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Autore: controcorrente    24/09/2017    5 recensioni
Breve oneshot senza pretese sull'insipida Charlotte Lucas, la futura signora Collins. Cosa avrà pensato la signorina del suo futuro marito? Lo scoprirete leggendo questo capitolo autoconclusivo.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charlotte Lucas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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LA DECISIONE DI CHARLOTTE
 
Charlotte Lucas era una donna concreta.
Non bella né, tantomeno, giovane, era una persona abbastanza realista da capire che non aveva le qualità richieste per essere considerata una possibile consorte. Provenendo da una famiglia numerosa e di modeste ricchezze, non aveva mai nutrito ambizioni sufficienti da farle credere di poter avere un matrimonio vantaggioso.
Sulla base di questi elementi, aveva dedotto che le sue aspettative matrimoniali future erano molto scarse e che qualunque uomo sarebbe stato un valido partito per la sua condizione ma anche in quel caso, dovette riconoscere che la sua assenza di aspettative era stata incredibilmente sopravvalutata.
Mr. Collins era l’uomo più astruso che avesse mai avuto la ventura di conoscere. Di media statura e non eccessivamente bello, possedeva maniere altezzose, celate dietro ad una finta umiltà che risultava ridicola e insieme irritante.
Ridicolo, grottesco queste erano le parole con le quali la sua amica Elizabeth Bennet si era espressa, parlando del suo cugino. In quel momento, aveva sorriso benevolmente del disgusto e dello sguardo pieno di condanna della sua cara Liz ma ora che aveva di fronte quell’individuo, non poteva riconoscere che vi era un fondo di verità in quelle parole. Mr. Collins era un uomo sgradevole e, man mano che il tempo passava, si rendeva sempre più conto che le sue ambizioni matrimoniali altro non erano che la diretta conseguenza del desiderio della sua patronessa.
Charlotte ne fu in qualche modo avvilita e sollevata al tempo stesso. Benché fosse palese che altro non era che un’alternativa alle cugine, si sentiva in qualche modo rassicurata dall’idea che Mr. Collins non fosse interessato ad altri che a sé stesso e che lei non era altro che lo strumento per guadagnare maggiore lustro agli occhi della patronessa.
Quel pensiero, in qualche modo, era umiliante, nel profondo cinismo che lasciava trasparire, man mano che si stava avvicinando al suo matrimonio.
Si stava sposando.
Lei, l’insipida Charlotte Lucas, stava per sposare un uomo.
Quella notizia avrebbe sorpreso molti.
Anche lei, a dire il vero, non per i numerosi difetti del suo promesso, né per la consapevolezza che quell’unione era accolta con non meno indifferenza da parte di quest’ultimo, quanto per il fatto in sé e per le sue scarse attrattive ma una simile sorpresa trovava una rapida spiegazione nella ragione che muoveva i modi di Mr. Collins.
Suo marito si stava sposando su ordine della sua patronessa e, non avendo altre possibili candidate, aveva scelto la sola che lo stava incoraggiando, senza neppure sforzarsi troppo.
Un pensiero distratto l’attraversò.
Non aveva mai creduto che la bellezza fosse sufficiente ad attrarre un uomo di nobili intenzioni ma aveva sempre ritenuto che la condizione di nubile fosse uno spettro sufficiente per spingere le giovani ad accettare ogni proposta vantaggiosa…eppure, dal suo arrivo, Mr. Collins aveva rappresentato un’eccezione. Non era mai stato notato, sebbene fosse di buona condizione sociale e l’erede del signor Bennet. Nessuna fanciulla aveva mai gradito eccessivamente le sue attenzioni, forse per via dello scarso entusiasmo che traspariva dalle maniere affettate che sfoggiava ovunque.
Charlotte lo aveva studiato a sufficienza da ipotizzare quale sarebbe stato il suo futuro. Una volta sposati, lui le avrebbe lasciato la possibilità di amministrare la casa a suo piacimento, dedicandosi alle sue mansioni ecclesiastiche in tutta serenità e rivolgendosi a lei solo laddove necessario. Molto probabilmente, avrebbero passato poco tempo insieme ma Charlotte aveva osservato il fidanzato a sufficienza per rendersi conto che non avrebbe fatto molta fatica nel gestirlo. Il ridicolo e tronfio Mr. Collins era un egocentrico ed un borioso, seppure celato da una finta umiltà a cui forse credeva lui solo, ma risultava essere un uomo innoffensivo.
Non sarebbe stato difficile trovare uno spazio tranquillo nella sua nuova vita matrimoniale, aggirando le stramberie dell'uomo che presto sarebbe divenuto suo sposo. Mr. Collins era così preso da sé stesso da non preoccuparsi troppo della sua persona e, per lei, non sarebbe stato un ostacolo ottenere uno spazio di tranquillità.
Un pensiero funesto l'attraversò, ripensando al comportamento imbarazzante con il quale il pastore si era reso ridicolo agli occhi dei suoi vicini ed era difficile immaginarsi la vergogna di condividere gli effetti del suo comportamento sulla propria persona.
Subito si immaginò le numerose brutte figure che avrebbe guadagnato dopo le nozze e, per un attimo, il suo proposito vacillò, ripensando a quel futuro inelluttabile ma, per sua fortuna, durò un attimo.
Con l'aiuto di Dio, avrebbe svolto i suoi doveri coniugali ed avrebbe avuto una casa da gestire tutta per sé, senza sentirsi un peso per nessuno della sua famiglia e senza dover avere nuovamente addosso gli occhi di sufficienza delle madri delle sue amiche.
Avrebbe avuto la stabilità e la sicurezza che aveva sempre cercato: una bella casa, un marito semplice da gestire.
Un futuro tranquillo e privo di pericoli pensò, stampandosi un sorriso arcaico in volto.
 
Questo è un missing moment di Orgoglio e Pregiudizio, dedicato a Charlotte Lucas, la futura signora Collins.
   
 
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