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Autore: Eirynij    20/09/2017    3 recensioni
Questa storia vuole essere un semplice pedinamento dei ninja di Konoha (e non solo) intenti a percorrere il loro viaggio più lungo: la vita. Piccole cronache del quotidiano mentre una minaccia si addensa ancora una volta per gettare ombra sul mondo conosciuto da Naruto Uzumaki e dai suoi amici. Non mancheranno avventure, paure, emozioni di ogni sorta e briciole di comicità miscelata al romanticismo mentre i fili rossi del destino si intrecciano inesorabili.
La coppie: NaruHina, SasuSaku, ShikaTemari, SaiIno, ChojiKarui e davvero molte altre sia inserite come riferimenti e che protagoniste.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Premessa: sebbene carino “The Last” non mi ha convinto quindi cercherò di esporvi la nascita delle coppie e l’evoluzione dei nostri ninja preferiti in modo innovativo e simpatico per quando le mie mediocri abilità me lo permettano. Le vicende riprendono da un anno dopo la fine dell’Ultima Guerra e della conversione di Sasuke alla Valle della Fine. Grazie a chi ha aperto questa storia e buona lettura per chi vorrà cimentarsi in questo viaggio.
 
 
 
1. Abito da cerimonia
 
 
Toc toc.

Si rivoltò nel letto caldo, incurante del rumore fastidioso.

‹‹Naruto, sono io! Aprimi!›› un urlo lo riportò bruscamente alla realtà. Il ragazzo si stiracchiò di malavoglia, passandosi una mano tra i capelli arruffati e appiccicaticci del sudore notturno. Era fine settembre e faceva un caldo anomalo che prosciugava i torrenti e stimolava le zanzare a pungere e danzare nell’aria secca.

‹‹Arrivo›› biascicò in uno sbadiglio. L’alba era sorta da un pezzo ma da quando era finita la guerra un anno prima, Naruto aveva iniziato a dormire fino a tardi ed uscire il meno possibile, imbarazzato dalle eccessive attenzioni della gente.

‹‹Finalmente ce l’hai fatta›› esclamò Shikamaru quando l’Uzumaki aprì la porta.

‹‹Come mai qui?›› chiese lasciando spazio per entrare all’amico.

‹‹Ti do cinque minuti per prepararti, l’Hokage vuole vederti›› Sikamaru si sedette sul divano provocando un sinistro cigolio di molle. La casa era ridotta a un cesso come al solito, ciotole di ramen istantaneo erano ammucchiate sul tavolino insieme a buste di patatine vuote mentre le pile instabili di vestiti sporchi svettavano in ogni angolo.

‹‹Ci sono›› proclamò il biondo annodando ben stretto dietro la nuca il coprifronte della Foglia.
 
***
 
Quando entrarono nell’ufficio del Sesto trovarono Kakashi con la veste da Hokage in compagnia di Tsunade e Sakura. Dopo i rapidi saluti il ninja-copia prese subito la parola: ‹‹Vi ho convocato qui per annunciarvi il contenuto del messaggio che è arrivato stamane all’alba: il Kazekage si sposa, pertanto stasera stessa…››.

‹‹Gaara si sposa?›› domandò Naruto sgranando gli occhi.

‹‹Esatto, il Kazekage prenderà moglie›› ribadì paziente Kakashi: immaginava lo sbalordimento del suo ex-allievo pertanto non si stupì affatto nel vedere un riflesso di gioia sincera dipingersi nei suoi occhi cerulei e gli dispiacque molto deluderlo mettendolo al corrente delle circostanze ‹‹Si tratta di un matrimonio combinato››.

‹‹Cosa?›› la voce del Jinchuriki si strozzo esprimendo la sorpresa di tutti i presenti.

 
‹‹Dopo la sconfitta di Pain il Villaggio della Pioggia ha ritrovato un po’ di stabilità con un nuovo governo composto da vecchi sostenitori di Hanzo delle Salamandre grazie, soprattutto, al ritrovamento di una sua discendente. E adesso…›› l’Hokage fu interrotto.
 
‹‹Credevo che tutta la discendenza di Hanzo fosse stata sterminata›› si intromise Sakura.

‹‹Lo pensavamo tutti ma da quanto hanno ricostruito le nostre fonti una bambina fu nascosta e si salvò dall’epurazione, questa ebbe un figlio e poi una nipote: proprio quest’ultima è il tesoro su cui si fonda il nuovo governo›› li informò il Sesto.

‹‹E adesso combinano un matrimonio con il Kazekage per dare maggiore stabilità e potere al Villaggio›› concluse la Sannin.

‹‹Idea che è stata benevolmente accettata dal Consiglio della Sabbia, bramosi di acquisire un legame con una stirpe prestigiosa›› confermò il ninja-copia.

 
‹‹Ma come può Gaara accettare una cosa simile?›› lamentò l’Uzumaki.

‹‹Non credo gli abbiano lasciato molta scelta›› si intromise Shikamaru con il suo solito tono annoiato ‹‹il Kazekage è giovane ed essendo stato lo scrigno del Demone a Una Coda una parte della popolazione continua a non vederlo di buon occhio, pertanto non può permettersi di perdere il sostegno degli anziani.

‹‹Come al solito le tue doti analitiche non falliscono›› si complimentò l’Hokage.

‹‹Quando avverrà la cerimonia?›› chiese il moro.

‹‹Tra tre giorni›› rispose Kakashi ‹‹stasera stessa partirò con una delegazione di rappresentanza da Konoha››.
‹‹Dobbiamo fermare Gaara›› decretò Naruto, dal tono fermo trapelava tutta determinazione del ragazzo.

‹‹Non essere sciocco›› fu Tsunade a rispondere ‹‹la Foglia è invitata come ospite in merito all’alleanza tra i Villaggi, però non ha nessun diritto di interferire nelle questioni interne. Anche se nemmeno a me piace questa unione con un paese tanto instabile… potrebbe sbilanciare l’alleanza››.

‹‹Non abbiamo scelta se non fare da spettatori silenziosi›› decretò il ninja-copia congiungendo le mani davanti al viso.

‹‹Chi farà parte di questa rappresentanza?›› si intromise Sakura.

‹‹Insieme a me partirete voi presenti e Hinata Hyuga come membro di uno dei più importanti clan del Villaggio, al momento è in missione ma ho già inviato un messaggero per intercettarla e dovrebbe arrivare a breve. Ci troveremo tutti alle sei di stasera davanti al portone ovest, raccomando la puntualità›› li congedò l’Hokage.

Annuirono e presero la strada della porta, tranne il biondo che venne prontamente richiamato: ‹‹Naruto, si tratta di un evento diplomatico particolarmente importante oltre che di una cerimonia simbolica, pertanto sei pregato di tenere un comportamento discreto››.

Il Junchuriki grugnì un assenso.

‹‹Ah… procurati un abito da cerimonia, come Forza Portante la tua partecipazione era scontata ma il Kazekage ha chiesto espressamente la tua presenza come testimone›› aggiunse Kakashi sorridendo sotto la maschera. Questo ragazzo è proprio in grado di entrare nel cuore di tutti, gli bastano poche parole per conquistare la simpatia e il sostegno anche di un tipo freddo ed enigmatico come Gaara pensò il ninja osservando l’ex-allievo.

Tuttavia, lasciato solo, la sua fronte si increspò conferendogli un’aria grigia sotto i capelli argentati mentre i pensieri vorticavano nella mente cercando una risposta: tutto in quella faccenda gli puzzava. Era il figlio di Zanna Bianca della Foglia e il suo fiuto per i guai era impareggiabile.
 
 
***
 
Abito da cerimonia, ha detto si lamentò con il suo Bijuu attraversando le affollate strade di Konoha. Giovani e anziani gli sfrecciavano vicino lanciando saluti onorevoli e cenni di rispetto, fermandosi talvolta chiedendo qualche notizia sulla salute del salvatore del Villaggio o congratulandosi per l’ennesima volta, riprendendo poi rapidamente la via per adempiere ai propri doveri quotidiani. Naruto era felice che, dopo la guerra, la vita fosse ripresa allegra e ricca del trantran quotidiano anche se trovava quasi sgradevole essere così altamente considerato dai compaesani.

Sempre a lamentarti, eh marmocchio? Kurama assunse il suo regolare atteggiamento indisponente.

Che poi non capisco perché si sposa ripeté ancora il ragazzo, era da quando aveva lasciato l’ufficio dell’Hokage che rimuginava sul matrimonio.

Mi sembra che te l’abbiano spiegato no? Il Demone gli rispondeva con sufficienza rimpiangendo che Shukaku non fosse rimasto col ragazzo rosso: immaginare l’Ichibi incastrato in una relazione tra due umani lo divertiva non poco.

Gaara è forte, non ha affatto bisogno del sostegno di quei vecchiacci del Consiglio della Sabbia l’Uzumaki non riusciva a capacitarsi di un matrimonio politico, aveva sempre creduto che le persone si sposassero per amore e nulla riusciva a fargli cambiare idea.

Sei ancora un moccioso se non capisci che spesso la diplomazia inizia al tavolo e si conclude sotto le coperte sentenziò il Kyuubi.

‹‹Naruto›› una voce vellutata lo riscosse dalla sterile discussione con la Volpe. Due luminosi occhi perlacei lo stavano fissando perplessi.

‹‹Ciao Hinata!›› rispose il biondo con un sorriso rassicurante ‹‹Che ci fai qui?››.

‹‹Sono stata a rapporto dal Sesto e ora sto tornando a casa per prepararmi per la partenza›› rispose la ragazza abbassando rapidamente lo sguardo e concentrandosi sull’acciottolato della via principale. Era quasi ora di pranzo e il sole picchiava incessante riflettendosi nelle vetrine dei negozi.

‹‹È un matrimonio ingiusto›› sentenziò il Junchuriki.

La Hyuga tornò a guardare Naruto, sorpresa per la sua affermazione improvvisa: ‹‹Non saprei… nel mio clan è abbastanza comune che gli sposalizi vengano decisi dai genitori o dagli anziani, le nozze dei miei genitori, per esempio, furono combinate quando loro erano ancora bambini››.

‹‹È orribile›› stavolta fu l’Uzumaki a fissarla stralunato ‹‹Hina-chan tu sposeresti mai qualcuno che non ami?››.
La ragazza arrossì fino a sembrare un pomodoro maturo. ‹‹N-n-non saprei…›› balbettò imbarazzata. Durante la battaglia contro Pain si era dichiarata lanciandosi in un combattimento senza speranze ma quelle parole pregne di tutti i suoi sentimenti erano cadute nel vuoto, dimenticate con la trasformazione in Volpe del ragazzo, e non aveva più trovato tanto coraggio da rinnovarle.

‹‹Tu non faresti mai una cosa tanto sbagliata, ne sono sicuro›› sorrise sereno il biondo. Quel sorriso fiducioso che tante volte aveva rincuorato la Hyuga nei momenti di difficoltà stavolta non aveva avuto il solito effetto e una domanda le sorse spontanea: se Naruto si innamorasse di un’altra ragazza io davvero rimarrei fedele ai miei sentimenti o accetterei un marito impostomi da mio padre?

‹‹Scusa, ti sto facendo perdere tempo›› si schernì il Junchuriki grattandosi dietro la nuca ‹‹e anche io devo riprendere la mia ricerca… abito da cerimonia!››.

Hinata ridacchiò divertita dal tono del ragazzo, un misto di disperazione e rassegnazione. ‹‹Buona fortuna›› gli augurò congedandosi con un inchino e incamminandosi verso casa quando, fatto qualche passo, si voltò e raccolto un po’ di coraggio chiese: ‹‹Vuoi una mano?››. La sua voce era solo un sussurro, impercettibile nel caos della folla, notò che Naruto era già sufficientemente distante da non poterla più udire quindi si sentì quasi sollevata convinta di essersi risparmiata una figuraccia.

‹‹Molto volentieri›› l’Uzumaki si voltò di scatto, il volto luminoso ‹‹non so proprio da dove potrei iniziare! Il tuo aiuto sarebbe prezioso››.
 
***
 
Quando la comitiva prese la strada verso Suna il sole si inchinava all’incedere della sera tingendo il cielo di vermiglio, sarebbe stato un cammino di due giorni e non si prospettavano difficoltà: durante gli ultimi mesi di pace anche le bande di briganti e rapinatori erano state debellate rendendo sicuri i sentieri. Nel tardo pomeriggio del secondo giorno arrivarono al Villaggio della Sabbia, Temari li accolse sulla soglia: ‹‹Benvenuti, il Kazekage vi porge i suoi saluti e vi invita a partecipare al banchetto che si terrà stasera per presentarvi la sua futura consorte››.

‹‹Onorati›› rispose Kakashi rispettando la formalità dell’evento.

La kunoichi fece loro strada tra le strette vie di Suna conducendoli fino alla residenza del Capo Villaggio e lasciando ognuno nella propria stanza con un attendente a disposizione.

‹‹Ehi seccatura, permetti una parola?›› Shikamaru la trattenne.

Temari entrò nella camera del moro chiudendo la porta alle sue spalle. ‹‹Dimmi tutto, piagnucolone›› l’apostrofò sprofondando in una poltrona di pelle. Le gambe incrociate con grazia, lo sguardo altero, la mano che stringeva saldamente l’enorme ventaglio chiuso e appoggiato al bracciolo ricordavano a Shikamaru la forza della madre.

‹‹Cosa ne sai di questa futura sposa?›› il ninja delle ombre puntò dritto al nocciolo della questione.

‹‹Non molto in verità›› Temari si agitò sul posto, chiaro segno di scontento per la mancanza di informazioni dettagliate ‹‹è vissuta in latitanza sorvegliata da fedelissimi di Hanzo fino alla sconfitta di Pain quando l’hanno fatta comparire come un coniglio da un cilindro per prendere il controllo della città››.

‹‹Ed è certo che sia erede di Hanzo?›› domandò lo shinobi sospettoso.

‹‹Non v’è dubbio: stesso sangue, sebbene non vi sia molta somiglianza con l’antenato… uguale colore dorato dei capelli, dicono, ma nulla di più›› lo informò la bionda.

‹‹Nulla di sospetto, quindi?››.

‹‹A chi sto parlando, a Konoha o ad un amico?›› chiese la kunoichi inclinando la testa e socchiudendo le palpebre fino a rendere le iridi due fessure scure.

‹‹Vorrei che parlassi all’amico›› Shikamaru, finora rimasto in piedi appoggiato alla parete, si sedette sul tavolino di fronte alla ragazza in modo tale che i loro occhi fossero alla stessa altezza.

‹‹Non mi piace affatto, ha l’atteggiamento esageratamente cauto e cortese di una che sta nascondendo qualcosa, ma il Consiglio l’ha imposta a mio fratello›› confessò.

Lo shinobi delle ombre annuì comprendendo la situazione.

‹‹Spero sia solo una mia impressione…›› sussurrò Temari ‹‹È dal tempo dell’esame dei chunin che non ci incontriamo per un evento pacifico››.

‹‹Mi sembra sia stato una vita fa…›› sentenziò Shikamaru.

‹‹Alla fine non mi hai mai offerto quella famosa cena›› gli ricordò divertita la bionda ‹‹quella per averti coperto il giorno in cui sei andato chissà dove a pisolare durante le selezioni››.

Merda. Questa donna ha proprio una memoria d’acciaio: è decisamente più terribile di mia madre, mi toccherà sul serio chiederle un appuntamento si ritrovò a pensare il Nara.

‹‹Un giorno di questi pagherò il mio debito›› promise.
 
***
 
‹‹Siamo lieti di presentarvi sua eccellenza Sanshouo no Jun›› proclamò un attendente della Pioggia. La sala era gremita di gente proveniente sia da Suna e dintorni che dai Villaggi dell’alleanza, tra questi spiccavano i ninja di Konoha accomodati al tavolo più vicino a quello del Kazekage. Naruto era particolarmente inquieto poiché non era ancora riuscito a interloquire con l’amico della Sabbia e non perdeva occasione per farsi richiamare dai suo compagni di viaggio per la sua condotta distratta e non curante.

‹‹In piedi›› lo redarguì Sakura al momento dell’entrata nella stanza della discendente di Hanzo.

Avanzava decisa elargendo sorrisi cortesi a tutti i presenti. Portava un lungo abito tradizionale blu che esaltava la pelle pallida mentre i capelli biondi ornati di lapislazzuli in un’elaborata acconciatura le conferivano un aspetto regale. Mormorii di ammirazione invasero la sala. Arrivata davanti a Gaara si inchinò e prese posto al suo fianco senza dire una parola.

Le portate furono abbondanti e i calici non facevano in tempo a svuotarsi che traboccavano nuovamente di vino ma non tutti erano di umore gioviale quella sera: l’Uzumaki, infatti, fissava contrariato i futuri sposi. ‹‹C’è qualcosa che non va?›› la Hyuga si sporse verso il biondo senza ottenere però nessuna risposta più esauriente di un borbottio incomprensibile e la sua preoccupazione aumentò osservando i numerosi resti di cibo intoccato nel suo piatto.

Al termine della cena il Kazekage e la sua promessa si alzarono per scambiare convenevoli con gli ospiti, la ragazza continuò a sorridere per tutto il tempo non aprendo bocca se non interpellata direttamente, quando raggiunsero il tavolo di Konoha il Junchiriki biondo scattò in piedi avvicinandosi all’amico.
‹‹Non puoi sposarti›› esordì con decisione.

Nella sala scese il silenzio e tutti si voltarono per fissare la scena imbarazzante, il sorriso sul viso di Sanshouo no Jun vacillò per un attimo e un’ombra di terrore le attraversò gli occhi verdi, ma si ricompose subito.

‹‹Naruto›› lo richiamò Kakashi allibito, immaginava uno sfogo del ragazzo ma non credeva avvenisse durante la cena. Ha ancora molta strada prima di diventare Hokage.

Sakura si lanciò per afferrare l’Uzumaki e trascinarlo fuori ma una mano più svelta, con le unghie laccate di rosso, afferrò lo shinobi per la collottola.

‹‹Chiediamo perdono›› disse secca Tsunade facendo un inchino e costringendo il biondo a fare lo stesso, prima di dirigersi con passo deciso verso l’uscita della sala.

Appena la porta fu chiusa dietro le loro spalle la Sannin sciorinò i suoi rimproveri: ‹‹La tua bravata ha rischiato di creare tensione tra i Villaggi, se non sei abbastanza maturo da capire che certe volte, per il bene del proprio Paese, si devono compiere delle scelte che sacrificano la propria persona allora sei ancora molto lontano dal raggiungimento del tuo sogno››.

‹‹Ero-sannin una volta mi ha detto…››.

‹‹Jiraya lo sapeva bene, infatti è morto per darci un futuro›› lo interruppe la Principessa delle Lumache ‹‹e ora vattene in camera tua e vedi di restarci››.
 
***
 
Mancava poco a mezzanotte quando sentì dei colpi alla porta. Aprì trovandosi davanti un Gaara esausto, il cappello caratteristico della sua carica era trattenuto con poca convinzione dalla mano destra.

‹‹Vieni con me, Naruto, voglio mostrarti una cosa›› lo condusse per corridoi bui e vuoti fino a raggiungere l’ultimo piano e uscire sulla terrazza spazzata della fresca aria notturna.

‹‹Guarda››.

Il Junchiriki seguì con gli occhi il dito del rosso puntato verso un balcone sotto di loro dall’altro lato del giardino interno della residenza.

‹‹Non l’ho fatto apposta›› si giustificò il ragazzo in leggero imbarazzo ‹‹una sera non riuscivo a dormire e sono salito qui per riflettere e l’ho vista. Sono già diversi mesi che alloggia a Suna››.

L’erede di Hanzo era seduta con le gambe penzolanti fuori dalla balaustra e parlava da sola.

‹‹È davvero lei? Non le somiglia per niente, sembra così… diversa›› l’Uzumaki non sapeva come definirla vendendola con i capelli sciolti un po’ arruffati e una camicia da notte leggera come unico indumento.

‹‹Quando c’è un filo di vento come stasera se tendi l’orecchio puoi anche sentire cosa dice, credo sia una gran chiacchierona in realtà›› ridacchiò il Kazekage.

Le parole arrivavano flebili e confuse: ‹‹Quello è la Piccola Volpe›› indicava le costellazioni ‹‹mentre alla sua destra c’è la Lira e quella lì sopra è la Croce del Nord che indica la strada agli innamorati…››.

Rimasero in ascolto di quello strano monologo, ogni tanto la ragazza si interrompeva come in attesa di domande e riprendeva spiegando nuove cose o facendo battute incomprensibili che forse avrebbero dovuto far ridere qualcuno.

‹‹Naruto, tu cosa provi quando vedi Sakura?›› il rosso interruppe il silenzio.

‹‹Co-cosa?›› esclamò sorpreso ed imbarazzato lo shinobi, la voce strozzata.

‹‹Quando sei con lei sembri felice›› riconobbe il Kazekage incerto se affrontare o meno l’argomento.

‹‹So che voglio proteggerla e l’ammiro molto, è forte e bella e dice tante cose intelligenti›› spiegò il ragazzo.

‹‹Vengo qui tutte le sere ormai perché per me, che sono sempre stato solo, ascoltare Sanshouo no Jun è come essere avvolti dai raggi del sole splendente››.

‹‹Quindi a te va bene sposarla?›› concluse Naruto ancora incredulo.

Gaara ridacchiò privo di gioia: ‹‹Alla fine non credo ci sposeremo››.

‹‹Cosa intendi dire?›› il tono usato dal Junchiriki dell’Ichibi non piacque per nulla all’Uzumaki.

‹‹Non badare a quello che dico, sono solo stanco›› scrollò la testa come per allontanare un pensiero.
 
***
 
All’alba del matrimonio tutto era pronto: le cariche di rilievo erano state conferite a personaggi di spicco della Sabbia o della Pioggia e a Konoha vennero assegnati i posti nel tempio più vicini alla sposa, in virtù dell’amicizia con Suna. Gli shinobi della Foglia e il Sesto avevano il punto di ritrovo davanti al tempio.

‹‹Wow›› esclamò Naruto alla vista di Sakura in abito tradizionale ‹‹stai benissimo››.

‹‹Sono scomodi ‘sti affari›› lamentò Tsunade cercando di domare il seno prosperoso spingendolo all’interno del vestito, attirando gli sguardi bramosi di tutti gli uomini nei paraggi. Naruto, degno erede dell’Ero-sannin, non fece eccezione anche se i suoi occhi furono distratti da due rotondità più pallide e sode, meglio racchiuse nel tessuto violaceo, con non poco disappunto da parte del ragazzo.

‹‹Hinata›› si sorprese l’Uzumaki.

‹‹Bu-Buongiorno›› sussurrò stringendosi le mani al petto.

‹‹Allora?›› domandò il Jinchuriki volteggiando su se stesso ‹‹Guarda come mi calza a pennello l’abito da cerimonia che abbiamo scelto insieme››.

‹‹Muoviamoci›› Kakashi li invitò a prendere posto, appena prima dell’inizio della cerimonia.

Fu tutto molto lungo e noioso fino allo scambio delle promesse quando accadde qualcosa di inaspettato: un luccichio si intravide tra le ampie maniche della sposa e un kunai le scivolò nella mano mentre fulminea si avventava sul futuro marito. Il colpo andò a vuoto, la sabbia protesse Gaara deviando l’arma. Alcuni ninja della Pioggia cominciarono a seminare il panico tra gli invitati pugnalando chiunque avessero a portata di braccio, Kakashi e i jounin della Sabbia scattarono per neutralizzarli, Naruto e le ragazze della Foglia circondarono l’erede di Hanzo mentre Shikamaru con la sua tecnica dell’ombra la immobilizzava.

Situazione ristabilita pensò il Nara soddisfatto prima di essere ferito ad una spalla. Cosa diavolo..? Sabbia? si sorprese lo shinobi: Gaara lo aveva colpito costringendolo ad interrompere il suo jutsu.

Sanshouo no Jun si lanciò su Hinata stordendola con un calcio e ferendola col kunai: la Hyuga vacillò visibilmente confusa.

‹‹È avvelenata›› diagnosticò subito Sakura osservando la punta affilata dell’arma da cui colava pigramente il sangue della ragazza misto a un liquido violaceo particolarmente viscoso.

Le vetrate si frantumarono e la sabbia inondò l’apside del tempio richiamata dal Kazekage per erigere un muro destinato a bloccare la carica del Quinto che avanzava col pugno già carico pronta per colpire la kunoichi della Pioggia.

Puntando l’arma alla gola della mora, Jun si allontanò dalla battaglia saltando dalla finestra già rotta con l’ostaggio percorso da tremori. Naruto corse alla apertura ma delle due ragazze non vi era più nemmeno l’ombra.
 
 
 
 
Angolo dell’autrice: Ringrazio chi è giunto alla fine di questo primo capitolo sperando che non si sia annoiato per la mia prolissità. Ammetto che partire con una piccola saga sia un grosso azzardo soprattutto perché non ho mai scritto sul fandom di Naruto… quindi siate clementi con me, ma anche severi e criticatemi pure: ogni recensione positiva o negativa è più che ben accetta e spero vogliate condividere i vostri pensieri con me!
L’unica precisazione che devo fare è su “Sanshouo no Jun” un personaggio di mia invenzione: il nome proprio è Jun, il termine “Sanshouo no” sta per “delle Salamandre” onorificenza data ad Hanzo delle Salamandre il grande shinobi della Pioggia che compare realmente nell’opera di Kishimoto, appunto “Sanshouo no Hanzo”.
Il seguito verrà pubblicato presto (probabilmente giovedì)! Di nuovo grazie a tutti!!
Un bacio,
Eirynij 
   
 
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