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Autore: Clown    17/09/2017    0 recensioni
Una lettera di licenza e il desiderio di un momento di normalità. Il Comandante Shepard non desiderava altro che abbandonarsi al sogno di quell'istante. La sensazione di sentirsi una donna, prima di un soldato. Di sentirsi un essere umano, prima di un eroe. Ma di fronte a sé, solo la realtà dell'esercito e della guerra. E di un sentimento che detestava non riuscire a sopprimere. [FemShepxVega]
Genere: Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, James Vega, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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LICENZA





Un fitta di dolore le risalì l'avambraccio, intorpidendole le dita. Agitò la mano, cercando di allontanare la sensazione.

« In cuor mio, è la prima volta che vedo una persona reagire a una licenza con un pugno al muro. »

« Anderson, ammiraglio, siamo in guerra e lei mi sta chiedendo di andare in licenza. Non le sembra leggermente più assurdo? »

« Non ti sto chiedendo di andare in licenza, Comandante. Te lo sto ordinando. »

La donna si portò una mano al volto, premendosi gli occhi. Era tutto così surreale che credeva di stare sognando, che per una volta il suo incubo ricorrente le avesse dato tregua.

« Ricapitolando... »

« Per la terza volta? Shepard, frequentare i Krogan non si può dire ti abbia giovato. »

Il Comandante guardò il proprio superiore di sbieco. « ... dal momento in cui si chiuderà questa chiamata, dovremo fare rotta verso la Cittadella dove consegneremo la Normandy all'Alleanza per una revisione e potremo prenderci una specie di vacanza. Tutto questo mentre in tutta la galassia i Razziatori massacrano migliaia di individui ogni minuto che passa. Corretto? »

« Corretto. »

« Ammiraglio, con tutto il rispetto, è sicuro di stare bene? »

« Tutti si meritano un po' di riposo, Shepard. Soprattutto tu. »

La donna si scagliò in avanti, sporgendosi verso l'ologramma.

« Maledizione Anderson, abbiamo il segnale, sappiamo dove si trova la base di Cerberus, ci servono i dati per il crucibolo. Non possiamo fermarci adesso! » le parole le rimbombarono in testa come nel Centro di Comando. Un paio di teste, tra cui un certo Turian, fecero capolino dalla stanza circolare.

« Anche per questo ti sto ordinando il periodo di licenza. Prima di assaltare Cerberus dobbiamo essere sicuri che la Normandy sia perfettamente efficiente. Non possiamo rischiare un malfunzionamento dei sistemi proprio adesso. »

Gli occhi di Shepard si ridussero a due fessure.

« Anche? »

« Sì, tu e la tua squadra dovete essere riposati. Non sarà un scontro facile, considerando che con ogni probabilità dovrai affrontare Kai Leng. »

« Ho abbattuto un fottuto Razziatore, posso farcela anche adesso. »

« La discussione termina qui, Shepard. Nel tuo terminale privato troverai le istruzioni in merito alla licenza. »

« Anderson... »

« Buona licenza, Shepard. »

L'ologramma dell'Ammiraglio Anderson sparì tra le interferenze. Il Comandante avrebbe giurato di aver visto un sorriso affiorare sul suo volto segnato dalla stanchezza.

« Dannazione... Joker, fai rotta verso la Cittadella. »

« Sì, Comandante. »

« E non rispondere con quel tono soddisfatto. »

« Pretendi troppo Comandante. Stiamo andando in licenza. »

« Appunto. »

Un lungo sospiro le uscì dalle labbra mentre fissava le pareti del comunicatore relazionale quantico.

« Ehi, Shepard? » una profonda voce bitonale la spinse a girarsi. Lo sguardo della donna incrociò i piccoli occhi azzurri del Turian.

« Garrus. Stavi origliando? »

« Credo che "c'è qualcuno su questa nave che non abbia sentito le mie urla?" sarebbe più corretto. »

Shepard non seppe trattenere una mezza risata soffocata. Si avvicinò al Turian e gli fece segno di seguirla verso la Sala Tattica. Attraversando la Sala di Comando, i volti soddisfatti del suo equipaggio la colpirono come un pugno nello stomaco. Non credeva possibile che quegli uomini potessero essere felici di una licenza, quando la situazione sulla Terra era ogni giorno più critica. Il suo sguardo si rabbuiò, e il cambiamento non sfuggì a Vakarian.

« Tutti meritano un momento di pace. »

La donna non rispose. Proseguì nel proprio incedere, superando l'area di transizione del ponte 2. Le soldatesse di guardia cicalecciavano su come avrebbero trascorso il tempo libero sulla Cittadella. La disapprovazione albergante sul volto del Comandante sembrò aumentare.

« Anche tu. »

Il pugno colpì fulmineo l'armatura dell'alieno. Il sordo clangore metallico ammutolì le due militari mentre Shepard, immobile al centro del passaggio, sentiva il peso dei loro sguardi.

« Non l'ho chiesto io. »

« Nessuno lo pensa. » il Turian non si mosse, attendendo che fosse l'amica a decidere quando allentare la pressione della mano dal suo petto.

« Non abbiamo tempo. »

« Di fronte a tutto ciò, non l'abbiamo mai avuto. »

« Dovremmo affrontare Cerberus. »

« Lo faremo. »

« Non è abbastanza! »

La spinta del pugno si fece più forte, obbligando Garrus ad arretrare di un passo per non opporre resistenza.

« Per te non è mai abbastanza, Shepard. Per questo hai bisogno di una licenza. »

Il silenzio piombò sulla piccola stanza. Per quanto la donna cercasse un segno di cedimento, l'espressione del Turian lasciava trasparire solo decisione. Era sicuro di ciò che stava dicendo.

« Oh, al diavolo. »

Shepard allontanò la mano e riprese a camminare a grandi falcate verso la Sala Tattica, ignorando i richiami del suo vecchio amico.
Il portellone si aprì sibilando, rivelando l'atmosfera di gioia che albergava nell'ampio salone. Per quanto le mansioni dei suoi sottoposti continuassero in maniera efficiente come loro solito, la tensione che aveva attanagliato l'equipaggio nelle ultime settimane sembrava sparita. La guerra sembrava lontana, di fronte a quell'avviso di licenza.

« Comandante, ha dei nuovi messaggi nel suo terminale privato. »

« Grazie Traynor. IDA, se ci dovesse essere bisogno di me, sarò nella mia cabina. »

« Va bene Shepard. »

La donna sgusciò nell'ascensore, selezionando il ponte 1 dal terminale interno. Quando la porta della stanza le si richiuse alle spalle, appoggiò un fianco all'acquario e si mise a seguire i corpi sinuosi dei pesci. Kelly l'aveva sempre aiutata a mantenerli in vita, nutrendoli e curandoli durante le sue assenze. Eppure Shepard non era riuscita a salvare Kelly da Cerberus, durante l'assalto della Cittadella, e quei pesci erano l'unico ricordo che le era rimasto della psicologa. L'ennesima perdita di una guerra assurda.

« Shepard, stai bene? » la voce metallica dell'IA la distrasse dai suoi pensieri.

« Sì IDA, tranquilla. Sono solo stanca. »

« Si tratta di una reazione fisiologica normale a seguito di un calo di adrenalina. Otto ore di sonno dovrebbero bastare per recuperare la piena funzionalità fisica e mentale. Ti consiglio inoltre di ascoltare qualche brano di musica d'atmosfera, mentre una doccia calda potrebbe contribuire al rilassamento dei muscoli. »

« Grazie IDA, seguirò i tuoi consigli. Ora scusami, devo controllare i messaggi. »

« Va bene Shepard, a più tardi. »

Il Comandante si staccò dalla vetrata con una leggera spinta. L'impronta traslucida delle proprie dita rimase impressa sul blu dell'acquario e la situazione non migliorò quando cercò di eliminarla con la stoffa della tuta. Provò una seconda volta, poi una terza, invano. Piccata, colpì col palmo della mano la superficie, stampando una seconda impronta.

« Fanculo… » sibilò, volgendo la schiena alla macchia.

Coprì i due metri che la separavano dal terminale video e accese il monitor. Una sola e-mail.

Comandante Shepard,

Ho ordinato l'attracco della Normandy alla Cittadella per sottoporla a manutenzione. Anche la nave ha diritto a un po' di riposo.

Una squadra di ingegneri si prenderà cura di tutto al vostro arrivo, perciò sbarcate immediatamente. Siete tutti in licenza. È un ordine. Vi voglio tutti al meglio in vista di ciò che ci aspetta.

Un'ultima cosa. L'ammiraglio Anderson possiede un appartamento negli agglomerati. Presentati sul posto dopo aver lasciato la nave. Pare abbia proprio una bella casa.

Ammiraglio Hackett.

« Allora non è solo un'idea di Anderson. È una fottuta cospirazione. »

Rilesse la mail.

« A Joker non piacerà dover abbandonare la nave. » sogghignò, scuotendo la testa. A quel punto, con anche l'Ammiraglio Hackett contro, non avrebbe più potuto opporsi.

Il terminale si spense con un click.

  
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