro.
“Ho un soprannome per te” disse Ruki la quinta volta che lei gli passò davanti. “Firework.”
“Un altro che mi piace” esclamò la ragazza. “Ed è anche sensato.”
“Non per dare un merito al Sakamaki, ma anche Senza-Tette lo è” commentò Yuma, che era apparso dietro di lei e l’aveva stretta e sollevata.
Dory scalciò a vuoto, seccata per il commento e la sua cattura.
“Dai, mettimi giù, ora ti prendo io!”
Il vampiro non obbedì subito. Si chinò al suo orecchio e sussurrò: “Grazie.”
Per un attimo lei smise di divincolarsi, poi riprese con maggior impegno. Yuma la lasciò andare e riprese a giocare con quella che poteva essere la sua sorellina.

-8
Rilassati … resta stesa ad ascoltare, immobile … tieni gli occhi chiusi e no! Non canticchiare! Aaah, è impossibile!
Dory si tolse le cuffie, le staccò e la musica si diffuse per il salotto. La giovane guardò Shuu, che restò impassibile. Aveva provato ad imitarlo, ma per lei restare ferma ad ascoltare e basta era difficilissimo.
Ma come fa ad essere così indolente?” si domandò. “Non c’è proprio niente che lo faccia smuovere un po’? Forse è solo molto diverso da me … Proviamo a fargli condividere qualcosa.
La ragazza spense il lettore MP3.
“Shuu, vuoi mettere tu la musica oggi?” propose.
Lui aprì gli occhi e la fissò.
“Perché?”
“Ehm … per cambiare?” fece imbarazzata lei, presa alla sprovvista.
“Perché non dormi?” consigliò il vampiro.
Dory cercò una canzone e la mandò avanti.
I guess I’ll sleep when i’m dead.
Lei si affrettò a spegnere, sapendo che al biondo non piaceva quel genere di musica.
“Ma tu sei morta” obiettò Shuu.
“Sì? Eppure mi muovo, parlo, recepisco stimoli esterni … Posso farti due domande?”
Lui annuì lentamente, consapevole che un rifiuto gli avrebbe procurato solo altri fastidi.
“Se fossi davvero morta avresti avvisato mio padre?”
Shuu scosse la testa.
“Non ci avrei mai pensato.”
“A me invece è passato di mente” ridacchiò Dory. “Ok. Posso addobbare la casa per Natale? Beh, solo salotto e cucina, o finisco per il Natale prossimo.”
“Come vuoi. Significa che resti?”
“Sì, ma passerò il Capodanno con papà.”
“Dovresti fare il contrario” commentò Shuu chiudendo gli occhi.
“Forse, però questo è il mio primo Natale con voi. Va beh, metterò io musica classica.”
Lo lasciò solo. Il biondo cambiò luogo di riposo, nel caso tornasse. Ci sarebbe voluto un po’ per interagire adeguatamente con il nuovo membro della famiglia.

-7
Azusa le porse un foglio da disegno arrotolato. Dory mise da parte la rivista e lo guardò, confusa.
“Prendilo, Eve … è un regalo.”
“Grazie Azusa.”
La giovane srotolò il foglio e ammirò l’opera del vampiro. Somigliava molto alla cattedrale e al melo dei suoi sogni, anche se qualche imprecisione c’era.
“È bellissimo!” esclamò lei. “Dovresti esporre i tuoi disegni.”
“No … non mi interessa. Se però … qualcosa non ti piace … o è sbagliata … mi puoi picch-“
Dory non gli lasciò finire la frase. Comparve dietro di lui e lo abbracciò.
“Da me aspettati solo coccole, Azusa” disse dolcemente per poi dargli un bacio sulla guancia.
Azusa se la toccò, rosso, mentre lei tornava ad esaminare il suo regalo.
“Lo faccio incorniciare e lo appendo in camera” decise.
“C- come vuoi, Eve.”
Il vampiro le sorrise. Aveva già in mente un nuovo dipinto: girasoli.

-6
“Senza-Tette, staccati! E tu, pervertito, invece di ridere toglimela di dosso!!”
Quella notte c’era luna piena. Dory aveva atteso quel momento impaziente, eccitata alla prospettiva di volare, ma l’impresa si era rivelata un fallimento. Infatti, anche se la giovane non soffriva di vertigini o di acrofobia - ne era la prova il correre senza problemi sul tetto o lo sporgersi da una finestra per teletrasportarsi al suolo - appena si staccava da terra si agitava da matti. A quanto pareva aveva paura di volare, indipendentemente dall’altezza. Aveva osservato attentamente Ayato, poi aveva provato anche lei a lievitare. Perso il contatto con il terreno, le era sembrato di sbilanciarsi ed aveva smesso, ripiombando giù. Ci aveva riprovato, ad occhi chiusi, ma dopo qualche centimetro la fobia aveva preso il sopravvento e si era avvinghiata al rosso.
Laito si avvicinò ai due, divertito. Massaggiò le spalle di Dory, inducendola a mollare la presa.
“Finalmente!” sbottò il gemello.
“Scusate ragazzi, proprio non ce la faccio” disse lei triste.
“Abbiamo scoperto la grande paura di Senza-Tette” commentò Ayato con un sorriso. “Sai invece cosa teme il tuo uomo?”
“Ehi, sta’ zitto!” fece Laito, frapponendosi tra i due, ma aveva visto lo sguardo curioso della sua ragazza.
“Che cosa?”
“Gli insetti, specialmente quelli che strisciano.”
“Beh, fanno un po’ schifo anche a me.”
“No, intendo proprio che reagisce come te adesso. Per questo ogni tanto, nel letto …”
Nonostante si stesse parlando del suo tesoro, Dory non poté fare a meno di ridere. Laito incrociò le braccia, contrariato. Ayato invece ghignò soddisfatto. Riusciva sempre a farla ridere in qualche modo.

-5
Il film finì intorno a mezzogiorno. Ora comportarsi come se il giorno fosse notte e viceversa non era più un problema per Dory. Era vero che la luce del sole non poteva bruciarli, ma era comunque fastidiosa, come anche le migliaia di suoni e odori prodotti dagli umani.
“Ti è piaciuto Frankenstein Junior?” domandò la ragazza a Kanato.
“Sì, ma preferisco i film della Disney. Ne vediamo un altro adesso?”
“Non hai sonno?”
“Teddy ne ha un po’ …”
“Allora per oggi basta. Domani vediamo Fantasia; chissà che non piaccia anche a Shuu.”
“Prima ti va di venire a trovare le mie bambole?”
“Ehm, sì, va bene. Un attimo solo.”
La vampira lo raggiunse poco dopo con qualche candela.
“Perché le hai prese?”
“A volte si accendono ceri per ricordarsi dei morti. Oppure si accendono durante i funerali; servono a tenere lontani spiriti maligni e a guidare i defunti in cielo.”
“Sono favole.”
“È la mia fede, se non ci credi fa nulla, ma io voglio pregare per quelle ragazze perché mi dispiace tanto per loro. A te … non fanno pena?”
Parlando entrarono, e stavolta Kanato non le fece chiudere gli occhi. Lui ci pensò su.
“No. Le preferisco da bambole.”
Dory annuì tristemente. Accese le candele e spostò lo sguardo sulle varie fanciulle morte prematuramente. Le sue mani si strinsero attorno al crocefisso. Kanato la osservò attento e la udì mormorare qualcosa, ma non la capiva. Guardò le bambole illuminate dalle candele.
“Loro non possono sapere ciò che fa. Sono senz’anima ora” mormorò all’orecchio di Teddy.
“Forse la loro anima non è qui, però può ascoltare.”
“Andiamo a letto.”
“Ok … questa è la stanza più inquietante della villa.”
“E la camera delle torture?”
“A- avete una camera delle torture?!”
“Sì, la usa solo Reiji.”
“Avreste dovuto dirmelo subito” fece lei rabbrividendo, anche se sapeva che ormai non avrebbero mai usato quegli attrezzi su di lei.
Kanato si strinse nelle spalle. La seguì con lo sguardo dopo che si augurarono la buonanotte. Alcune cose di lei ancora non gli erano chiare, ma sapeva che la cugina gli voleva bene e tanto gli bastava.

-4
Questo soltanto, e nulla più.
“Oh, impegnati di più, è Il Corvo. Ok … e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva da sola.
L’incubo di Hill House.”
“Sì, bravo.”
“Che gioco da secchioni” commentò Kou.
“Ignorante” replicò Dory. “Prendi il tuo zabaione e vattene.”
“Ok, ok, Gattina Permalosa. Tu che ne pensi Azusa?”
Il più giovane dei Mukami fece spallucce e continuò a disegnare, concentrato. Aveva quasi completato tutti i girasoli, ma sentiva che mancava qualcosa. Ruki attese che il fratello uscisse prima di continuare.
“Questa è difficile: di tutto distruttrice, di nulla vincitrice.”
La giovane si fece pensierosa e si mordicchiò il labbro. Nulla, non le veniva in mente dove Ruki avesse pescato quella citazione. Il vampiro la osservò riflettere, sorridendo anche se avrebbe preferito che lei lo sapesse. Forse però era perché gli ispirava tenerezza che stava sorridendo, non perché l’aveva messa in difficoltà.
“È di Moby Dick.”
“Ah, ecco. Quello lo sfogliai, ma era noioso, così scelsi Bartleby lo scrivano.”
“Quindi all’idea di leggere Moby Dick hai detto preferirei di no.”
Dory rise. Le faceva piacere parlare con Ruki, nessun altro vampiro era un lettore. Per un po’ restarono in silenzio, poi lui disse: “Sai perché mi sono ricordato quella citazione?”
Lei scosse la testa.
“Credo si adatti a Cordelia … aspetta, a te dà fastidio se dico il suo nome?”
“No, tranquillo” lo rassicurò la ragazza. “E credo che hai ragione.”
Azusa ignorava il loro dialogo. Si guardò in giro, come spesso capita di fare per trovare l’ispirazione, e la trovò guardando fuori dalla finestra. Riprese a disegnare soddisfatto.
“Oh, ha cominciato a nevicare!” esclamò felice Dory.
Corse alla finestra, la aprì e guardò depositarsi la prima neve. Poi sporse la testa e fece uscire la lingua. Un fiocco vi finì sopra. Lei lo fece sciogliere in bocca e sorrise.
“Ne ho catturato uno” annunciò ai due vampiri.
Ruki mormorò un brava senza guardarla. Un conto era lasciarla andare, un altro smettere di amarla e di trovarla così deliziosa.

-3
Dory si faceva diversi selfie ed i migliori li mandava al padre. Aveva deciso di raccontargli tutto via WhatsApp, in modo che a Capodanno non gli venisse un infarto e avesse tutto il tempo per passare dalla negazione all’accettazione.
In giardino avvertì la presenza di Subaru. La vampira mise via il cellulare e gli scivolò accanto, posandogli una mano sul braccio. Lui distolse lo sguardo dalla torre e lo posò sulla sua mano, per poi risalire al suo viso. Ma lei non lo stava guardando. Il giardino innevato le sembrava incantato. Guardò anche lei la torre.
“Ogni giorno aveva una vista stupenda” disse piano.
“Sì” sospirò lui.
Le strinse la mano, in silenzio.
“Anche io non ho avuto la possibilità di avere una mamma, sai … Certo, io almeno ho un papà meraviglioso, però mamma non l’ho mai conosciuta. È morta quando ero molto piccola.”
“In un certo senso si può dire lo stesso per lei …”
“Ma sono sicura che da lassù ci vegliano. Le madri amano i loro figli … tralasciando recenti eccezioni.”
Subaru si voltò e le sorrise. Solo allora si accorse che lei era vestita da cheerleader e fu lieto di cambiare discorso.
“Ma che indossi?” domandò confuso.
“Oh, beh, ho saputo che Ayato è nella squadra di basket della scuola, quindi io farò il tifo” spiegò entusiasta la giovane, pensando: “Così poi Laito mi guarda le gambe, ehehe!
“Ti faccio una dimostrazione ... Datemi una L! Datemi una A! Datemi una I! Datemi una T! Datemi una O! Fooorza Laito!!” scandì Dory saltellando e agitando i pon pon.
“Hai sbagliato nome” sorrise il vampiro.
“Fuori dal campo è l’unico nome che urlo.”
“Purtroppo lo so …”
Lei si pietrificò, con gli occhi spalancati, poi si coprì la faccia con i pon pon, avvampando furiosamente.
“Aaah, quel bastardo non ha mai detto che ci sentite!”
“Avresti dovuto arrivarci … Ciao.”
“Notte …”
La vampira riprese a messaggiare col padre, cercando di dimenticare l’imbarazzo. Subaru andò in camera sua, divertito. Quella ragazza riusciva a metterlo di buon umore. Gli faceva piacere che ora fosse contenta con suo fratello, altrimenti avrebbe dovuto fare un discorsetto a Laito, non necessariamente un discorso verbale, e forse non sarebbe stato l’unico.

-2
Gli teneva la testa fra le mani e lo baciava seduta in mezzo alla neve. La prima volta erano in camera da letto, ma tutto il resto era uguale. Forse per questo Laito non si stancava mai di lei, era sempre come una prima, dolcissima, meravigliosa volta.
Dory lo strinse forte, ad occhi chiusi. Non sapeva quanto di predestinato o di casuale ci fosse in tutto ciò che le era successo, ma non le importava. Sapeva di amare Laito profondamente e di essere ricambiata, non le occorreva altro per essere felice. Tutto ciò che desiderava l’aveva ottenuto e intendeva goderselo ogni singolo istante.
“Non avrei mai creduto che si potesse essere drogati di una persona” sussurrò la giovane.
“Sono la tua droga?”
“Mh mh.”
“Spero di non essere nocivo” rise il rosso.
“No, anzi, mi fai tanto bene.”
“Anche tu, Dory, anche tu.”
Laito le mordicchiò l’orecchio, per poi spostarsi sempre più giù. Fu interrotto dal solletico.
“N- no, ehi!”
Dory rise con lui.
“A che servono argento e paletti quando si può sconfiggere un vampiro con le proprie mani?”
“Ah, la metti così?”
Laito le bloccò i polsi ed invertì le posizioni, così che adesso era lei ad essere distesa nella neve.
“Ora che dici?” la provocò lui, sfiorandole le labbra.
“Che ti va bene che non è estate, o ti sguinzagliavo contro qualche insetto.”
Il vampiro sorrise e fu un sorriso sincero. Poche settimane prime era solo uno scudo, ma lei aveva vinto le sue difese e adesso poteva essere se stesso senza riserve. Immaginava che se Dory si fosse innamorata di un altro, anche quello avrebbe finito per ricambiarla, ma lei amava lui e adesso lui era pazzo di lei.
Si teletrasportarono in camera da letto. Baci e altri gesti affettuosi se li scambiavano senza problemi in pubblico, ma quelle particolari coccole andavano fatte in privato. Anche se, con il super udito dei vampiri, la privacy non era delle migliori …

- 1
Dory indossava un vestito scozzese rosso e verde, con sotto calze verde scuro di lana. In testa aveva un cappello di Babbo Natale, ai piedi nulla.
“Senza-Tette, io un cazzo di cappello da elfo non lo metto!”
“Ok …”
La ragazza gli infilò a tradimento una frontiera con corna da renna. Ayato se le tolse in fretta e le lanciò nel camino. Lei rise.
“Dai, il cappello rosso fa a pugni coi tuoi capelli.”
“E allora? Vinco sempre io nelle risse” scherzò il rosso. “I vampiri dovrebbero diventare pipistrelli o lupi, non renne.”
“Beh, c’è anche un altro animale” aggiunse Kou sogghignando.
“Già … il piccione mannaro.”
I due vampiri risero. Dory trattenne le risate e li rimproverò: “A Natale si è più buoni.”
“Infatti quello era un buon titolo per un film.”
“Chi ha ordinato del vischio?”
Yuma lo lanciò alla ragazza, che lo prese al volo.
“Questo servirà dopo. Dai, anche se non avete mai festeggiato sapete che si fa la vigilia di Natale.”
“Si mangia il panettone” rispose Kanato.
“Si cantano le carole” fece Kou.
“Si aprono i regali” disse Ayato. “Cosa che tu hai già fatto …”
“Solo un paio” sorrise Dory, imbarazzata.
Infatti indossava un braccialetto d’oro, regalatole da Subaru, e aveva ammirato il dipinto di Azusa: girasoli in mezzo alla neve.
“Poi immagino che completerai il presepe a mezzanotte” commentò Yuma.
“Mh mh, esatto. Ma prima di quell’ora, oltre che mangiare e cantare, si gioca a carte o tombola!”
“Possiamo giocare, ma solo tu canterai” affermò Reiji.
“Ehi, a me non dispiace” intervenne Kou.
“Nemmeno a me” fece eco Kanato.
“Questo è lo spirito!” esclamò la ragazza.
“Bene, sono pronto a suonare” avvisò Laito.
Dory raggiunse per prima il pianoforte e si sedette accanto al suo amato.
“Ricordi che volevi giocare a vestirmi?” bisbigliò in fretta, prima che arrivassero gli altri cantanti, che si erano attardati a indossare i cappelli.
“Sì, perché?”
“Ho trovato un costumista e affittato dei costumi. Possiamo giocare a fare un calendario” spiegò lei ridendo.
“Anche dei giochini a letto …” sussurrò lui baciandole il collo, poi cominciò a suonare.
I vampiri non erano gli unici ad ascoltare. Fuori dalla finestra li spiava un pipistrello. L’animale aspettò appeso a testa in giù ancora qualche minuto. Ormai era sicuro che tutto andava bene in quella famiglia. Spiccò il volo, diretto dal suo padrone.



***Angolo Autrice***
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, inserito la fic tra le preferite/seguite/ricordate o hanno solo letto!
Bye bye!
   
 
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