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Autore: dliw    08/09/2017    0 recensioni
L a vita è un gioco di luci.
Luce e buio, buio e luce.
Uno spettacolo primordiale.
Non si può vivere nella luce, il buio è necessario.
Si può vivere nel buio, la luce non è essenziale.
Dialogo tra MiB e John Locke.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Locke
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L a vita è un gioco di luci.
Luce e buio, buio e luce.
Uno spettacolo primordiale.
Non si può vivere nella luce, il buio è necessario.
Si può vivere nel buio, la luce non è essenziale.
Sai, alcuni uomini non hanno mai visto la luce. E per loro quella sensazione di oscurità totale è la normalità.
Perché sei stupito? Tutti noi lo sappiamo. E non lo combattete.
Perché chi vive nell’ombra non sa cosa sia il sapore dolce della luce, non ha mai percepito la sua tiepidezza sulla pelle, e per questo non la brama e non si batte per averla.
Non sei convinto.
Allora spiegami perché mai si dovrebbe disperatamente lottare per qualcosa di cui non si sa l’essenza, ma solamente l’esistenza. Ricorda che la prima non implica necessariamente la seconda.
E non credere che gli altri siano tanto meglio: chi beneficia di entrambi i doni non si batterà mai per avere una condizione perpetua di luce, vittima consenziente dell’eterno mutare della sorte umana.
Tutti lo sanno. Nessuno muove un dito.
Siete tutti intrappolati, ciechi nella vostra misera comodità in cui giacete dall’inizio dei tempi. Nemmeno vi rendete conto del potere sprecato che è in voi.
Ma io sono diverso.
Lo sai che i Greci adoravano riunirsi e confrontarsi riguardo quelle domande che tempestano la coscienza dell’uomo dalla prima alba? Inizialmente si trovavano dove capitava, poi fondarono addirittura scuole dove discutere. Non amavano trovare le risposte, non era il loro scopo. Alcuni erano talmente arroganti da credere di averle nella tasca del loro abito. Altri sprecavano quell’attimo di lucidità ritenendo il tutto un gioco, un esercizio di retorica.
Non che gli uomini dopo di loro furono tanto diversi, nemmeno quello che si chiamava come te. Ma che vuoi  fare, siete così pieni di nulla che lo donate anche ai vostri figli.
Ma sto divagando, ti chiedo perdono. Spero tu possa capirmi, non accade molto spesso che io riesca a parlare così liberamente con qualcuno che mi capisce.
Cosa stavo dicendo? Ah sì, i Greci. Inutili come tutti gli altri, se non che avevano compreso, in parte, come funziona il mondo. Un popolo di pensatori niente male, per essere umani. Hanno capito molte cose, ma amavano indorare la pillola (è così che dite, non è vero?). Avevano un’indole altruista e volevano che chiunque potesse capire le loro intuizioni, così hanno diluito la verità con un mucchio di scempiaggini e rendendola una storiella, un mito.
Vedi, erano soliti dire che Zeus, il loro essere onnipotente che dettava loro qualche sorta di regole, possedesse due anfore accanto al suo trono –faceva le cose in grande lui, non giace all’ombra di una statua- e da queste accingeva da una la buona sorte e dall’altra la cattiva, che poi venivano spartite nel mondo. Alcuni uomini ricevevano entrambe, altri solo la cattiva. E sai cosa dicevano? Si consolavano nell’illusione che solo gli dei potessero godere unicamente della prima, mentre gli uomini dovevano accontentarsi.
Buona e cattiva sorte.
Luce e buio.
Bianco e nero.
Vedi come tutto torna?
Ma io non sono come loro, sai? Io sono diverso. Troppo sono stato nelle tenebre, e qualcuno ha goduto anche della mia luce.
E’ tempo di rivoluzione.
E che tu lo voglia o meno, mi aiuterai.
Farai in modo che abbia successo.
Insieme faremo grandi cose, John Locke.
Devi solo smettere di lottare.
 
 
 
Cosa sia questa cosa, non me lo so spiegare. Lo so che John era morto quando il fratello di Jacob si è impossessato del suo corpo, ma mi tormentava l’idea che i due avessero avuto una sorta di dialogo, nel quale MiB abbia tentato di portare dalla sua parte John. Che poi, io ADORO MiB. Lo trovo così umano… anche se poi la situazione è leggermente degenerata, ma dettagli. E poi oggi ho visto l’ultima puntata. Amici miei, sono tra quelli idioti che crede che  fossero morti  sin dall’inizio, mi dispiace. Abbiamo tutti i nostri difetti.
dliw
   
 
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