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Autore: Therry_1984    21/09/2017    0 recensioni
Marzo 2015, Shinjuku. Ryo (detective di polizia) e Kaori (infermiera) sono fidanzati da quasi dieci anni. Il loro rapporto andrà in crisi quando un uomo che desidera vendetta (poichè il defunto padre poliziotto di Ryo ha ucciso il proprio, rapinatore di banca, moltissimi anni prima) ha progettato un piano astuto per fare soffrire Ryo cercando di separarlo da chi ama, cioè la sua fidanzata. Il malvivente architetterà l'omicidio della fidanzata di Mick, collega infermiere di Kaori ma innamorato di lei, cercando di far ricadere la colpa su di lui. Saeko, collega poliziotta di Ryo e innamorata di lui, ne approfitterà per allontanare i due fidanzati in modo squallido ed al di fuori di ogni morale, spingendosi oltre ogni limite. Nella storia sono presenti anche Hideyuki ed Umibozu (rispettivamente gestore della struttura per anziani dove lavora Kaori e coordinatore infermieristico). Ma c'è un altro personaggio in pista che mira al cuore di Kaori: Patrick Darcy, il suo avvocato. Come andrà a finire? Buona lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: City Hunter, Altro contesto
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Cap. 15 - NEL REGNO DI REIKA (Seguito Cap. 14)

1 Aprile, ore 03:30
Ryo - Reika


Appena lo vide giungere nel suo regno, la prima cosa che pensò, fu che Ryo avesse avuto dei momenti migliori di quello. Era innegabile che qualcosa lo stesse sconvolgendo, in fondo, era un banale caso di omicidio, niente altro, se non fosse per il fatto che sapeva che la vittima era la fidanzata di un collega di Kaori, donna per la quale aveva sempre provato una profonda simpatia ma anche un po' di invidia per essersi accaparrata già da anni colui, al quale mezzo dipartimento di polizia femminile faceva la posta, per prima sua sorella Saeko.

Reika lo sapeva che Saeko era segretamente innamorata di Ryo, non glielo aveva mai detto di persona ma era chiaro che certi sguardi quando li vedeva insieme erano pressochè inequivocabili, da parte della donna, ovviamente. Secondo lei, Ryo non se ne era accorto di certo.

Erano quasi le tre e mezza di mattina, erano abituati per il lavoro che facevano a raggiungere soglie di sopportazione di avvicendamento dei ritmi sonno-veglia al limite della indecenza e Reika dopo la quarta tazza di caffè appena consumata, si era detta che per ora poteva bastare.

- Cosa mi dovevi dire? - Chiese lui impaziente, lei lo ignorò, facendo finta di tirarsela, poi caricò la grinta:

- Allora, prima di tutto, ti devi scusare con me per come mi hai trattato sulla scena del crimine davanti ai miei sottoposti! - Ruggì Reika con sguardo fermo e deciso.

Ryo abbassò gli occhi vinto dalla stanchezza e dalla evidenza dei fatti, si mise a posto il ciuffo dei capelli come se quel gesto servisse a ravvivare il suo animo distrutto e le disse:

- Perdonami, è un momentaccio. - Poi scostò uno degli sgabelli lì accanto e si sedette come se il peso del mondo fosse sulle sue spalle. Reika indietreggiò capendo che avrebbe dovuto liberarlo da quel fardello. Si avvicinò a lui che stava fissando il pavimento a testa bassa e gli mise una mano sulla spalla:

- Mi racconti cosa è successo, non ti ho mai visto così sconvolto prima d'ora. - Così prese un altro sgabello e lo mise vicino a quello dell'uomo ed aggiunse: - Sputa il rospo, si vede che ce l'hai lì e non ti lascia stare. -

Così lui le fece un breve riassunto di quello che era successo in quelle ultime ore, non tralasciando nessun dettaglio. In fondo, Reika, prima di fare il medico legale, aveva preso una laurea in psicologia ed una specializzazione in psicologia criminale, sapeva fare i profili degli assassini seriali studiandone il modus operandi così come di capire gli amici nel momento del bisogno.

Man mano che Ryo parlava, sul volto di Reika si avvicendavano varie espressioni fra la pietà, lo stupore, lo sgomento e la sorpresa. Adesso aveva capito perchè Ryo aveva così l'animo devastato. Così alla fine del racconto, prima che lei potesse dire qualcosa, lui aggiunse:

- E dulcis in fundo, quello che mi hai detto al telefono, no? Quello per cui mi avresti chiamato qui. L'anticipazione te la do io: quel reggiseno è di Kaori. - Bomba sparata, disastro imminente.

Ryo guardò l'espressione sul volto di Reika e gli sembrò indecifrabile.

- Come scusa?!?!? - Esclamò la donna.

Così Ryo le raccontò anche di quello che si erano detti nel dettaglio con Kaori riguardo il fatto che le avevano rubato il reggiseno la sera prima sul posto di lavoro e che lo stesso reggiseno era stato trovato da Reika sulla vittima che giaceva poco distante da loro su quella barella fredda.

Reika sentì i battiti del suo cuore fermarsi per qualche attimo. Poi ritornò calma fredda e lucida.

- Tu sai vero che questa informazione è molto riservata e se tu non la rendi pubblica potrebbe costarti la carriera sia a te ma anche a me! - Gli disse Reika preoccupata.

- Sei molto carina, a dirmi cose che so già... tu sai quanto ci tengo al mio lavoro, è tutto per me... - Sorrise lui per non disperarsi ulteriormente.

Quando Reika udì quelle parole "il lavoro è tutto per me" capì come mai, invece di essere lì con lei, non fosse con Kaori a confortarla. Così si ritrovò a pensare a quanti invidiassero Kaori per essere la fidanzata di quel figo atomico. Ma che forse tutte quante non considerassero cosa potesse significare stare con uno così che, nel momento del bisogno anteponeva il suo lavoro alla vita privata. E come fosse difficile stare con uno che, alle tre del mattino, invece di trovarsi nel tuo letto, fosse piantonato in un obitorio con una donna che, seppur amica, era pur sempre una gran bella donna.

- E cosa intendi fare? Io posso ritardare l'identificazione del dna poichè al momento non ho un profilo con cui compararlo. So solo che non è di Mizuki Takedo. Ma tu sai che questa cosa verrà presto fuori. Saeko cosa ne pensa? - Chiese la donna.

- Non so in che parte del mondo stia Saeko in questo momento. Ma la conosco abbastanza bene per sapere che perseguirebbe legalmente anche vostro padre se avesse il vago sospetto che fosse colpevole. Ed è quello che farei anche io, se ce l'avessi ancora ovviamente... se in qualche modo riterrà Kaori colpevole o anche solo coinvolta, o anche se si tratti di Mick che è il primo sospettato, non si tirerà di certo indietro. - Concluse Ryo con amarezza. Conosceva molto bene Saeko ed il suo senso di giustizia. "Colpevole fino a prova contraria!" Era il suo motto.

- Sarà meglio che vi parliate al più presto. Chi è di voi a capo dell'indagine? - Chiese Reika.

- Ci è capitato per caso. Però per ora io visto che sono stato chiamato per primo sulla scena del crimine. - Rispose Ryo. Quello era un momento in cui la sua anima fredda e glaciale da poliziotto tardava a farsi sentire. Aveva bisogno di lucidità e sicurezza e trattare quel caso come se non fosse coinvolto. Reika sembrò intercettare quel pensiero:

- Lascia il caso, Ryo. Fallo tu prima che te lo impongano dall'alto. Il collega della tua ragazza sta per essere indagato per omicidio. Hai passato dei momenti migliori...?!?! - Aggiunse Reika col suo solito sarcasmo. Cosa che gli strappò un pallido sorriso. Fece per alzarsi ed uscire non prima di aver chiesto a Reika di fargli dare un'occhiata al corpo inerme della donna uccisa.

- Non vedo il movente. Perchè strangolarla? Non capisco come quel reggiseno sia finito su di lei. Kaori dice che glielo hanno rubato dallo spogliatoio. E poi, caso strano, capita proprio sulla fidanzata del suo collega. - Parlò ad alta voce Ryo perplesso ma Reika lo corresse:

- Ex fidanzato. I colleghi della scientifica hanno parlato con la vicina di casa della vittima ed hanno detto che il ragazzo biondo che tempo prima vedevano spesso, è qualche mese che non lo vedono più. Sembra o che fossero in crisi o che si fossero lasciati. Comunque terrò l'informazione del reggiseno per me finchè non mi presenteranno un riscontro oggettivo o la motivazione per fare una comparazione del dna della vittima con quello di Kaori. Possiamo anche dire che volendo tu non puoi ricordare tutti i colori dei reggiseni della tua fidanzata, vero? - Disse Reika per tirargli su il morale.

- Va beh, va beh, mettiamola così. Te ne sono grato per l'aiuto che mi stai dando, almeno per ora. -

- Siamo amici, no? - Disse lei sorridendo. - E con Kaori come hai deciso di fare? -

- Le ho parlato prima ed ha ragione sul fatto che mi sarei potuto comportare meglio. Di fatto l'ho abbandonata. C'è poco da girarci intorno. La verità è che non so cosa fare. E' la prima volta che mi capita. - Ammise lui, amaramente.

- Dai chiamala per scusarti! Subito! Qui! Davanti a me, se non sai cosa dire ti suggerisco!? - Rise Reika per incoraggiarlo. Ryo così guardò il cellulare, vide un paio di chiamate perse di Saeko ma la ignorò.

- Pronto, Kaori... - Disse al cellulare.

   
 
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