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Autore: Justice Gundam    16/09/2017    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 50 - Il rifugio Belrose

 

Questa volta, Sirius era sicuro che l'attacco del Team Meteora fosse stato studiato nei minimi particolari. Dopo aver dato un'occhiata alle truppe che erano riusciti a raccogliere nel limitato tempo a loro disposizione, il comandante dall'occhio bionico fece un rapido calcolo. Certo, con una come SAphira non si poteva mai esagerare, ma tutto considerato... le possibilità di uscire vincitori gli apparivano concrete, anche se ci fossero stati quei ragazzini di Hoenn a mettere loro i bastoni tra le ruote.

"Molto bene. Mi aspetto che quei mocciosi insolenti della resistenza cercheranno di attaccarci prima ancora che noi siamo in vista del loro nascondiglio, quindi voglio che tutti abbiamo almeno un Pokemon pronto e fuori dalla Pokeball." affermò il feroce comandante del Team Meteora. "Il grosso delle truppe arriverà da sud, dal Lago Tanzanite, e cercherà di tenere occupati quei mocciosi. Io stesso farò parte di quel gruppo."

"Considerando il carattere impulsivo e violento di Saphira, sono convinto che verrà ad intercettarci non appena ne avrà la possibilità." continuò il Dr. Connal, mettendosi a posto il camice. "Quella sarà l'occasione per il secondo gruppo di fare irruzione da sud e catturare quanti più possibile di quei ribelli. Ricordate che i gemelli, Noel ed Anna, dovranno essermi consegnati in buona salute, e lo stesso vale per Charlotte, e per tutti i membri della resistenza minorenni. Inoltre, il nascondiglio dovrà essere rivoltato da cima a fondo. Dobbiamo essere sicuri al cento per cento che non custodiscano qualcuna delle Quattro Chiavi da quelle parti."

"Ricordatevi comunque che non possiamo restare lì troppo a lungo." concluse Sirius. "La comandante suprema arriverà molto presto, e quando lo farà, non accetterà scuse per ulteriori ritardi. Questa potrebbe essere la nostra migliore possibilità di rimediare agli errori commessi finora e togliere di mezzo i nostri nemici. Quindi, mi aspetto da tutti voi il massimo dell'impegno."

"Sissignore!" risposero le reclute del Team Meteora, quasi all'unisono, accomunati nella determinazione di vincere e allo stesso tempo nel timore delle conseguenze se anche questa operazione si fosse risolta in un fallimento.

Tra le reclute, due volti noti attendevano con trepidazione il momento in cui sarebbe iniziata l'operazione. "Allora, Tara... questo è il momento della verità, immagino." disse con evidente nervosismo Simone, non prima di aver preso un bel respiro e rivoltato in una mano la Pokeball che teneva con sè. "Noi... siamo stati assegnati al gruppo che eseguirà l'operazione diversiva... il che significa che toccheràa noi il compito più pericoloso. Hai paura?"

"Beh... in un certo senso, la paura fa parte del nostro lavoro, Simone." rispose la sua compagna di squadra e di avventura. "Ogni operazione, non importa quanto semplice o rapida possa sembrare, comporta la sua parte di rischi... e anche questa non è un'eccezione. Comunque... facciamo quello che abbiamo fatto di solito, e le possibilità di cavarcela aumenteranno."

"Hai ragione, inutile stare tanto a preoccuparsi prima del tempo." rispose Simone, appoggiando una mano sulla spalla di Tara. Diede un'occhiata al resto delle reclute che li avrebbero accompagnati, e al gruppo più piccolo che avrebbe attaccato dall'altra parte. Vide che i loro superiori, Astro ed Eclisse, facevano parte del secondo gruppo, e la cosa non potè che fare piacere a Simone. Tra i loro superiori, Astro ed Eclisse erano alcuni di quelli che trattavano le reclute con più rispetto, e Simone sentiva di essere ancora in debito con loro per il fatto che lo avevano salvato quando era stato catturato dalla resistenza. Sperava, se non altro, che riuscire in questa missione e tornare tutti interi sarebbe stato, per lui e per Tara, un modo per apprezzare gli sforzi che Astro ed Eclisse avevano fatto.

"Vedo che... il Cavaliere Astro e la Dama Eclisse sono stati assegnati alla seconda squadra." continuò il giovane. "Beh, sono contento per loro. Se non altro, a loro è toccata la parte che credo sarà meno pericolosa."

"Già... ma adesso, immagino che sia ora di partire." disse Tara, guardando il resto delle reclute assegnate al loro gruppo che cominciavano a salire su delle barche a motore di colore nero e grigio ormeggiate sulle rive del Lago Tanzanite. I soldati del Team Meteora, nonostante il palpabile nervosismo, marciavano in ordine e senza fretta, come un esercito bene addestrato e pronto ad ogni evenienza. "Buona fortuna, Simone. Qualsiasi cosa accada... spero che questo sia il momento giusto per il Team Meteora."

"A volte, devo ammetterlo, mi dispiace per quei ragazzi della resistenza..." ammise Simone. "Anche loro, in fondo, stanno facendo quello che ritengono giusto, esattamente come noi. Mi dispiace che non sia possibile discuterne con loro e trovare una soluzione che metta d'accordo entrambi."

Tara annuì, in accordo con il suo compagno. "Lo so, e dispiace anche a me... se penso che molti di loro sono soltanto dei bambini... e non mi piace affatto l'idea che finiscano nelle mani di quello... psichiatra psicopatico." sussurrò Tara. La giovane donna gettò un'occhiataccia al Dr. Connal, che stava passando in rassegna gli uomini a lui assegnati, e tra essi, Tara riconobbe alcuni inservienti del suo "orfanotrofio".

"A volte mi chiedo perchè dobbiamo tollerare un individuo simile..." mormorò Tara a bassa voce. "E mi rispondo che è necessario. Lo sai qual è lo scopo del Team Meteora, in fondo... noi stiamo cercando di creare un mondo che sia più equo per gli esseri umani e per i Pokemon. Un mondo che sia più a contatto con la natura e con gli antichi spiriti e Pokemon che lo proteggono."

"E' vero... sfortunatamente, quei ragazzi pensano che noi siamo dei pericolosi terroristi... e a volte, se penso a quello che certi membri della nostra organizzazione hanno fatto, non posso fare a meno di pensare che la resistenza abbia la sua parte di ragione." rispose Simone.

"Diciamo che lo facciamo per uno scopo nobile... e quando lo avremo raggiunto, in effetti, tutte le sofferenze che abbiamo inflitto non saranno mai avvenute..." rispose Tara. "Accidenti, se penso a questa che sarà praticamente una violazione del principio di causa ed effetto, mi gira la testa... Ma ad ogni modo, questo non significa che mi piaccia fare del male a persone che non hano fatto niente per meritarselo."

"A tutte le reclute, è il momento di muoversi!" esclamò Sirius battendo le mani, infastidito da quelli che si attardavano a parlottare. "L'operazione comincia adesso! Dobbiamo assicurarci di sferrare un colpo decisivo alla resistenza!"

"Per la creazione di un nuovo mondo..." pensò tra sè, con un ghigno poco rassicurante. "Un mondo del tutto diverso da quello che quel pedante idealista di Lord Solaris desidera..."

 

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Il Noibat di Heather eseguì una rapida e spettacolare schivata quando i Pokemon degli agenti del Team Meteora che stava affrontando cercarono di metterlo alle strette con il fuoco incrociato. Uno Snorunt cercò di lanciare un attacco Geloscheggia, mentre un Flaafy attaccò il malcapitato drago-pipistrello con un Tuonoshock... ma l'agile e veloce Noibat riuscì ad evitare entrambi gli attacchi con una veloce acrobazia, e rispose con un rapido e preciso attacco Aerasoio, scagliando una raffica di proiettili di luce bianca a forma di falce di luna contro i suoi avversari. Flaaffy riuscì a reggere l'impatto abbastanza facilmente grazie al suo tipo che lo proteggeva in parte, ma Snorunt fu costretto a prendere in pieno l'attacco, e venne scaraventato a terra con violenza, perdendo i sensi un attimo dopo.

"Ottimo lavoro, Noibat." affermò Heather con espressione fredda, mentre osservava gli uomini del Team Meteora che la guardavano con un misto di ammirazione, fastidio e paura. Come diamine faceva una bambina così piccola a dare così tanti problemi a due reclute del Team Meteora, l'organizzazione criminale che teneva in pugno Reborn City?

"Dannata mocciosa... ma come fai ad essere così forte?" esclamò la recluta che aveva mandato in campo Snorunt, richiamando il suo Pokemon un istante dopo.

"Noi, noibat!" stridette il Pokemon Drago/Volante, spiegando le ali ed usandole come paracadute mentre raggiungeva nuovamente la sua allenatrice e le si appoggiava sulla spalla come un pappagallo fedele. La bambina dai capelli fucsia fece una carezza al suo Pokemon, e la sua espressione si addolcì per un istante... ma non durò a lungo, prima che lei rivolgesse di nuovo uno sguardo inferocito agli uomini del Team Meteora.

"E' ovvio, no? Voi del Team Meteora avete distrutto la mia famiglia... avete ucciso la mia mamma, e avete spinto mio padre al suicidio... e il mio odio mi dà la forza che mi serve per tenervi testa!" affermò.

L'altra recluta scosse la testa. "Tsk... belle parole, marmocchia, ma le frasi ad effetto non servono a niente se non hai la forza nnecessaria a sostenerle!" esclamò, poi deglutì e si apprestò a fare qualcosa che andava contro le sue convinzioni. "Questo farà male a te quanto a me... Avanti, Flaaffy, usa un attacco Tuonoshock! Colpiscili tutti e due!"

Heather sgranò gli occhi per un attimo quando il Pokemon pecora del suo avversario si caricò per un istante, e lanciò una scarica elettrica contro lei e Noibat. Agendo d'istinto, spinta dai ricordi ancora fin troppo freschi delle scariche elettriche che aveva ricevuto dal Dr. Connal durante le loro "sessioni di terapia", Heather fece una serie di rapidi passi indietro, mentre Noibat si sollevava in volo con uno stridio allarmato e agitava scompostamente le ali. La scarica elettrica colpì il terreno a pochi passi da Heather, che perse l'equilibrio e cadde a terra, cercando però immediatamente di rimettersi in piedi... mentre il soldato del Team Meteora, sorpreso dalla reazione di quella bambina che fino a quel momento era sembrata così impavida, decise comunque di sfruttare il vantaggio il più possibile, e ordinò al suo Pokemon Elettro di avanzare.

"Ugh... vai... vai via... non... non credere... di farmi... p-paura..." mormorò Heather, in maniera del tutto non convincente. Senza ben rendersi conto di quello che stava facendo, la bambina dai capelli fucsia allungò la mano verso le sue Pokeball, e la strinse d'istinto su quella di Vibrava, scagliandola un istante dopo. "Aiuto! Aiutami, Vibrava! Ho bisogno di te!" strillò, cercando di ripararsi come poteva mentre mandava in campo il suo Pokemon Terra/Drago, che apparve con un verso indignato e si piazzò davanti a Flaaffy proprio mentre quest'ultimo aveva finito di caricarsi per scagliare un altro attacco Tuonoshock. Una scarica di energia si sprigionò dal vello bianco del Pokemon Elettro e colpì Vibrava... ma come era lecito aspettarsi, il Pokemon formicaleone non rallentò nemmeno, e proseguì dritto verso il suo bersaglio!

"Attento, Flaaffy! Cerca di evitarlo..." cercò di avvertirlo la recluta, ma a quel punto era troppo tardi per reagire - Vibrava gli fu addosso un attimo dopo, e lo centrò in pieno con un attacco Finta, scomparendo per un istante, e poi riapparendo qualche passo più in là per sferrare un poderoso attacco che scagliò a terra Flaaffy. La pecorella elettrica si rialzò scuotendo la testa e spazzandosi il vello per togliere di mezzo le impurità, poi cercò di contrattaccare con una mossa contro la quale Vibrava non potesse opporre resistenza... "Adesso colpiscilo con Gemmoforza!"

"Vibrava, usa Dragospiro!" esclamò Heather a voce alta e stridula, ora chiaramente in preda alla rabbia e all'umiliazione. "Fagliela pagare! Nessuna pietà!"

"Viiiii... BRAVA!" esclamò il Pokemon Vibrazione, sbattendo le ali per un attimo mentre Flaaffy alzava le braccia e creava una serie di proiettili a forma di cristallo attorno a sè, prima di scagliarli con letale precisione contro il suo avversario... che rispose aprendo la bocca e sparando un getto di fiamme blu e verdi! I due attacchi passarono l'uno accanto all'altro, e Gemmoforza andò a segno con un poderoso rumore di cristallo frantumato, facendo indietreggiare Vibrava... che però mantenne il sangue freddo e riuscì a mandare a segno il suo attacco! Flaaffy venne colpito in pieno petto e cadde a terra con un'esclamazione di dolore e disappunto... e questa volta, i suoi occhi si trasformarono in spirali, segno che il Pokemon Elettro era stato sconfitto.

Ma questo non bastava ad Heather e ai suoi Pokemon. Desideroso di vendetta per ciò che le reclute avevano cercato di fare alla sua allenatrice, Noibat spiegò le ali e si lanciò contro di loro con uno stridio agghiacciante, aggrappandosi alla faccia della recluta che aveva mandato in campo quel Flaaffy. Il malcapitato lanciò un acuto grido di terrore e cercò di liberarsi dalla presa del drago-pipistrello, che tenne duro e gli morsicò un orecchio!

"AAAAARGH! Toglietemi questo affare dalla facciaaaaaah!" esclamò la recluta. Il suo compagno cercò di intervenire, solo per essere bloccato da Vibrava, che gli si piazzò davanti come un feroce cane da guardia e lo fissò con uno sguardo pieno di astio.

"Vibrava..." ringhiò il Pokemon formicaleone.

Heather, che ora si era un attimo ripresa dallo spavento, marciò a muso duro verso i due uomini del Team Meteora, prendendo qualche respiro per calmarsi. Per un attimo, davanti ai suoi occhi, fluttuò nuovamente la figura del Dr. Connal che la fissava con quell'espressione di clinico, insensibile distacco con cui trattava tutti i suoi pazienti. Ma la bambina, stringendo identi e costringendosi a non farsi prendere di nuovo dalla paura, scacciò quel frutto della sua immaginazione e richiamò sia Noibat che Vibrava nelle loro Pokeball.

"Basta così, ragazzi. Gli abbiamo dato la lezione che meritavano." affermò la piccola domatrice di draghi. Noibat emise un breve, stridulo grugnito, come per dire alla recluta che doveva considerarsi fortunato, prima di essere risucchiato nella sua Pokeball... e mentre le due reclute riprendevano fiato, Heather voltò loro le spalle, ma tenne la mano stretta attorno alla Pokeball di Bagon nel caso quei due avessero tentato qualsiasi cosa. "E anche voi due, basta così. Andatevene, e non fatevi mai più rivedere davanti a me. La prossima volta che ci incontreremo, non sarò così gentile."

Terrificati, i due individui non ebbero il coraggio di dire nulla mentre guardavano quella bambina cresciuta prima del tempo che si allontanava con passo deciso, quasi li stesse sfidando a seguirla. I due uomini del Team Meteora restarono come impalati finchè Heather non si fu allontanata dietro un costone di roccia... e poi, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, caddero in ginocchio e appoggiarono le mani per terra, come se avessero bisogno di un supporto per non svenire.

"Maledizione... il signor Blake non sarà per niente contento..." mormorò una delle due reclute. "Perchè continua a mandarci a catturare quella bambina così forte...? Ho quasi l'impressione che lo faccia soltanto per il gusto di vederci fallire..."

"Non ho la più pallida idea di cosa stiano facendo i nostri capi, di recente..." affermò l'altra recluta scuotendo la testa, e cercando di rialzarsi sulle gambe tremanti. "Tutto quello che so, è che non ho nessuna voglia di trovarmi davanti di nuovo quella mocciosa. Ci tengo alla pelle, io..."

"Se ci tieni tanto... allora non ti consiglio di fare parola di questo fallimento al signor Sirius..." concluse l'altra recluta. "Adesso dobbiamo inventarci qualcosa da dire..."

Il secondo dei due individui scosse la testa. Le parole del suo collega gli avevano aperto gli occhi. "Sai cosa mi invento io, amico? Che me ne vado! Me la squaglio. Taglio. Filo. Sparisco. Non faccio più parte del Team Meteora a partire da adesso. Se permetti, adesso me ne vado in un posto dove il signor Sirius non mi potrà mai ritrovare."

"Sai che ti dico? Anch'io... mi sono fatto incantare da tutti quei discorsi su un mondo migliore, che tutto quello che avremmo fatto sarebbe stato per il bene maggiore... ma fino ad ora, non ho visto che sia successo nulla di buono per le nostre opere. Tutto il continente di Reborn ci odia e ci teme, e quello che una volta era un paradiso, è diventato un inferno invivibile. Ne ho abbastanza di fare del male agli altri. Vengo con te." decise la seconda recluta.

Per il suo collega, fu una sorpresa soltanto per qualche secondo, e un attimo dopo, tirò un sospiro sollevato. "E va bene, amico... ce ne andiamo. Abbiamo fatto già abbastanza macelli come uomini del Team Meteora. Se adesso cominciamo a lavorare per ricostruire Reborn... immagino che almeno un po' possiamo rimediare alle nostre azioni."

"Sono d'accordo... a questo punto, non è che abbiamo molto da perdere..." disse l'altro. "Andiamo ad un Pokemon Center... e cominciamo la nostra nuova vita."

 

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Quando Heather fu sicura di essere da sola, riuscì finalmente a mettere da parte l'orgoglio e lasciarsi cadere a terra con un lamento sommesso. Vedere da vicino quell'attacco elettrico l'aveva scioccata, e non certo nel senso fisico del termine... e adesso, per calmarsi, la bambina fu costretta a restare seduta per diversi minuti a prendere fiato.

"Mi sono lasciata sopraffare... di nuovo... ho perso la calma... e ho mostrato la mia debolezza davanti a quelle carogne del Team Meteora..." affermò tra sè, cercando come poteva di tenere a freno il movimento spasmodico delle sue ginocchia. Nonostante i suoi sforzi, le vennero le lacrime agli occhi quando una serie di ricordi tristi affiorarono alla sua mente - la sua infanzia senza madre, nei pericolosi vicoli di Reborn City, o a sottostare ai divieti impostegli da suo padre... il giorno in cuiaveva scopertoche suo padre era un agente del Team Meteora... le torture che aveva subito per mano del Dr. Connal... Per quanto Heather fosse coraggiosa e spavalda, c'era un limite a quello che una bambina di dieci anni poteva sopportare. "Quanto mi ci vorrà ancora...? Non voglio mettermi a tremare e a piangere come una femminuccia ogni volta che mi trovo davanti a qualche difficoltà... ma cosa posso fare? E'... è più forte di me..."

Heather si abbracciò le ginocchia e cominciò a singhiozzare, cercando di pensare ai suoi amici della resistenza e trarre un po' di coraggio dal pensiero che in quel momento stavano tutti tifando per lei... in particolare Shelly, che in quel momento stava certamente facendo la stessa cosa che stava facendo lei - si stava allenando per diventare più forte...

"Bagon..." sentì una vocetta roca mormorare vicino a lei, e smise di piangere per guardare accanto a lei. Il suo Bagon era uscito da solo dalla sua Pokeball, in qualche modo... e adesso si stava accoccolando su di lei per farle sentire la sua vicinanza e farle capire che non era sola, in ogni caso... "Bagon, bagon... bagon gon..."

"Grazie... Bagon..." mormorò Heather, asciugandosi rapidamente gli occhi in modo da non mostrare debolezza davanti al suo Pokemon più affezionato. "Scusa... non volevo fare così, ma vedere quel Pokemon che usava quell'attacco elettrico... ho finito per farmi prendere dallo spavento, e..."

"Bagon!" affermò il draghetto, strusciandosi contro la sua allenatrice. Sembrava davvero volesse dirle di non darsi la colpa di quello sfogo, e che fosse del tutto naturale reagire in quel modo.

Heather abbracciò gentilmente Bagon... poi, fece uscire sia Noibat che Vibrava dalle loro Pokeball, per ringraziarli di averla protetta e di essersi battuti con così tanto accanimento poco prima. Il drago-pipistrello e il formicaleone si piazzarono accanto alla bambina e la abbracciarono assieme a Bagon, in modo da farle coraggio.

"Grazie, Noibat... Vibrava... grazie ancora per avermi difesa da quei due del Team Meteora..." mormorò la bambina, sentendosi ora un po' sollevata. "Non potrò perdonare il Team Meteora per quello che hanno fatto alla mia famiglia... ma mi rendo conto che non tutti i membri di quell'organizzazione sono cattivi, adesso... quello di cui voglio vendicarmi è Sirius, quello che ha ucciso la mia mamma e che ha spinto mio papà a fare le scelte che ha finito per fare..."

"Vibrava... vibrava!" affermò il Pokemon Vibrazione. Mosse le antenne da una parte e dall'altra, come per dirle che non era il caso di gettarsi nel cimento troppo alla leggera, e che lei e loro avevano tutti bisogno di fare ancora molta strada prima di potersi considerare una minaccia concreta per la potente organizzazione criminale.

"Noibat!" esclamò il drago-pipistrello con voce stridula e decisa. Non vedeva l'ora di evolvere in un Noivern e farla pagare per davvero al Team Meteora...

Lentamente, Heather si rialzò e si scrollò di dosso la polvere e i fili d'erba, ora decisa più che mai a fare del suo meglio dopo quel comprensibile sfogo. "Sì... avete ragione, ragazzi. Non è il momento di farsi prendere dallo sconforto, qualsiasi cosa possa essere accaduta. Dobbiamo mantenere la promessa che abbiamo fatto a Shelly e ai nostri compagni... e fare in modo di non essere mai più un peso per loro. Avanti, Bagon... Vibrava... Noibat... c'è ancora molto da fare! Andiamo verso nord, verso Ametripoli... ho sentito dire che da quelle parti avremo delle belle occasioni per allenarci e diventare più forti."

"Bagon!" esclamò Bagon, sorridendo e muovendo le corte braccia come se fossero ali. Anche lui pregustava il momento in cui sarebbe diventato un potente e fiero Salamence...

 

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Nel frattempo, in una selva vicino al Lago Tanzanite...

Un grazioso Flabebè apparve dal sottobosco, facendosi strada con aria tranquilla e al tempo stesso attenta tra la folta vegetazione... per poi voltarsi nella direzione da cui era venuto e fare cenno a qualcuno che era tutto a posto e potevano venire. Senza farsi attendere, Vera, Ritchie e i loro compagni emersero a loro volta dal sottobosco e seguirono il sorridente Pokemon Folletto che continuò a fare loro strada.

"Ci siamo, ragazzi... penso che da qui in poi in dovremmo più incontrare tante difficoltà." affermò Vera compiaciuta. "Il nostro Flabebè sente che ormai siamo molto vicini al rifugio Belrose."

"Certo che è un POkemon che non credevo neanche esistesse..." affermò Ritchie, facendosi a sua volta strada tra le fronde e i cespugli. Cain e il resto dei ragazzi di Hoenn, con Mightyena a chiudere la fila e ad annusare l'aria per evitarsi attacchi a sorpresa, seguirono a breve distanza. "Pokemon di tipo Folletto... ne ho sentito parlare, almeno vagamente, ma non credevo ne avrei visto uno così presto."

"Pikachu..." affermò Sparky in segno di assenso.

Max volle dire la sua, e mentre Mightyena abbaiava un paio di volte per dire che andava tutto bene, il ragazzino con gli occhiali cominciò a dare la sua breve spiegazione. "Beh, è un tipo di Pokemon che è stato scoperto abbastanza di recente, nel continente di Kalos." affermò, ripensando per un attimo ad Elisio, il misterioso filantropo che aveva dato a Vera la Blazikenite. Era un uomo sicuramente molto generoso e pieno di carisma, ma c'era qualcosa di misterioso in quel tipo... "Il tipo Folletto è particolarmente utile contro i Pokemon Buio, Lotta e in particolare Drago, ma è sensibile agli attacchi di tipo Veleno ed Acciaio."

"Lo terrò a mente per quando me ne troverò davanti uno..." affermò Ritchie con un breve sorriso, per poi guardare in direzione di Hitomi e Ortilla. Per fortuna, anche i membri più giovani del gruppetto della resistenza stavano tenendo bene il passo. "Ragazze, tutto okay da voi?"

"Sì... è stata una bella scarpinata, ma ce la faccio." disse Hitomi, dopo essersi fermata per un istante giusto per riprendere un po' fiato. Alty cinguettò qualcosa nella sua voce melodiosa, e svolazzò attorno al gruppo come per fare da cheerleader. "Certo, avere un Pokemon legato ai fiori per farci da guida è molto utile, quando stai cercando un posto pieno di fiori."

"Chissà come mai, poi, tutti quei fiori." commentò Drew.

Cain alzò le spalle. "Charlotte una volta mi ha detto... che sua sorella maggiore Laura è appassionata di piante. Il che non mi stupisce, visto che è un'allenatrice di Pokemon Erba." spiegò con nonchalance. "Prima che i loro genitori morissero, Laura aveva già la passione dei fiori e delle piante ornamentali... anche se aveva la mania di piantare sempre otto fiori in un unico vaso. Non so il perchè..."

"Oh. Chiedo scusa, forse era una domanda un po' troppo personale." rispose il ragazzo dai capelli verdi. Era bravo a non darlo a vedere, ma era ancora un po' scosso dalla recente morte di Kiki, e poteva soltanto immaginare quanto più traumatico fosse stato per Laura e le sue sorelle perdere i genitori.

"Might..." abbaiò Mightyena con espressione severa, annusando 'aria e sentendo una fragranza diversa dalle altre che cominciava a diffondersi. Era un inconfondibile profumo di fiori, e la Pokemon Buio abbaiò un paio di volte per dire ai suoi compagni di viaggio che forse erano finalmente giunti a destinazione. "Might! Might! Yena!"

"Ah? Che vuoi dire, Mightyena? Siamo arrivati?" chiese Max. Mightyena rispose agitando la coda e facendo un cenno affermativo con la testa.

"Credo che volesse dire di sì..." affermò Vera, guardando poi verso il suo Flabebè, che stava agitando le sue piccole mani per dire che in effetti era così. Il grazioso Pokemon Folletto emise una serie di acuti versi di gioia e indicò un ponticello di legno a forma di arco che passava sopra un piccolo fiume, oltre il quale una stradina battuta si insinuava tra le fronde e usciva dalla foresta... dritta verso la loro destinazione, che Vera riusciva già ad intravedere tra le fronde degli alberi. Poco oltre l'uscita della foresta, si estendeva un'estesa brughiera di piante, fiori ed erbe selvatiche. "Okay, ragazzi, seguiamo Flabebè. Credo che ormai sia fatta!"

"Ottimo. Cominciavo a stancarmi di questo posto..." affermò Hitomi con espressione sollevata. "Allora, che cosa aspettiamo? Attraversiamo quel ponte, e raggiungiamo il rifugio Belrose."

Il resto del gruppo non perse tempo - attraversarono il ponte, passando su di esso in non più di due alla volta, e seguirono Vera e Flabebè fuori dalla foresta e nella brughiera aperta, lungo la strada sassosa e tortuosa che si inerpicava lungo il fianco di una collina verso quello che già da quella distanza appariva come un grande giardino fiorito sulla costa di un ampio lago. Non c'era bisogno di grande fantasia per immaginare che quello fosse il rifugio delle sorelle Belrose, e il gruppo di Vera accelerò il passo per raggiungerlo il prima possibile...

"Fla, flabebe!" esclamò allegro Flabebè, indicando il giardino da cui sentiva provenire quella sensazione inconfondibile. Finalmente, i membri della resistenza si sarebbero riuniti...

 

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"Eccoli, eccoli! Stanno arrivando!" esclamò la vocetta acuta e vivace di Anna. La bambina dai capelli neri, accompagnata dalla sua Gothorita, era scattata giù dal divano sul quale era seduta con espressione annoiata, e si era fiondata verso la porta d'ingresso, uscendo e raggiungendo il confine del giardino fiorito di casa Belrose. Noel, come sempre preoccupato e premuroso, si era fiondato dietro la sorella gemella per cercare di farla stare un po' calma, ma a quel punto Anna era talmente eccitata che per tenerla ferma sarebbe stato necessario legarla! "Li ho visti arrivare! Vera, Cain e gli altri... e c'è anche Ritchie con loro!"

"Ma come hai fatto a vederli arrivare se sono così lontani?" disse Noel, con espressione quasi rassegnata. Più che stupirsi delle stranezze di Anna, pensava che forse avrebbe dovuto stupirsi del fatto che non si era ancora abituato a certe sue uscite...

Anna si fermò per un attimo e guardò verso il fratello gemello, sfoderando il suo sorriso più smagliante. "Ma è ovvio, no? Ho visto la loro luce che si avvicinava!" esclamò, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo... e probabilmente, per lei lo era!

Noel si mise una mano sulla fronte e scosse la testa. "Già... giusto, la luce..." disse tra sè, prima di guardare nella direzione in cui la piccola Anna stava indicando, e notando che in effetti c'erano diverse figure familiari che si stavano avvicinando. Erano a distanza ancora troppo grande perchè si potessero vedere bene i dettagli... ma riusciva a vedere che si trattava in effetti di Vera, Ritchie e del resto del gruppo. "Comunque, immagino che ancora una volta avessi ragione tu, Anna... eccoli lì che arrivano!"

"Ah, eccoli! Alla buon ora, i signorini si sono presi il loro tempo!" commentò Charlotte, apparendo di colpo dietro i gemelli, e facendo fare un piccolo salto a Noel per la sorpresa. Anche Anna, che si era aspettata che la giovane esperta di Pokemon Fuoco fosse lì dietro, pensò che fosse apparsa con una tale furtività che non poteva biasimare il fratello gemello per la sua reazione un po' isterica! "Bene, bene... adesso ci siamo tutti! Vado a dirlo alle mie sorellone, sono sicuro che apprezzeranno molto la notizia!"

"Okay, noi restiamo qui ad accoglierli..." disse Noel, immaginando già quale sarebbe stata la reazione di Anna non appena i ragazzi di Hoenn e i loro compagni si fossero avvicinati abbastanza al recinto che delimitava il giardino fiorito di casa Belrose. Non appena Vera e gli altri si avvicinarono a qualche metro dall'ingresso, agitando le mani per salutare, Anna corse loro incontro e si gettò addosso alla ragazzina castana per abbracciarla con vigore! "In realtà, immagino che Anna ci abbia già pensato..."

"Bentornati! Sono felice di rivedervi, amici!" esclamò Anna, mentre Vera ricambiava l'abbraccio con una risata divertita. Il resto del gruppo raggiunse rapidamente la loro compagna, e Anna si prese qualche secondo per salutare tutti. "Ciao, Drew! Ciao, Max! Ciao, Mightyena! Ciao, Alty... oh, e ciao anche a te, Ritchie! Grazie ancora per quello che hai fatto per Nostra quando era malata!"

"Ehm... di niente!" rispose il ragazzo di Kanto con un grosso gocciolone di sudore sulla fronte. Quando Max ed Hitomi lo guardarono con espressione interrogativa, Ritchie e Sparky si scambiarono un cenno imbarazzato. "Vi spiegherò più tardi cosa voleva dire..."

"Okay..." affermò Max. Anche lui si era già fatto l'idea che Anna fosse un tipetto un po' strano...

"Forza, ragazzi, venite! I miei amici vi stanno aspettando!" esclamò Anna, tenendo la sorpresa Vera per un braccio e tirandola verso il cancello d'ingresso della tenuta Belrose, e in particolare verso il fratello gemello che stava venendo ad accoglierli. "Oh, guardate, anche Noel è venuto ad accogliervi! E questo grazioso Pokemon che è con voi? Sono sicura che non fosse con voi, l'ultima volta che ci siamo visti!"

"Flabebè!" esclamò il minuscolo Pokemon Folletto che si era da poco unito alla squadra di Vera, fluttuando verso la bambina e la sua Gothorita, e salutandole con la mano.

Gothorita strinse un po' gli occhi, e ricambiò il gesto di Flabebè, pur non essendo molto sicura di che Pokemon fosse... e nello stesso momento, Noel raggiunse il gruppo di Hoenn, facendo un sorriso modesto.

"Benvenuti al rifugio Belrose. Siamo sulle rive del Lago Tanzanite... non sarà esattamente il luogo più discreto del mondo, ma se non altro, qui dovremmo essere al sicuro dal Team Meteora, almeno per un po'." disse Noel, facendo un piccolo inchino mentre teneva tra le braccia il suo Cleffa di peluche. "Ah, Ritchie... siamo contenti di rivederti. Grazie per quello che hai fatto per Anna..."

"Di niente, ma è soprattutto Padre Elias che dovete ringraziare..." affermò con modestia il ragazzino di Kanto. Quando Vera e Flabebè guardarono con espressione interrogativa verso di lui, Ritchie mosse una mano davanti a sè. "Vi racconto dopo cos'è successo, è una storia alquanto incredibile..."

"Aaaah, ecco finalmente i nostri baldi compagni di Hoenn! Si era un po' sentita la vostra mancanza!" esclamò con evidente allegria Charlotte, raggiungendo il resto del gruppo accompagnata da Pietro e da Julia. Il resto del gruppo della resistenza, tra cui Vera riuscì a vedere Saphira, Laura, Fern e sua sorella Florinia, si era fermato all'ingresso ad aspettare. "Hm? Vedo che ci siete tutti, tranne la nostra Amaria! Come mai lei non è qui?"

"Ciao, Charlotte!" salutò Max, affiancato alla sua Mightyena che agitava la coda, contenta di vedere che il piccolo gruppo di ribelli era riuscito a raggiungere il nascondiglio sano e salvo. "Amaria si è staccata da noi e si è diretta verso... Agatipoli, mi sembra l'avesse chiamata. E' lì che abita la vostra compagna, Titania, giusto?"

"Ah, già, mia sorella..." mormorò Pietro con espressione esasperata, alzando gli occhi al cielo. "Sì, se Amaria è andata da quelle parti, sicuramente è andata almeno a fare una visita a mia sorella Titania. Sinceramente, non so che cosa ci veda Amaria in mia sorella... ma non sono io a poter giudicare."

Il sorriso smagliante di Julia si fece nervoso. La graziosa cheerleader dai capelli verdi aveva idea di quanti tesi fossero i rapporti tra Pietro e Titania... e se doveva essere del tutto sincera, non poteva farne una colpa a Pietro. C'erano molte cose che Titania aveva fatto delle quali lei non approvava per niente. Tuttavia, quello non era il momento per fare tante recriminazioni, e così, Julia si schiarì la voce e decise di far passare il discorso ad un argomento un po' più lieto. "Aaaaad ogni modo, Vera... siamo contenti che siate arrivati! Abbiamo... abbiamo saputo di quello che è successo con la sensei Kiki, Vittoria e Cal, e credeteci, ci dispiace molto. Tuttavia... il suo sacrificio è stato significativo. Il Team Meteora ha fallito miseramente nel suo tentativo di distruggere il Monastero Apofillide, e da quando la voce ha cominciato a spargersi, numerosi allenatori si sono uniti a noi della resistenza."

"Chiaramente, quello che siamo riusciti a fare in questi giorni, ha dato speranza a molte persone." affermò Pietro.

Vera annuì, anche se sentì ancora una fitta di dolore al petto quando le fu ricordata la fine della sensei. "E non solo... la sensei mi ha fatto anche questo dono, per fare in modo che i miei Pokemon mostrassero la loro vera forza." disse, mostrando il suo Mega Bracciale. Immediatamente, Pietro e Noel sgranarono gli occhi meravigliati, e sia Anna che Julia guardarono il potente artefatto con gli occhi luccicanti come due bambine che stanno per ricevere un grosso gelato! "La sensei... mi ha affidato il suo Mega Bracciale affinchè io ne facessi buon uso per fermare il Team Meteora."

"Wooooow! Questo spiega perchè vedevo la tua luce più intensa che mai!" esclamò Anna... ancora una volta, usando delle metafore di cui lei soltanto capiva il significato.

"Ammetto che... non è stata un'esperienza molto piacevole." ammise la piccola Hitomi. "Affrontare il capo del Team Meteora, Lord Solaris, in persona... è stata una cosa pe la quale non eravamo preparati. Se non altro, però... il fatto che il Team Meteora abbia fallito, significa che gli stiamo facendo dei danni."

"Se il capo in persona ha deciso di scendere in campo, significa che adesso ci considera una minaccia abbastanza seria da doversi occupare personalmente di noi. Questa, a modo suo, è comunque una bella vittoria per noi." affermò Pietro. "Ma... adesso non stiamo qui a parlare. Venite, sono sicuro che miss Saphira e le sue sorelle saranno contente di ospitarvi."

"E dovete dirci dove avete trovato questo simpatico Pokemon!" affermò Charlotte, che si era messa a giocherellare con il piccolo Flabebè, con grande gioia del minuscolo folletto!

"Flabebè!"

Una grossa goccia di sudore scese dalla fronte di Cain, e il ragazzo dai capelli viola si grattò la guancia con un indice. "Non immaginavo che Flabebè fosse il tuo tipo di Pokemon, mia cara Charlotte!" la stuzzicò.

Charlotte storse il naso e guardò Cain con finta irritazione mentre il gruppo si dirigeva verso il giardino e il rifugio. "Con questo cosa vorresti dire, principessa?"

"Io? Niente! Lungi da me, tesoro!" rispose prontamente Cain, facendo la sua migliore faccia da innocentino!

"Oh, vedo che i nostri eroi sono finalmente tornati." disse Saphira con un cenno della testa, riavviando un po' i suoi capelli multicolore. "Ci dispiace per quello che è successo alla sensei Kiki... la prossima volta che vedete Vittoria e Cal, spero che vogliate portare loro anche le nostre condoglianze."

"Miss Saphira." disse Vera, facendo un piccolo inchino mentre il resto del gruppo raggiungeva i ragazzi della resistenza davanti all'abitazione. "E' passato un po' di tempo dall'ultima volta."

"Per fortuna, abbiamo delle buone notizie da darle, oltre a dei disguidi." affermò Drew. "Per adesso, siamo riusciti a mettere i bastoni tra le ruote al Team Meteora ed evitare che la loro influenza si espandesse ancora di più. Il Monastero Apofillide è salvo, e adesso se ne occupano Vittoria e Cal."

"E la sensei Kiki è riuscita anche a distruggere una macchina PULSE, prima di soccombere." continuò Ortilla, sorridendo tristemente. Alty spiegò le sue magnifiche ali e atterrò accanto alla sua allenatrice. "Nonostante tutto... credo che adesso siamo riusciti a fare qualche passo avanti, nella battaglia contro il Team Meteora."

"Effettivamente è così..." affermò Laura, raggiungendo le sue sorelle, accompagnata dalla sua Lilligant, che fece a sua volta un inchino educato. "Adesso, il Team Meteora ha cominciato a subire delle importanti perdite."

"Tuttavia, una conclusione positiva della nostra impresa non può ancora dirsi sicura." disse Florinia, con quel suo tono di voce piatto e privo di emozioni con cui diceva ogni cosa. "Risulta l'utilizzo di una nuova macchina PULSE, modello ignoto, nei pressi di Zirconia."

"Quella che faceva scomparire le cose..." affermò Fern, tenendo le braccia incrociate e la schiena appoggiata ad un muro del rifugio. Gettò un'occhiata a Vera e riuscì a malapena a reprimere un moto di invidia quando vide che la bambina castana aveva un Mega Bracciale. Chi si credeva di essere, quella mocciosa di Hoenn? Credeva ancora di poterlo surclassare così? "Pronto a scommettere quello che volete che ci hanno ficcato dentro un Abra o un Ralts. Allora... che cosa pensate di fare, eh? Sentiamo un po'."

Pietro gettò un'occhiataccia a Fern, e stava per rispondergli... quando Charlotte battè le mani e poi le mise una perpendicolare all'altra, formando una T. "Un momento, gente. Time out!" esclamò la più giovane delle sorelle Belrose, senza perdere il suo sorrisone impertinente... anche se il Flabebè di Vera che gli fluttuava accanto rovinava un po' l'effetto complessivo. "Non credo che sia questo il posto giusto per parlare, non credete? Sorellona Laura... che ne dici se entriamo in casa e offriamo ai nostri ospiti un po' del tuo delizioso Tè Roserade?"

Laura ridacchiò guardando il nutrito gruppo di amici. "Beh... siamo un certo numero, ma non credo che ci saranno problemi! Con piacere, Charlotte!" disse, facendo poi cenno ai suoi compagni di accomodarsi. "Prego... dopo questo viaggio sarete anche stanchi, e avete tutto il diritto di rilassarvi."

"Grazie mille, signorina... in effetti, un po' stanchi lo siamo davvero!" affermò Ritchie, accettando l'invito. Saphira guardò con un po' di curiosità il ragazzino di Kanto e il suo Pikachu, facendosi una nota mentale di scoprire qualcosa in più su di loro. Erano degni di fiducia, questo era vero, ma il motivo per cui si trovavano a Reborn ancora le sfuggiva... e Saphira sapeva bene che per fare bene il suo lavoro come capo della resistenza, era suo dovere essere sempre al corrente di ogni cosa.

 

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All'interno del rifugio Belrose, seduti attorno a dei tavoli bassi nel soggiorno, i ragazzi della resistenza stavano bevendo del tè mentre si scambiavano le più recenti notizie, e si aggiornavano su quello che era successo.

"Capisco... quindi, Heather e Shelly adesso si stanno allenando per conto loro." disse Max, dopo che lui e il suo Gardevoir ebbero preso un sorso di tè aromatizzato. "Spero che stiano bene... l'esperienza che hanno vissuto con il Dr. Connal non può certo avergli giovato."

Hitomi scosse la testa. "Quell'uomo è talmente pazzo che crede davvero che dare le scosse elettriche ai bambini li aiuterà a guarire dalle loro psicosi. Dovrebbero rinchiudere lui in un manicomio."

Saphira, che conosceva fin troppo bene i metodi dello psichiatra criminale, non potè trattenere un ghigno sprezzante. "Non ci state dicendo nulla che non sappiamo già... e come se non bastasse, quel ciarlatano d'un dottore si è unito al Team Meteora. Sono loro che lo proteggono da qualsiasi rappresaglia legale per i suoi metodi." affermò. "Io, Laura e Charlotte siamo finite sotto le sue... amorevoli cure... dopo che i nostri genitori sono morti nell'incendio della nostra casa."

Charlotte sospirò e, non vista da nessuno, strinse una mano a pugno. Anche se manteneva la sua espressione cordiale e sorridente, chiunque avesse visto quel gesto avrebbe probabilmente capito che stava nascondendo qualcosa...

"Ci dispiace... questo non potevamo immaginarlo." disse Vera, guardando verso Max e ripensando alla loro mamma che sicuramente, in quel momento, si stava chiedendo dove fossero finiti i suoi figli.

Laura scosse malinconicamente la testa. "No, non ce n'è bisogno. E'... è una cosa che è successa ormai tanto tempo fa, e... noi sorelle abbiamo imparato a convivere con... con..." la voce le si spezzò, nonostante i suoi sforzi, e la sorella di mezzo si mise una mano davanti alla bocca e fece un paio di singhiozzi. Immediatamente, Saphira fu al suo fianco, mettendole una mano sulla spalla. "Mi... mi dispiace, ragazzi, io... mi ero ripromessa di essere forte, e invece... basta che mi metta a ripensarci che mi vengono le lacrime agli occhi..."

"No, non devi fartene una colpa." disse Anna con fare accomodante. Sempre tenendo la sua bambola Jirachi in braccio, la bambina dai capelli neri si alzò dal suo posto, raggiunse Laura e le mise una mano sulla schiena in segno di conforto. Laura ebbe un piccolo sobbalzo e guardò verso la piccola e la sua Gothorita, ricevendo un'espressione incoraggiante da parte della Pokemon Psico.

"Gothorita..." affermò con voce cristallina.

"Anna?" chiese Laura, asciugandosi rapidamente gli occhi. "Scusa, non volevo mettermi a frignare proprio davanti a te... adesso immagino che pensi che sono una ragazza debole, vero?"

"No, non è vero." rispose gentilmente Anna. "Le lacrime sono tristezza che se ne va. Non c'è nulla di sbagliato in un adulto che piange."

Charlotte fece un cenno con la testa. "Una sorprendente perla di saggezza dalla nostra piccola Anna. O forse non è poi tanto sorprendente." commentò. "In fondo, lo sappiamo che Anna sa essere molto percettiva per la sua età."

"Anche se a volte si mette a dire cose strane..." fu il commento di Noel.

Anna sbattè gli occhi, sinceramente confusa dal commento di Charlotte. "Hm? Non capisco cosa vuoi dire, Charlotte. Voglio dire, ci sono persone sagge che sono adulte, quindi non vedo perchè non ci possano essere persone sagge che siano giovani." rispose con la sua classica, disarmante semplicità.

Ortilla ridacchiò divertita "Beh, anche su questo, non si può dare torto ad Anna." rispose.

"Su questo, se non altro, siamo d'accordo." continuò Hitomi, permettendosi un piccolo sorriso. "Ora però, dovremmo sfruttare questo tempo che abbiamo a disposizione per allenarci il più possibile e rendere più forti i nostri Pokemon. Questo, ovviamente, dopo che avremo risolto il problema del nuovo PULSE."

"Abbiamo vinto delle importanti battaglie contro il Team Meteora..." affermò telepaticamente il Gardevoir di Max, anche se solo il suo allenatore poteva sentirlo. "Ma non possiamo stare tranquilli troppo a lungo."

"Gardevoir ha ragione... dobbiamo stare attenti." disse il ragazzino con gli occhiali. "La prima cosache dobbiamo fare è scoprire come faccia il Team Meteora a provocare quegli strani fenomeni di cui abbiamo sentito."

"E quando questo sarà fatto... Blaziken ed io vorremmo cercare di allenarci anche per poter controllare la Mega Evoluzione." affermò Vera guardando il suo Mega Bracciale.

Saphira fece un cenno con la testa. "Di questo non ti devi preoccupare, Vera... io ti darò una mano a diventare più forte e a controllare il potere della Mega Evoluzione. Ma prima di tutto..." cominciò a dire la leader della resistenza, prima che un suono acuto ed improvviso la interrompesse, e la giovane donna dai capelli multicolore abbassò lo sguardo, con espressione vagamente allarmata, verso il comunicatore che teneva attaccato alla cintura. Lo prese, diede un'occhiata allo schermo, e lo attivò, mettendosi a parlare con chiunque fosse dall'altra parte.

"Pronto? Sì, qui parla Saphira... sì, Celeste, dimmi pure... avete degli aggiornamenti? ... Sì... sì, capisco... potete confermarlo? ... Okay, allora non c'è altro da fare... Va bene. Attendete aggiornamenti. No, non ce ne sarà bisogno... non sarà certo questo a fermarci. Okay. Passo e chiudo."

Saphira interruppe la comunicazione, e subito alzò lo sguardo per incontrare le espressioni tese e confuse del resto del gruppo. A giudicare dalle espressioni sui loro volti, si capiva che già sospettavano di cosa potesse trattarsi.

"Sorellona... è il Team Meteora, vero?" chiese rapidamente Charlotte, la cui espressione si fece di colpo seria e feroce.

Saphira annuì lentamente. "Sì... sono loro. Hanno scoperto il nostro nascondiglio. Non so come hanno fatto, ma lo hanno scoperto." affermò cupamente. "Un gruppo di uomini del Team Meteora, guidati dal comandante Sirius, sta attraversando il Lago Tanzanite per tagliarci ogni via di fuga... mentre un altro gruppo, con alla testa il dottore, si sta avvicinando rapidamente da nord-est."

"Accidenti... proprio adesso dovevano arrivare." affermò Ritchie, e Sparky corrugò la fronte e si caricò minacciosamente. "Siamo in grado di affrontarli, così come siamo?"

"Beh... sarà sicuramente un modo per vedere quanto siamo migliorati." rispose Vera con determinazione, lo sguardo che si faceva severo e risoluto. "Miss Saphira... ha detto che c'è anche il comandante Sirius tra di loro?"

"Quello è un elemento molto pericoloso..." ribattè Pietro con evidente preoccupazione. "L'ho affrontato una volta, e mi ha spazzato via come niente..."

"Non vi preoccupate. Io mi occuperò del Team Meteora... non alzeranno nemmeno un dito sulla mia famiglia, questo ve lo posso garantire sulla mia vita!" affermò Saphira, alzandosi di scatto e prendendo una Pokeball. "Io e il mio Dragonite sferreremo un primo attacco, e affonderemo quanti più possibile di quei farabutti. Voi... restate qui, e tenetevi pronti. Sono sicura che quando il buon dottore arriverà, voi saprete dargli un'accoglienza degna di questo nome!"

"Pikachu!" esclamò Sparky. Guardò verso la Gothorita di Anna, e i due Pokemon si scambiarono un segno di intesa. Era il momento di fare del loro meglio per proteggere i loro allenatori...

Vera e Drew si guardarono con decisione, e anche Cain, Max, Hitomi ed Ortilla diedero i loro segni di assenso. Era il momento della verità... era il momento di dimostrare a tutti, e soprattutto a loro stessi, che l'allenamento che avevano fatto con Kiki aveva dato i suoi frutti. Che il suo sacrificio non era stato inutile."

"Faremo tutti del nostro meglio, miss Saphira." affermò Vera. "Non permetteremo a nessuno del Team Meteora di toccare i nostri compagni!"

 

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CONTINUA...


  
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