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Autore: CrazyAF_    23/09/2017    2 recensioni
Simile alla mini serie "Lost in Austen".
Samanta Masini, una ragazza italiana di 23 anni e appassionata della letteratura, viene catapultata nel 1811. Lì farà nuove amicizie, conoscerà gentiluomini e parteciperà a balli pubblici e privati. Ma dovrà anche fare una scelta: 1811 o 2017?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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The end


 

Erano passati ben tre anni dall'avventura che Samanta aveva vissuto, e le cose andavano alla grande per lei. Stava ancora frequentando l'università: voleva prendere un master e, allo stesso tempo, fare diverse abilitazioni per diventare insegnante delle elementari.

Frederick, una volta trovato lavoro in un piccolo bar, si era concentrato sullo studio. Samanta l'aveva aiutato con la scelta di una scuola serale adatta. Di tanto in tanto le chiedeva qualche cosa per dei testi scritti che doveva fare, ma per il resto sela cavava benissimo anche da solo.

Si erano trasferiti, da quasi un anno ormai, nell'appartamento accanto a quello in cui vivevano Mirko, Irma, Thelma e Olivia. I precedenti affittuari avevano cambiato casa e Samanta, chiacchierando col padrone, aveva chiesto quanto avrebbero dovuto pagare ogni mese lei e Frederick. Il prezzo che questi gli aveva fatto non era alto: l'appartamento era diventato loro.

«Mi hanno promosso all'esame della patente, amore! Fa guidare me!» si stava lamentanto Frederick, mentre richiamava l'ascensore.

«Piove troppo, Fred» replicò Samanta, chiudendo con due mandate l'appartameno in cui vivevano. «Guido io all'andata, così sono sicura che arriveremo sani e salvi alla festa di compleanno di Edward»

«D'accordo, il ritorno è mio!» esclamò Frederick, ridacchiando.

Quando furono nell'ascensore, loro due soli, si baciarono e si abbracciarono. Venti minuti più tardi, Samanta parcheggiò l'auto davanti alla nuova casa di Willbur e Anne. Si erano trasferiti anche loro, nel corso di quei tre anni; dalla seconda casa dei genitori di Samanta, si erano spostati in una villetta molto graziosa.

Anne aiutava una vecchia signora in una piccola libreria, metre Willbur stava studiando per diventare avvocato e, intanto, lavorava a destra e a manca. Edward ormai aveva quattro anni ed era un bambino molto vivace, pieno di amici e sempre allegro.

«Vuoi due siete sempre gli ultimi!» esclamò Mirko, tenendo in una mano l'omprello che riparava lui e Irma dalla pioggia.

«Sì» aggiunse Irma, incrociando le braccia sotto al seno. «Sempre a sbaciucchiarvi ogni volta che potete. Mi fate vomitare cuoricini e orsacchiotti, voi due!»

«Perdonateci se siamo tanto carini» replicò Samanta, alzando gli occhi al cielo mentre un sorriso le si dipingeva sulle labbra.

Samanta, schiacciando un pulsante sulle chiavi dell'auto, aprì la sua macchina e Mirko e Irma si infilarono sui sedili posteriori. Frederick fece uno scatto, superò il veicolo e si sedette accanto a Samanta – che aveva già le mani sul volante.

Dietro di loro, un'altra macchina continuava a fargli le luci. Era quella di Olivia, e su con lei c'erano anche Thelma, Moe e Chiara. Olivia stava facendo capire a Samanta che erano pronti a partire, e che in realtà stavano aspettando solo lei.

Olivia si era fidanzata con Moe Wild, un ragazzo americano che viveva in Italia da anni. Al momento stavano discutendo di andare a convivere, lasciando l'appartamento a Mirko, Irma e Thelma; nulla ancora di ufficiale, in ogni caso.

Thelma, invece, aveva conosciuto Chiara Mazzantini ad un corso di fotografia. Si erano piaciute fin da subito e, dalla seconda lezione in poi, si erano frequentate spesso. Dopo quasi due mesi di uscite e appuntamenti, Chiara aveva fatto il grande passo e adesso lei e Thelma stavano insieme.

«Abbiamo una sorpresa per tutti!» esclamò Willbur, cingendo la vita di Anne e tenendo Edward per mano. «E' il nostro personale regalo di compleanno a questo piccolo ometto»

«Io sono grande, papà!» si lamentò Edward, battendo i piedi. «Grande ometto, non piccolo!»

«In ogni caso,» proseguì Anne, sorridendo ai presenti. «il nostro grande ometto presto avrà compagnia!»

Samanta capì all'istante: Anne era incinta. Thelma buttò le braccia al collo di Anne, lasciando deluso Willbur che pensava fosse per lui l'abbraccio; tutti scoppiarono a ridere, poi Thelma diede un baccio a suo fratello e si congratulò con loro.

Edward saltò in braccio alla madre, riempiendole il viso di baci, poi fece lo stesso anche con suo padre. Poi la festa riprese da dove l'avevano interrotta: mangiarono la torta di Edward, chiacchierarono e canticchiarono tutti insieme.

Verso sera, mentre Olivia e Thelma giocavano con Edward, Samanta si sedette sul divano accanto a Frederick e gli diede un bacio sulla guancia. Lui era mezzò addormentato, infatti usò la giovane come cusino – poggiando la testa sulla sua spalla.

«Grazie per avermi condotto qui» mormorò Frederick, chiudendo gli occhi. «Non so cosa avrei fatto, se fossi rimasto bloccato nel mio tempo»

«A quest'ora avresti una moglie e, molto probabilmente, dei figli. Non ti sembra una bella cosa?» ridacchiò lei, intrecciando le dita delle loro mani.

«Adesso che mi ci fai pensare...» fece l'uomo, sorridendo maliziosamente, sempre con gli occhi chiusi. Ma quando Samanta gli tirò una leggera gomitata, Frederick scoppiò a ridere e aggiunse: «Okay, okay! Sono felice di essere qui con te e non nel passato con Annette, d'accordo?»

Samanta voltò il volto nella sua direzione, fece scontrare le loro labbra e approfondì immediatamente il bacio. Era sicura che lei e Frederick sarebbero rimasti insieme fino alla fine dei loro giorni, e già pregustava l'idea di mettere su famiglia.

Anche Frederick aveva lo stesso pensiero. Lui era eccitato di poter avere, in giro per casa, dei piccoletti che assomigliavano un po' a lui e un po' a lei – in realtà, lo sognava dal giorno in cui aveva capito di amarla.

«Forse dovremmo salutare gli altri e tornare a casa» sussurrò Samanta sulle labbra di Frederick. «Mi è venuta un'idea su come concludere come si deve questa serata, e ho bisogno di te per questo»

«Mi hai convinto dicendo semplicemente "forse"» sussurrò lui in risposta, sorridendo.

«Potremmo provare a metter su famiglia» ridacchiò lei, ma era una risata sensuale che accese in Frederick tutta la passione che aveva in corpo.

«Sembra un'ottima idea, in effetti» rispose lui, alzandosi subito dopo per correre a salutare il resto del gruppo.

Samanta si alzò dal divano ridacchiando. Si fermò un secondo a guardare una foto di famiglia, dove Willbur, Anne e Edward sorridevano. Realizzò che, sebbene avesse ancora un master da finire e un lavoro stabile da trovare, Samanta era pronta e sapeva benissimo che Frederick lo era.

Infine, prima di lasciare la casa di Anne e Willbur, ripensò all'avventura che aveva vissuto nel 1811. Se non fosse stato per quel viaggio nel passato, a quest'ora non avrebbe conosciuto Thelma, Willbur, Anne, Lorain, Harvey, Mrs Thomas e tutti gli altri che aveva incontrato là. Ma soprattutto, se fosse rimasta nella biblioteca, senza tirare quel misterioso pomello, non avrebbe incontrato Frederick.

   
 
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