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Autore: HonoSamurai    07/09/2017    1 recensioni
Overwatch non esisteva più, eppure, alla fine l'organizzazione aveva trovato il modo di risorgere dalle sue ceneri proprio come una fenice, McCree aveva avuto modo di affrontare già diverse missioni con un compagno ben diverso da tutti gli altri.
Hanzo Shimada.
Un uomo integerrimo ed inquadrato con cui, inizialmente, non era proprio ad andare d'accordo.
Tutti avevano chiaro come fossero su due piani completamente opposti.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse Mccree
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bang Bang

I was five and he was six
We rode on horses made of stick
He wore black and I wore white
He would always win the fight


Overwatch non esisteva più, eppure, alla fine l'organizzazione aveva trovato il modo di risorgere dalle sue ceneri proprio come una fenice, McCree aveva avuto modo di affrontare già diverse missioni con un compagno ben diverso da tutti gli altri.
Hanzo Shimada.
Un uomo integerrimo ed inquadrato con cui, inizialmente, non era proprio ad andare d'accordo.
Tutti avevano chiaro come fossero su due piani completamente opposti.
Due faccie di una medaglia, eppure, probabilente due faccie della medesima medaglia.
Il fato aveva tirato i suoi fili e, alla fine, li aveva avvicinati.
McCree si ritroverà a sorridere nel ricordare quel lontano giorno, mentre seduto sotto alla stratua della principale piazza di King's Row attendeva il ritorno di Hanzo dalla ricognizione.
Un sigaro era stretto tra le dita e, il fumo, presto finì per essere soffiato nel cielo notturno spargendosi nell'aria.


_______________Flashback_________________



- Mi hanno detto che il Sake non è male, ma preferisco i miei liquori -
La voce di Jesse ruppe il religioso silenzio che regnava sulla terrazza posta nel piano più alto di uno degli edifici in cui gli agenti di Overwatch erano dislocati, da quell'altezza era possibile un panorama mozzafiato della città di New York, le luci brillavano tutte illuminando una notte altrimenti rischiarata solo dalla luce lunare.
Hanzo si era rifiugiato proprio in quel punto per bere il suo sakè e fumare la pipa in pace, credeva di essere riuscito a rimanere solo ma, alla fine, era stato raggiunto dal pistolero.
-Il sakè è una bevanda per palati raffinati, immaginavo che un americano non ne apprezzasse il sapore-
Ribatterà lasciando indugiare un leggero sorriso sulle labbra.
Jesse scuoterà il capo prendendo da una tasca laterale alla cintura uno dei suoi sigari e, seppur sospirando, il giapponese prenderà uno dei suoi fiammiferi per accenderglielo.
Si appoggeranno entrambi al parapetto.
Uno con la pipa cinese e l'altro con il sigaro, rimanendo semplicemente in silenzio ad osservare la città sotto di loro.

________________________________

Bang bang, he shot me down
Bang bang, I hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, my baby shot me down

Hanzo comparve da uno dei tetti atterrando proprio accanto a McCree con l'arco in una mano e, nell'altra, un piccolo pacchetto di colore nero.
-Andiamo, non mi hanno visto, ma non voglio rischiare di finire nei guai-
Il tono di voce era molto serio, era chiaro che fosse preoccupato di non finire per dover affrontare i nemici che era riuscito ad eludere spostandosi in spazi che non potevano raggiungere.
McCree annuì e, staccandosi dal piedistallo a cui si era appoggiato, iniziò da subito a camminare accanto al giapponese.
-Concordo, non si dice che lo scontro migliore è quello evitato?-
L'americano si ritrovò a scherzare su quella frase che aveva sentito, diverse volte, pronunciare da Hanzo nel richiamare gli insegnamenti di un famoso samurai.
Lo Shimada scosse il capo tendendo l'arco per lanciare una freccia dinani a loro per assicurrarsi attraverso quel radar che, davanti a loro, non ci fossero nemici.
King's Row era uno spazio difficile in cui districarsi, sopratutto per i punti in cui avrebbero potuto subire un agguato e, per questo, finì per trascinare il povero Jesse per vie secondaie portandolo a dovers superare anche ostacoli piuttosto difficili per una persona priva dei ganci di metallo che permettevano ad Hanzo di arrampicarsi sui muri.
Jesse si ritroverà ben presto con il fiato corto ed il cuore in gola, seppur il sigaro sia onnipresente tra le labbra.
-Se fumassi di meno non avresti questo genere di problemi-
Osserverà il giapponese accennando un sorriso canzonatorio sulle labbra, portato a scherzare con quella persona con cui si sentiva meno propenso a sollevare dei muri per nascondee sè stesso.
McCree si ritroverà a sbuffare lasciando cadere il sigaro a terra per afferrare la mano di Hanzo per riuscire così a seguirlo su un tetto di un'edificio per poter così scendere da una scala che li avrebbe condotti al punto di estrazione.

Seasons came and changed the time
When I grew up, I called him mine
He would always laugh and say
"Remember when we used to play?"
Music played and people sang
Just for me the church bells rang

I loro nemici, però, quella notte erano stati più scaltri di loro.
McCree, ormai, sentiva di essere al sicuro e, infatti, iniziò a soppesare il pacchetto recuperato da nemico mostrando al compagno di quella missione un sorriso estremamente allegro.
-Un recupero semplicissimo, pensavo che avremmo dovuto combattere ed invece ci siamo ritrovati ad essere già di ritorno a casa, potremmo anche concederci una pausa in un pub visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia-
L'allegria di Jesse era perfettamente evidente e, Hanzo, si ritrovò a scuotere il capo seppur anche sul suo viso comparve un sorriso, influenzato proprio da quello dell'altro.
-Non abbassare la guardia, non è ancora finita-
Le sue parole sembrarono quasi essere profetiche, non fece in tempo a terminare la frase che, dinanzi a loro, proprio nel punto in cui avrebbero dovuto trovarsi per essere recuperati comparve la figura imponente di Roadhog, uno dei peggiori malviventi che potessero sbarrare la loro strada per via del suo potenziale offensivo.
Hanzo afferrò l'arco insieme ad una freccia per prepararsi a lottare e vide McCree lanciare una delle sue bombe stordenti con una mano, mentre con l'altra afferrò la sua fidata pistola.
Tutto avvenne in un tragico istante.
Impegnati a fronteggiare l'avversario di fronte a loro si dimenticarono che, quel bandito, difficilmente si muoveva da solo.
Junkrat.
Lo Shimada fece in tempo a sentire un sibilo nell'aria, poi uno strattone e finì a terra.
L'esplosione fu terribilmente forte, così forte da far fischiare le sue orecchie.
La vista era appannata, ma vide chiaramente McCree sopra di sì e, volgendo lo sguardo che solitamente impugnava la pistola, si accorse che era scomparso.
Sbarrò gli occhi nel vedere il sangue fluire dalla ferita procurata dalla perdita dell'arto.
Il volto del pistolero era sconvolto dal dolore, eppure, malgrado si scorgessero brandelli di carne, osso e muscoli completamente distrutti dalla granata, sul viso c'era un sorriso rivolto dritto sul viso di Hanzo che, con occhi increduli, lo fissava spostando lo sguardo dai suoi occhi alla ferita.

Finirà per mormorare, prima di ritrovarsi a cogliere i movimenti di Roadhog, precedentemente stordito ma, ora, tornato operativo e pronto a sparare.
Si accorgerà di come McCree stia velocemente prendendo un colorito meno sano e, subito, invertirà le loro posizioni buttandolo a terra e ritrovandosi così a cavalcioni su di lui.
-Ryuga wa ga teki kuro!
Ringhierà, mentre con la freccia scoccata mirerà dritto su Roadhog riuscendo così a colpirlo abbastanza forte da farlo cadere impedendogli anche di ricaricarsi, non attenderà di constatarne le condizioni e si volterà nella direzione da cui aveva visto provenire la granata e, scoccando una feccia, riuscirà a far esplodere in aria un'altra granata scoccata contro di loro.
Cercherà poi il vero bersaglio, le braccia tese pronte a lasciar partire dall'arco la freccia e lo sguardo attento.
Riuscirà ad individuarlo dopo diversi secondi e, sapendo di non potersi permettere errori, aspetterà fino a quando non sarà di sicuro di colpire.
Il dardo partirà fendendo l'aria e, per fortuna, dal grido che sentirà pochi istanti dopo sarà chiaro che sia riuscito nell'intento di ferire Junkrat.
Hanzo poserà lo sguardo su McCree, ormai, semi-cosciente e lo afferrerà per caricarlo in spalla ed iniziare subito a camminare per riuscire così ad allontanarsi da quel pericoloso punto.
Riuscì scorgere una via poco più avanti e, arrancando per via del peso sulle spalle, tenterà di arrivare a quella agognata destinazione.
-Jesse, non devi assolutamente perdere conoscenza, ti prego, resta con me-
Esclamò, sperando che il pistolero fosse ancora abbastanza sveglio da udirlo.
Mccree, malgrado sentisse la testa terribilmente pesante e le palpebre chiudersi, si sforzerà di tenere gli occhi aperti, conscio che sarebbe stato difficile riuscire ad uscire vivo da quella situazione.
-Tu, sei passo, non dovevi salvarmi, sei un'idiota, per spostarmi hai perso un braccio!-
Le lacrime pungeranno gli occhi del giapponese nel dire quella frase in cui perfino la voce tremerà.
Entrambi erano giovani, poco più di giovani adulti, eppure, avevano già dovuto affrontare diversi ostacoli e, mai e poi mai, avrebbe voluto vedere una persona della sua età in una simile situazione, sopratutto per essere sacrificata per lui.
-Dovevo, Hanzo, non mi sarei mai perdonato se ti avessero colpito e...il mio corpo si è mosso...da solo-
Sorriderà accennando perfino una risata.
Improvvisamente il giapponese si fermerà, all'orecchio arrivò un suono che conosceva bene che lo spinse a cercare un qualsiasi nascondiglio.
Erano in una via perfettamente dritta con schiere di case ai due lati, non c'erano vicoli e, così, capì che toccava a lui sacrificarsi.
Posò McCrree a terra posandogli nella mano libera il cellulare che gli avrebbe permesso di essere trovato.
-Mi dispiace Jesse renderò vano i tuo sacrificio, ma...non...non posso permettere nemmeno io che...ti uccidano-
Hanzo gli accarezzerà una guancia delicatamente e, il cowboy, tenterà di trattenerlo per la manica arancione del vestito che indossava.
-Hanzo....-
Lo Shimada si allontanò da McCree che lo vide chiaramente chiudere le mani sull'arco tentando di abbattere la ruota esplosiva in avvicinamento, si ritrovò obbligato a guardare, senza poter in alcun modo intervenire, come Hanzo finisca per capire che non ci sia modo di fermare quella corsa con i dardi e decida di fare un gesto disperato.
Jesse lo vedrà rimanere fermo in mezzo alla via.
Un bersaglio.
La ruota sempre più vicina e, poi, un'altra esplosione.
Il pistolero non lascerà il cellulare stretto nell'unica mano che gli era rimasta, ma si ritroverà ad usare tutte le sue energie per alzarsi piedi e correre verso il punto in cui si trovava Hanzo, riverso a terra.
Le gambe cederanno diverse volte e, più che una corsa, apparirà come un continuo trascinamento simile a quello che avrebbe avuto una persona ubriaca.
Arriverà provato e, con il volto ormai cinereo, scuoterà diverse volte Hanzo, o meglio, quello che che rimaneva dopo l'esplosione.
Le gambe, fino alle cosce, erano state totalmente portate via dall'esplosione della ruota.
-Oddio Hanzo, oddio....cosa...cosa diavolo è successo..-
La missione, il pacchetto.
Tutto era finito in secondo piano.
Lacrime iniziarono a solcare il viso di McCree, la vista già appannata dalla perdita di sangue si fece ancora più debole.
-Hanzo..non...non puoi...-
Mormorò appoggiando la testa sul petto di Hanzo sentendone così il battito cardiaco sempre più lontano.
Il mondo divenne fatto di ombre e, pochi istanti dopo, tutto scomparve.
Jesse svenne sul corpo martoriato del compagno di squadra, mentre il loro sangue bagnava l'aslfato di King's Row.


Now he's gone. I don't know why
And till this day, sometimes I cry
He didn't even say goodbye
He didn't take the time to lie


Jesse aprì gli occhi e, vedendo un soffitto bianco conosciuto, tirò un sospirò di sollievo.
Lo sguardo finì subito sul braccio che aveva perso nell'esplosione ed i suoi occhi incontrarono il profilo della protesi argentata che l'aveva sostituito.
Scosse il capo, l'equip medica di Overwatch che Mercy dirigeva sapeva essere fin troppo efficiente delle volte.
Non era collegato a nessuna macchina e, vagando con lo sguardo intorno a sé, alla fine, proprio accanto al suo lettino vide quello su cui Hanzo stava ancora dormendo.
Gli ultimi ricordi coscienti che aveva erano molto, forse, fin troppo vaghi ma, quando cercò le gambe, si accorse che ciò che avrebbe voluto classificare come incubo, era invece reale.
Hanzo aveva perso entrambe le game per salvarlo.
Probabilmente non avrebbe dovuto alzarsi,

probabilmente avrebbe dovuto rimanere fermo fino all'arrivo della dottoressa ma non riuscì proprio a trattenersi nel vedere l'altro in condizioni peggiori della sue.

Il breve percorso di un metro fu la parte più semplice, quando si scontrò con l'ostacolo di issarsi sulla brandina con un solo braccio, il corpo finì per tremare ma, mantenendo lo sguardo fisso sul suo obbiettivo, riuscì a sedersi sulla parte libera del materasso.
Quel movimento brusco portò Hanzo a destarsi, le palpebre si mossero un paio di volte e gli occhi ambrati sulla figura del pistolero seduto al suo fianco.
-Jesse-
Mormorò con voce roca e tremula, come se temesse di avere di fronte un'apparizione e non la persona che realmente la sua vista aveva colto.
Tentò di muoversi ma, ancora prima che pensasse di compiere quel movimento, McCree lo bloccò sotto di sé stendendosi al suo fianco, ma tenendo il braccio umano sul suo petto, mentre la testa venne appoggiata al cuscino per poterlo così guardare dritto negli occhi.
-Sono qui-
Non c'erano gambe da intrecciare, lo Shimada aveva capito perfettamente perchè l'altro volesse tenerlo fermo non voleva fargli rendere conto che aveva perso due dei suoi arti nell'esplosione.
Il pensiero di non poter camminare e, sopratutto, di non poter più combattere colpì in maniera prepotente la mente.
Una marea improvvisa che fece tremare gli occhi che, presto, divennero lucidi.
Jesse si rese subito conto di quel pianto molto vicino e, con il braccio sano, lo tirò subito a sé facendogli premere il capo contro il suo petto.
-Troveremo una soluzione, Hanzo, vedrai. Non c'è un detto giapponese che dice che se si cade sette volte bisogna rialzarsi otto?-
Lo Shimada annuì, seppur le lacrime finiscano per rigare il suo viso e le mani si stringano alla maglia indossata dall'americano.
McCree non si mosse di un solo passo, gli concesse di sfogarsi continuando ad accarezzargli la schiena ed i capelli, cullandolo fino a quando non finì di cadere anche l'ultima lacrima e l'ultimo singhiozzo si spense in gola.
Solo in quel momento usando l'unica mano a sua disposizione chiuse due dita intorno al mento di Hanzo per fargli così alzare il viso verso di lui.
-I love you, my stupid little dragon-
Gli sussurrerà a fior di labbra prima di rubargli un bacio, un gesto istintivo e molto appassionato in cui, fin da subito, il pistolero si impegnerà a dominare le labbra del giapponese che, subito, sentirà il viso avvampare, mentre proverà a rispondere a quel gesto in maniera molto impacciata.
-Jesse...-
Quel nome tremerà nella gola dello Shimada che, seppur a fatica, non staccherà mai gli occhi da quelli di McCree, debolmente e con la voce roca ridotta ad un mormorio finirà per ritornare a parlare.
-Koi...Koishiteru Jesse, non...non avrei mai...sopportato di...di vederti morire-
L'americano sorriderà, un'espressione solare e benchè non sapesse nulla di giapponese, quella parola la conosceva molto bene.
McCree finirà per accarezzare i capelli dello Shimada continuando a coccolarlo e, alla fine, dopo lunghissimi istanti di silenzio, si deciderà a ritornare a parlare.
-Hanzo, ci rialzeremo insieme e, se dovrò farlo, sarò anche le tue gambe-
Una promessa solenne che non fece soltanto ad Hanzo, ma anche a sé stesso.
Sarebbe riuscito a ritornare a sparare e, sopratutto, sarebbe riusciti a ritornare a combattere fianco a fianco.
Quelle due esplosioni che avrebbero dovuti ucciderli avevano portato il loro sangue a mescolarsi bagnando il terreno di King's Row ed aveva condotto ad un legame che, nessuno, sarebbe riuscito a spezzare.
Li aveva resi più uniti e, quell'ostacolo ora insormontabile, una volta superato li avrebbe resi più forti.


Bang bang, he shot me down
Bang bang, I hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, my baby shot me down

   
 
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