Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Herm97    10/09/2017    2 recensioni
Rose Weasley poteva definirsi una delle ragazze più popolari di Hogwarts. Non solo perché i suoi genitori si chiamassero Hermione Granger e Ronald Weasley, o perché fosse la nipote del famosissimo Harry Potter. No, Rose era diventata amica quasi di tutti in quella scuola semplicemente perché si era impegnata sempre in tutto e per tutto: era stata eletta Prefetto una settimana dopo l'inizio del suo quinto anno a Hogwarts, studiava sodo e ora era diventata persino Caposcuola. Inoltre era una formidabile giocatrice di quidditch, il che rendeva orgogliosi gran parte dei suoi parenti - sopratutto Ron -, nel ruolo di cacciatrice. La ragazza aveva aiutato parecchie volte la sua squadra, quella giallo-oro, a vincere le partite e il resto della squadra, come anche gli studenti che appartenevano alla sua stessa squadra, gliene erano rinoscenti.
Naturalmente c'era qualcosa che Rose non riusciva a controllare, era una persona ormai vicina alla sua famiglia da molto tempo, col quale aveva purtroppo condiviso un'intera estate alla Tana. Il suo nome era Scorpius Hyperion Malfoy ed era, a detta di Rose, il ragazzo più sbruffone e saccente che lei avesse mai conosciuto. Ma potrà tutto ciò cambiare nel loro ultimo anno a Hogwarts?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La partita dai Weasley

Le ore del pomeriggio passarono molto lentamente per Rose, era come se il tempo fosse rallentato di colpo. Stava andando tutto bene fino a quando le sue cugine, Dominique e Lily, non avevano rinchiuso in uno sgabuzzino lei e Scorpius. Certo, il loro piano era quello di far chiarire i due ragazzi, ma non aveva funzionato poi così bene: Scorpius si era chiuso in camera sua, non voleva parlare nemmeno con Albus, e Rose aveva preso la sua scopa e si era alzata in aria, dicendo di aver bisogno di un po' di tempo per sé stessa. 

Mentre volava in alto, disegnando cerchi enormi ed invisibili, Rose ripensava a quello che era successo fra lei e Scorpius. Dopo un'attenta analizi, la Grifondoro aveva capito che Malfoy aveva tutto il diritto di arrabbiarsi e comportarsi in quel modo. Ma lei non poteva evitare di sentirsi confusa, era così e basta. 

«Ti va un po' di quidditch?» le chiese suo padre, Ron Weasley, volandole accanto. 

Ronald Weasley era un patito del quidditch, era il suo sport preferito. Il giorno in cui Rose, in una lettera, gli aveva comunicato di essere entrata a far parte della squadra di Grifondoro, Ron aveva festeggiato talmente tanto che Hermione, per farlo smettere, di lasciarlo senza cena per una settimana intera. Inutile dire che Ron si era calmato immediatamente.

«E' da un po' che non mi alleno come si deve, ma sono pronto a dare il massimo» proseguì lui, facendole l'occhiolino.

Rose si voltò nella sua direzione, finse un sorriso e tirò su col naso. Suo padre, notando gli occhi rossi e gonfi per via del pianto, le si avvicinò subito e la guardò con uno sguardo preoccupato. Qualcuno aveva ferito la sua bambina, e Ronald Weasley aveva già in mente un nome. 

«Rosie, chi è stato?» le domandò Ron, facendosi più severo. 

«Nessuno, papà» mormorò lei in risposta, scuotendo il capo. «Chiamiamo Lily e Albus e facciamo una partita due contro due»

«Non si fa nulla, signorina» le disse il padre. «Fino a quando tu non mi dirai chi è stato a farti del male, non chiamiamo nessuno»

Rose sapeva benissimo che suo padre non era rimasto in buoni rapporti con Draco Malfoy, per questo il primo Settembre del suo primo anno a Hogwarts le aveva detto di darsi da fare per battere il figlio, Scorpius. Se gli avesse detto che lei e il Serpeverde avevano litigato da poco, e se Rose avesse aggiunto che lei aveva pianto perché non voleva che il suo rapporto con Scorpius finisse, Ron l'avrebbe sicuramente ucciso.

Così, pensando velocemente ad una scusa, Rose mentì: «Questo è il mio ultimo anno a Hogwarts, mi mancherà»

Ron annuì, ma aveva capito perfettamente che la sua bambina stava mentendo. Sicuramente fra lei e Malfoy era successo qualcosa che Rose non voleva dirgli, e sicuramente Ron avrebbe scambiato due paroline col ragazzo. Quindi, una volta riportato un sorriso sul viso della figlia, Lily e Albus si aggregarono ai due e fecero una breve partita a quiddich - usando semplicemente una vecchia pluffa - due contro due. Presto, giù a terra, il resto della famiglia li guardava e li incitava; Molly preparò persino una merenda, da sgranocchiare godendosi la partita.

«Così ci batteranno alla prossima partita, Potter!» esclamò Scorpius, commentando quel punto che la squadra di Albus - formata da lui e Lily Potter - si era appena presa. «Concentrati di più e cerca di migliorare il tiro!»

«Sei chiudessi quella boccaccia, Malfoy, forse riuscirei a-» ma Albus non riuscì a finire la frase, perché Ron gli aveva appena fatto un altro punto.

Scorpius, scuotendo il capo, scoppiò a ridere. Accanto a lui, Harry Potter si sorprese ancora una volta del rapporto che il figlio aveva con il figlio di Draco Malfoy. Il primo anno, quando Albus era tornato per le vacanze di Natale, non pensava fosse possibile che uno dei suoi figli avesse fatto amicizia con un Malfoy, ma a guardarli adesso, Harry era felice che Albus avesse un amico come Scorpius.

«Che ne dici, Malfoy? Ci aggiungiamo?» disse James Sirius Potter, facendo un cenno col capo al Serpeverde. «Io con zio Ron e Rosie, tu coi miei fratelli»

Scorpius non se lo fece ripetere due volte, montò in sella ad una vecchia scopa che Molly gli aveva procurato e si unì al suo migliore amico. Chiese un break per poter discutere con Albus e Lily una tattica che li facesse rimontare, e poi vincere; era sicuro di sé ed era determinato a vincere la partita.

«Ci vorebbe Lee Jordan» commentò George Weasley, ricordando i suoi anni a Hogwarts, quando il suo amico Lee Jordan commentava le partite di quidditch, facendosi riprendere ad ogni momento dalla professoressa McGranitt.

Hermione, Harry e Ginny si scambiarono un'occhiata divertita, poi riportarono i loro occhi sulle sei persone a cavallo delle loro scope. Hermione rimase sorpresa nel vedere quanto fosse brava sua figlia, praticamente continuava a fare il tifo solo a Rose.

«Hey!» esclamò ad un certo punto Ron. «Ci sono anch'io, eh! Non solo tua figlia!»

Purtroppo, quella piccola distrazione - che fece scoppiare la moglie in una risata cristallina - costò alla squadra di Rose, Ron e James un punto. Malfoy festeggiò per qualche secondo, poi tornò a concentrarsi sulla vecchia pluffa; ben presto si ritrovò ad inseguire Rose. I due si allontanarono dal campo, Serpeverde dietro Grifondoro: tutti rimasero fermi ad osservarli. 

«Perché non mi lasci la pluffa, Weasley?» le urlò dietro, volando sempre più vicino a lei. 

«Troppo facile così, Malfoy» urlò Rose in risposta, rimanendo seria e concentrata. 

Rose si abbassò e, in mezzo minuto, stava correndo a terra stringendo la pluffa fra le braccia. Peccato che stesse correndo nella parte opposta al campo dei Weasley, e peccato anche che non fosse a cavallo della sua scopa per tornare indietro e segnare un punto alla squadra di Scorpius. In ogni caso, anche quest'ultimo scese a terra e la inseguì correndo.

Rose si fermò solo quando raggiunse una vecchia quercia, usandola per mantenere le distanze da Scorpius. Lui cercava di afferrarle un braccio, e aveva tentato più volte di rubarle la pluffa, ma Rose la teneva ben salda. Entrambi, col fianote, si fermarono un istante per riprendere aria e Malfoy, approfittandone, prese un polso di Rose e la tirò verso di sé.

«Complimenti Malfoy» mormorò Rose, incatenando i loro sguardi. «Adesso puoi rubarmi la pluffa e andare a segnare»

Scorpius non disse una parola, fece indietreggiare la Grifondoro - in questo modo la schiena di lei era contro la corteccia della quercia - e si avvicinò col suo corpo fino a quando non furono l'uno contro l'altro. La punta dei loro nasi si sfioravano, i loro fiati di mescolavano e i loro cuori battevano a mille. 

«Sai,» sussurrò Scorpius, chiudendo gli occhi e appoggiando la sua fronte a quella di Rose. «in questo momento mi sto facendo del male. Sto andando contro la decisione che ho preso questa mattina: dovrei starti lontano, eppure...»

«Eppure non puoi» bisbigliò Rose in risposta, avvicinando le sue labbra a quelle di Scorpius. «Non ci riesci, non vuoi. E questo perché nemmeno io posso, nemmeno io voglio»

Fu come uno schiaffo in faccia, per Scorpius. Quelle parole lo portarono ad una veloce riflessione e, infine, ad una fresca e nuova decisione. Afferrò la pluffa dalle mani di Rose, aprì gli occhi e avvicinò le labbra al suo orecchio: «Lascia Lorcan, spezzagli il cuore e scegli me»

E detto ciò, Scorpius Malfoy tornò alla sua scopa e, successivamente, al campo da quidditch dei Weasley. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Herm97