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Autore: kikkalove    26/09/2017    0 recensioni
Una ragazzina inizia il suo cammino alle superiori, ha un legame con il calcio grazie alla vita di sua madre in cui questo sport ne è stato il protagonista..
Lei però non sa che avvolte ci sono delle realtà dure da accettare.
Vedremo come si comporterà Savanna davanti ad esse e cosa comporteranno esse nella sua vita.
Tratto dal Capitolo1
Vent’ anni dopo il FFI alla Raimon Junior High il calcio è cambiato…
I nostri protagonisti ormai adulti hanno una vita propria lontana dal calcio…
Ma qualcosa sta per riavvicinarli…
-Mamma vado a scuola!- dico prima di uscire.
-Ok non fare tardi- mi risponde lei.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Celia/Haruna, Jude/Yuuto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Fisso mia madre scendere dall’auto in compagnia di Caleb. Cosa ci fa fuori a quest’ora e perché è con lo zio di Victor, mi chiedo pensierosa. Non so perché ma ho una strana sensazione, la stessa sensazione che ho avuto quando ho visto per la prima volta quell’uomo. “Ragazzi che ci fate fuori a quest’ora?” chiede mia madre avvicinandosi, “Potremmo chiedervi la stessa cosa” rispondo pungente, “Credo sia meglio entrare in casa” dice Caleb all’improvviso destandoci, mia madre annuisce e subito si affretta ad aprire lasciandoci accomodare. Ci sediamo attorno al tavolo fissandoci tutti, la tensione è palpabile, sembra che tutti siamo in attesa di un verdetto, vedo mia madre sospirare fortemente per poi cominciare a parlare. “Savanna, io devo dirti una cosa importante” dice cercando di trovare le parole adatte, “C’entra per caso il fatto che non vuoi che io stia con Victor?” chiedo con tono forte, “Perché se è così puoi anche risparmiare le parole” aggiungo ancora più nervosa, “Io lo amo e non ho intenzione di lasciarlo” aggiungo ancora in fine quasi urlando. Alle mie parole vedo il suo viso tramutarsi, ho paura, ho il terrore che le parole che Victor ha sentito siano la verità, in quel caso le cose sarebbero più complicate anche se non riesco ancora a capire il legame che potrebbe unirci. All’improvviso l’entrata di mio zio ci desta tutti. “Che cosa sta succedendo qui?” chiede lui con tono severo, un flash improvviso mi balena in mente, non è che Victor è figlio di mio zio Jude?, mi chiedo sgranando gli occhi al solo pensiero, sarebbe l’unica soluzione plausibile. “Che ci fai qui Caleb?” chiede mio zio piuttosto irritato, “Siamo qui per chiarire una situazione personale, non credo ti debba interessare” risponde Caleb fissando Jude. “Come ti permetti, mi interessa e come, Savanna è mia nipote” aggiunge mio zio ora furente, Caleb alla sua risposta non emette suono si trattiene dal ribattere fermato dalla mano di mia madre poggiata sul suo braccio, limitandosi solo a stringere i pugni. “Calmati Jude, credo che sia arrivato il momento di dire la verità a Savanna” aggiunge mia madre calmando un po’ le acque. “Perché, perché adesso?” chiede mio zio quasi dispiaciuto. “Perché l’ho appena detto anche a Caleb” risponde mia madre facendo scioccare mio zio. “Cosaa, vuoi farmi credere che in tutti questi anni lui non l’ha mai saputo?” chiede Jude confuso, “No, gli e lo detto stasera” conclude mia madre abbassando il viso. Li fisso non capendo una mazza di quello di cui stanno parlando,  mi volto a fissare Victor trovandolo nel mio stesso stato confusionale. “Allora vi decidete a parlare?” chiede Victor stanco di tanti giri di parole, “Perché io e Savanna non possiamo stare assieme?” chiede ancora sollevandosi dalla sedia, “Victor” dico sollevandomi e afferrando il suo braccio con l’intenzione di calmarlo. “Beh se la cosa che vi interessa di più è stare insieme, vi comunico che potete farlo tranquillamente” risponde Caleb sorridendo malizioso, “Come?” chiedo confusa, fino a qualche giorno fa avrebbero fatto di tutto per tenerci separati ed ora se ne escono con questa risposta. “Si, Caleb ha ragione, abbiamo solo fatto un po’ di confusione non conoscendo la vera realtà dei fatti” aggiunge mia madre fissandomi serena. Mi siedo seguita da Victor curiosa adesso si sapere tutto. “Sarebbe?” chiedo curiosa, “Pensavamo che tu e Victor foste cugini” risponde mio zio fissando Caleb, “Cugini, ma come vi è venuto in mente?” chiedo non capendo, “Credevo che Victor fosse figlio di Caleb, poi ho scoperto che è figlio di Caila in realtà” risponde mia madre fissandoci, “Poi invece Caleb mi ha spiegato che Victor è stato adottato da Caila” aggiunge sorridendo debolmente, “Ho capito ma anche se fosse stato realmente figlio di Caila non capisco come avrebbe potuto essere mio cugino” dico confusa, “Non è che per caso è figlio tuo zio Jude?” chiedo fissando l’interessato che alle mie parole sgrana gli occhi. “Figlio mio, sei impazzita?” mi risponde lui arrestando i miei film mentali,  “Allora non capisco” aggiungo abbassando il viso, “Forse io ho capito” risponde invece Victor fissando suo zio e destando tutti. Caleb fissa Victor sorridendo debolmente e annuendo con la testa. “Savanna, Caleb è tuo padre” aggiunge mia madre spezzando il  silenzio creatosi, alle sue parole sgrano gli occhi. Fisso Caleb scioccata, mio padre, Caleb è mio padre. “Savanna, stai bene?” mi chiede Victor notando il mio stato di trance, annuisco appena tranquillizzandolo, “Tu sei mio padre?” chiedo rivolgendomi a lui che abbassando il capo annuisce senza proferire parola. “Tutto questo tempo” sussurro con le lacrime che prepotenti cominciano a pizzicarmi gli occhi. “Non è sua la colpa Savanna, lui non lo sapeva” risponde mia madre portandosi le mani sul viso, “Celia” dice Caleb abbracciandola. “Perché non l’hai detto prima, perché tacere per tutto questo tempo?” chiede all’improvviso mio zio, “Perché non volevo pesare su di lui” risponde mia madre con viso rigato dalle lacrime, “E me l’hai fatto odiare fino ad ora senza che lui avesse colpa” risponde  mio zio fissando Caleb quasi dispiaciuto. “Questa sua scelta non l’ho condivisa nemmeno io, a quei tempi noi due stavamo insieme non sarebbe stato per me un peso prendermi le mie responsabilità, non sarebbe stato un peso crescere mia figlia” risponde mio padre fissandomi dolcemente. “Mamma, perché non gi e lo hai detto?” chiedo volendo sapere tutto, “Perché ero sicura che avrebbe lasciato la sua carriera nel mondo del calcio pur di stare con noi, e la paura che un giorno potesse rinfacciarmi tutto ha avuto il sopravvento” risponde lei sincera. “Sei stata una sciocca, e  vero io amo il calcio più di ogni altra cosa ma più del calcio amavo te e ti amo ancora adesso” risponde Caleb fissandola. “Scusami Caleb per quello che ho pensato di te fino ad ora, credimi, se avessi saputo che mia sorella ti aveva celato tutto sarei venuto io stesso da te, invece ero convinto che i foste lasciati perché non ne volevi sapere nulla” dice Jude destando mio padre, “Grazie Jude” risponde lui sorridendo. “Adesso però sarà meglio andare a dormire, domani dobbiamo alzarci tutti presto, c’è la finale” dice mio zio riportandoci alla realtà. “Già sarà meglio tornare a casa” aggiunge mio padre facendo segno a Victor di seguirlo, mi sollevo fissando il ragazzo al mio fianco, subito dopo mi volto verso Caleb. Mi avvicino a lui fissandolo negli occhi rispecchiandomi nelle sue iridi, “Buonanotte, Papà” dico gettandomi tra le sue braccia, lui mi stringe accarezzandomi dolcemente i capelli, “Buonanotte Savanna” sussurra. La mattina seguente la sveglia comincia presto a suonare, mi alzo di scatto e subito comincio a prepararmi, una volta pronta entro in cucina trovando mia madre e zio Jude intenti a fare colazione. “Buongiorno a tutti” dico con voce pimpante, “Buongiorno, vedo che sei di ottimo umore” mi risponde mio zio Jude, “Già tesoro” aggiunge mia madre, “Si, in effetti sono eccitatissima al pensiero che oggi si disputerà l’ultima partita del torneo” rispondo gasata, “Bene allora sarà meglio muoverci se non vogliamo fare tardi” risponde mio zio alzandosi dalla sedia, “Ehi voi due non vorrete andarvene senza di me” aggiunge mia madre seguendoci. In compagnia di mio zio e mia madre raggiungo il campo della scuola, mia madre sale sugli spalti a fare il tifo con Silvia la zia di Arion, io e mio zio invece raggiungiamo la panchina della nostra squadra. “Ciao Saw, finalmente non ci speravamo più” dice Sky vedendomi arrivare, “Ciao ragazze, allora sono arrivati?” chiedo ansiosa, “Non ancora ma i nostri sono già in campo a riscaldarsi” risponde Jade. Fisso i ragazzi in campo cercando la sua chioma blu non trovandola. Mi guardo in torno non vedendolo da nessuna parte, sospiro finchè qualcuno non attira la mia attenzione. Caleb, ovvero mio padre, e Victor camminano nella nostra direzione e in poco tempo ci raggiungono. “Buongiorno” dice mio padre fissandomi, sorrido e subito dopo corro ad abbracciarlo. Mi stacco voltandomi a fissare Victor del tutto intento a fissarci, lo raggiungo baciandolo dolcemente sulle labbra, facendo accorgere a tutti di quel gesto, “Ehi, ehi, ehi, mi sono per caso persa qualcosa?” chiede Jade maliziosa, “Già non avevi detto che tua madre e tuo zio non volevano che stessi con Victor?” chiede Sky indicando la presenza di mio zio, “Si, ma adesso le cose sono cambiate” rispondo abbracciando il mio ragazzo. Il fischio dell’arbitro ci avverte dell’inizio della partita, ci sediamo sulla panchina cominciando così a seguire il tutto. Tra calci,  spinte e parate la partita finalmente si conclude con la vittoria della nostra squadra sotto lo sguardo scioccato di tutti. Cominciamo così a festeggiare saltando e ridendo tutti insieme finalmente come un'unica e grande famiglia.
 
  
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