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Autore: quizasvivamosefp    21/09/2017    0 recensioni
Kurt era sempre stato scettico sull’incontrare persone tramite internet… fin quando non aveva conosciuto .. Blaine Anderson.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Oh my love'
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Kurt era sempre stato scettico sull’incontrare persone tramite internet… fin quando non aveva conosciuto .. Blaine Anderson.

All’inizio fu strano… non sapendo come parlare.. digitare in questo caso.. affinché le parole non venissero male interpretate o che potessero in qualche modo.. offendere e , certamente, non voleva nemmeno sembrare un disperato.

Ma Rachel gli aveva assicurato che non c’era nulla di cui preoccuparsi ; tutto quello che doveva fare era essere se stesso, il ragazzo che lei aveva imparato ad adorare ed amare.

Kurt sapeva, dall’inizio che lui e Blaine avevano molto in comune.

Rachel gli aveva raccontato tutto del ragazzo che aveva incontrato anni prima ad un campo estivo di teatro e con cui si era recentemente incontrata dopo che aveva scoperto che viveva a New York, dove frequenta il college.

Kurt non era uno stupido.. e tutti i suoi sospetti erano corretti.

Le intenzioni di Rachel gli furono chiare quando , visitando il profilo di Blaine, lesse:

Situazione sentimentale: single.

Interessi: uomini.

Kurt e Rachel si erano trasferiti a New York un paio di settimane prima, per sistemarsi ed ambientarsi nella nuova città, prima che il semestre autunnale alla Nyada inizi.

Per quanto doveva ammettere che gli mancava suo padre, il drastico cambiamento di scenario fu come una boccata d’aria fresca.

La vita in Ohio per Kurt Hummel era stata tutt’altro che gentile; era stato un facile bersaglio per quelle bigotte testa dure che infestavano i corridoi del McKinley, molti dei quali , ironicamente, avevano l’abitudine di attaccarsi stupidamente su un campo di football , afferrandosi l’un l’altro e scontrando i loro corpi sudati indossando .. tutine.

E tutta la loro restante rabbia, era riservata alle persone come Kurt. 

Inutile dirlo .. ma non c’erano molte persone come lui a Lima e , anche se ci fossero state , non erano apertamente dichiarati , troppo spaventati di uscire allo scoperto come invece aveva fatto Kurt così coraggiosamente.

Ma qui a New York la gente era diversa e Kurt avrebbe più fortuna.

In poco tempo, Blaine era passato da “amico in comune” ad “amico”.

Tutto era iniziato con brevi chiacchierate sul tempo, su trasporti pubblici e su come entrambi conoscevano Rachel.

Poi avevano parlato di scuola , di come era stato trasferirsi dall’Ohio in una grande città e , alla fine, si erano ritrovati ad essere ancora svegli per aver perso la cognizione del tempo, parlando fino all’alba di musica, speranze ed aspirazioni , di tutto ciò che speravano New York potesse portar loro e di quello che avrebbero voluto fare in futuro.

A volte le loro conversazioni erano flirtuose , superando confini che Kurt non aveva mai superato con nessun ragazzo prima, ma Kurt non era certo di cosa Blaine provasse per lui.

Parlare con Blaine , era come parlare con un vecchio amico perduto da tempo ed era come se si conoscessero da sempre.

Era facile parlare tra loro e a giudicare dalle emoticons , Blaine capiva il suo umorismo e si divertiva davvero molto a parlare con Kurt.

Ma le emoticons non erano sufficienti a soddisfare la fame di amicizia ed intimità di Kurt per qualcuno che non fosse Rachel , per qualcuno a cui poter rivelare i propri segreti , per qualcuno a cui poter stringere la mano e forse anche baciare.

Finalmente, dopo settimane di chiacchiere e conoscenza reciproca, Kurt si ritrovò stanco di interagire solamente con l’immagine di un profilo, inanimato ed immobile e voleva di più.

Ma… dio.. quella era una foto meravigliosa.

Blaine era molto fotogenico ed aveva un sorriso splendente, lineamenti bellissimi e capelli neri e mossi che sembravano acconciati con qualche prodotto.

La foto ovviamente era stata fatta al liceo.

Pur essendo solo un mezzo busto , Blaine era raffinato e sofisticato, indossava un blazer di un’uniforme, una camicia ed una cravatta a strisce e, accanto a lui, c’erano due suoi compagni della scuola privata , che Blaine aveva frequentato, che cantavano con lui nel glee club; i suoi luminosi occhi erano strizzati per le risate come se la persona che stava facendo la foto avesse appena fatto una battuta.

Kurt poteva restare a fissare quella foto per ore, ma desiderava tanto allungare una mano e toccare una persona vera e reale, sentire la sua voce e vedere dal vivo quel suo meraviglioso sorriso.

Durante una delle loro conversazioni  in tarda notte, o di mattina molto presto, Kurt , finalmente, gli chiese: “Posso avere il tuo numero? “ con mani tremanti e le farfalle allo stomaco.

Kurt digitò il numero e , quando una voce profonda e tenera rispose, questo rese Blaine , all’improvviso, molto più reale.

“Ciao” disse senza fiato Kurt, sorridendo come un’idiota.

“Pronto*” disse di nuovo Blaine, questa volta non sotto forma di domanda.

Poi Kurt si schiarì piano la gola , ritrovando la voce e raccolse tutto il coraggio e la sicurezza che di solito possedeva.

“E’ così bello parlare finalmente con te.. beh.. cioè .. parliamo sempre.. ma capisci cosa voglio dire..” balbettò Kurt, sentendosi all’improvviso imbarazzato.

E Blaine si lasciò scappare una risata dolce ed accorata e Kurt finalmente si sciolse.

"Mi chiedevo quanto tempo ci avresti messo a chiedere il mio numero, Kurt” disse Blaine.

Il modo in cui pronunciò il suo nome fece desiderare a Kurt di sentirglielo dire ancora ed ancora per tutta l’eternità.

E si sentì stupido per averlo pensato.

“Non era sicuro se fossimo già giunti a questo livello nella nostra… uh.. amicizia” disse Kurt.

“Beh.. sono felice che tu lo abbia fatto , perché ho immaginato tanto come potesse essere la tua voce ed ora non ne ho più bisogno.. ho pensato molto a te ultimamente” disse .

Kurt pensò di starsi immaginando tutto, il modo in cui la voce di Blaine divenne più morbida , più profonda e molto più sensuale.. ma tutti i suoi dubbi furono cancellati dalla sua mente quando Blaine parlò di nuovo.

“Non voglio spaventarti , e spero di non averlo fatto… mi dispiace se sembro sfrontato o se ti sto spingendo troppo.. ma ormai parliamo da un bel po’.. e .. mi piacerebbe molto e speravo tanto.. di  poterci incontrare.. solo noi due.. per un caffè.. o altro.. ricordo che ti piace tanto il caffè..”

Kurt incoraggiato dalla parole di Blaine chiese: “ vuoi dire .. tipo.. un appuntamento?” 

“Si..” disse Blaine e la leggera esitazione nella sua voce mostrò, improvvisamente, quanto probabilmente fosse nervoso, proprio come lo era stato Kurt.

Fu confortante capire che, dopotutto, non si era creato tutto nella sua testa,

Deglutì ed annuì anche se Blaine non poteva vederlo.

“Si.. si.. mi piacerebbe incontrarti”

“Grande!” disse Blaine e Kurt poté sentire il sollievo ed il sorriso nella sua voce.

“Stavo pensando.. beh.. c’è questo posto che ho scoperto da poco.. fa degli ottimi cappuccini… e c’è della bellissima musica dal vivo.. il Blackbird Cafè… e penso che ti piacerebbe.. quando sei libero? Va bene sabato?”

“Sabato è perfetto” disse Kurt , sentendo il suo cuore battere forte e farsi più leggero che mai.



Era insolitamente freddo per una giornata autunnale anche se soleggiata, i raggi solari che illuminavano il suo cammino. 

Una folata di vento colpì un infagottato Kurt soprattutto i suoi capelli, che per fortuna non si scompigliarono grazie alla lacca professionale e a lunga tenuta da lui ben applicata.

Erano stati 30$ ben spesi.

Era davvero molto nervoso di incontrare faccia a faccia Blaine e voleva essere al meglio.

Una volta arrivato alla caffetteria, Kurt alzò lo sguardo sul tendone per leggere “Blackbird Cafè” contento di essere riuscito a trovarlo da solo.

Stava ancora imparando a muoversi per la città e ad usare la metropolitana e si sentì molto fiero ai esserci riuscito così bene e così in fretta.

Kurt entrò , ma invece di prendere un tavolo, scelse di rimanere in attesa all’ingresso così da poter avere un’ottima visuale della strada.

Ansiosamente , Kurt guardava attraverso la vetrina , la musica che proveniva dall’interno si sentiva a malapena nel piccolo ingresso; la sua distanza dal palco rendeva impossibile capire le parole della canzone.

Inoltre, era troppo distratto dall’attesa dell’arrivo del suo appuntamento .

Il suo cuore batteva forte ogni volta che vedeva un ragazzo con i capelli neri,  che sprofondava nello stomaco quando scopriva che nessuno di quei ragazzi fosse Blaine.

Con il passare del tempo, prima dieci e poi venti minuti erano passati dall’ora in cui avevano deciso di incontrarsi, Kurt cominciò a preoccuparsi e si chiese se avrebbe riconosciuto Blaine.

Certo, la sua foto profilo era di qualche anno prima , ma non poteva essere cambiato così tanto giusto?

Kurt sapeva che non avrebbe visto il ragazzo perfettino nella divisa, richiesta per le lezioni,  di una scuola privata , ma un universitario leggermente più maturo e vestito più casual che potrebbe o meno aver cambiato la sua acconciatura.. anche se , in quel caso, Kurt sperava che non fosse un cambiamento troppo drastico.

Controllava l’ora sul suo cellulare ad intervalli regolari, con la speranza che Blaine si facesse vedere o che gli mandasse almeno un messaggio per aggiornarlo.

Passarono trenta minuti così Kurt cercò il numero di Blaine e lo chiamò.

Con suo gran sgomento, non ci fu risposta partì direttamente la segreteria telefonica.

Richiamò ancora una volta, per sicurezza, ma fu rimandato di nuovo alla segreteria di Blaine.

No.. Kurt non voleva credere che Blaine non sarebbe venuto che, intenzionalmente , non si sarebbe presentato e che ora stesse ignorando le sue chiamate; non c’era una buona ragione per pensarlo, niente che potesse spiegargli per quale motivo stava succedendo questo a lui, non quando le cose tra loro andavano così bene e soprattutto.. Blaine era sembrato così desideroso di incontrarlo.

Era anche stato lui che aveva proposto di vedersi, che aveva chiesto a Kurt un appuntamento e pensare che era stato preso in giro lo devastava.

Alla fine, Kurt ne ebbe abbastanza di aspettare qualcuno che non sarebbe venuto, che non aveva nemmeno la decenza di rispondere al telefono per scusarsi, così si alzò, lasciò la caffetteria e tornò nel suo appartamento, imbronciato ed emotivamente esausto.

Non aveva pianto.. ma si sentiva sull’orlo delle lacrime dal momento in cui aveva messo piede sul treno per tornare a Bushwick.

Non appena entrò nel suo palazzo, il suo cellulare cominciò a squillargli in tasca così lo prese.

Quando vide il nome di Blaine lampeggiare sullo schermo, il suo cuore perse un battito, ma era indeciso tra l’accettare ed il rifiutare la chiamata.

Non si poteva negare che si sentisse ferito e tradito , ma subito realizzò che poteva esserci la possibilità che ci fosse stato un malinteso  o che Blaine potesse essere stato trattenuto , aver avuto un’emergenza.

“Pronto?” disse con fermezza, cercando di nascondere la sua inquietudine.

“Kurt!.. oh mio io.. ero così preoccupato.. sono così felice che mi hai risposto..” 

“Cosa? Di che stai parlando? “

“Quando non sei venuto , volevo chiamarti ma mi sono accorto di aver dimenticato il cellulare.. stai bene?”

“Non capisco Blaine.. ero alla caffetteria” disse Kurt incredulo, “ sei tu quello che non è venuto”.

“Cosa… l’ho fatto.. ero li alle due in punto”.

Kurt cominciò a straparlare.

“Non è possibile.. ho aspettato alla caffetteria vicino al Rockefeller Center, seduto accanto all’entrata, guardando la gente in strada.

Tante persone sono entrate ed uscite, ma nessuna di loro eri tu.. ho capito.. hai dimenticato il cellulare a casa e questo spiega perché hai ignorato le mia chiamate.. ma ora vorrei sentire che cazzo di scusa inventerai..”

“Aspetta…” lo interruppe Blaine… “La caffetteria vicino al Rockefeller Center?” 

Blaine si fermò e si lasciò scappare un gemito.

“Oh no.. ce ne sono due.. come posso essere stato così stupido? Io intendevo la caffetteria a nord di Central Park.. è li che ho aspettato … merda… ho pensato che avessi cambiato idea e che mi avessi dato buca..

Non posso immaginare come ti sia sentito ad aspettare li tutto quel tempo e a non aver ricevuto risposta quando hai chiamato…

Quanto tempo sei stato li ad aspettarmi?”

“45 minuti.. prima di chiamarti.. poi ho aspettato altri 15 minuti.. lo so.. è patetico.. ma poi ho pensato che mi avessi dato buca.. ed ero.. così arrabbiato..”

“Mi dispiace tantissimo..” disse Blaine.

“Ma.. per lo più.. ero triste.. pensavo che le cose tra noi andassero così bene e non vedevo l’ora di incontrarti.. ho pensato avessi cambiato idea..”

“Non l’ho fatto Kurt…voglio così tanto incontrarti.. e mi dispiace tanto aver fatto questo casino .. e che oggi non abbia funzionato.. ma.. possiamo provarci di nuovo.. presto?.

Ti prometto che questa volta saremo entrambi alla stessa caffetteria, quella a sud del parco.. quella dove mi hai aspettato..

Verrò io da te”.

Kurt si appoggiò piano al muro del pianerottolo, proprio fuori alla porta del suo loft.

Chiuse gli occhi ed un piccolo sorriso fece capolino sul suo viso.

“Ok.. riproviamoci  domani”.

“Mi libero da tutti i miei impegni” disse Blaine.

“Domani.. sarò tutto tuo..”



Continua…..

NOTE

Allora .. un modo diverso in cui i nostri Klaine si sono incontrati...

La storia è una serie di 3 OS.. quindi ne mancano ancora due.. che pubblicherò una a settimana..

Quindi a giovedì prossimo per sapere come andrà a finire..  
   
 
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