Angolo autrice

E' la mia prima fanfiction nel fandom di ouat, spero di non aver reso i personaggi troppo ooc.... detto questo buona lettura

L'uomo fissava la città oltre la vetrata del salotto, da quando aveva lasciato Storybrooke gli piaceva guardare la vita frenetica sotto di lui: il traffico costante delle strade di Boston, persone che correvano sui marciapiedi, i clacson suonati a tutte le ore.
Si rilassava così, seduto sulla poltrona con un caffè fumante tra le mani, o meglio, una mano, e lo sguardo perso, si estraniava dal mondo per una decina di minuti, il tempo di calmare i pensieri nella testa.
Quel giorno, però, la sua pausa durò meno del previsto, il pianto disperato della piccola Leila lo riportò nel mondo reale. Si alzò di scatto attento, tuttavia, a non sporcarsi il maglione con la bevanda, poi corse nella stanza accanto, senza pensarci, richiamato dal suo istinto paterno scoperto solo da poco. Il fagottino rosa posto nella culla piangeva e scuoteva le manine paffute verso l'alto tentando di attirare l'attenzione del padre. C'era riuscita perfettamente, identica alla sua mamma.
Killian prese in braccio la bambina e stretta a se iniziò a cullarla dolcemente canticchiando una ninna nanna insegnatagli da Henry. La voce calma del padre la tranquillizzò e rassicurata dal calore che emanava il suo corpo si addormentò.
Rimase ad osservarla in silenzio continuando a stringerla al suo petto, tutte le volte che si ritrovava a guardarla si stupiva della sua bellezza: la pelle candida di Emma, gli occhi che assomigliavano tantissimo ai suoi, azzurri. Era un mix perfetto fra i due genitori, aveva preso il meglio di entrambi.
Intento ad osservare sua figlia, ancora non riusciva a credere di aver generato una vita, per la seconda volta, non si accorse di essere osservato da una terza figura, la sua attenzione era esclusivamente rivolta a Leila,
<< Amore >> sussurrò Emma intenerita dalla scena che aveva davanti. Aveva quasi paura di interrompere quel momento “magico”. << Liam ti cerca. Vuole farti vedere il suo nuovo regalo >>.
Prese per mano sua moglie e cercò il loro primo figlio euforico per il nuovo cartone animato compratogli dalla mamma al negozio.
Liam, capelli scurissimi e occhi verdi, da perfetto figlio della salvatrice e di Capitan Uncino, amava le fiabe, si sedeva sul divano e dopo aver schiacciato il tasto play viaggiava in posti sempre nuovi e più fantasiosi. Conosceva a memoria la storia di Biancaneve e il Principe Azzurro, con orgoglio dei nonni, e ai cenoni natalizi, quando si riunivano tutti insieme come una grande famiglia, parlava per ore di tutte le storie che guardava. Qualche volta Emma si pentiva della decisione presa tempo prima di allontanarsi da quel mondo, la lontananza dai suoi genitori, da Regina, temeva che un giorno quando avrebbero raccontato tutto ai bimbi, si sarebbero arrabbiati con loro per avergli negato tutto ciò. Poi, quando un nuovo problema piombava su Storybrooke, si convinceva della giusta decisione presa. La sicurezza dei propri figli veniva prima di altro.
<< Papà, papà >>. Gli corse incontro. << Guarda >>. Gli porse il dvd continuando a saltellare per il salotto.
L'uomo lesse attentamente il titolo, un sorriso gli apparve spontaneo riconoscendo la storia.
<< Le avventure di Peter Pan. Davvero Swan?>> affermò divertito. << Vuoi far conoscere così il passato di suo padre? >>

Risero entrambi per la situazione strana in cui si trovavano. Capitan Uncino con in mano un dvd sulla sua storia.
<< Un giorno dovremmo dirglielo >>.
<< Non è ancora arrivato il momento, sono troppo piccoli. Lasciamo, per ora, che siano solo dei personaggi della Disney. Non pensiamoci per il momento >>.

<< Lo guardiamo? >> chiese il bambino impaziente interrompendo il discorso.
<< Certo. Prendi la coperta e corri sul divano >>.
L'uomo avvicinò le labbra a quelle della moglie per un casto bacio, si abbracciarono.
<< Andrà tutto bene >> la rassicurò.

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Seduti comodi diedero inizio alla visione del cartone animato tra lo sguardo sognante del bambino e la curiosità di Killian di scoprire come fosse rappresentato se stesso.
Gli venne in mente una conversazione avvenuta molti anni prima “sull'Isola che non c'è”, da quanto si ricordava Emma aveva riso alla sua domanda negando il fascino che lo contraddistingueva. Non si aspettava nulla di buono.
<< Mamma, anch'io voglio conoscere Peter Pan >> esclamò Liam all'improvviso divertendo i genitori.
<< Che ne dici, Amore, gli facciamo conoscere Peter Pan? >> sussurrò la bionda all'orecchio del marito.
L'uomo dopo essersi assicurato che il bambino non li ascoltasse si sporse verso l'orecchio della bionda per rispondere.
<< Da quanto ricordo, Peter, è da un po' che non fa ritorno a Neverland. Al massimo, principessa, gli possiamo far conoscere Capitan Uncino >> nel dirlo sollevò la mano che un tempo ospitava il suo uncino, ora sostituito da una protesi, meno pericolosa per dei bambini.
La visione del film continuò tranquilla fino all'apparizione della versione disneyana del capitano. Vedendo la copia di se stesso, Killian espresse il suo disappunto, cosa che fece sorridere Emma, lui era molto più attraente: per prima cosa il finto pirata era molto più vecchio, portava una parrucca e aveva i baffi.
<< Liam, ti piace Capitan Uncino? >> chiese il padre curioso della risposta del piccolo.
<< No, papà, è cattivo. Non mi piacciono i cattivi >> rispose il bambino sincero, ignaro di tutto.
<< Invece qual'è il tuo personaggio preferito, mammina >> esclamò il pirata alzando un sopracciglio come suo solito.

<< Assolutamente Spugna >> rise.
<< E io che avrei scommesso Uncino >>. << Dovrei sentirmi tradito? >> sussurrò questa volta al suo orecchio.

Prima che la bionda potesse rispondere a tono il campanello suonò. Emma mise in pausa il cartone animato poi si alzò diretta alla porta d'ingresso.
<< Henry >> urlò felice gettandogli le braccia al collo.
<< Ciao mamma, vedo che ti sono mancato >> rise sciogliendosi dall'abbraccio ed entrando in casa.
Dopo il trasferimento i momenti che potevano passare insieme erano diminuiti, dal lunedì al venerdì frequentava la scuola superiore e perciò era tornato a vivere con Regina. Solo nei weekend potevano stare assieme, il venerdì il ragazzo si spostava a casa Jones, dove condivideva la camera con il fratellino più piccolo. Doveva ammettere che il sabato sera a Boston era molto più attivo rispetto alla piccola cittadina di Storybroke. Era bello di tanto in tanto mangiare in un posto diverso dal Granny's.
<< Cosa fate di bello? >> chiese entrando in salotto.
Liam, riconoscendo la voce, si girò di scatto e gli corse incontro.
<< Henry! Henry! Vieni con noi a vedere il film >>. Lo prese per mano facendolo sedere vicino a lui.
Dopo aver salutato Killian, il ragazzo si sedette pronto per la visione del cartone animato. Al più grande piaceva passare del tempo con il fratellino, entrambi avevano in comune la passione per le fiabe .
<< Che cartone animato è? >>
<< Peter Pan >> rispose Uncino trattenendo una risata, con poco successo.

<< Non sapevo guardassimo film di famiglia, avrei portato Biancaneve e i sette nani >>.
Il bimbo guardava i grandi ridere non capendo cosa ci fosse di così divertente in Biancaneve. Henry vide il fratellino smarrito così lo rassicurò.

<< Un giorno capirai anche tu >>.
Liam annuì non pienamente convinto, si accoccolò tra le braccia del padre e tranquillo riprese a guardare il film.

FINE