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Autore: Mimithe_Moonlight    08/09/2017    2 recensioni
Lucy scompare lasciando solo un biglietto in cui annuncia che se ne andrà per qualche tempo ma cosa succederebbe se una vlta tornata lei fosse cambiata e non fosse più sola ma accompagnata da una piccola bambina, sua figlia ?
Cosa succederebbe se il suo corpo fosse coperto di piccole cicatrici e il suo potere fosse aumentato notevolmente? Il suo passato verrà a bussare alla porta e per Fairy Tail inizierà una nuova battaglia.
Buona lettura!!
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 9
IL QUARTIER GENERALE
P.O.V NATSU

-Notizie da Levy e Gajeel?- chiede il Master osservando la cartina davanti a sé dove sono segnati i punti caldi e le battaglie che si stanno svolgendo.
-Sì, anche il loro obbiettivo è stato neutralizzato, Wendy si sta occupando dei feriti-
-Perfetto- commenta con un sorriso soddisfatto cancellando con una X uno dei punti sulla mappa.
-Per quanto riguarda gli altri?-
-Pare che tutti i fortini siano stati presi o abbattuti, Macao e Wakaba stanno tentando ora di abbattere l’ultimo che sembra essere il meglio protetto-
-Notizie di Emma?-  interviene Lucy alle mie spalle mentre fascia il braccio di Kage con una sottile benda bianca. Il master scuote la testa
-Mi dispiace fino ad ora non ci sono segni che si trovasse dentro i fortini che abbiamo conquistato. Stiamo cercando meglio che possiamo ma non ci sono nuove notizie- Lei annuisce con negli occhi uno sguardo che non le ho mai visto. Uno sguardo che sa di vendetta, rabbia e ghiaccio. A volte faccio davvero fatica a vedere in lei quella ragazza che ho trascinato via dal porto tenendola per mano. Ma è vero, non è più una ragazzina qualunque, è diventata una donna. In lei c’è solo il pallido ricordo di quella giovane ragazza, eppure mi sono innamorato anche di questa sua nuova versione, di questa donna pronta a morire per sua figlia, di questa guerriera coperta di cicatrici. Kage le accarezza la spalla e sento un brivido di gelosia corrermi lungo la pelle mentre li guardo osservarsi in silenzio, come se stessero parlando fra di loro senza che noi tutti possiamo sentirli. Non riesco a capire questa loro complicità, riescono a comprendersi semplicemente con uno sguardo e i loro movimenti in battaglia sono coordinati alla perfezione. Sembra quasi siano parte dello stesso corpo. Ma forse è questo quello che succede quando combatti e vivi con una persona per tre anni senza separarti mai. Io e Lucy non siamo mai stati così, eppure non temo per noi, non temo quello che provo per lei e che ci lega così indissolubilmente da far male a volte. I nostri sguardi si incontrano e tenta di sorridermi ma vedo quanto questa situazione la stia provando. 
-Rimane solo un posto dove possono nascondersi, quindi. La vecchia Cava-
-Lucy, non puoi davvero pensare…-
-Kage, è l’unico posto che rimane e…-
-E’ la loro sede primaria! Saranno tutti lì ora e saranno pronti a difendersi. Non puoi sperare di entrare lì ed uscirne viva. Se ti prendono tutto questo sarà stato inutile! Riusciranno ad aprire i Cancelli e tu diventerai schiava della tua stessa magia, morirai!- 
-Sono pronta a correre il rischio, Kage. Per Emma, sono pronta a farlo!-
-Perché diavolo devi essere così testarda! Non starò a guardare mentre ti fai uccidere!- urla Kage balzando in piedi sotto lo sguardo quasi rassegnato di Lucy.
-Potete calmarvi e spiegare anche a noi di cosa state parlando?-domanda il Master cercando di calmare il nostro nuovo alleato.
  -Sto dicendo che la vostra amica Sparrow ha appena deciso di suicidarsi a quanto pare- risponde lui con voce piena di preoccupazione. Mi chiedo cosa debbano aver passato per diventare così legati l’uno all’altro, ma in fondo lo capisco perché sin da quella notte ad Hargeon sono rimasto incatenato a lei.
-Io posso farcela, Shadow! Mi sono già scontrata con loro, so come combatterli!-
-L’ultima volta sei quasi morta, Lucy, non ti ricordi?- 
-Era prima, prima che imparassi a controllare i miei poteri. Non ero ancora abbastanza forte ma ora lo sono. Ora posso farcela-
-Non se ne parla, tu non andrai lì dentro-
-PER MAVIS, CI VOLETE DIRE DI COSA DIAVOLO STATE PARLANDO?!-esclamo ormai al limite della sopportazione.
-La Cava è il loro quartier Generale. Il cuore del mostro. Se riesco ad entrare là dentro posso distruggerli, non riusciranno nemmeno a capire cosa sta succedendo, prima che possano dare l’allarme avremo il controllo completo. Conosco quei corridoi come le mie tasche. Non mi perderei mai-
-E come fai a conoscere così bene quel posto?- domanda Erza e scioccato la vedo appoggiare la mano sull’elsa della spada, come se improvvisamente fosse lei il nemico. Lucy alza gli occhi dal pavimento che aveva guardato fino ad allora. La sua voce è fredda come il ghiaccio. 
-Perché è lì che mi hanno rinchiuso e torturato quando mi hanno catturato. Ho tentato la fuga abbastanza volte da conoscere ogni singolo passaggio-
-Quando ti ho trovata eri in un bagno di sangue e uscire da lì è stato quasi impossibile, ho esaurito quasi tutte le mie energie per tirarti fuori da quell’inferno e non starò fermo a guardarti mentre ti ci infili di tua spontanea volontà. Se serve ti incatenerò, non mi importa, tu non tornerai là sotto- Le dice Shadow stringendo i pugni e vedo che a stento riesce a trattenere i suoi poteri. 
-Kage, non riuscirai a fermarmi, io entrerò e porterò via mia figlia. Costi quel che costi-
-Ci deve essere un altro modo- sussurra Gray osservando la mappa sul tavolo. Conosco quell’espressione. E’ quella che ha quando non sa come reagire. 
-Lucy, non ti lascerò morire, non ora che sei finalmente tornata a casa. Non ora che siamo una Famiglia di nuovo- mormoro avvicinandomi a lei e accarezzandole il viso delicatamente. 
-E’ mia figlia…-i suoi occhi color cioccolato si riempiono di lacrime mentre mi afferra la mano tenendola stretta contro la sua pelle calda. 
-E’ anche la mia- sussurro prima si stringerla contro di me sotto gli sguardi pieni di pensieri dei miei compagni
-E se facessi una mappa?- domanda Erza. Lucy si volta di scatto verso di lei.
-Potrei descrivere tutto a Reedus e così sapreste tutti la strada. Sei un genio Erza!- esclama la maga degli spiriti stellari abbracciandola felice e la così rigida guerriera di Fairy Tail si lascia andare e ricambia la stretta sorridendo. Solleva lo sguardo verso di me e io sorrido ripensando a quante volte ho visto quell’espressione sul suo viso quando eravamo bambini. Ora siamo cresciuti ma lei è sempre la sorella che non ho mai avuto, e lo sarà sempre. 

Mi passo una mano fra i capelli uscendo con passo stanco dalla Gilda. Fuori è già scesa la notte e la luna piena illumina la strada. Sono passate ore da quando abbiamo iniziato a creare la mappatura della Cava e ad organizzare il piano. Lucy aveva indicato ogni entrata e aveva organizzato le squadre insieme ad Ezra tentando di renderle pronte ad affrontare qualsiasi mago si sarebbero potute trovare davanti. Io osservavo tutto da lontano scorgendo le cicatrici spuntare da sotto la sua canottiera e chiedendomi ancora una volta come se le fosse procurate. Ognuno di noi aveva le sue ferite e ne portava il segno ma la maggior parte non avevano lasciato segni, ma quelle, quelle non sembravano ferite normali. Mi odiavo per non essere stato al suo fianco. Avrei potuto proteggerla, evitarle tutta quella sofferenza ma non avevo potuto fare niente. Mi sentivo impotente come quando l’avevo vista cadere sotto i colpi di Tetsu e Ishi. Ho paura che non rispetterà promessa che mi ha fatto. Ho visto come la sta tormentando quello che stiamo passando, e temo che la paura di perdere Emma le impedirà di pensare lucidamente. Sono ormai quasi certo che non abbia nessuna intenzione di uscire viva da quella Cava, ma non sente ragioni, non vuole tirarsi indietro. 
-Avevi bisogno di una boccata d’aria?- mi volto verso Kage che mi ha seguito all’esterno, stretto nel suo mantello nonostante il caldo dell’estate. 
-Ti capisco, anche io sono preoccupato. Lucy non è mai stata così avventata, non da quando la conosco ma questa storia la sta facendo impazzire, non ragiona più e se andrà avanti così so già che non sopravvivrà. Ho provato in tutti i modi a dissuaderla ma non mi ascolta. Vuole solo andare da Emma, non conta nient’altro per lei- continua avvicinandosi a me e sollevando lo sguardo verso le stelle, sospira e vedo i suoi occhi grigi tingersi d’oro mentre allunga una mano verso il cielo attirando a sé il potere magico degli astri.
-Lucy mi ha parlato molto di te mentre eravamo insieme, mi ha raccontato tutto di voi a dire la verità. Riuscivo a capire dalla sua voce quanto le mancaste ma comunque non voleva tornare a casa. Credimi più volte ho tentato di convincerla che sarebbe stato meglio per lei e la bambina andare in un posto meno pericoloso. Stare al sicuro, ma lei non voleva. C’era qualcosa che mi stava nascondendo ma non sono mai riuscito a scoprire cosa. L’ho incontrata alla cava, sai? Ero andato lì perché alcuni informatori mi avevano detto che avevano trovato qualcosa di molto prezioso e lo stavano nascondendo, volevo rubarlo ma quando arrivai all’interno trovai Lucy. Era coperta di sangue e stringeva al petto le sue chiavi degli Spiriti Stellari. E’ sempre stato un obbligo nella mia famiglia proteggere i maghi come lei, coloro che sono legati come noi alle Stelle. Lasciai subito perdere la mia missione e la portai fuori da lì. Non parlò per giorni, Poi la prima cosa che mi disse fu che era incinta. Pensai che fosse scappata di casa per quello ma lei mi disse che non era vero. Non mi ha mai voluto dire il vero motivo. Però aveva con sé un’altra cosa, un dipinto con tutti voi della Gilda, lo portava ovunque e la sera la sentivo piangere anche se tentava di soffocare i singhiozzi. Un giorno dopo aver acceso il fuoco la vidi guardare un’ultima volta il disegno prima di dargli fuoco. Quando le chiesi perché, mi disse che non poteva più continuare a guardarlo sapendo che non vi avrebbe mai più visto. Capisci? Non aveva intenzione di tornare e quindi mi viene spontaneo chiedermi allora perché è venuta qui. Poteva nascondersi da Celestial Demons anche senza di voi. Eppure è venuta qui e ora se ne vuole andare di nuovo. C’è qualcosa che non quadra, qualcosa che proprio non capisco-
-Perché mi stai dicendo tutto questo, Shadow?- domando confuso voltandomi verso di lui.
-Perché voglio che capisci che lei non è la stessa persona che se n’è andata anni fa. Non è più la tua Lu, c’è qualcosa di oscuro in lei ormai, è questo quello che succede a chi inizia ad usare la sua magia per uccidere. Io so quello che prova perché l’ho provato anche io e mi chiedo se tu sia invece pronto a capire. Lei non è più Lucy ormai è Sparrow, è una mercenaria-
-Lucy non è un’assassina- sibilo afferrandolo per il mantello.
-No, non volontariamente ma quando vivi come noi, a volte devi uccidere se vuoi sopravvivere e questo Lucy l’ha scoperto a sue spese-
-Taci-
-Natsu, non voglio mettermi in mezzo a voi, voglio solo che tu stia pronto perché ho già visto quello sguardo sul suo viso e l’ultima volta è quasi morta. Parlaci, magari a te darà ascolto, perché sento che se entra là dentro, morirà- Lo spingo via e corro verso casa sentendo i suoi occhi fisi sulla mia schiena. Il vento mi fischia nelle orecchie e il fiatone mi brucia i polmoni, non so dove sto andando ma ho bisogno di farlo, di correre finchè le mie gambe non si piegheranno per la stanchezza mentre nella testa mi rimbombano le parole di Shadow. Vorrei che avesse mentito ma ho anche io quella sensazione, che ci sia qualcosa che lei non mi sta dicendo, qualcosa che non va. 

Corro per ore prima di tornare a casa per parlarle. Mi arrampico fino alla finestra (certe abitudini sono dure a morire) ma è chiusa e non c’è nessuna luce all’interno. Sento un peso gravarmi sul petto mentre forzo la serratura e mi precipito nel piccolo appartamento. Lucy non c’è da nessuna parte. Le sue armi sparite così come la sua frusta e le sue chiavi. E mentre una parte di me inizia a capire cosa sia successo vedo quel biglietto poggiato sul tavolo insieme a un anello con delle stelle scolpite nell’oro bianco del piccolo gioiello. Con mani tremanti lo afferro.
“Devo andare Natsu, mi dispiace ma lei ha bisogno di me. Quando capirai cos’è successo sarò già lontana. Ti prego non provare a raggiungermi, non cambierebbe nulla. Io ti amo, Natsu Dragneel ma non posso aspettare. Io libererò Emma ma se non dovessi riuscire a tornare a casa, ti prego prenditi tu cura di lei per me. Io vi guarderò dalle stelle e vi proteggerò. E’ questo il mio destino, lo sento. E sappi che ti ho amato con tutta me stessa e avrei davvero voluto costruire una famiglia con te. 
Ti amerò per sempre.
Tua Lucy”
Mi lascio cadere in ginocchio mentre stringo nei pugni quelle poche righe, le lacrime che scendono silenziose lungo il mio viso. L’ha fatto di nuovo. Se n’è andata e questa volta per sempre. E’ andata incontro al suo nemico. 
-Ti prego non morire- sussurro rivolto al silenzio perché so che se lei morisse io non potrei continuare a vivere, questa volta non riuscirei a rialzarmi. 
Perché non è solo la mia Nakama.
Non è solo la mia migliore amica.
Lei è la donna che amo.
La mia famiglia.
La mia casa.
   
 
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