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Autore: DiNozzo323    12/09/2017    0 recensioni
Fanfiction ambientata nel film X Men - First Class.
Cosa sarebbe stato diverso se un nuovo mutante si fosse unito al gruppo che dava la caccia a Shaw?
Quando Charles usa Cerbero per individuare altri mutanti da poter addestrare per evitare la guerra fra Russia e USA, individua una persona che vive a Washington, una ragazza scappata di casa che vive per lo più per strada. I suoi due poteri sono molto particolari, specie quello che usa meno. D'altronde alla ragazza sembra che non sia altro che un segno beffardo del destino che il suo cognome sia Tearpain...
La storia è una Xavier x Nuovo Personaggio.
La storia è inoltre già conclusa e in pochi giorni la pubblicherò tutta.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Nuovo personaggio, Raven Darkholme/Mystica, Sebastian Shaw
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci con l'ultimo capitolo! Giusto in tempo per il termine di martedì =)

Ringrazio un sacco tutti coloro che hanno letto e sono arrivati fino a qui, Odette per il preferiti e spero non vi siate annoiati troppo. Un saluto a tutti da Claudia.





La situazione, che era inizialmente in fase di stallo, con le navi statunitensi e le navi sovietiche ferme le une di fronte alle altre, a formare due linee, mutò quando la nave sovietica contenente i missili da piazzare a Cuba non si fermò, ma proseguì diritta nonostante gli ordini dai propri superiori di non oltrepassare la linea.

Charles e Sam capirono che era dovuto al fatto che Azazel aveva ucciso tutti i membri dell'equipaggio su ordine di Shaw, così Charles, controllando la mente di un ufficiale sovietico, impedì la guerra facendo sparare con un cannone ai sovietici la loro stessa nave. Un problema era risolto ma adesso rimaneva Shaw.

-Localizzato niente sui radar?- chiese Hank a Moira.

-Niente.-

-Non riesco a localizzarlo. Deve essere sott'acqua.- aggiunse Charles.

-E ovviamente non abbiamo un sonar.- commentò Hank.

-In realtà lo abbiamo.- disse Sam dopo qualche secondo di silenzio, guardando Sean che la capì al volo, come gli altri. Se Sean si fosse tuffato, gridando sott'acqua avrebbe potuto facilmente localizzare il sottomarino di Shaw.

Charles, Erik e Sean si diressero al portellone perché quest'ultimo si tuffasse. Un attimo prima che il ragazzo si lanciasse dal jet Sam ebbe una visione.

-Trovato! Grazie Sean, puoi risparmiarti il bagno. Il sottomarino è esattamente alle nostre ore 13 a circa 500metri.-

-Complimenti Sam! Erik, tocca a te.- Erik guardò l'amico un attimo e poi si arrampicò sul carrello dell'aereo che Hank aveva provveduto a cacciare. Controllò il punto indicatogli da Sam e trovò il sottomarino che iniziò a tirare a se fino a farlo uscire completamente dall'acqua. Tutti erano sorpresi dal potere di Erik che stava dirigendo il sottomarino su un'isola vicina quando, avvertiti appena in tempo da Sam, vennero colpiti da un tornado creato da Janos Questad che fece schiantare sia il jet che il sottomarino sull'isola.


Ripresisi dallo schianto tutti si liberarono dalle cinture e Charles impartì gli ordini. Hank, Alex, Sam e Sean si sarebbero occupati di Azazel, Janos e Angel, Raven avrebbe fatto la guardia al jet non lasciando avvicinare nessun nemico, Moira avrebbe cercato di mettersi in contatto con la terra ferma e Erik avrebbe cercato Shaw all'interno del sottomarino poiché Charles non poteva vederlo per non un motivo sconosciuto.

Tutti si prepararono ad eseguire gli ordini, anche Raven che, sebbene avesse cercato di fare qualcosa di più utile, aveva deciso di fare come detto da Charles.

Sean si ritrovò subito ad affrontare un combattimento con Angel e i due si allontanarono dalla spiaggia volando, Hank, Alex e Sam si divisero fra Janos e Azazel dando l'opportunità ad Erik di entrare nel sottomarino per cercare Shaw. Inizialmente Alex cercava di dare una mano all'amica ma, avendo notato Hank avere più difficoltà, attaccò Azazel che, dopo poco, sparì alla vista degli altri portandosi dietro Hank ed Alex.


Janos era decisamente un osso duro, ma grazie all'allenamento con Charles, Sam era in grado di rispondere prontamente agli attacchi del mutante, sfruttando le visioni che aveva. Sam, sebbene di poco, era in vantaggio, ma lo scontro rischiava di stare andando tropo per le lunghe così, Raven, assunte le sembianze di Shaw, gli ordinò di fermarsi e Sam, con un colpo ben assestato riuscì a metterlo KO.


Ciò che stava succedendo nel frattempo e che nessuno poteva immaginare, ad eccezione di Charles che era collegato alla mente di Erik, riguardava cosa quest'ultimo stesse facendo. Appena raggiunto Shaw, all'interno di una camera adattata al contenimento di energia nucleare, che Shaw stava assimilando, aveva interrotto involontariamente il contatto con Charles. La stanza, oltre a schermare il nucleare, schermava i penseri dei due uomini; senza contare che Shaw indossava il casco che si era fatto fare appositamente dai russi per non rischiare di cadere sotto il controllo del telepata. Durante il combattimento tra i due, o per meglio dire mentre Erik cercava di incassare al meglio i colpi potenziati del nemico, lo schermo protettivo della stanza andò in frantumi e Charles potè raggiungerli di nuovo.

Con difficoltà, controllando dei cavi spuntati dalla parete contro cui era stato lasciato, Erik riuscì a sollevare il casco di testa a Shaw e immediatamente Charles lo bloccò.

Mentre Charles teneva bloccato al meglio delle sue capacità il nemico, riuscì a percepire i pensieri di Erik e, invano, tentò di dissuaderlo dall'uccidere il 'mostro', desiderando che non diventasse come lui.

Purtroppo Erik ne aveva passate troppe nella sua vita per mano del nazista, così, chiedendo scusa a Charles per quanto stava per fare, indossò il casco di Shaw e, utilizzando la stessa moneta che era stata la causa dell'assassinio di sua madre, perforò il cranio dell'uomo, uccidendolo, ma causando a questi e al suo amico che ne controllava la mente e il corpo, un dolore inimmaginabile.


Dopo quella che sembrava essere un'eternità, Erik uscì dalla nave volando e facendo volare avanti a se' il cadavere di Shaw, legato da tubi e cavi di ferro. Tutti i mutanti, sia i ragazzi, sia coloro che si erano uniti a Shaw, tornarono sulla riva, assieme a Moira e rimasero ad ascoltare ciò che Erik aveva da dire.

-Oggi finiscono le nostre battaglie!- gridò attirando l'attenzione di tutti su di se, anche da parte dei più malconci che a malapena si reggevano in piedi. -Togliete i paraocchi, fratelli e sorelle. Il vero nemico è laggiù- disse indicando la flotta russa e americana che stavano ricevendo gli ordini in quel momento di attaccare coloro che si trovavano sulla spiaggia, in quanto mutanti e troppo pericolosi per il resto del genere umano.

-Sento le loro armi muoversi nell'acqua. Il loro metallo che ci prende di mira. Americani, sovietici, umani.- l'ultima parola gli uscì dalle labbra con tutto il disprezzo possibile. -Uniti nella loro paura per l'ignoto. L'uomo di Neanderthal è spaventato, miei fratelli mutanti!- invitò Charles a controllare che quanto diceva fosse vero. Charles ascoltò i pensieri di coloro presenti sulle navi da guerra e si pietrificò per un secondo, prima di ordinare a Moira di comunicare che non vi era bisogno di sparare, perché Shaw era morto e, adesso, la spiaggia era sicura.

Moira corse nell'aereo per comunicare il tutto, ma nessuno rispondeva all'appello. Passarono pochi attimi quando tutte le navi delle due flotte fecere fuoco verso l'isola. Avrebbe potuto essere la fine dei presenti, ma Erik bloccò tutte le bombe che erano state lanciate a pochi metri dall'impatto. Le fece girare di 180 gradi e le rispedì al mittente.


Charles lo implorava di fermarsi. D'altronde erano solo soldati che stavano ubbidendo agli ordini, non era colpa loro. Erik lo ignorò e così l'unica cosa che a Charles venne in mente di fare fu di gettarsi contro l'ormai ex amico, nel tentativo di liberarlo dal casco che ne schermava la mente, per poterlo controllare. A causa della collutazione buona parte dei missili si disintegrò a mezz'aria, Erik stava perdendo il controllo sulle armi ma subito si riprese. Mollò un pugno a Charles e respinse gli altri, pronti ad aiutare il telepate, ad eccezione di Raven, facendoli volare una decina di metri lontano. Un secondo colpo al viso di Charles lo stordì abbastanza per riprendere il controllo sulle non poche armi rimaste in cielo. Sean era svenuto, lui era quello che aveva riportato più ferite tra i ragazzi. Hank tentava di risvegliarlo, assieme ad Alex, mentre Sam si era rialzata e, piano, stava avanzando verso i due uomini. Sentiva che la cosa stava per finire molto male.

I missili avevano ormai quasi raggiunto le navi quando, sull'isola, in pochissimi secondi, avvennero mille cose.

Sam ebbe una visione, sbarrò gli occhi terrorizzata e prese a correre verso Charles ed Erik. Moira uscì dai resti dell'aereo di Hank e prese a sparare contro Erik nella speranza di ucciderlo, o quanto meno fermarlo. Quest'ultimo, sorpreso da quella che riteneva la stupidità della donna che sparava contro di lui con dei proiettili di metallo, lasciò stare i missili che presero nuovamente a cadere e, con una mano, iniziò a respingere i proiettili lanciati dalla donna. L'unica umana presente sull'isola e che, in quanto tale, egli disprezzava.

Deviò il primo colpo. Il secondo. Il terzo. Il quarto. Moira aveva perso il conto di quanti proiettili aveva sparato. Era abbastanza sicura di averne in canna ormai solo uno. Premette nuovamente il grilletto, Erik deviò anche quell'ultimo colpo quando questo, però, non finì fra la sabbia o nel legno di alberi ormai distrutti, come gli altri, ma colpì in pieno uno di loro.

Colui che avrebbe dovuto essere colpito era niente di meno che Charles, rimasto vicino all'uomo dopo la collutazione, ma. Vi era un ma. La visione avuta da Sam quei pochi, preziosissimi secondi prima, le avevano mostrato quanto stava per accadere e lei, non avendo nessun potere che potesse fermare i due, corse verso i due mutanti, nella speranza di poter salvare la persona che amava. Corse al limite delle sue forze e, quel secondo prima del colpo finale, si gettò innanzi il telepate.

Nessuno ebbe modo di rendersi conto di nulla, tranne che del tonfo del suo corpo caduto sulla spiaggia e di tutto il sangue che le usciva dalla pancia.

La pallottola, che era entrata e uscita dal corpo della ragazza e aveva preso di striscio sul braccio il mutante che stava proteggendo, le aveva perforato la milza e così alla ragazza non restavano che pochi minuti di vita.


Per qualche millesimo di secondo tutti si pietrificarono. Il primo a reagire fu Charles che si posizionò affianco al corpo della ragazza, girandola per farla finire supina sulla sabbia. Moira si bloccò nella posizione in cui si trovava, scioccata. Erik, furioso perché stava per uccidere il suo migliore amico, che era comunque rimasto ferito, seppur lievemente e, allo stesso modo, incazzato perché una ragazza che trovava simpatica, una mutante, era rimasta ferita, iniziò a strangolare Moira con le piastrine di lei.

Un ordine gridato di Charles lo bloccò senza che la donna morisse.

Tutti ormai, dimentichi dei missili che erano finiti in mare senza colpire nessuna nave, nè americana, nè sovietica, si avvicinarono alla ragazza. Raven in lacrime non voleva credere ai suoi occhi.

Erik, dopo essersi chinato per sfiorare la ferita della ragazza che aveva reclutato assieme a Charles, si rialzò e si rivolte agli altri.

-Questa società non ci accetterà mai. Formiamone una noi. Chi è con me?- nessuno si mosse, ma si guardarono fra di loro. La prima ad avvicinarsi fu proprio Raven che però si avvicinò all'amica.

-Sam...-

-Rav, vai. Lo so che lo vuoi e lo sai anche tu. Ti voglio bene.- le disse Samantha stringendole la mano con un paio di dita. La blu la ringraziò con lo sguardo, guardò il “fratello”, gli chiese scusa mentalmente, chiedendosi se la stesse ascoltando o meno, e strinse la mano di Erik con la sua. A lei si unirono Angel, Janos e Azazel e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo agli altri mutanti, se ne andarono, grazie al teletrasporto del demone.

Spariti i 5, i 3 ragazzi corsero verso l'amica.

-Sam...- mormorò il ragazzo mentre con una mano faceva pressione, inutilmente, sulla ferita, e con l'altra le spostava i capelli dal viso con una carezza.

-Charles...- Sam dovette interrompersi a causa di un mugolio di dolore che le uscì dalle labbra. Poi sorrise. -L'ho visto prima.-

Sul viso di Charles si dipinse un'espressione a metà tra ilarità e dolore. Di risposta la strinse forte a se.

-Ti amo, Sam.- le disse tra le lacrime l'uomo.

-Ti amo anche io, Charles.- Ormai Sam non sentiva nemmeno più dolore, non sentiva niente. Di riflesso però fece una cosa che si era ripromessa di non fare più: pianse. 3 lacrime le scesero lungo il viso.

Charles poggiò le labbra sul viso della ragazza, per fermare le lacrime che stava lasciando scendere, poi poggiò le sue labbra sulle sue nel modo più dolce e delicato possibile. Il petto della ragazza aveva appena smesso di alzarsi ed abbassarsi.

Passò quello che avrebbe potuto essere mezzo secondo, massimo uno, quando dalla ferita di Samantha uscì un lieve bagliore. Spensosi il chiarore, alla stessa velocità di un battito di ciglia, il petto della ragazza si rialzò e abbassò, e un'ultima lacrima scese dai suoi occhi.

-Cosa...?- mormorò Moira incredula.

Nessuno riuscì a rendersi conto di quanto successo, poi Charles capì.

Le lacrime che aveva raccolto con le sue labbra, prima di baciare la ragazza, avevano dovuto scendere lungo la gola di lei, permettendole di curarsi la ferita da sola. Era salva ma aveva comunque perso molto sangue. Dovevano portarla al più presto in ospedale per farle fare una trasfusione, ma sarebbe sopravvissuta.


Passò qualche settimana dalla fine della crisi dei missili a Cuba. Il governo, per quanto possibile, aveva deciso di mettere a tacere tutte le informazioni riguardanti i mutanti. Non avevano più avuto notizie da Erik o Raven e Samantha era uscita da pochi giorni dall'ospedale.

Samantha, Charles e Moira stavano passeggiando nel giardino del castello del mutante. Hank, Alex e Sean nelle loro stanze a fare chissà cosa.

-Sapete, un giorno il Governo si renderà conto di quale fortuna abbia avuto ad avere dalla sua parte il professor X.- disse Moira riutilizzando il vecchio nome in codice coniato dai ragazzi mesi prima. I due giovani ridacchiarono.

Avevano già avuto modo di spiegarle che avrebbero trasfromato il castello in una scuola per giovani mutanti dove questi, oltre ad imparare a controllare il loro potere, avrebbero potuto trovare degli amici, una famiglia.

-Moira, tu sai che la nostra prima linea di difesa sarà l'anonimato.- iniziò Sam.

-Certo che lo so! Potranno minacciarmi quanto vogliono. Non gli dirò mai dove siete. Mai.- giurò con lo sguardo fisso negli occhi di Charles.

-So che non lo farai. Lo so.- rispose l'uomo, prima di posare le labbra sulla guancia di lei. Distraendola quanto bastava per entrarle nella mente e cancellarle tutti i ricordi accaduti da quando Shaw aveva attaccato il quartier generale della CIA.


-Mi dispiace per Moira. È una brava persona.- commentò Sam mentre era seduta sul letto, pronta a dormire, mentre aspettava che il suo fidanzato finisse di cambiarsi.

-Sai che non potevamo rischiare. Non dopo tutto quello che è successo.- rispose Charles chiudendo l'ultimo bottone del pigiama.

-Lo so. Spero solo che andrà tutto per il meglio e che Raven ed Erik stiano bene.- Il telepate non rispose, ma Sam non si aspettava nessun tipo di risposta. Sapeva che per lui era ancora un tasto troppo dolente per soffermarvisi troppo.

-Sai, sono un po' nervosa all'idea di fare la professoressa di arti marziali. Non sono mai stata circondata da tanta gente che non mi odiasse in vita mia.-

-Sono sicuro che sarai bravissima. Poi nessuno potrebbe odiarti. Sei la persona più bella che abbia mai conosciuto.- le mormorò all'orecchio prima di posarle un bacio sul collo.

-Professore! Sta mica tentando di approfittardsi di me?!- giocò Sam, inchiando la testa in modo da scoprire ancora più la pelle del collo.

-Per lei sarebbe un problema, professoressa?- commentò Charles ghignando malizioso prima di posare un altro bacio sulla pelle di lei.

Charles si posizionò sopra di lei e, tenendosi sollevato con le braccia, posizionate ai lati del corpo di lei, si fermò ad osservarla.

-Sei bellissima Samantha Tearpain. Ti amo infinitamente.-

-Ti amo tantissimo anche io, Charles Xavier. Mio salvatore. Mio amore.-

  
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