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Autore: CuoreBruciato    21/09/2017    0 recensioni
Guarda, guardali quei volti felici che ci negano la felicità. E alla fine cosa ci resta? Rimpiati, anni ed anni di rimpianti. Te forse ti sposerai con lei, ma non perchè la ami, perchè è ciò che si deve fare, ed io? Io cadrò tra le braccia di un altro uomo che mi renderà incompleta e infelice, verrò e berrò al tuo matrimonio sperando che quella donna sia io. Chiedendomi fino al mio ultimo istante se con te sarebbe stato un amore magico o soltanto un periodo di emozioni.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardò in silenzio, nei suoi occhi potevo leggere il sentimento che mutava, che gli usciva fuori e piano piano si allontanava dalle nostre anime.
In modo quasi silenzioso mi sussurò di non aver più voglia di me e del mio corpo, non era colpa mia, diceva, eppure una lama trasparente mi trafisse il cuore, potevo sentire il  suono straziante della lama che passava da parte a parte, il mio petto palpitare e le mie pupille dilatarsi, e d’un tratto il vuoto. Il nulla dentro me si faceva spazio. Non mi sorpresero le sue parole, ricordo una discussione simile in passato, mi ricordo; era notte fonda, mi ritrovavo sdraiata nel suo letto, intorno le 3:00 del mattino,  non riuscivo a dormire, nella mia testa c’era un tarlo fisso che non riuscivo a mandar via, era un mese che rifiutava il mio corpo, non lo cercava più non lo desiderava, ma con abili parole tentò invano di rassicurarmi, false promesse e speranze. Passammo il giorno dopo completamente in silenzio, senza quasi guardarci negl’occhi, avevo dato tutto, tutta me stessa in quella relazione eppure non era mai abbastanza, io non ero mai abbastanza. 
Mi guardai fissa nello specchio, quasi a scrutare ogni minimo dettaglio tentando di darmi una qualsiasi risposta, e come sempre, le colpe le feci ricadere su me stessa; come avevo potuto arrivare in quello stato? Come feci a diventare così deforme e orripilante da essere stata rifiutata dall’uomo che diceva di amarmi? Che fine aveva fatto la mia femminilità? Il mio sentirmi donna, il mio corpo? Dove e quado avevo smarrito me stessa?.
Domande troppo difficili, troppo dolorose per avere una risposta, eppure restavo lì a guardarmi ed osservarmi, mi sentivo piccola, mi sentivo uno schifo, ero insoddisfatta di me stessa e della mia vita, avevo buttato tutto per lui ed alla fine, lui buttò me.
Quella stessa mattina, al suono rimbombante delle sue parole, tornai nella mia  minuscola casa, sempre troppo vuota e taciturna, aprii l’armadio, presi i miei vestiti e ciò che ne restava del mio orgoglio e della mia dignità  riempii la mia valigia mentre vidi da lontano il mio futuro frammentarsi il mille pezzi. Tutto ciò che avevo sognato ormai era inesistente, ero rimasta sola, io e la mia valigia. il giorno seguente mi accompagnò  in aeroporto, ricordo i sentimenti contrastanti che riuscivo a provare, delusione, tristezza, rabbia, amore, odio, ma più di tutto mi rimase impressa la sua immensa gioia nel dirmi addio. Fù l’ultima volta che vidi le sfumature verdi e giada nei suoi occhi, l’ultima volta che sentii il suo profumo inebriante entrare nelle mie narici, l’ultima volta che potei osservare il suo volto, eppure lui era felice, forse fu una liberazione non avermi intorno, forse non aspettava altro da mesi ma non aveva abbastanza coraggio da dirmelo.
Così, me ne tornai a casa.
 
   
 
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