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Autore: Kiki18    19/09/2017    0 recensioni
Emma e Daniele. Due giovani ragazzi che si sono prima amati poi persi e infine reincontrati. Sarà la volta buona?
Dal testo:
- Se io ti bacio tu che fai?
Le disse con l’unico filo di voce che gli era rimasto
- Tu che fai, Emma?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PRESENTE
- Emma
La chiamò, ma lei non lo sentì, troppo impegnata a non fare caso alla sua presenza, che ancora le faceva effetto, nonostante un anno e molta sofferenza fossero passati.
- Emma!
Questa volta la girò verso di se. La musica non era più così tanto forte. I loro occhi si incrociarono per davvero, dopo tanto tempo. A lei bastò quello sguardo per smarrirsi un'altra volta. A lui bastò uno sguardo per riscoprirsi innamorato di lei.
- Ti va se parliamo un po’?
Emma lo fissava. Cercava di capire cosa volesse da lei, come aveva provato a fare in passato. Non trovò risposta, ma lo seguì comunque, lontano dallo chalet, lontano dai loro amici, da una ragazza fin troppo perfetta e da tutto ciò che potesse distrarli da quel momento che entrambi avevano desiderato. Stavano per mettere un punto a tutta quell’assurda storia e ritornare alle loro vite o distruggersi per sempre.

Seduti su un tronco abbandonato, di un albero caduto molto tempo prima, fu lui come al solito a prendere l’iniziativa. Ponderava le parole come mai gli era capitato di fare prima. Aveva paura di dire cose sbagliate, che lei si arrabbiasse, che lo fraintendesse. Aveva paura che se ne andasse. Averla li davanti, in carne ed ossa, la sua Emma, quella che non era mai stata davvero sua, gli aveva fatto mettere in dubbio tutto quello a cui era arrivato a credere di pensare. Non era pronto a lasciarla andare e non era più convinto che davvero il mondo si dividesse in giusto e sbagliato come lei gli aveva insegnato. Come poteva essere sbagliato e giusto allo stesso tempo perdersi negli occhi di qualcuno?
- Come stai?
- Bene.
Non era vero. Il cuore le batteva a mille e non era capace di farlo smettere. Era imbarazzata. Era convinta che potesse sentirlo anche lui, quel battito impazzito. Non voleva fargli credere di star guidando la partita, non poteva permetterselo. Le sudavano le mani.
- Mi fa piacere. Ti trovo bene.
- Ok. Per favore saltiamo i convenevoli. Perché mi hai portata qui? Che vuoi? - Non si può neanche avere una conversazione con un’ amica che non si vede da tanto tempo?
Emma pensò che quella fosse la frase più ipocrita mai detta da un uomo. Anche se c’avevano provato. Anche se le condizioni non permettevano altro, anche se c’era un'altra ragazza di mezzo. Loro non sono mai stati amici e mai lo sarebbero stati. Era sempre stata più brava a gesti che con le parole. Dai suoi occhi si poteva leggere il mondo come lei lo vedeva. E solo con uno sguardo bieco ed un incurvatura delle labbra fece intuire a Daniele che lei sapeva che c’era molto di più che una semplice chiacchierata tra due persone ritrovate.
- Ok, hai ragione
- Come sempre.
Sussurrò Emma guardando lontano, verso il mare che si stava facendo sempre più increspato. Come a suggerirle ciò che stava per arrivare
- Io volevo solo dirti che, niente, che Claudia è una ragazza fantastica e sono innamorato di lei anche se abbiamo avuto un momento no. Comunque la amo e credo che ci rimetteremo insieme. Dico ufficialmente.
Gli era costata fatica dirle quelle cose. E non sapeva neppure se le stava dicendo la verità. L’unica verità era che era incapace di mentirle. Lui, il re dei bugiardi.
- E ti stai giustificando con me per quale motivo?
- Non lo so, magari ti aspetti qualcosa. Cioè sono momentaneamente single, ma Claudia veramente è fantastica e sto cercando di sistemare e cose. Emma non capiva perché le stava dicendo tutto questo. Non aveva bisogno di sentirsi dire che quella ragazza era meglio di lei. Già l’aveva constatato lei stessa, quella sera. L’aveva vista, ci aveva parlato e l’aveva guardata con lui. A lei era bastato quello per chiudere il cerchio.
- Se ti ho dato l’impressione di voler qualche tipo di cosa da te, guarda, mi dispiace. Non era mia intenzione.
- Ok .
Calò il silenzio. Mai una volta era successo il quei pochi giorni in cui avevano potuto studiarsi, un anno addietro. Ma allora non c’era niente, non c’era storia, non c’erano sentimenti. Solo tanta curiosità e voglia di scoprirsi.
- È molto bella
- Anche tu lo sei. Più di quanto mi ricordassi.
Lei non aveva distolto lo sguardo dal mare. Sapeva che se per un attimo solo l’avesse fatto avrebbe perso la poca lucidità che le permetteva di mantenere la maschera. Lui non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Quei capelli mossi da l vento che tante volte aveva desiderato accarezzare. Non lo poteva fare. Di nuovo.
- Non puoi più dirle certe cose. Hai la ragazza.
- È quello che penso, Emma. Lo sai che dico sempre quello che penso. Non posso più fare neanche i complimenti ad un’amica.
- Smettila di dire che siamo amici. Non siamo capaci di essere amici, noi.
Si era voltata finalmente. Gli occhi pieni di rabbia che lo trafiggevano come due lame taglienti. Emma non sopportava l’idea che la considerasse sua amica.
- Ci ho provato ad essere tua amica. Ho provato a convincermi che era quello che mi spettava. Che avrei dovuto accontentarmi. Ma non ce l’ho fatta. Ho preferito non essere nessuno piuttosto che qualcuno che non voglio essere. Ho provato ad essere distaccata, ho provato ad esserti indifferente. Ma tu insistevi e hai finito per gettarmi sotto un treno per poi darmi la mazzata finale raccontandomi la tua vita felice con una ragazza perfetta che non ero io. E non potevo fare niente. È stato brutto, e crudele. Ma ci ho messo una pietra sopra e ho cercato di andare avanti come hai fatto tu.
- Sono stato una merda.
- Lo sei stato.
- Perché sei così buona con me? La cosa più brutta di tutte è che ti vedo sfinita e mi sembra di essere il colpevole.
- Perché lo sei.

L’aveva svuotata. C’era stato un tempo in cui le aveva fatto scoprire un mondo con colori diversi dal solito bianco e nero che lei era abituata a vedere. Ma aveva finito per toglierle tutto quello che le aveva donato, che apparteneva effettivamente a lei, ma che le aveva sottratto solo perché si era convinto che era giusto così. Ora che la guardava meglio vedeva i segni del dolore, il dolore di un amore che non si era potuto consumare. Vedeva i segni sulla sua corazza di donna che nascondeva ancora una bambina che sognava il principe azzurro.
- L’ho fatto per non illuderti Emma. Sapevamo entrambi che non ci sarebbe potuto essere nulla. Non sapevamo neppure se mai ci saremmo rivisti.
- Oh senti. Allora fai finta di ascoltarmi! Io mai ti ho chiesto niente. Non ero innamorata di te, non ti volevo nella mia vita. Eri solo un bel faccino che ogni tanto mi faceva ridere. Ma tu no! Hai voluto continuare, hai voluto confondermi, qualche volta illudermi. Ti avevo detto di non farmi male, ma ti dirò: per quanto abbia cercato di rimanere lucida e distaccata e per quanto assurdo possa essere ci sei riuscito comunque.
Tremava dalla rabbia. Le sembrava assurdo che proprio lei era riuscita a farsi imbambolare da quell’idiota. Le era sembrata assurda tutta quella situazione dal giorno zero. E ora le sembrava anche assurdo di voler fare l’amore con lui. Per fargli veder cosa avrebbero potuto essere, ma che non saranno mai. Così Emma si alzò per tornare al sicuro dai suoi amici e in mezzo alla musica dove avrebbe potuto fare a meno di ascoltare i suoi pensieri. Non aveva più niente da dirgli. Lui era convinto di amare un’altra e si era resa conto che mai c’era stato posto nella sua vita per lei. Avrebbe finito le sue vacanze, si sarebbero visti forse un altro paio di volte e poi si sarebbero detti addio, con gli occhi, da lontano. Come avevano sempre fatto.

- È così che finisce allora?
Le urlò lui. In quei cinque secondi si rese conto che stava per perderla per sempre e si chiese se ne valesse la pena. La verità era che gli faceva paura tutto quello che lei rappresentava. Tutto quello che era diventata per lui e come gli venisse voglia di salire su quell’aereo che non aveva avuto il coraggio di prendere. E la seguì
. - Rispondimi! È così che finisce?
- Ci sono chilometri di distanza. Altre persone. Forse anche poca voglia di far funzionare qualcosa di veramente complicato. Credo non possa finire in altro modo.
Lo stava dicendo con la morte nel cuore. L’unico ragazzo che forse avrebbe mai amato stava per andarsene per sempre dalla sua vita.
- Sai cosa? Non voglio che finisca così. Me ne fotto di tutti. Ho detto un sacco di cazzate prima solo perché ho un sacco di paura perché penso sia una cosa tanto più grande di noi e non ero convinto che ce la potessimo fare. Sembrava tutto illogico, lo è tutt’ora forse ma io non ce la faccio a pensare che tu sia con un altro e se anche per te è così allora..forse..
Era paralizzata e non sapeva cosa pensare. Era tutto quello che voleva sentirsi dire, ma non ci sperava più. Era paralizzata e leggeva verità in lui e aveva paura di cosa sarebbe potuto accadere dopo. Ma se c’era una sola cosa che aveva imparato da quell’uomo ancora un po’ ragazzino è che bisognava vivere il presente.

- Se io ti bacio tu che fai?
Le disse con l’unico filo di voce che gli era rimasto
- Tu che fai, Emma?

E labbra si incontrarono e fu come un salto nel tempo. Come se niente fosse accaduto. Come se si fossero sempre amati e non avessero mai smesso di farlo. E forse era vero.
- Se è tutta una stronzata Dani…
Non la lasciò finire di parlare e le rispose con tutta la passione che aveva in corpo. Cercò di dirle con tutta la forza che aveva che per lui non era più una stronzata. Non lo era mai stata. Ora che lei era tornata non l’avrebbe mai più lasciata andare.
- Andiamocene di qua ti prego.
Le disse fra un bacio e l’altro.
- Gli altri, Claudia..
- Claudia può andare con Giacomo se Sara va con gli amici tuoi. Me ne fotto.
La trascinò verso lo chalet, doveva avvisare gli altri per poter finalmente stare solo con lei senza interruzioni e sorprese. Prima che lei cambiasse idea e fuggisse di nuovo. Doveva farle vedere cosa significa amare qualcuno.

E quella notte si amarono. Si amarono per la prima volta come fosse l’ultima. Si amarono con la paura di perdersi e con la voglia di non lasciarsi più andare. Si amarono con la follia di due ragazzi uniti da un destino che li stava mettendo alla prova ma convinti che l’amore potesse sconfiggere qualunque cosa.
Quella notte si amarono, finalmente, e non importava più di nulla.
  
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