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Autore: itachiforever    25/09/2017    3 recensioni
[[Dead by Daylight] (http://deadbydaylight.gamepedia.com/Dead_by_Daylight_Wiki)]
Tre sorelle si ritrovano in un incubo senza fine, un eterna lotta per la sopravvivenza.
Riusciranno a resistere o perderanno la speranza?
Non ci saranno storie d'amore, solo paura, odio, morte... e amicizia.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 2 – Il Trapper

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“Vi siete messe in un bel guaio, ragazze. Avreste dovuto andare da qualche altra parte. Non siete più nella Tenuta Macmillan, siete alla Fattoria Coldwind.”
“COSA?!”

“State zitte! Volete farci ammazzare?” la ragazza con il berretto sbotta contro le tre, già esasperata da loro. Di nuovo, riceve un sonoro “Cosa?!” come risposta.
“Ok, ho capito. Venite con me, non possiamo parlare qui.” Sbuffa. “Fate attenzione, non fate rumore e non fatevi vedere da nessuno.” La ragazza si accovaccia e guida il piccolo gruppo, andando abbastanza veloce pur essendo in quella posizione non proprio comoda.
Le sorelle fanno quel che possono per starle dietro, chiedendosi cosa stia succedendo e perché. La ragazza si ferma dietro un angolo formato da un gruppo di muri di legno malandati. “Ascoltate, siamo intrappolate in questo posto con un killer psicopatico che vuole appenderci a dei ganci da macellaio. Dobbiamo riparare cinque generatori, poi potremo aprire i cancelli e scappare. Capito? E non ditemi di nuovo “Cosa”!”
“Ma perchè vuole ucciderci? Non sappiamo nemmeno come siamo finite qui…” Dice Amy con voce tremante, come lei del resto.
“Non abbiamo tempo per le spiegazioni. Prima scappiamo, poi parliamo.” Il suo tono rivela chiaramente la sua irritazione. Sembra che non sia una persona molto paziente, e già Jane le manda occhiatacce di fuoco.
“Ok, ma come ti chiami?” Le chiede Kat.
“Nea. E voi siete?”
“Io sono Katherin, questa è Jane e questa è Amy. Siamo ge-“
“Gemelle, si, lo avevo già capito” Taglia corto Nea, iniziando ad andare verso uno dei generatori di cui aveva parlato.

Mostra loro come aggiustarlo molto velocemente, così ora Nea, Kat e Jane lavorano su quello, mentre ad Amy è stato affidato il compito di fare la guardia, osservando l’area circostante per avvisare le altre ragazze in caso di pericolo.
Amy stessa non pensa che questa sia una buona idea: si fa facilmente prendere dal panico e non riesce a fare più nulla.
“Quindi, da chi stiamo scappando?” Jane rompe il silenzio che si era creato tra di loro, disturbato solo dal rumore del generatore che cerca di tornare in funzione.
“Non lo so, probabilmente dal Trapper, dato che non abbiamo sentito rumori particolari, o magari dalla Hag.” Risponde Nea.
“Credo di non seguirti…”
Nea sbuffa di nuovo. “Il Trapper è un uomo gigantesco, con una maschera e una grossa mannaia che piazza trappole per orsi in giro. La Hag è una donna deforme che mette un altro tipo di trappole.” Viene interrotta dal generatore che torna alla vita, accendendo le luci alle quali è collegato e illuminando l’area circostante.
“R-ragazze?” Amy fissa spaventata un punto di fronte a lei.
“Cosa?” Chiede Nea, alquanto acida.
“E’ q-quello il T-Trapper?”

Nea guarda verso lo stesso punto. Una massiccia figura sta camminando verso di loro a passo svelto, una specie di grosso machete in una mano e una trappola per orsi nell’altra.
“CAZZO! TI AVEVO DETTO DI STARE ATTENTA!” Nea corre subito via, senza curarsi delle ragazze nuove. Non le importa di loro, che stanno cercando di tenere il suo passo e di correrle dietro.

Il Trapper osserva le sue quattro vittime correre via. Tre di loro sono nuove, non le ha mai viste prima. L’altra è Nea, quella piccola stronzetta. Tutti i killer la odiano. Ma oggi non le permetterà di scappare.
Con la sua velocità, per lui è facile raggiungere le ragazze e in breva la sua prima vittima sta già sanguinando. Ha colpito la ragazza coi capelli corti e la maglietta viola. Si era messa di fronte a lui per proteggere la ragazza con gli occhiali, prendendosi il colpo che aveva diretto all’altra dritto tra le spalle, urlando dal dolore. Quanto adorava quel suono…

“KAT!” Le altre due ragazze bionde urlano il suo nome, preoccupate, ed entrambe la aiutano ad allontanarsi il più possibile. Nea è scomparsa, lasciandole indietro.
Lui ha già visto quanto quella ragazza possa essere egoista, ma questo è crudele. Non può aggiustare quattro generatori da sola, e queste tre ragazze sono da considerarsi già morte. Quindi decide di lasciarle stare per il momento, sorpassandole con la sua velocità sempre maggiore, e andando a cercare Nea. Giocherà dopo con loro.

Vedendo che ha deciso di lasciarle stare, le ragazze si fermano e Kat può finalmente sedersi accanto ad una pila di pneumatici, recuperando un po’ di fiato.
“Oh Katy mi dispiace così tanto! È tutta colpa mia, io avrei dovuto essere colpita, non tu!” Le lacrime iniziano a cadere copiose lungo il viso di Amy, scossa dal pianto.
“Non preoccuparti Amy. Sto bene, e noi non possiamo restare qui, siamo troppo scoperte.”
“Fammi vedere” Jane scopre la schiena della sorella, osservando la ferita.
“Come ti sembra?”
“Mmh…non credo sia troppo grave, ma ti servirebbe un dottore.
“Oh mio Dio, mi dispiace Katy” Amy guarda sua sorella con gli occhi gonfi, sentendosi profondamente in colpa per quello che è successo. Non è la prima volta che per difenderla le sue sorelle ne pagano le conseguenze.
“Sta calma Amy, non agitarti. Possiamo farcela.” Jane prova a rassicurarla, accarezzandole la schiena.
“Giusto. Ripariamo questi generatori e poi potremmo andarcene.” Conferma Kat.
“O-ok…” Amy si asciuga le lacrime, cercando di contollarsi, mentre Katy invece si alza, pronta ad andare. Trovano un altro generatore in mezzo a quella che sembra una coltivazione di mais e iniziano ad aggiustarlo.

“Siete riuscite a vederlo bene?” Chiede Jane.
“Sì…è spaventoso. Hai visto quella maschera?” Risponde Katherin, inquietata.
“Certo. Bel sorriso, vero? Anche la trappola e la mannaia non sono male comunque.” Dice Jane, un po’ sarcastica e un po’ sincera.
“Jane, davvero? In una situazione così?” Kat è a dir poco incredula. Anche adesso sua sorella riesce ad “apprezzare” i serial killer, da brava fan del genere slasher e horror.
“Bhe, ci ha lasciato andare, magari voleva solo quella Nea.”
“Non dovremmo aiutarla?” Chiede Amy, anche se l’idea di andare dietro a quel tipo non le piace per nulla.
“Non lo so. Ci ha lasciato a morire.” Dice Jane, che a pelle prova una certa antipatia nei confronti della sconosciuta.
“Ma noi non siamo come lei, e l’aiuteremo…se riusciamo a trovarla.” Afferma Kat, sicura anche se preoccupata.
“Ok, facciamolo.” Alla fine Jane accetta, anche se con una punta di scocciatura nella voce.

Intanto sono riuscite ad attivare il secondo generatore e presto sentono anche il terzo. Le tre si dirigono verso il rumore di quest’ultimo, verso una casa di legno dall’aria pericolante. Vedono Nea saltare giù dal primo piano, con un atterraggio bilanciato perfettamente, e continuare a correre. Anche il Trapper salta giù, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Lasciami stare bastardo!” Gli urla contro Nea, girandosi solo un istante.
“Ecco qualcosa da non fare con qualcuno come lui.” Commenta Jane ad alta voce, ma senza rivolgersi alle sue sorelle.
Improvvisamente un lancinante urlo di dolore arriva da Nea, la cui gamba è adesso bloccata da una trappola. Lo scatto che tutte hanno sentito le fa rabbrividire, per quanto sia durato solo un attimo, ha fatto percepire tutta la sua forza.
Il Trapper è subito sopra Nea, sovrastandola con la sua imponente mole. La colpisce con la sua mannaia insanguinata e le libera poco delicatamente la gamba.
“Non provare a toccarmi!” La voce di Nea è rotta dal dolore e dalle lacrime che ne conseguono.

Il killer nota con una certa soddisfazione che le tre ragazze stanno osservando la scena. È il momento del suo premio. Nea sta cercando di strisciare via, ma lui le mette un piede sulla schiena, schiacciandola e bloccandola al terreno.
“No!” Nea ora inizia a chiedere aiuto, avendo già capito cosa la aspetta. Le tre ragazze, immaginando cosa sta per succedere, si affrettano e li raggiungono, mettendosi di fronte ai due, ma tenendo un certa distanza di sicurezza dal killer.
“Aspetta! Non devi farlo per forza, lasciala andare!” Jane prova a parlare con lui.
Questo gesto sorprende non poco il killer. Nessuno dei sopravvissuti parla con loro, eccetto che per implorarli o insultarli. Ma lui non ha nessuna intenzione di lasciarla andare, ha un conto in sospeso con lei. Queste nuove ragazze non hanno ancora capito in che situazione si trovano, apparentemente. Glielo mostrerà lui.
“Ma che cazzo stai facendo?! Aiutatemi!” Le urla Nea.
“Ci stiamo provando!” Le risponde Jane arrabbiata, stanca del comportamento di quella ragazza. Stavano cercando di aiutarla! Che si aspettava? Che saltassero addosso a quella montagna di muscoli e che lo pestassero?
“Siete inutili!” Le dice Nea, poi si rivolge al killer. “Lasciami stronzo!”
Il Trapper semplicemente alza la sua arma e la cala con forza su Nea. Urla e sangue fuoriescono dal suo corpo. Lui la colpisce più volte, fino ad ucciderla e anche dopo. Ha sacrificato il suo Memento Mori di avorio per questo, ma ne è valsa la pena. Ha goduto di ogni singolo urlo, sentendo il suo potere crescere ad ogni goccia di sangue versato.

Le tre ragazze sono rimaste lì, pietrificate dal terrore, guardando il corpo senza vita di Nea sparire come cenere bruciante trasportata via dal vento.
Nelle loro espressioni lui può vedere la paura, ma negli occhi della ragazza con la coda c’è anche dell’altro. Potrebbe essere rabbia? Sì, è rabbia, ma non è rivolta a lui. È arrabbiata con Nea. Riconosce quell’espressione. È quella che ogni killer ha al solo pensiero di quella irritante ragazza, ora morta.

Ma in ogni caso non c’è tempo per pensare a questo. Il gioco non è ancora finito.

Adesso tocca a loro.
  
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