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Autore: UNDEFINED_    25/09/2017    0 recensioni
Spagna, torna.
Senza di te sembra tutto così solitario e pericoloso.
Mi manca la tua voce, quando canti quelle canzoni spagnole, oppure quando per farmi una sorpresa imparavi a suonare con la chitarra qualche antica canzone in siciliano, e mi lasciavo trasportare a tal punto che iniziavo a cantare e ballare con te.
Quelli sono gli unici momenti in cui mi vedi sorridere.
E forse, sei davvero l'unico che mi ha mai visto felice.
-Lovino
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Divisa in tre parti, Lovino cresce, e con lui il suo pensiero. Ho sottolineato il cambiamento d'età con lo stile di scrittura, come potrebbe scrivere un Romanito pequeño nella prima, un ragazzino nella seconda, e il figone tsundere che tutti conosciamo nella terza.

12 dicembre 1600

Al Boss

Sei brutto e fottutamente stupido. Mi fai arrabbiare da morire quando mi costringi a pulire la mia stanza, e odio andare a raccogliere pomodori con te. 

 
Non sai cantare, né suonare quella stupida chitarra.

Mi imbarazzi da morire quando mi prendi in braccio davanti ai tuoi amici, e inizi a ballare quelle orrende canzoni spagnole, e odio anche quei tuoi amici perché parlate lingue che non conosco e vi sento ridere. Ridete di me, vero?

Probabilmente nemmeno sanno che sono maschio! 

Però non riesco ad odiare te; ci provo, ma tu poi torni da uno di quei tuoi lunghi viaggi con un regalo da parti sconosciute del mondo. 

Torni, e mi cucini la pasta (poi mi dai sempre la tua perché io ho ancora fame).

Non sei mai cattivo con me, e anche se i vestiti che mi compri sono da bambina sono sempre i più belli e i più costosi.

Però non riuscirai mai a farmi sentire in colpa per come mi comporto, nemmeno per tutti i dobloni del mondo. 

Mi hai portato questo bel diario dall'ultimo viaggio. Come sapevi che so scrivere? 

Ma soprattutto, cosa ti aspetti che ci faccia?  

Comunque, se mai ti troverò a mettere le mani su questo quaderno ti farò salire le palle in gola a calci.

Bastardo.  

-Lovino

 

 

 

 

15 agosto 1701

A Spagna

Sei via da un mese, tu e le tue fottute guerre. Almeno mi facessi venire con te, invece ogni volta che lo accenno ti arrabbi e diventi improvvisamente serio.

Non ti capisco, nemmeno ti avessi insultato la madre. 

Chi mi dice che adesso non ti stia scopando qualche puttana?

Ne parli sempre con quei tuoi due amici, idioti. Credi che non ti senta? 

Non che mi interessi, s'intende.

A proposito, oggi è venuto quel mangiarane a farmi visita, dicendo di averlo mandato tu per sapere come stavo. 

Che c'è, non ti fidi di me?

Comunque sia, quel bastardo ne ha approfittato per farsi un bagno, e mi ha trattato come una servetta. 

"Mon cher, puoi andarmi a prendere un asciugamano?"

"Mon amour, puoi andarmi a prendere carta e calamo? Devo scrivere una lettera" 

E lo trovavo sempre in piedi, nudo. E sempre troppo vicino a me. 

Ho notato come mi guardava, quel pervertito. Mi ha scambiato per uno dei suoi fottutissimi sodomiti? 

Spagna, torna. 

Senza di te sembra tutto così solitario e pericoloso. 

Mi manca la tua voce, quando canti quelle canzoni spagnole, oppure quando per farmi una sorpresa imparavi a suonare con la chitarra qualche antica canzone in siciliano, e mi lasciavo trasportare a tal punto che iniziavo a cantare e ballare con te. 

Quelli sono gli unici momenti in cui mi vedi sorridere. 

E forse, sei davvero l'unico che mi ha mai visto felice.

-Lovino

 

 

25 settembre 2017

Ad Antonio 

Erano secoli che non tornavo nella tua tenuta. 

È tutto com'era prima, anche la mia stanza. Persino questo diario, sempre nascosto dietro il vecchio quadro del "Miguel De Cervantes". 

Se non fosse per lo spesso strato di polvere che ricopre tutto, direi di essere tornato nel 1600.

Quando ancora non capivo di amarti. 

Dio, ma che mi prende? È tutta colpa di 'sto diario del cazzo, ha sempre avuto una pessima influenza su di me, fa venire a galla il mio lato sentimentale. Che schifo. 

Spero davvero che tu non l'abbia mai letto, non voglio che sappia che ho un cuore anch'io. 

Anche se questo tu già lo sai, vero, bastardo?

Come quando arrivò il giorno di tornare a casa, in Italia. Mi hai visto piangere, e ho lasciato che mi abbracciassi e mi baciassi finché non mi addormentai tra le tue braccia. 

Quella è stata la mia ultima notte qui, e me ne vergogno ancora. 

Perché non riesci ad arrabbiarti con me? 

Perché non mi odi, o preferisci mio fratello a me, come fanno tutti?  

Mi dà i nervi, e non so mai come comportarmi con te. 

Che poi, finisco per comportarmi come con tutti, uno stronzo bastardo. 

Però con te è diverso, non penso davvero quello che dico.

Non del tutto, almeno.  

In realtà sono due i momenti in cui non lo penso affatto: quando canti, e quando facciamo l'amore. 

 

-Tu corazón, Lovino.

 

P.S. La minaccia delle palle in gola a suon di calci è ancora valida se mai dovessi scoprire che hai aperto questo diario. 
 

                                                           <------------------------------------------>

 

Diario di Lovinito, data astrale 25 settembre 20.17

 

Ebbene, miei prodi, non ricordo nemmeno se questa è la mia prima fanfic di Hetalia pubblicata.

Poco male! Ho tanti di quegli Headcanon iniziati e mai sviluppati che mi vedrete ancora, e ancora, e ancora, e- oh!

Ma almeno la storia vi è piaciuta?

Fatemi sapere cosa ne pensate, e se notate errori ^^

Moi moi!

_UNDEFINED

   
 
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