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Autore: John Spangler    13/09/2017    4 recensioni
Capo Tempesta, 278 DC. Al termine di un parto molto difficile, Cassana Baratheon dà alla luce il suo terzogenito. Non si tratta però di Renly. E' una femmina, e verrà chiamata Rhaelle. Questo determinerà dei cambiamenti che riguarderanno tutto Westeros. Quali? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Dark, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Butterflies of Ice and Fire'
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Different baby, same game

 

STEFFON

 

Capo Tempesta, 278 DC

 

Era una notte buia e tempestosa. I venti infuriavano all'esterno del castello come se gli dei stessero cercando di distruggere la dimora dei discendenti di Durran. All'interno, la maggior parte degli abitanti cercava di vincere la propria battaglia contro il sonno, resa ancora più ardua dalle grida provenienti dall'ala in cui alloggiavano il lord e la sua famiglia.

 

- AAAAAAHHHHHH!!!!!!-

 

Lord Steffon Baratheon camminava nervosamente avanti e indietro in un corridoio illuminato da alcune torce. Era solo, avendo preferito far stare Stannis e Robert con Maestro Cressen. Aveva la fronte aggrottata e di tanto in tanto lanciava occhiate cariche di preoccupazione verso la porta della stanza da letto di sua moglie. Non si era mai sentito così teso, neanche durante l'incendio di Sala dell'Estate, quando aveva rischiato la morte assieme ai suoi cugini Targaryen. Stavolta però la situazione era leggermente diversa. Non era la sua vita ad essere a rischio, bensì...

 

- AAAAAAHHHHHH!!!!!! DEI BENEDETTI, NON NE POSSO PIU'!!!!!!-

 

Strinse i pugni e mormorò una breve preghiera. Perchè sta succedendo tutto questo? Con Robert e Stannis era andato tutto bene.

 

Era il terzo parto di sua moglie Cassana, e le cose non sembravano procedere per il meglio. Da quasi un'ora le urla della lady echeggiavano per il maniero. Doveva essere un parto particolarmente difficile. Eventi simili non erano mai di buon auspicio. Avrebbe voluto essere lì con lei per confortarla, ma purtroppo non gli era stato permesso. La vecchia levatrice lo aveva non tanto gentilmente invitato a restare fuori.- Il vostro lavoro lo avete già fatto nove mesi fa, milord. Ora tocca a me!- gli aveva detto. Altri lord l'avrebbero come minimo fatta fustigare per l’audacia di quella frase, ma lui non era tipo da prendersela per così poco. E poi, la donna era al servizio dei Baratheon da anni, e in fatto di parti ne sapeva più di un Maestro della Cittadella.

 

Sospirò e appoggiò la schiena sulla parete di fronte alla stanza, incrociando le braccia sull'ampio torace e fissando la porta. Ripensandoci, la vecchia aveva fatto bene a non permettergli di entrare. Lui non aveva la più pallida idea di cosa si dovesse fare durante un parto, e sicuramente sarebbe stato solo d'impiccio. Poteva solo sperare che gli dei avessero pietà della sofferenza di Cassana e permettessero a lei e il bambino di vivere.

 

All'improvviso calò il silenzio, e Steffon iniziò a temere il peggio. Dei, se non ha più la forza di gridare...

 

Subito dopo la porta si aprì parzialmente e la testa della levatrice fece capolino. I lunghi capelli bianchi incorniciavano un volto rugoso e due occhi marroni che si posarono subito su Steffon.- Ora potete entrare, milord.- gracchiò l'anziana.

 

Senza dire neanche una parola, Steffon entrò di corsa nella stanza, preparandosi mentalmente al peggio.- Cassana...-

 

E invece, al contrario delle sue peggiori aspettative, sua moglie era ancora viva. Era sdraiata sul letto, ansimante e sudata, e c'era del sangue che colava sul pavimento, ma era viva. Era circondata da quattro ragazze, le nipoti dell'anziana levatrice. Notò che una di loro aveva in braccio quello che sembrava un fagotto di stracci.

 

Steffon si avvicinò al letto e strinse la mano di sua moglie.- Come ti senti?-

 

Cassana sospirò.- Come se...mi avessero squartata dall'interno...-

 

- Il parto è stato molto difficile, ma la Madre è stata misericordiosa.- sorrise l'anziana levatrice, avvicinandosi a una delle giovani e prendendo in consegna il fagotto.- E' una femmina, e in ottima salute.- Porse la neonata al suo signore.

 

Il Lord di Capo Tempesta prese in braccio la sua terzogenita e la guardò incuriosito. All'inizio aveva pensato che si sarebbe trattato di un altro maschio, un compagno di giochi per Robert e Stannis. Non che non fosse felice dell'evento. Semplicemente, non se lo aspettava.

 

La neonata emetteva di tanto in tanto dei piccoli gemiti e aveva gli occhi chiusi. Steffon provò un moto di affetto e sorrise. Mia figlia...Spostò lo sguardo dal fagotto che stringeva tra le braccia a sua moglie.- Hai già pensato al nome?- Tempo prima avevano stabilito che il nome del loro terzogenito lo avrebbe scelto Cassana.

 

La donna annuì.- Rhaelle...come tua madre.-

 

- Rhaelle Baratheon.- Fece una pausa e annuì in segno di approvazione.- Suona davvero bene.-

 

***

 

VARYS

 

Approdo del Re, Fortezza Rossa, 284 DC

 

Dopo tanti anni che si trovava ad Approdo del Re, Varys si era ormai abituato alle sfuriate dei nobili. Per lui facevano parte della vita quotidiana, come il sole nel cielo o il tanfo nei vicoli più poveri della città. Inoltre, per abitudine non mostrava mai le sue emozioni.

 

Pertanto, non c'era da stupirsi se era l'unico nella stanza a non battere ciglio di fronte al furioso litigio tra il nuovo sovrano e suo fratello.

 

- E' una follia! Nostra sorella non è una merce da poter mercanteggiare!- gridò Lord Stannis Baratheon.

 

- Quanto la fai lunga...- rispose suo fratello Robert, il nuovo re.- Non so se lo sai, ma i matrimoni si sono sempre organizzati così.-

 

- Ma proprio con i Tyrell...-

 

- Lo sai che dobbiamo rafforzare i legami con l'Altopiano. Questo è il modo migliore. E Mace Tyrell è d'accordo.-

 

Qualche minuto prima, Re Robert aveva annunciato la sua decisione di organizzare un matrimonio tra sua sorella minore, Rhaelle Baratheon, e il primogenito del Lord di Alto Giardino. Mentre gli altri presenti si erano limitati ad annuire, Stannis aveva manifestato con una certa veemenza la sua disapprovazione. Quella reazione non lo aveva stupito. Sapeva che il nuovo Lord di Capo Tempesta era molto legato a sua sorella.

 

- Non darò mai mia sorella in sposa al figlio dell'uomo che mi ha tenuto sotto assedio per un anno!-

 

Grazie alla sua vasta rete di spie, Varys era anche a conoscenza di tutti i dettagli dell'assedio di Capo Tempesta. Era durato un anno, e se non fosse stato per l'ormai ex contrabbandiere di nome Davos, a quest'ora Stannis sarebbe stato in compagnia dei suoi antenati. Era comprensibile che provasse astio per i Tyrell.

 

- Infatti sarò io a darla in sposa. E comunque, il matrimonio non avverrà prima di qualche anno. Non possiamo certo farlo mentre è ancora una bambina. Dobbiamo aspettare che Rhaelle sbocci.-

 

- Robert...- tentò di dire Stannis.

 

- ORA BASTA, STANNIS!- Il nuovo re di Westeros colpì il tavolo con un pugno così forte che fece tremare l'intera stanza. Tutti i presenti si ammutolirono e guardarono esterrefatti Robert. Per un attimo, la sua espressione era diventata una di furia cieca, quella che doveva aver avuto quando si era trovato davanti Rhaegar Targaryen durante la Battaglia del Tridente. Ma durò appunto solo un attimo, subito sostituita da una di ferrea determinazione.

 

- Rhaelle sposerà Willas Tyrell. Così ho deciso.-

 

- Molto bene...Vostra Grazia.- si arrese alla fine il Lord di Capo Tempesta, digrignando i denti. Varys si rese conto che, qualunque cosa accadesse in futuro, quel giorno tra i due fratelli si era creata una frattura.

 

Robert annuì e fece una breve pausa, per poi schiarirsi la voce.- Ora...di che altro dovevamo parlare?-

 

- Ci sarebbe la questione di Roccia del Drago...- intervenne Jon Arryn.

 

- Giusto, Jon.- rispose Robert, tornato rapidamente calmo. Varys non se ne stupì. Robert considerava il Lord di Nido dell'Aquila, che per anni era stato suo padre adottivo, alla stregua di un padre vero e proprio, e mai si sarebbe permesso di rispondergli in malo modo.- Che ne facciamo?-

 

- Tradizionalmente, l'isola di Roccia del Drago viene affidata all'erede al trono, Vostra Gr...- fece per dire l'eunuco.

 

- Fanculo la tradizione!- lo interruppe bruscamente il re.- Il nuovo re sono io, e decido io cosa fare di quella maledetta isola!-

 

- Posso almeno darvi qualche suggerimento, Vostra Grazia?- disse Varys, prima che uno degli altri presenti potesse dire alcunchè.

 

Robert sbuffò.- Sentiamo. Ma che sia una proposta sensata!-

 

La mente acuta dell'eunuco iniziò a lavorare in fretta in cerca di una soluzione. Cosa poteva dire al re? Doveva presentargli una proposta che potesse trovare ragionevole, ma che al tempo stesso non avrebbe ostacolato i piani di Varys. All'improvviso, gli venne un'illuminazione.

 

- Credo di aver appena avuto un'idea che vi risulterà gradevole...-

 

- Va bene, parla.-

 

- Il problema è affidare l'isola a qualcuno che vi sia fedele, Vostra Grazia. Un problema in apparenza di difficile soluzione, ma...- 

 

- Piantala di parlare per enigmi, dannato eunuco! Cosa vuoi dire?- ruggì spazientito il re.

 

Varys trattenne a fatica l'irritazione. Robert Baratheon stava mettendo a dura prova la sua impassibilità.- Mi sembra di ricordare, Vostra Grazia, che Lord Stark abbia un fratello più giovane di nome Benjen...-

 

- Porca troia, hai ragione!- Diede un altro pugno sul tavolo, stavolta meno forte.- Pycelle, scrivi subito una lettera da mandare a Grande Inverno. Non c'è tempo da perdere...-

 

Mentre il re continuava a dare ordini al Gran Maestro, Varys tirò mentalmente un sospiro di sollievo, senza curarsi delle occhiate sospettose che gli lanciavano gli altri membri del Concilio Ristretto. Ora che si era occupato di quel particolare, poteva pensare agli aspetti più importanti del suo piano...

 

***

 

WILLAS

 

Alto Giardino, 293 DC

 

La cerimonia della messa a letto era stata meno traumatica del previsto. Willas ricordava benissimo i vari matrimoni a cui aveva partecipato, le battute sconce degli invitati e l'espressione degli sposi, a metà tra il divertito e il disagio. Gli era sempre sembrata una cosa necessaria ma fastidiosa. Tuttavia, ora che l'aveva vissuta in prima persona, si rendeva conto che non era poi così terribile. Anzi, un pò si era anche divertito.

 

Il matrimonio era stato ovviamente celebrato in grande stile, come si conveniva ad un evento del genere. Erano presenti nobili provenienti quasi da ogni parte dei Sette Regni (le Isole di Ferro erano assenti, per ovvi motivi), perfino il suo amico Oberyn Martell. Suo padre aveva obiettato, ancora memore del torneo in cui Willas era stato azzoppato, ma alla fine il giovane l'aveva spuntata. Fortunatamente, Lord Mace e il resto della famiglia avevano avuto abbastanza buonsenso da comportarsi in maniera civile con il principe dorniano. Gli unici lati negativi di quella giornata erano stati un paio di incidenti imbarazzanti durante il banchetto, causati dall'ubriachezza di Re Robert (il sovrano sembrava amare il vino più di quanto amasse la moglie), e l'atteggiamento gelido di Stannis Baratheon. Willas comprendeva le ragioni del suo astio. Sperava solo che, col tempo, suo cognato imparasse se non a volergli bene, almeno a non avercela con lui.

 

Ora, Willas si trovava nella stanza preparata apposta per quella notte, in compagnia della sua giovane sposa (aveva appena un anno in meno di suo fratello Garlan), entrambi nudi come il giorno della loro nascita. Lui era in piedi accanto al letto. Lei, seduta sul bordo, aveva lo sguardo fisso a terra, le gambe chiuse, e cercava di coprire con le braccia l'abbondante seno. Era in evidente imbarazzo, a differenza di Willas (aveva perso la verginità tempo prima, e la vista di donne senza vestiti non gli era estranea).

 

- Avevi mai visto un uomo nudo?- Fu la prima frase che gli uscì di bocca da quando erano entrati lì. Subito dopo, si diede dell'idiota. Che razza di domande fai, Willas?

 

La ragazza scosse la testa.- N-no, mio s-signore.-

 

Willas sospirò e si sedette accanto a lei. Si prese qualche secondo per contemplarla. Era molto bella, non c'erano dubbi. Aveva dei lunghi capelli neri che le arrivavano fino alla vita, splendidi occhi azzurri, lineamenti delicati (per fortuna non aveva ereditato i tratti marcati dei suoi fratelli), forme invitanti e lunghe gambe. Da quel punto di vista, Willas poteva ritenersi fortunato.

 

Speriamo che sia bella anche dentro, pensò mentre il suo membro reagiva a quella piacevole visione. Non era così sciocco da pensare che l'aspetto fisico bastasse come base per un matrimonio. Ci volevano anche intelligenza e un minimo di carattere. Conosceva poco Rhaelle: negli anni precedenti alle nozze, si erano incontrati poche volte, e sempre in presenza di accompagnatori. Non poteva neanche dire di amarla (sposarsi per amore era una cosa che non riguardava i figli dei lord). Tuttavia, Rhaelle sembrava avere le giuste caratteristiche (come gli aveva ripetuto più volte sua nonna Olenna. Oberyn aveva fatto dei commenti simili, ma riferendosi al petto della ragazza), e Willas si ritrovò a sperare che almeno, in futuro, loro due potessero andare d'accordo.

 

- Non chiamarmi così. Sono tuo marito, non il tuo lord.-

 

Rhaelle lo guardò un istante, per poi riabbassare lo sguardo.- S-scusami, m...Willas.-   

 

- Non hai niente di cui scusarti.-

 

Ci fu un attimo di silenzio.

 

- Dimmi...qualcuno ti ha detto cosa succede, la prima notte di nozze?.- chiese Willas. La maggior parte delle ragazze nobili arrivava al matrimonio senza sapere nulla del sesso.

 

Rhaelle annuì.- Jonelle, la...la moglie di Stannis.-

 

Willas decise di non scendere troppo nei dettagli.- Bene.-

 

Di nuovo un attimo di silenzio. Stavolta fu Rhaelle la prima a parlare.- Possiamo iniziare q-quando vuoi, W-willas.- Willas notò che tremava.

 

Il giovane Tyrell posò una mano sulla gamba di sua moglie, facendola sussultare. La guardò negli occhi.- Non c'è fretta.- Le scostò delicatamente le braccia dal petto e le strinse una mano. Provò una fitta di desiderio di fronte a quei seni grossi e invitanti ed ebbe la tentazione di afferrarli, ma si trattenne. Se fosse stato troppo brusco, avrebbe rischiato di traumatizzare Rhaelle.- Possiamo anche aspettare, se non te la senti. Per me non è un problema.-

 

L'espressione della ragazza era tutt'altro che serena. Willas decise di provare a tranquillizzarla. Avvicinò il volto a quello di lei e la baciò. Durò poco, ma fu abbastanza da farla smettere di tremare. L'erede dell'Altopiano sorrise e accarezzò una guancia della sua sposa.

 

Subito dopo, Rhaelle gli chiese: - Willas...-

 

- Sì?-

 

- Potresti...potresti rifarlo? Mi è piaciuto molto.- E per la prima volta da quando erano entrati nella stanza, Willas Tyrell vide sua moglie sorridere.

 

- Certo.- disse, riprendendo a baciare Rhaelle.

 

***

 

JON

 

Roccia del Drago, 298 DC

 

Roccia del Drago era un luogo impressionante, decise Jon Snow appena sceso dalla nave assieme a Spettro. Anzi, era decisamente cupa.

 

- Allora, Jon, che te ne pare?- chiese Benjen Stark dietro di lui.- Non è Grande Inverno, ma ha comunque il suo fascino. Non trovi?-

 

Jon annuì.- E' vero, zio.-

 

- Può sembrare inquietante, ma dopo che ti sarai abituato imparerai ad apprezzarla.- Si fermò accanto a suo nipote e si grattò la barba.- Adesso andiamo. Tua zia sarà di sicuro ansiosa di vederti.-

 

I due umani e il metalupo si incamminarono verso il castello, e Jon ebbe modo di vedere più da vicino quella che sarebbe stata la sua casa nei prossimi anni.

 

Mi abituerò mai a questo posto?, pensò dubbioso il giovane.

 

Quando, durante la sua ultima visita a Grande Inverno, Benjen gli aveva proposto di venire con lui a Roccia del Drago e diventare il suo scudiero, Jon aveva accettato senza esitare. Era l'occasione che aspettava da tempo per trovare il suo posto nel mondo. L'unica altra alternativa sarebbe stata entrare nei Guardiani della Notte, e Jon dubitava che gli sarebbe piaciuto molto passare il resto della sua vita a sorvegliare un gigantesco muro di ghiaccio. Ciò nonostante, se non fosse stato per suo zio, il ragazzo era sicuro che avrebbe finito per prendere il nero. Del resto, non è che avesse molte alternative. Lì, invece, avrebbe avuto una possibilità di crearsi da solo il proprio destino, di non essere più soltanto il bastardo di Ned Stark. Il Nord gli sarebbe mancato moltissimo, non aveva dubbi. Ma avrebbe sempre potuto tornare a casa di tanto in tanto per una visita. E comunque, aveva con sè Spettro a ricordargli Grande Inverno. Il metalupo bianco camminava accanto a lui, guardandosi attorno con diffidenza.

 

- Ho notato che il tuo lupo è più silenzioso di te, Jon.- disse all'improvviso Benjen, facendo un cenno in direzione dell'animale.

 

- Per questo l'ho chiamato Spettro. E anche perchè è bianco. Gli altri sono tutti bruni, grigi o neri.-

 

- Un nome adatto...ah, siamo arrivati.-

 

All'ingresso del castello, le guardie fecero un inchino di saluto al loro lord e si scostarono per lasciarli passare. Jon si prese un attimo per contemplare il Tamburo di Pietra. Come il resto dell'isola, aveva anch'esso un aspetto inquietante. Si chiese se gli antichi valyriani lo avessero costruito apposta perchè fosse così.

 

C'erano poche persone, tra guardie e servitù. Ognuno di loro si inchinò vedendo Lord Benjen. Quest'ultimo ricambiò i saluti e sorrise benevolo.

 

- Finalmente siete arrivati!- tuonò una voce femminile familiare a entrambi.

 

I due uomini si voltarono e videro una donna alta e dinoccolata che marciava spedita verso di loro.

 

- Non dovresti essere a letto?- le chiese Benjen.

 

- Anche se per un pò sono stata male, non sono certo così debole da non poter venire a salutare mio nipote.- disse la donna, il cui nome era Dacey Mormont.

 

- Solo lui? E io, allora? Sono pur sempre tuo marito.- disse Benjen fingendosi offeso.

 

- A te penserò dopo...quando saremo soli.- ammiccò la donna, che ormai aveva raggiunto i due uomini.

 

Jon non vedeva da tempo sua zia, ma non gli sembrava che fosse cambiata molto. Era magra come la ricordava, e aveva come sempre un portamento fiero ed elegante. Fece per salutarla.- Mia signora...-

 

- Quante volte ti ho detto che devi chiamarmi zia Dacey, piccoletto?- Avvolse il ragazzo tra le braccia e lo sollevò, stringendolo in una morsa degna dell'animale simbolo della sua casata.- Dei, come sei cresciuto.-

 

- Mettilo giù, Dacey, o gli romperai una costola.- ridacchiò il Lord di Roccia del Drago.

 

Lady Dacey lasciò andare suo nipote.- E questo da dove salta fuori?- chiese guardando Spettro, che nel frattempo le si era avvicinato e aveva iniziato ad annusarla.

 

Jon si massaggiò le ossa doloranti e sorrise. Aveva dimenticato quanto fossero forti le donne Mormont.- E' il mio lupo. Si chiama Spettro.-

 

L'animale emise un guaito e agitò la coda. La donna gli accarezzò il muso.

 

- Credo che tu gli piaccia, zia.-

 

In quel momento, dalla direzione da cui era comparsa Dacey, giunse un'altra figura femminile. La donna, che Jon notò essere alta quanto sua zia, aveva dei lunghi capelli scuri e una carnagione pallida. Indossava un lungo abito rosso e portava al collo un monile con al centro un rubino.

 

- E quella chi è?- chiese Benjen.

 

- E' arrivata qui l'altro ieri. Dice di essere una sacerdotessa, non ricordo di cosa.-

 

- Hmm...e cosa vuole?-

 

- Ha chiesto ospitalità per qualche giorno. Cos'altro abbia intenzione di fare non lo so, ma adesso potrai chiederglielo di persona.-

 

La donna nel frattempo si era avvicinata a loro, e si produsse in un inchino.- Salute a voi, Lord Stark.-

 

- E altrettanto a voi. Con chi ho il piacere di parlare?-

 

- Il mio nome è Melisandre di Asshai. Sono una sacerdotessa del dio R'hllor, il Signore della Luce.-

 

Benjen si toccò il mento.- Se non sbaglio, Asshai è nel continente orientale. Posso chiedervi cosa vi porta così lontano?-

 

- A volte il mio ordine incarica alcuni di noi di visitare altre terre in cerca di nuovi adepti. Roccia del Drago è la mia prima tappa.-

 

- Non so se avrete molta fortuna, qui. Noi di Casa Stark veneriamo i Vecchi Dei del Nord, mentre la maggior parte degli abitanti dell'isola segue i Sette.-

 

- Non è un problema. Naturalmente rispetto le vostre credenze e non costringerò nessuno, ma anche se troverò una sola persona che deciderà spontaneamente di convertirsi, sarò felice.-

 

Mentre la sacerdotessa parlava, Jon aveva iniziato a guardarla, e in pochi secondi era giunto alla conclusione di non aver mai visto una donna così bella. Il suo sguardo percorse tutto il corpo di lei, superbamente avvolto dall'abito rosso che ne evidenziava le curve. Si chiese come fosse possibile, per gli adepti, concentrarsi sul culto davanti a una tale bellezza. Doveva essere piuttosto difficile rimanerle indifferenti. Il suo sguardo finì per posarsi sull'abbondante scollatura.

 

Purtroppo per lui, la donna si accorse della cosa.- E a quanto vedo c'è già qualcuno interessato a me...- Gli rivolse un sorriso accattivante che gli provocò un'erezione immediata.

 

Jon distolse lo sguardo e arrossì.- Chiedo scusa, mia signora.-

 

- Lady Melisandre, questo è mio nipote Jon Snow. E' qui per farmi da scudiero.- intervenne Benjen.- E anche, spero, per imparare a non fissare le persone.-

 

I tre adulti risero per la battuta. Jon desiderò sprofondare. Spettro guardò incuriosito i quattro umani.

 

- Non preoccupatevi, Lord Stark. Sono abituata agli sguardi degli uomini, specie se giovani.- Sorrise di nuovo.- Lieta di fare la tua conoscenza, Jon Snow.-

 

Nonostante l'imbarazzo, Jon riuscì a darsi un contegno e a fare un breve inchino.- Altrettanto, L-lady Melisandre.-

 

***

 

TYRION

 

Castel Granito, 300 DC

 

Tywin Lannister era sempre stato un uomo arrogante, riflettè Tyrion entrando nello studio appartenuto al Vecchio Leone. E che ora è mio, disse tra sè e sè. Lo avresti mai detto, Padre? Avresti mai immaginato che proprio io sarei diventato il tuo successore? No di certo.

 

Aveva pensato di poter vincere contro la potenza del Nord, le Terre dei Fiumi, le Terre della Tempesta e l'Altopiano.

 

Non era andata così. Suo padre aveva fatto male i calcoli. Nei suoi ultimi giorni era riuscito per miracolo a spazzare via gli uomini di ferro che avevano invaso l'Ovest. Ma quella era stata l'unica nota positiva di un conflitto che era diventato il più grande disastro militare nella storia dei Lannister. Tyrion non voleva neanche immaginare come sarebbero andate le cose, se la Valle e Dorne non fossero rimasti neutrali.

 

Quella guerra si era conclusa nel peggiore dei modi. Suo padre ucciso in battaglia da Stannis in persona, la sua testa inviata a Dorne assieme a quelle di Amory Lorch e della Montagna. Joffrey, Jaime e Cersei morti, Tommen alla Barriera, Myrcella con quelle donne silenziose. Territori ceduti al Nord e le Terre dei Fiumi come risarcimento, per non parlare dei milioni di dragoni d'oro sborsati e della reputazione rovinata (quest'ultima era principalmente colpa di Cersei. In fondo era stata lei a dare inizio a tutto. Ma anche Jaime e Tywin avevano le loro colpe).

 

La Casa Lannister e le Terre dell'Ovest avevano subito un brutto colpo. Uno da cui ci sarebbero voluti anni per riprendersi.

 

Fortunatamente, la sua collaborazione aveva garantito a Tyrion la salvezza. Stannis lo aveva perdonato, cosa che aveva sorpreso tutti, Tyrion incluso, e lo aveva ufficialmente confermato in tutti i suoi titoli e possedimenti.

 

Il nuovo Lord di Castel Granito sospirò. In circostanze normali avrebbe gioito, ma quelle non erano circostanze normali. Aveva molte responsabilità, adesso, che lo avrebbero tenuto impegnato a lungo. Organizzare la rinascita dell'Ovest. Migliorare i rapporti con la Corona. Affrontare la nuova minaccia degli uomini di ferro. E anche trovarsi una moglie che gli desse degli eredi legittimi.

 

Ma c'era tempo. Sospirò e si lasciò cadere sulla lussuosa sedia appartenuta a suo padre. Si sarebbe occupato di tutto la mattina dopo. Per ora, non desiderava altro che rilassarsi, e lo avrebbe fatto con un buon libro e un calice di vino. E magari anche qualche dolce fanciulla disposta a fare compagnia al nuovo lord per quella notte.

 

***

 

ESTRANEO

 

Da qualche parte oltre la Barriera, 300 DC

 

Un tempo l'Estraneo era stato umano, ma non aveva alcuna memoria di quel periodo. Non poteva neanche: era appena un neonato quanto era stato trasformato. Lo stesso valeva per molti dei suoi simili lì con lui. Alcuni di loro erano stati trasformati secoli o millenni prima, quando erano già adulti, ma neanche loro ricordavano.

 

Se avesse potuto fare un paragone con un essere umano, avrebbe sicuramente evidenziato l'assenza di emozioni e sensazioni fisiche. Non provava gioia o rabbia, e neanche caldo o freddo. Egli era una creatura del ghiaccio.

 

Anche la sua mente era diversa da quella umana. C'era spazio solo per una limitata coscienza di sè, e per i due imperativi che avevano portato lui e i suoi simili, assieme a migliaia dei loro servi non-morti, a radunarsi in quello spiazzo davanti a una caverna: obbedire agli ordini del Re della Notte, e sterminare ogni forma di vita, soprattutto gli esseri umani.

 

In quel momento una figura ammantata di nero uscì dalla caverna, in groppa a un cavallo che aveva smesso di respirare molto tempo prima.

 

Il Re della Notte aveva la pelle e gli occhi dello stesso colore degli altri Estranei, ma le similitudini finivano lì. A differenza loro, indossava un'armatura e un mantello neri come un cielo notturno senza stelle nè luna. In testa aveva una piccola corona che un tempo era stata di ferro, ma che ormai si era ricoperta di ghiaccio. In un fodero al suo fianco, la sua arma, una spada di ghiaccio che era stata forgiata quando la Barriera ancora non esisteva. Era una figura inquietante, ma al tempo stesso regale.

 

Tutti gli Estranei si girarono verso il loro sovrano. Questi non perse tempo con lunghi discorsi, come avrebbe fatto un suo omologo umano. Non ce n'era bisogno. Alzò un braccio verso sud, verso la Barriera, e in un istante tutti i suoi sudditi e i non-morti presero a marciare compatti. Sapevano cosa dovevano fare. Sapevano cosa significava tutto ciò.

 

L'inverno era arrivato.

 

 

IL REAME NEL 300 DC:

 

LA FAMIGLIA REALE

 

Stannis Baratheon, Primo del Suo Nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Signore dei Sette Regni e Protettore del Reame

Jonelle Cerwyn, sua moglie

Steffon Baratheon, loro primogenito ed erede al trono

Davos Baratheon, Lord di Capo Tempesta

Shireen Baratheon, promessa a Trystane Martell (matrimonio combinato per rafforzare i rapporti con Dorne)

 

IL CONCILIO RISTRETTO

 

Lord Davos Seaworth, Primo Cavaliere del Re

Principe Oberyn Martell, Maestro del Conio (ruolo offertogli dopo l'esecuzione di Petyr Baelish, per rafforzare i rapporti con Dorne)

Lord Paxter Redwyne, Maestro delle Navi

Lord Eldon Estermont, Maestro delle Leggi

Lord Roose Bolton, Maestro dei Sussurri (ruolo offertogli dopo la fuga di Varys)

Ser Barristan Selmy, Lord Comandante della Guardia Reale

Gran Maestro Cressen (eletto dal Conclave di Vecchia Città dopo la morte di Pycelle)

 

IL NORD

 

Robb Stark, Lord di Grande Inverno e Protettore del Nord

Roslin Frey, sua moglie

Catelyn Tully, futura nonna

Sansa Stark, dama di compagnia di Roslin

Arya Stark, selvaggia come sempre, promessa a Elmar Frey

Brandon Stark, che ha da poco iniziato ad avere strani sogni

Rickon Stark, il piccolo di casa

 

LE TERRE DEI FIUMI

 

Edmure Tully, Lord di Delta delle Acque e Signore delle Terre dei Fiumi

Walda Frey la Chiara, sua moglie (sposata poco prima della fine della guerra, su insistenza di Catelyn, Brynden e Robb)

Ser Brynden Tully, castellano di Delta delle Acque

 

LA VALLE

 

Robert Arryn, Lord di Nido dell’Aquila, Difensore della Valle e Protettore dell’Est

Yohn Royce, Lord di Pietra di Runa, reggente fino alla maggiore età di Robert (ruolo da lui assunto dopo la morte di Lysa Tully)

Harrold Hardyng, erede di Robert in caso quest'ultimo muoia senza figli

 

LE TERRE DELLA TEMPESTA

 

Davos Baratheon, Lord di Capo Tempesta e Signore Supremo delle Terre della Tempesta

Ser Cortnay Penrose, castellano di Capo Tempesta e reggente fino alla maggiore età di Davos

 

L'ALTOPIANO

 

Willas Tyrell, Lord di Alto Giardino, Difensore delle Terre Basse, Gran Maresciallo dell’Altopiano e Protettore del Sud

Rhaelle Baratheon, sua moglie

Cassana Tyrell, la loro primogenita

Leyton Tyrell, erede di Alto Giardino

Orys Tyrell, il terzogenito

Myrcella Waters, da poco unitasi alle Sorelle del Silenzio a Vecchia Città (il cognome Baratheon le è stato tolto in quanto illegittima. Non avendo mai usurpato il Trono di Spade, Re Stannis le ha dato la possibilità di scegliere tra l'esecuzione e le Sorelle del Silenzio)

 

LE TERRE DELL'OVEST

 

Tyrion Lannister, Lord di Castel Granito, Scudo di Lannisport e Protettore dell'Ovest

Martyn Lannister, cugino ed erede di Tyrion in caso quest'ultimo muoia senza figli

Bronn Blackheart, Lord di Forte Sventura (ex Fortezza dei Clegane), amico e compagno di bevute di Tyrion (nominato in un primo momento cavaliere, Bronn è diventato lord subito dopo la guerra, come ricompensa per aver servito Tyrion. Non avendo un cognome, gliene è stato dato uno nuovo, assieme al castello e le terre appartenute in precedenza ai Clegane. Il vessillo della Casa Blackheart è uno scudo metà nero metà argento, il motto è "Sempre all'erta". Di recente si è sposato con la figlia di un cavaliere al servizio di Casa Lannister)

 

LE ISOLE DI FERRO (attualmente in rivolta)

 

Euron Greyjoy, Re delle Isole di Ferro

Asha Greyjoy, Lady delle Isole di Ferro (suo fratello Theon è morto in battaglia contro i Lannister. Attualmente Lady Asha è ospite della Corona ad Approdo del Re assieme agli uomini a lei fedeli)

 

DORNE

 

Doran Martell, Principe di Dorne e Lord di Lancia del Sole

Arianne Martell, sua primogenita ed erede di Lancia del Sole

Quentyn Martell, deceduto in circostanze non meglio precisate

Trystane Martell, promesso a Shireen Baratheon (matrimonio combinato per rafforzare i rapporti con Dorne)

 

ROCCIA DEL DRAGO

 

Benjen Stark, Lord di Roccia del Drago e Difensore del Mare Stretto

Dacey Mormont, sua moglie

Eddard Stark, loro primogenito ed erede di Roccia del Drago

Lyanna e Rickard Stark, due graziosi gemelli di tre anni

Ser Jon Snow, da poco nominato cavaliere, adepto di R'hllor

Melisandre di Asshai, sacerdotessa di R'hllor e amante segreta di Jon Snow

 

LA BARRIERA

 

Tormund Veleno dei Giganti, Re oltre la Barriera (dopo la morte di Mance Rayder nel tentativo di assaltare la Barriera, Tormund è stato l'unico capace di mantenere uniti i clan di Bruti, che lo hanno successivamente scelto come re)

Qhorin il Monco, Lord Comandante dei Guardiani della Notte (eletto quasi all'unanimità dopo aver respinto con successo l'assalto dei Bruti, nel quale ha perso la vita, tra gli altri, il Vecchio Orso)

Tommen Waters (il cognome Baratheon gli è stato tolto in quanto illegittimo. Non avendo mai usurpato il Trono di Spade, Re Stannis gli ha dato la possibilità di scegliere tra l'esecuzione e la Barriera)

Sandor Clegane (su intercessione di Sansa Stark, Re Stannis ha concesso al Mastino di scegliere tra l'esecuzione e la Barriera. Non avendo altri parenti, le terre dei Clegane sono state assegnate a un nuovo lord)

Jon Connington (dopo il fallimento dell’invasione delle Terre della Tempesta e la morte del sedicente Aegon Targaryen, Jon Connington ha scelto di prendere il nero)

 

ESSOS

 

Daenerys Targaryen, attualmente sovrana di Meereen

Jorah Mormont, Primo Cavaliere della Regina

Varys, consigliere della Regina

Samwell Tarly, appena arrivato a Meereen (poco prima di morire, Jeor Mormont gli aveva chiesto di rintracciare Jorah e consegnarli Lungo Artiglio, riferendogli anche che suo padre lo perdonava e chiedendogli di prendere il nero)

 

 

NOTA DELL'AUTORE: E rieccomi qua, dopo mesi e mesi di assenza, con la mia prima fanfiction delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Vi dirò, la scrittura di questa storia è stato un lavoro particolarmente travagliato. Inizialmente, l'ho dovuta accantonare per via della tesi, poi mi è venuto un attacco di "voglia di fare un cazzo". E anche quando ho finalmente ricominciato a scrivere, ho dovuto apportare diverse modifiche all’idea originale (tanto per fare un esempio, in origine l'ultima scena doveva essere un POV Stannis). Per quanto riguarda i vari cambiamenti operati a Westeros e dintorni, mi sono basato sul principio dell’effetto farfalla, secondo cui un piccolo dettaglio può portare a grandi conseguenze (perciò, se vi sembra che ci sia qualcosa di strano, prendetevela con l’effetto farfalla).

 

Comunque, alla fine ce l'ho fatta. Perciò vi chiedo: che ve ne pare? I personaggi vi sembrano IC? I cambiamenti vi sembrano plausibili? Oppure pensate che la storia sia "una cagata pazzesca"? (92 minuti di applausi) Qualunque sia la vostra opinione, vi chiedo di farmela sapere con un commento.

 

Per quano riguarda i progetti futuri (pianifico sempre in anticipo le cose), ho intenzione di tornare al fandom di One Piece. Ho già iniziato a scrivere gli appunti per un crossover con le Cronache che ho provvisoriamente intitolato "A game of pirates", e ho in mente anche un altro crossover, stavolta però con Warhammer 40.000. Sicuramente starete pensando "minchia, ma non hai un cazzo da fare?". Che vi posso dire? Mi piace scrivere, e ho sempre qualche idea da sfornare.

 

A presto, cari lettori!

  
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