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Autore: themermaidwriter    27/09/2017    1 recensioni
Il suo tentativo di svignarsela fallì. E che non poteva, non poteva proprio, permettere che quell'atmosfera le facesse da palcoscenico per le sue emozioni. Sarebbero risalite dall'esofago, dove le aveva imprigionate e si sarebbero sparse in aria rovinando tutto. Le farfalle, i pipistrelli, i dugonghi o qualsiasi altro animale le stesse divorando l'intestino non sarebbe fuggito quella sera, no.
Nick Miller e Jessica Day nella loro unica avventura.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Day, Nick Miller
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The only adventure.
- Nick Miller & Jess Day.
 

"You said go nuts, I said go raisings." Nick rise spiegando la sua battuta alla ragazza ricoperta di fango davanti a lui, che forse no, non l'aveva trovata così divertente, ma nella testa di Nick lo era. 
Jess sorrise lasciando la busta di uvetta in mano al ragazzo. 
"Come sta andando la festa?" chiese senza fare un solo passo avanti. 
"Bene, bene." si grattò il capo sembrando poco convincente. "Ho raccontato l'aneddoto in cui Winston si è addormentato nella vasca." 
Jess scoppiò a ridere e il suo corpo insieme a lei sbattendo una mano sulle ginocchia e poi portando in alto l'indice. "Quella storia! Adoro quella storia." continuò a ridere. 
Nick si meravigliò per l'ennesima volta quella sera, ma decise di non indagare più sul perché facesse ridere. 
"E' più divertente la mia: Robby è mio cugino." tornando seria. 
"Cosa?" urlò. 
"Si, lo so." si pettinò i capelli disordinati con una mano aspettando che l'inevitabile reazione di Nick cessasse. 
"Com'è potuto succedere?" sorrise ancora sorpreso. "Quante possibilità c'erano che uscissi con tuo cugino?" 
"Sta zitto." disse scocciata. "E tutta questa storia mi ha anche rovinato l'escursione." mise due mani suoi fianchi sbuffando. 
"Allora, hai detto di essere Timmy, ma come facevi ad essere un bambino se Winston ha più o meno la tua stessa età?" l'ennesimo parente di Aly si avvicinò all'uomo con un bicchiere in mano sospettando che quella storia fosse palesemente inventata. 
"Ehm Jess.." lo ignorò voltando dalla parte della ragazza. "Dobbiamo andare.." "Come?" 
"La tua escursione, su!" la incitò ad uscire facendole segno con le braccia. "Dobbiamo andare dai." le parlò con gli occhi. 
La ragazza uscì disorientata dalla porta e Nick la seguì salutando l'uomo e chiudendo la porta alle sue spalle. 
Sbuffò. 
"Che ti prende?" 
"E' tutta la sera che tento di evitarli." indicò con il pollice della mano destra le persone dietro di lui. 
"Quindi adesso che facciamo?" fece un giro su se stessa allargando le braccia. 
"Facciamo l'escursione!" sorrise impavido il ragazzo ed iniziò a incamminarsi in un'improbabile direzione verso la natura. "D-dove andiamo?" si fermò. Jess andò a recuperarlo, posò una mano sulla sua spalla e lo fece voltare nella direzione opposta, la stessa che intrapresero. 
Se l'idea di fare un'escursione con suo cugino non la entusiasmava, ancor meno passare quella serata con Nick. Un tempo tranquillo si era affacciato sulla città e dannazione se era perfetto. Nemmeno una scusa per potersene andare. 
"Dovrei fare una doccia." si fermò e disse la frase dopo un buon quarto d'ora di silenzio con le mani in tasca e il viso stanco. 
"No.." si avvicinò a lei annusandola. "hai un buon odore." 
Il suo tentativo di svignarsela fallì. E che non poteva, non poteva proprio, permettere che quell'atmosfera le facesse da palcoscenico per le sue emozioni. Sarebbero risalite dall'esofago, dove le aveva imprigionate e si sarebbero sparse in aria rovinando tutto. 
Le farfalle, i pipistrelli, i dugonghi o qualsiasi altro animale le stesse divorando l'intestino non sarebbe fuggito quella sera, no. 
Si ritrovarono nel bel mezzo del nulla in poco tempo. Gli alberi li circondarono silenziosi e imponenti e il rumore più assordante era il battito accelerato di Jess, un po' per la camminata, un po' per la sua presenza. 
I due si fermarono al centro di uno spiazzo. Nick mise le braccia sui fianchi e iniziò a guardarsi attorno. "E adesso che facciamo?" 
"Sei tu che hai voluto fare l'escursione, Nick." aprì le braccia. "Hey, io sono un'animale da appartamento." si indicò col pollice. 
Jess aprì lo zainetto e prese la sua cartina mente Nick continuava a sgranocchiare la sua uvetta dal sacchetto. Senza che se ne accorgesse il vento strappò via dalle mani della ragazza la sola cartina che avevano e le urla, gli inseguimenti furono inutili: era volata via. 
"Fantastico, abbiamo anche perso la cartina!" si disperò la ragazza. 
"Non preoccuparti ho il mio cellulare, possiamo vedere.." un cellulare che iniziò a cercare in qualunque tasca avesse ma che ovviamente non c'era. "L'ho lasciato alla festa." concluso sorridendo. Jess biascicò il suo disappunto in un grugnito. "Come hai potuto portami nel bel mezzo del nulla senza neanche un cellulare?" 
"Non c'ho pensato Jess.." 
"Tu non pensi mai." concluse con una frase che lasciò entrambi in silenzio per un secondo pieno. 
"E tu allora? Neanche tu hai portato il cellulare." la indicò col palmo della mano. "Il mio si è scaricato ore fa, perché supponevo di essere già tornata a casa a quest'ora." "Se vuoi andartene, andiamo!" 
"Si, andiamo!" rispose decisa. 
Improvvisamente un animale in volo balzò sulle loro teste a grande velocità e in un attimo rubò il sacchetto di uvetta nella mano di Nick e scappò via senza dare a nessuno dei due la possibilità di rendersi conto di ciò che era appena successo. 
Nick rimase a bocca aperta, voltando verso il vuoto lasciato dall'uccello e prese a urlare al cielo aprendo le braccia. Lanciò uno sguardo a Jess e senza pensarci si mise a correre in una direzione che non conosceva per cercare di recuperare la sua uvetta. 
Jess inseguì la sua traiettoria finché sbattendo contro un ramo lo ritrovò per terra privo di sensi. 
"Nick!" urlò tirandogli uno schiaffo e solo un po' di tempo dopo il ragazzo rinvenne trovandosi Jess chinata su di lui con uno sguardo preoccupato. 
"Jess! Da che parte è andata?" Balzò in piedi guardandosi attorno in sospettoso. "Dov'è andata l'Aquila?" 
"Non credo fosse un'Aquila, Nick." 
"Era sicuramente un'Aquila Reale." continuò a guardarsi attorno. 
"Un'Aquila reale?" sbottò a ridere. 
"Ieri sera, in tv, c'era un documentario sulle Aquile.." si voltò in una direzione annusando come un segugio. "E' andata da quella parte." Indicò con l'indice la direzione e il suo volto si fece quello di un cane rabbioso. Iniziò ad incamminarsi mentre Jess rimase immobile. 
"Nick, dobbiamo tornare indietro, non possiamo cercare la tua Aquila." 
"Shh, così la farai scappare.." mise un dito sulle labbra. 
"Ah, questa cosa con Robby non sarebbe successa." si lamentò guardando al cielo. 
"Hey Jess.." si voltò verso di lei. "Io non sono Robby, io sono Nick." si indicò e tornò a fiutare la sua preda. 
Si, lui era Nick ed era così diverso da Robby, da lei, così diverso che non poteva funzionare tra di loro, fu questo il motivo della loro rottura. 
Vivevano su due mondi diversi e nonostante questo, Jess, non riusciva a smettere di pensare che anche se lei e Robby fossero in perfetta sintonia quella sensazione non l'aveva attraversata. Si, quella, quella che senti, sai, quando sei così attratta da una persona, da sentire le scintille solo sfiorandola. Robby non era né scintille, né fuochi d'artificio, mentre Nick lo era sempre stato e non riusciva proprio a smettere di pensarci. 
"Nick guarda là" urlò Jess guardando alla sua destra. "Una mappa!" 
"Una mappa?" tornò indietro e si avvicinò a Jess mentre spostava le foglie di un cespuglio mostrando le incisioni nella terra. 
"Dev'essere la mappa per uscire da qui, qualcuno deve averla fatta per chi come noi si è perso." sorrise chinata a guardarla. 
"Si, ma dove porterà?" continuò ad osservarla indeciso corrucciando al fronte. "Non lo so." 
"Oddio Jess, questa è una mappa del tesoro!" disse convinto di aver risolto il mistero, rimettendosi in posizione eretta. 
"Che cosa? Nick è assurdo!" 
"E' sicuramente una mappa!" si chinò nuovamente spremendosi il cervello per decifrarla. 
"Nick, dobbiamo andare." Jess lo spinse con una mano sulla spalla. 
"Dobbiamo andare, credo stia per piovere." Il cielo parve diventare grigio e dei leggeri tuoni si iniziavo a udire in lontananza. 
"Shh.. ma com'è che io e te non siamo mai d'accordo." non smise di ragionarci sopra e forse nemmeno sulla sua ultima frase. "Ah ah!" esultò. "Oh, no no no no no." si agitò mentre le gocce di pioggia rovinavano la terra su cui era disegnata la mappa. "No!" si mise le mani in testa. E Jess rimase in piedi a godersi per un attimo la sensazione di avere ragione, prima di spostarsi per cercare un posto dove ripararsi. 
"Nick, andiamo." si spostò ancora tanto da essere già lontana da lui. 
Lui la raggiunse correndo. "Aspetta." le prese il braccio mentre già lei si era voltata. Si mise due mani sulle guance bagnate e bagnato su bagnato si strofino volto e capelli come se se si stesse lavando la faccia. 
"Cosa stai facendo?" tra l'incredulità e la risata. 
"Oh beh, adesso puoi fare la doccia Jess." rise, rise davvero insieme a lei. 
"Andiamo dai." lo incitò ancora. 
"La pioggia non ti fa male Jess, perché vuoi andare via? E' cosi bello." aprì le mani per raccogliere l'acqua su i suoi palmi. 
Jess rimase incantata, mentre la pioggia veniva giù, da come quella decisione di restare lì fosse tanto infantile, completamente irrazionale da come aveva vissuto in quel periodo e completamente sbagliata; ma lui era Nick e lui era sbagliato, costruito al contrario e a lei piaceva così com'era, anche con un pezzo fuori posto. 
"Vuoi fare una corsa?" indicò un albero dietro di lei. "Chi arriva primo." sorrise e partì senza dare il via e senza nemmeno aver ricevuto una risposta. 
Jess lo inseguì correndo e sembrò essere divertita, anche quando cadde a terra, a metà percorso continuò a ridere per tutta questa situazione fuori e dentro di lei. 
Nick tornò indietro e non porse la sua mano per aiutarla, invece si stese accanto a lei. "Che cosa fai?" voltandosi verso la sua figura distesa al suo fianco. 
"Io non sono il genere di persona che risolve i tuoi problemi, io sono quella persona che mentre stai crollando ti accompagna per tutto il tragitto e affonda insieme a te." si girò i pollici smettendo di guardarla. "insieme." 
Lui non era il genere di persona che potrebbe essere attribuito a qualcun altro, era davvero diverso da chiunque e soprattutto da lei e forse questo non era una male, come invece pensava. In fondo è quel pezzo del puzzle che combacia con i lembi di un'altro diverso dal primo, non uno esattamente uguale a rappresentare il disegno. 
I due ragazzi rimasero in terra a scoppiare a ridere ancora per un altro po', tra una battuta e l'altra e uno sguardo complice. 
Avrebbe anche potuto riprovare a cercare qualcuno che la completasse, con cui fare un'altra escursione, magari, qualcuno che le amasse come lei, ma fu un attimo impreciso del tempo di tutta quella situazione, a farle capire che c'era qualcosa che amava di più delle escursioni e l'unica avventura che avesse mai voluto vivere avrebbe voluto viverla con lui.


"Hey Jess." la guardò serio. 
"Si?" 
"Sono tuo cugino." recitò con enfasi un attimo prima di scoppiare di nuovo in una fragorosa risata, accompagnato da Jess. 
"Non di nuovo." tornò seria mentre i suo occhi e la sua mente guardavano solo le sue labbra. 
Scosse la testa e chiuse gli occhi lasciando che la pioggia la bagnasse, senza pensare alle conseguenze, così come faceva Nick, come aveva sempre fatto. Ripresero a ridere senza un motivo apparente ed entrambi apprezzarono quel momento in cui pensare era davvero di troppo e fortunatamente le risate stavano lì, a disposizione per mascherare ogni loro dubbio. 


the mermaid's notes: eccomi qua con una nuova one shot sui ness. (sempre parte della raccolta di cui titolo sull'header.) Ho sempre voluto scrivere una fan fiction partendo dalla battuta di Nick e così ho inserito un'alternativa alla puntata 6x14. Spero di aver evidenziato la parte comica di questa storia e soprattutto spero che vi piaccia. Lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate!

 


 
   
 
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