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Autore: Il corsaro nero    19/09/2017    3 recensioni
In ogni fiaba si sa già il destino dei personaggi.
I buoni vivono per sempre felici e contenti mentre i cattivi muoiono.
Non ci si può fare niente.
Non si può sperare di cambiarlo... o forse no...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Tarble, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 1: NEL BUIO PIU' FITTO...


Stava succedendo di nuovo.

I suoi genitori stavano litigando.

DOVE DIAMINE SEI STATO?!” “TE L'HO GIA' DETTO... SONO ANDATO FUORI CITTA' PER AFFARI!” “NON MENTIRE! ORMAI LO SANNO TUTTI CHE MI TRADISCI! ABBI ALMENO IL BUON SENSO DI AMMETTERLO!”

Erano tre mesi che andava avanti quella storia.

Suo padre alcuni giorni spariva e tornava solo a tarda notte.

In città si mormorava alle loro spalle che suo padre li tradiva con qualche bella ragazza giovane.

PERCHE' DOVREI AMMETTERE UNA COSA CHE NON E' VERA?!” “PERCHE' LA FIGLIA DELLA COMMESSA DEL SUPERMERCATO TI HA VISTO IN CITTA'! HA DETTO CHE ERI IN UN BAR E GUARDAVI IN CONTINUAZIONE L'OROLOGIO!” “E' VERO, SONO ANDATO IN UN BAR A BERE UN CAFFE' MA NON PUOI PENSARE CHE TI TRADISCA PER COSI' POCO...” “MA MI HAI FATTO FARE UNA FIGURA DEL CAVOLO! LEI E QUELLE OCHE DELLE SUE AMICHE CONTINUAVANO A RIDERE E MI DAVANO DELLA POVERA STUPIDA! HAI LA PIU' PALLIDA IDEA DI COME MI SONO SENTITA?!” “CREDI A ME O A QUELLO CHE DICONO DELLE SCEME?!” “E ALLORA DIMMI DOVE SEI STATO!”

Silenzio.

Suo padre non voleva rispondere alla domanda.

Per sua madre, quel silenzio significava che aveva ragione.

TI ODIO! TI DETESTO! VORREI VEDERTI MORTO! VOGLIO CHE TU TE NE VADA DA QUESTA CASA!” “SUCCEDERA' MOLTO PRIMA DI QUANTO TU CREDA!”

Di nuovo silenzio.

Si sentì sbattere la porta.

Evidentemente, uno dei suoi genitori se n'era andato dalla sala.

Rigirandosi nel letto, si chiese come si era arrivati a quel punto.

Fino a quattro mesi fa andava tutto alla grande.

Certo, anche allora i suoi genitori litigavano, come tutte le coppie normali, ma alla fine facevano pace.

Adesso, invece, c'era sempre quel clima di tensione...

Il piccolo ripensò a quando era cambiato tutto.

Sua madre era venuto a prenderlo all'asilo in anticipo e gli aveva detto che suo padre aveva avuto un malore al lavoro e che, pertanto, era stato portato in ospedale dal suo migliore amico.

Sua madre l'aveva portato in ospedale e si erano ricongiunti a lui.

Alla domanda del motivo di quel malore, lui aveva detto che si era solo trattato di un semplice calo di zuccheri.

Poi erano tornati a casa e la cosa era finita lì.

Ma, una settimana dopo il malore, suo padre aveva chiesto un giorno di permesso in ufficio.

La cosa aveva insospettito molto sua madre.

Suo padre non aveva mai chiesto un giorno di permesso.

Perfino quand'era malato voleva andarci a tutti i costi e lei doveva fare una faticaccia per tenerlo a letto.

Almeno una volta alla settimana, chiedeva un giorno di permesso e poi spariva senza dir niente a nessuno.

Di conseguenza, cominciarono a girare delle storie che dicevano che suo padre, quand'era stato ricoverato in ospedale, aveva conosciuto una bella e giovane infermiera e i due erano diventati amanti.

Sua madre non poteva sopportare tutto ciò.

Lei lo amava con tutta sé stessa, per lui aveva rinunciato alla sua libertà... e lui la ripagava andando a letto con un'altra?!

Il piccolo era sempre più terrorizzato da quell'aria.

Temeva che i suoi dicessero la terribile parola, quella temuta da ogni bambino... DIVORZIO.

Era vero che, in quei giorni, molte coppie divorziassero ma non voleva che accadesse anche alla sua famiglia.

Avrebbe preferito che uno dei suoi genitori morisse piuttosto che divorziasse.

Il divorzio significava che i suoi genitori non si amavano più... e quale tortura peggiore per un bambino di soli tre anni che sapere che i propri genitori non si amavano più?!


Nel bagno della piccola villa, una donna dai capelli neri era seduta sul pavimento mentre piangeva in silenzio, tenendo in mano un piccolo coso rosa.

I segni su di esso erano inequivocabili.

Positivo.

Era incinta.

Sapeva quand'era successo.

La notte prima che suo marito avesse quel maledetto calo di zuccheri.

Ricordava benissimo quando le sue forti e possenti braccia l'avevano stretta, i loro baci roventi, le sue mani abbronzate che gli accarezzavano il volto e la schiena, eccitandolo ancora di più...

Stava male ripensandoci.

Lei lo amava.

Aveva scelto lui invece di altri... perché le aveva fatto questo?! Perché l'aveva tradita?!

A scuola era una delle ragazze più libere e indipendenti ma poi l'aveva conosciuto... quel suo carisma e quel suo lato misterioso l'avevano attratta e, senza nemmeno rendersene bene conto, si era innamorata di lui.

Sentiva che per lui poteva rinunciare alla libertà.

Ricordava ancora la loro prima volta... erano a casa sua a guardare la tv e, ad un tratto, l'aveva baciato.

Dopo un attimo di stupore, lui aveva ricambiato il bacio e, nessuno dei due aveva mai capito bene come, si erano ritrovati nudi sul suo letto.

Ricordava bene che lui voleva completamente dominarla ma lei sapeva il fatto suo ed era riuscita a tenergli testa.

I loro rapporti erano sempre stati così: una vera e propria battaglia di fuoco sotto le coperte.

Ma non ci sarebbero stati mai più.

Presto, lei e suo marito avrebbero divorziato.

Non lo avevano ancora deciso ma era ovvio che, ormai, il loro matrimonio era naufragato... entrambi dovevano prendere strade diverse...

Ma la cosa più tremenda era che lo amava ancora.

Sarebbe stato terribile per suo figlio e anche per quello che portava dentro di sé vivere lontani dal padre... ma era la decisione giusta per tutti.

Ormai suo marito non l'amava più... aveva preferito un'altra donna, di sicuro molto più giovane... e, poi, le terribili parole che le aveva detto: “SUCCEDERA' MOLTO PRIMA DI QUANTO TU CREDA!”

Il cuore le sanguinava ancora di dolore!

Appena il loro bambino sarebbe andato all'asilo, lei gli avrebbe detto quelle ripugnanti parole che, quando si era sposata, non si sarebbe mai sognata di dire: “Voglio divorziare!”

Dopo gli avrebbe dovuto rivelare del piccolo che portava in grembo...

Poteva sempre abortire, ma non l'avrebbe mai fatto!

Era sempre una vita, quella!

Era sempre una parte di lui...


Il piccolo aprì un occhio, poi entrambi.

Gli era sembrato di sentire il rumore della porta di casa che si chiudeva... ma non era possibile...

Si alzò dal letto e, sbadigliando, andò a guardare alla finestra.

Vide suo padre, con una valigia in mano, sul prato di casa che guardava la loro casa con uno strano sguardo.

Il piccolo uscì dalla camera in tutta fretta.

Non gli piaceva il fatto che suo padre uscisse di casa nel cuore della notte.

Scese le scale in tutta fretta e aprì la porta rumorosamente.

PAPA'!” urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Lo vide voltarsi e guardarlo ma poi, senza alcuna esitazione, salì sulla sua macchina e avviò il motore.

PAPA'! PAPA'! TORNA QUI, TI PREGO! NON ANDARTENE!” continuò a gridare, inseguendo la macchina che si allontanava sempre di più.

Sentiva le lacrime scendere dalle sue guance ma non gli importava.

Il buio si stava portando via suo padre.

Ad un tratto, inciampò e cadde disteso sulla strada mentre l'auto si allontanava sempre di più, fino a sparire completamente nel buio più fitto.

Papà...” sussurrò, disperato, il bambino.

Ad un tratto, sentì qualcuno sollevarlo e abbracciarlo.

Non dovette nemmeno alzare la testa per sapere chi era.

Mamma...” chiese mentre l'abbracciava “Dov'è andato papà?”

Sua madre fece una lunga pausa, prima di rispondergli: “Non lo so...” “Tornerà?” “Non lo so...”

Furono queste le ultime parole che madre e figlio si dissero per il resto della notte.

Mentre il bambino continuava a piangere senza sosta in silenzio, sua madre gli accarezzava dolcemente la testa, guardando la strada.

Il piccolo non vide mai la piccola lacrima scendere dal viso perfetto della madre, per poi cadere sulla strada.

   
 
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