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Autore: lilydreaming    23/09/2017    0 recensioni
Una comune gita scolastica si trasforma in una lotta per la sopravvivenza.Un isola, e degli studenti intrappolati.Uccidi se non vuoi essere ucciso.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eddie Miller, Fabian Rutter, Nina Martin, Patricia Williamson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1°Capitolo
"Il viaggio"

L’ anno  era quasi giunto al termine per gli studenti dell’ultimo anno del famigerato collegio “Amun” di Liverpool. Una leggera brezza primaverile attraversava le mura dell’edificio scolastico, e gli studenti percorrevano insicuri i corridoi, ignari che a lì a poco quel posto che tanto odiavano, sarebbe diventato il luogo più familiare a una casa che avrebbero mai  varcato da li a pochi mesi.
Joy percorse a passo svelto il corridoio, nonostante la sua statura minuta aveva un passo molto veloce. In pieno eccitamento ed euforia entrò nella sala degli studenti, dove seduta su una poltrona trovò la sua annoiata migliore amica Patricia, intenta a togliersi con le sue stesse unghie, lo smalto nero che da ormai settimane ornava le sue dita.
“Patty indovina che cosa ho appena  saputo?”  Le chiese retoricamente Joy. Ovviamente Patricia non poteva saperlo, lei stessa era appena venuta a  conoscenza della notizia bomba.
“Non chiamarmi Patty, e no, non so cosa è appena successo, non sono mica un’indovina.”Rispose seccata la rossa.
“Ho appena saputo da Mr Sweet  che gli studenti dell’ultimo anno andranno in vacanza su un isola! Un’isola? Ti rendi conto?”Disse in piena frenesia Joy.
“Su un isola? No grazie, odio il sole.”Sbottò Patricia, l’idea di prendersi un insolazione non la allettava molto, soprattutto lei che aveva una pelle cosi delicata.
“Su andiamo Patricia, la spiaggia, il mare, i ragazzi. Che altro c’è di meglio?”Le domandò Joy, dopo tutti quegli esami avevano pur diritto ad una vacanza.
“Un milione di altre cose.”Replicò la rossa, la notizia non le faceva  ne caldo ne freddo. Era del tutto impassibile.
“Ora che sei  di nuovo single possiamo buttarci a capofitto sulla conquista di bei ragazzi. “Cercò di convincerla  Joy. Dopo la rottura con Eddie Patricia era diventata più fredda del solito, come se volesse di proposito trattenere le sue emozioni. La sua migliore amica si chiedeva spesso cosa era successo veramente tra i due, ma non aveva molti responsi da parte di Patricia, ne tantomeno da Eddie, che le rispose con uno sguardo incerto.
La freddezza e l’acidità che contraddistinse Patricia dall’inizio di quell’anno scolastico si fece sentire. “Preferisco  ingoiare mille aghi. Non ho bisogno di un ragazzo.”
“Oh qualcuna è ancora cotta di  Sweetie Jr.”Joy sapeva che in fondo Patricia non si era trasformata in un iceberg, la conosceva, ed era convinta che il suo atteggiamento era solo un maschera.
“Tra me e Eddie è finita, ok? Finito.”Disse a gran voce Patricia, facendo voltare degli studenti presenti  nella sala.
“Che cosa vi è successo? Eravate cosi presi l’uno dall’altro l’anno scorso.”. Se Eddie aveva fatto soffrire Patricia, Joy gliela avrebbe fatta pagare con gli interessi. La sua migliore amica agli occhi degli altri poteva sembrare forte, ma in verità era la persona più fragile che conosceva.
Patricia continuò a essere glaciale. “Stavamo insieme, e ora non più, fine della storia.”        
Joy capì che quello non era il momento adatto, se Patricia non voleva parlarne, non doveva costringerla. A questo punto era meglio aspettare che fosse lei di sua spontanea volontà a raccontarle tutto “Ok ho capito, non ne vuoi parlare, ma sappi che alla fine mi racconterai per filo e per segno cosa è accaduto.”
“Poi!”Rispose Patricia infastidita.
 
 
Intanto Nina e Fabian si godevano i minuti di relax tra una lezione e l’altra. Godendosi  la loro relazione senza dover risolvere enigmi e sfuggire a maledizioni. Proprio come una normale coppia.
“Hai programmi per questo weekend?”
Nina sorrise, quasi stupidamente, come una ragazzina alle prese con la prima cotta, ma infondo non l’era ancora?“Stai cercando di invitarmi a un appuntamento?”
“Sarei troppo sfacciato se ti dicessi di si?”Ribatté il ragazzo prendendole dolcemente la mano.
L’americana ricambiò il gesto stringendogli la mano. “Dove hai intenzione di portarmi?”
“A una mostra, la inaugureranno questo weekend e durerà per tutta l’estate, e visto che d’estate per te  sarà difficile vederla ho pensato che sarebbe stato carino andarci questo sabato. “Rispose Fabian. Non era certo il tipo di appuntamento romantico che Nina si meritava, tuttavia quando si passano mesi minacciati dallo spirito di un fantasma diabolico, anche il solo stare insieme da soli è un gran traguardo.
“Beh renderà più dolce il nostro addio, ma non vorrei innescare l’ennesima maledizione, sai per una volta vorrei passare un anno scolastico in santa pace.”Disse Nina.
“Tranquilla, ti terrò lontana da qualsiasi oggetto che possa scaturire una ben che minima maledizione, piaga, malocchio, o da tutto quello che possa farti del male Nina.”
“È davvero carino da parte tua Fabian.”
“Sei la mia ragazza, non voglio che tu soffra.”
 
“Tutti gli alunni dell’ultimo anno sono pregati di recarsi urgentemente nella sala assemblee” La voce di Mr Sweet rimbombava dall’altoparlante.
“Hai idea del motivo?”Domandò Nina incuriosita questa improvvisa chiamata.
Il ragazzo scrollò le spalle, era ignaro anche lui del perché di questa convocazione. “Non ho idea.”
In quello stesso momento passò di Eddie. Dalla sua espressione si vedeva che era in procinto di filarsela per saltare la prossima lezione, ma l’annuncio di suo padre lo aveva colto alla sprovvista.  Cosi visto che non poteva mancare a questa assemblea, suo padre di certo avrebbe notato la sua assenza, si incamminò verso il luogo da poco annunciato con profonda noia .
“Hey Eddie, sai del perché di quest’assemblea improvvisa?”Gli domandò il suo compagno di stanza.
“L'ultima volta che mio padre mi ha detto qualcosa avevo  quattro anni e mezzo.”Rispose seccato Eddie. A quanto pare era di cattivo umore quel giorno.
“Lo prendo per un no. “Disse Fabian ignorando l’umore dell’umore.
 
Eddie si guardò intorno in cerca di un posto libero, ne trovò uno accanto a KT. KT era una buona amica, cercava sempre di tirarlo su di morale. Aveva il sentore che avesse una cotta per lui, ma il loro rapporto era più platonico, almeno lo era per lui. Alzò lo sguardo e vide che dal lato opposto della fila, seduta un paio di file avanti a lui c'era Patricia."Perfetto" borbottò tra se e se. La osservò da lontano, di sottocchio, era cambiata, in meglio. I suoi capelli non erano più rossi come mesi fa, erano più scuri, ma con la luce s’intravedeva ancora del rosso. Da perfettamente lisci da come se li ricordava, erano diventati ricci. Durante le vacanze estive in America aveva scoperto che i suoi capelli erano ricci naturali, le disse che le piaceva al naturale, lei gli gridò contro, tipico di Patricia. Eddie ridacchiò. Nonostante tutto aveva ascoltato il suo consiglio.
“Cosa c’è di divertente?”
“Nulla, stavo solo ricordando un bel momento.”
“Qualcosa riguardò Patricia?”
“Come lo hai capito?”
KT gli fece un sorriso di conforto. Era chiaro che il suo amico aveva ancora dei sentimenti per la sua ex, ma la cosa peggiore è che anche lei stava iniziando a provare qualcosa per lui. Si maledisse internamente, Eddie era un buon amico, forse uno dei suoi migliori amici, questa sua cotta non poteva rovinare tutto, e poi il suo sguardo..ne era innamorato, non poteva di certo competere con lei. “La stai fissando, non è difficile da capire.”
“Pensavo di essere stato più discreto.”
“Sono una ragazza, a noi ragazze non sfugge niente.”
“A voi ragazze non sfuggirà niente, ma io ho fatto fuggire una ragazza.” Lui e Patricia avevano passato dei bei momenti insieme, erano felici, lo amava e sentiva che anche lei lo amava, ma allora cosa era andato storto? Dopo quella notte era andato tutto a rotoli.
“Hey, andrà tutto bene.”
Quando la sala fu completamente piena, Mr Sweet fece il suo ingresso, salì sul palco, si schiarì la voce, e iniziò a parlare.
“Attenzione per favore, ho un annuncio da fare. Il signor Duncan  ha gentilmente inviato tutti gli studenti dell’ultimo anno per un progetto sperimentale.”
“Che genere di progetto?”Mara osservò attentamente il signor Duncan a prima vista sembrava un uomo distinto, di bella presenza, ed anche piuttosto attraente, ma c’era qualcosa in lui che non le convinceva, troppo perfetto, come una mela con buccia perfettamente lucida ma marcia all’interno. Ciò nonostante fermò sul nascere i suoi istinti da giornalista investigativa, sempre in cerca di notizie. L’hanno scorso aveva imparato la lezione: non immischiarsi in cose che non le riguardavano, anche se la tentazione di cercare la verità era forte.
“Si tratta di un progetto psicologico signorina..”
“Jaffray, Mara Jaffray signore.”
“Signorina Jaffray, il mio intento è di studiare il comportamento dell’essere umano in assenza di tecnologie da lui conosciute.”
“Ci ha preso per delle cavie?”Borbottò Patricia di nascosto.
Joy, seduta accanto a lei, le inviò un’occhiataccia.                                    
“Mr Duncan, perché non ci illustri con chiarezza i dettagli di questo progetto?”
“Con piacere Mr Sweet. Gli studenti passeranno due settimane su un isola al largo delle coste spagnola,in un resort  di mia proprietà , ma senza poter usufruire di nessuna tecnologia odierna.”
Un rumorio di lamenti si sentì in tutta la sala.
“Capisco il vostro essere contrariato, ma alla fine del progetto, chi avrà mostrato maggior resistenza e controllo, riceverà un premio.”
Gli studenti iniziarono a bisbigliare tra di loro.
“Secondo te che tipo di premio sarà? Cibo?”
“Alfie non puoi pensare sempre al cibo!E poi chi ha detto che vincerai tu?”
“L’importante che io abbia cibo ogni mezz’ora Jerome, il resto non conta.”
“E come la mettiamo con i posti stretti, il buio, gli zombi, e qualunque cosa respiri?”
“Non mettere il coltello nella piaga.”
“Sicura di poter resistere senza tecnologie per due settimane Amber?”
“Certo Nina.”
Fabian fisso Amber incuriosito. “Sai che non potrai usare né il cellulare, né computer, né internet, né arricciacapelli, e nemmeno la piastra per capelli?”
“Che cosa? Niente piastra? Nemmeno quella tascabile?”
Nina e Fabian mossero la testa su e giù.
“Io morirò cosi.”
Gli studenti, ignari di quello che sarebbe accaduto loro in una settimana a questa parte, risero e scherzarono, come se la loro sarebbe stata una comune gita scolastica.
La settimana passò in fretta, e gli studenti stavano preparando gli ultimi dettagli prima della partenza.
“Vuoi davvero portarti cosi tanti libri Mara?”
“Si, perché? Lo faccio sempre.”
“Perché non molli tutti quei libri, per due settimane con il tuo fantastico, adorabile ragazzo?”
Mara  gli avvolse le braccia intorno al collo, poi gli beccò velocemente le labbra“Oh certo che passerò del tempo con te Jerome! Ma porterò comunque qualcosa da leggere.”
“Sei stato librizonezzato Jerome!”
“Non hai una valigia da preparare Alfie?”
Poche ore dopo ben quattro autobus partirono, pieni di studenti in piena eccitazione per un viaggio che se avessero potuto non avrebbero mai intrapreso.
“Fabian ci vuole ancora molto per l’aeroporto?”Nina si guardò intorno, erano in viaggio da ben venti minuti e stava iniziando a sentirsi stanca, molto stanca. Appoggiò la testa sulla spalla di Fabian, si sentiva cosi bene.
“No, non manca molto.”
“Bene”
“Stai  bene?”Fabian guardò Nina appoggiarsi sempre di più a lui, le accarezzò i capelli dolcemente.
“Sì, mi sento solo un po’ stanca all’improvviso. “Nina chiuse gli occhi, ma non fu l’unica ad addormentarsi. Pian piano tutti i passeggeri si addormentarono di colpo. L’autista guardò la scena dallo specchietto retrovisore, un ghigno diabolico si palesò sul suo volto. Con molta calma pigiò un tasto.
“Prima fase completata Signor Duncan.”

“Perfetto.” Rispose una voce.
   
 
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