Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh! Arc-V
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Autore: _happy_04    07/09/2017    2 recensioni
[semi-AU in cui la Dimensione XYZ non è stata distrutta e i personaggi conducono una vita normale]
Shun è al limite dell'esasperazione da quando Yuto ha sentito per la prima volta una canzone e questa è diventata praticamente una droga. Come può fare per liberarsene?
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«Mettiamola così.» Rassegnato, il ragazzo appoggiò la rivista sul tavolino, alzandosi dal divano e avvicinandosi al banco della cucina, piazzandosi proprio davanti all’altro. «Se la pianti di rompere con questa cosa, farò una qualunque cosa tu voglia.»
Yuto lo fissò per un attimo, con un’espressione vagamente sorpresa… che subito si trasformò in un sorrisetto malizioso che Shun trovò alquanto inquietante. «Qualunque cosa?»
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Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shun Kurosaki/Shay Obsidian, Yuto
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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That song

«There’s no way to sing this song about someone else…»
Shun sbuffò sonoramente, affondando quasi la faccia nella rivista che stava leggendo per l’esasperazione. Ormai erano giorni che Yuto era fissato con quella stupida canzone, e praticamente passava ventitré ore su ventiquattro a canticchiarla, tanto che quasi quasi il testo lo conosceva meglio lui che Yuto stesso. Era diventata un tormento per Shun.
«Yuto.» Il ragazzo fissò l’amico, cercando di sembrare quanto più severo possibile. «Si può sapere quante volte hai ascoltato questa stramaledetta canzone solo nelle ultime due ore?»
«You are taking over my days… Uh?» Yuto si estrasse la cuffietta destra dall’orecchio, come se la voce di Shun lo avesse svegliato da una specie di trance. Si fermò un attimo a riflettere, perplesso. «Uhm… a occhio e croce dovrebbe essere… la quarantesima?» Incerto, tirò appena fuori la lingua, con un’espressione imbarazzata di scuse. «Non se sono sicuro, ho perso il conto.»
Shun sospirò. Aveva chiesto infinite volte a Ruri con quale coraggio gliela avesse fatta sentire per la prima volta, ma lei continuava a giustificarsi dicendo che non aveva immaginato come sarebbero andate le cose. La parte peggiore era che Yuto aveva detto “quarantesima” come se fosse la cosa più normale del mondo, come se avesse detto “seconda” o “terza volta”. Probabilmente, ad ascoltare tante volte la stessa canzone Shun avrebbe finito per impazzire.
Che, in sostanza, era esattamente quello che stava succedendo.
«Mettiamola così.» Rassegnato, il ragazzo appoggiò la rivista sul tavolino, alzandosi dal divano e avvicinandosi al banco della cucina, piazzandosi proprio davanti all’altro. «Se la pianti di rompere con questa cosa, farò una qualunque cosa tu voglia.»
Yuto lo fissò per un attimo, con un’espressione vagamente sorpresa… che subito si trasformò in un sorrisetto malizioso che Shun trovò alquanto inquietante. «Qualunque cosa?»
Improvvisamente, il ragazzo si rese conto di quanto fosse ora vicino al viso del suo amico – probabilmente la distanza tra i loro nasi non superava i venti centimetri. Quando la sua mente realizzò ciò, sentì le guance diventare calde e rosse come due forni, tuttavia ora era troppo tardi per retrocedere. Perciò si limitò a rizzare il collo e cercare di mantenere un’espressione quanto più seria possibile. «S… Sì, qualunque cosa.»
Il sorrisetto sulla faccia di Yuto si allargò ulteriormente, preoccupando seriamente Shun, sia per la richiesta che stesse per fare sia per quella che sarebbe potuta essere la sua reazione. «Anche se ti chiedessi di baciarmi?»
«Ba… ba…» Il ragazzo ci mise qualche secondo per realizzare quello che l’amico aveva appena chiesto. Quando ciò accadde, sentì il calore che dalle guance si estendeva per tutto il viso fino alla punta delle orecchie, mentre nella sua cassa toracica il cuore minacciava di evadere e lo stomaco si esibiva in uno spettacolo acrobatico.
Nonostante la confusione generale all’interno della sua testa, Shun fece del suo meglio per mantenere un’espressione quanto più seria e scontrosa possibile. «Non stai dicendo una sciocchezza, Yuto?»
Il ragazzo fece un sorriso, allungando il viso verso quello di Shun. «Tu avevi detto qualunque cosa! E io te l’ho detto cosa voglio.»
Il giovane boccheggiò appena, come se volesse dire qualcosa ma senza sapere neanche lui cosa. La verità era che era troppo confuso per reagire. Aveva l’impressione di aver aspettato questo momento molto, molto a lungo, anzi, a dire la verità era così. Tante volte aveva immaginato il momento in cui si sarebbe dichiarato, il primo bacio…
Solo, nella sua immaginazione era ben sicuro di sé, perfettamente conscio di quello che faceva e che stava per fare. Invece, in quel momento, si sentiva paralizzato, impacciato, incapace di pensare a una qualsiasi azione provvista di un senso.
Yuto rimase a fissarlo così per qualche istante, per poi abbassarsi nuovamente, portando le mani dietro la nuca. Per un attimo Shun sperò addirittura che si fosse arreso… anche se quello che successe dopo gli negò questa possibilità.
«Beh, suppongo che debba farlo io, il primo passo.» Prima che l’altro potesse fare una qualsiasi cosa, Yuto si alzò sulle punte dei piedi, e posò le labbra sulle sue.
La sensazione che provò Shun… Beh, all’inizio non fu proprio delle migliori. Anzi, a dirla tutta all’inizio non capì affatto cosa stesse succedendo. Poi, ebbe l’impressione che dalla bocca gli entrassero un miliardo di farfalle pronte a mettergli nuovamente in disordine lo stomaco.
Tuttavia, dopo qualche nanosecondo di incertezza, la mente di Shun realizzò. Ovviamente, c’era sempre una parte di lui completamente “nel pallone”, ma un’altra parte stava cominciando a rendersi conto di ciò che stava accadendo, e gli fece arrivare al cervello il messaggio che doveva darsi una mossa e approfittare dell’occasione che gli si stava presentando. Così, un attimo prima che Yuto si abbassasse, Shun gli cinse la vita con un braccio, un po’ anche per aiutarlo a sostenersi, e portò l’altra mano sulla sua guancia, guidando dolcemente il suo viso in quel bacio. Yuto sembrava soddisfatto, perché strinse le braccia intorno al collo di Shun. Sapeva di lecca-lecca alla fragola, e di caramelle – cosa abbastanza prevedibile, realizzò il ragazzo, e persino in quel bacio, come in tutte le cose che faceva, ci stava mettendo tutto se stesso.
Quando i due si staccarono, Yuto esibì un sorriso che gli andava da una parte all’altra del viso. «Contento, ora, Shun? Non solo hai ricevuto un mio bacio, ma ti sei anche liberato di La Da Dee
Il ragazzo ci pensò un attimo, per poi ricordare che, effettivamente, il titolo della canzone maledetta era proprio quello. Non riuscì a fare a meno di sorridere. «Già, meno male! Ti va un gelato?» propose, cominciando ad aprire la porta.
Il viso di Yuto si illuminò ancora di più, e uscì con entusiasmo, tirando la mano di Shun.
Mentre camminavano, il ragazzo non poté fare a meno di notare che quella sembrava una gran bella conclusione per una disavventura come quella.
«La da dee, la da dee doo, there’s only me, there’s only you…»
«Yuto!»


-------Angolo dell'autrice
​Ciao a tutti!
​Non mi risulta di avere ancora scritto in questo fandom, perciò è il caso che mi presenti: il mio nick è _happy_04, ma voi potete chiamarmi Happy!
​Questa è una piccola fanfic senza pretese, scritta di getto per divertirmi un po', dal momento che Shun e Yuto sono sicuramente una delle mie coppie preferite in assoluto! Neanche a dirlo, ci sono rimasta abbastanza male quando ho visto che non c'era neanche una fanfic su di loro, quindi, ho pensato, perché non pensarci io? :3
​Solo una piccola precisazione: qusta fanfic non è "del tutto" farina del mio sacco: in pratica, mi sono ispirata a uno di quei prompt che si trovano online e su cui sviluppare disegni e fanfiction. Qui il link: https://plus.google.com/+ShadowShifter2000/posts/cZo6237rUYH
Come ho già scritto nel testo, la canzone è ​La Da Dee​, che è una canzone che mi piace molto e che in ogni caso vi consiglio di ascoltare ​ovviamenente sperando che vi piaccia come è piaciuta a Yuto, ahah ;)
​Detto ciò, spero che la fanfiction vi sia piaciuta!
Bacioni,
​-Happy-
   
 
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