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Autore: itachiforever    26/09/2017    1 recensioni
[The Long Dark]
[The Long Dark][Sandbox - What if?]
Una ragazza si ritrova bloccata nelle gelide foreste canadesi, completamente sola e isolata dal mondo esterno. Sta cercando suo padre, e intanto tiene una specie di diario. Riuscirà a sopravvivere mentre il caos imperversa nel mondo civilizzato? O il "lungo buio" per lei sarà eterno?
Genere: Avventura, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Capitolo 8 – Paesaggi e tormente

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Superai la zona di taglio, spaventando anche un paio di coniglietti, e a fatica salii su una collinetta e la ridiscesi dall’altro lato. La caviglia ferita mi mandava delle brutte fitte, ma mi feci forza e continuai. Arrivai ad una zona piuttosto pianeggiante che si rivelò essere un’altra zona di taglio, più grande delle altre. Molti tronchi erano accatastati gli uni sugli altri, in attesa di essere portati via.

Quello che mi incuriosì di più però fu una staccionata di legno che spariva dietro una grande formazione rocciosa. Mi avvicinai e con mio sollievo, misto a un pizzico di dispiacere (tutto in salita e coperto di neve) con me convalescente, trovai un sentiero, ben segnalato dalla recinzione e da un cartello che mostrava un bel paesaggio montano con quella che sembrava una torre al centro. Mi ricordai della torre di avvistamento della forestale dove una volta mi aveva portato mio padre, e mi misi subito a salire per quella tortuosa stradina.
Sulla sinistra si ergevano alte pareti di roccia, mentre sulla destra ero “protetta” dalla malandata staccionata, che a volte mancava. Il tutto si capovolgeva ad ogni curva che superavo. Però alla fine ne valse la pena fare tutta quella scarpinata, anche solo per guardare il panorama.

Arrivai finalmente all’avamposto forestale, un’alta torre rossa che terminava con un casotto raggiungibile solo attraverso sei rampe di ripide scale. Piccola curiosità su di me: non soffro di vertigini, ma odio le scale ripide e dai gradini stretti, specialmente se tra un gradino e l’altro c’è il vuoto. Ho sempre paura di mettere male un piede e cadere. E poi fare le scale dopo una faticosa salita e piena di dolori non è affatto bello.
Comunque le salii tutte e prima di entrare mi fermai a guardare lo splendido paesaggio che mi circondava, e che era visibile da ogni angolo della torre. Uno spettacolo davvero mozzafiato. Le montagne la mattina presto hanno dei colori meravigliosi, che anche con la nevicata in corso riuscii a vedere. Fortunatamente non c’era troppa foschia.

Dopo aver goduto della spettacolare vista, mi decisi ad entrare. L’abitazione in cui mi trovavo non era grande, ma confortevole, anche se qualche scricchiolio e il fatto che si trovasse a decine di metri da terra la rendeva inquietante. Al centro vi si trovava un letto a castello e tutte le pareti avevano finestre che compievano il giro completo della struttura, tranne nel punto dove c’era la porta. C’era anche una scrivania con una sedia, una panca, uno sgabello, un mobile ad angolo con degli scaffali e una stufa. La vista della stufa mi rincuorò molto dalla vista del sostegno per il fucile, ma senza il fucile. Decisi che avrei passato qualche ora lì. Accesi un fuoco (avevo ancora abbastanza legna con me) e mi accorsi di avere una scorta di fiammiferi che mi sarebbe bastata per un bel po’ di tempo. Non mi ero neanche accorta di averne raccolti così tanti. Mentre mi riscaldavo, sciolsi della neve e bollii l’acqua derivante, circa un litro, per non appesantirmi troppo. Cucinai anche la carne di cervo (mi ero ricordata di riprenderla per fortuna) e la mangiai, anche se era l’ora di colazione. Poi, approfittando del fatto di aver trovato una simpatica tazzina con una volpe rossa sopra, e ricordandomi di avere del caffè solubile, mi preparai una buona tazza di caffè caldo. Amaro non mi piace, quindi per addolcirlo ne bevevo un sorso e poi davo un morso ad una barretta di cioccolato al latte.

Intanto la nevicata si era ritrasformata in tempesta e quindi ebbi un motivo in più per restarmene al caldo. Ne approfittai per rammendare gli strappi che i lupi avevano causato ai miei vestiti, con i pezzi di stoffa che avevo trovato. Per un po’ avrebbero tenuto. Frugando in giro trovai anche qualcosa di utile da prendere. Sto diventando un’arraffona.
Il fuoco stava per spegnersi e la tempesta non ne voleva sapere di placarsi, quindi per rifornirmi di legna spaccai lo sgabello a colpi di ascia. Provai ad usare la radio per le comunicazioni che c’era lì, ma anche quella non funzionò.

Quando finalmente, dopo qualche ora, il vento e la neve si diedero una calmata decisi di uscire. Era un bel posto quello, ma avevo un obiettivo e comunque non era il posto migliore in cui trovarsi in caso di mancanza di cibo o acqua.
Ridiscesi la scale e la strada e tornai alla zona di taglio. Anche se non ero più in mezzo ad una bufera, la neve scendeva ancora e il freddo era rimasto molto intenso. Attraversai tutta la zona di taglio, fino ad arrivare a quella che sembrava una strada, dato il cartello che segnalava il passaggio di camion. La seguii e dopo un po’ arrivai ad un'altra zona. (Ce ne sono davvero troppe per i miei gusti. Rovinano il paesaggio e abbattono un sacco di alberi di chissà quanti anni.)

Vidi che dietro altri cumuli di legname c’erano delle costruzioni e mi avvicinai. Capitavano a fagiolo, perchè dalle estremità mie estremità, che avevano assunto un colorito violaceo, capii di essere vicina all’ipotermia, sempre che non lo fossi già. E si stava anche facendo buio.
Tre rimorchi adibiti a dormitori, due bagni chimici ed una capanna distrutta dal fuoco, nulla su cui sputare sopra.
Entrai nel più vicino e mi dispiacqui di non trovare una stufa. In compenso c’erano vari letti e scaffali, alcuni viveri anche e tra questi un MRE (ho sempre voluto provare una razione militare). Il secondo era del tutto identico al precedente, con la differenza che trovai un cadavere su un letto. La temperatura all’interno era ovviamente più alta di quella esterna ed essendo un luogo chiuso vi lascio immaginare l’odore rivoltante che aveva invaso quella specie di container. Nel terzo trovai una scatoletta di cibo per cani e una tanica di kerosene da tre litri. Presi tutto quello che potei, ritrovandomi di nuovo con lo zaino pesantissimo, ed uscii.

Il tramonto era molto vicino, quindi non ero sicurissima di voler uscire, anche se il tempo era migliorato e avrei avuto ancora un paio d’ore di luce. Iniziavo ad avere una certa fame, quindi quale occasione migliore per assaggiare l’MRE?

La fortuna volle che quello che avevo trovato non era un semplice MRE, che conteneva un pasto completo, ma un First Strike Ration! Una quantità di cibo sufficiente per l’apporto nutritivo di 24 ore. Chissà come c’era finita della roba dell’esercito americano qui nel nord del Canada…

In ogni caso, la cosa bella di questo tipo di razioni è che sono compatte, leggere, nutrienti, e non si ha bisogno di un fuoco. Mi sistemai sulla scrivania e, avendo trovato una candela, mi preparai per la mia cenetta a lume di candela. Mangiai due wrap di maiale al barbeque, dei nuggets essiccati di tacchino che avevano l’aspetto e il sapore del cibo per cani e un ottimo budino al cioccolato. Il tutto accompagnato da una bevanda fin troppo estiva, dato il posto in cui mi trovavo, ai frutti tropicali.

A parte il tacchino, tutto era molto buono e mi fece venire un’incredibile nostalgia di casa. Non sono una chef, ma mi piace cucinare e sono anche abbastanza brava.

E anche adesso, a ricordarlo, vorrei solo essere a casa mia, a gustare una buona cenetta preparata da me, insieme a mio padre.
 




 
Angolo Autrice:
Ciao a tutti! Benvenuti e bentornati!
La storia procede e presto arriveremo ad un punto molto importante, credo già nel prossimo capitolo.
Spero che vi stia piacendo!
Per quanto riguarda l’ultimo pezzo, ho pensato di aggiungerlo mentre guardavo un video di una ragazza che prova e mostra razioni militari di tutti i paesi. Quindi, dato che in TLD ci sono, ho pensato, perché non rendere il tutto più realistico? E quindi eccoci qua XD
Anche io a dire il vero vorrei provare una razione militare…
Ci vediamo presto!
  
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