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Autore: jaspeg    27/09/2017    1 recensioni
Questa storia parla della sorella maggiore di Ciel, scomparsa durante l'incendio che distrusse la loro famiglia.
Durante l'incendio riesce a salvarsi tuffandosi nel lago della residenza che era collegato a un canale che andava nel Tamigi.
Venne trascinata per chilometri, fino a Londra, dove verrà salvata da un misterioso ragazzo che dopo se ne andrà lasciandola nelle mani di uno zingaro.
Trascorsero 3 anni, fratello e sorella si ritroveranno, ma, ricomparirà anche il misterioso ragazzo che l'ha salvata, nonostante non volesse avere niente a che fare con lei spesso in quegli anni ha dovuta tirarla fuori dai guai riuscendo sempre a celare la sua identità (o quasi).
Quando Ciel ritrova sua sorella riesce a convincerla a tornare a casa con lui dopo varie suppliche, Sebastian era preoccupato, non bastava un Phantomhive? Ma con sua grande fortuna la sorella era il contrario del suo padrone e finì per affezionarcisi. Con il suo rientro in società finalmente scoprirà chi è il suo salvatore ma si verrà anche a scoprire il segreto più oscuro di Sebastian.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passati alcuni giorni ed era arrivato per Ciel il momento di entrare in azione; Aveva evitato tutto e tutti con ogni mezzo di cui disponeva, ma adesso doveva vederlo. 
Suo fratello si sarebbe infiltrato in una scuola per rampolli dell'alta società per un caso assegnatogli direttamente dalla regina su un allievo scomparso. Non sapeva per quanto non lo avrebbe visto, ma nonostante il litigio era pur sempre suo fratello e la preoccupazione per lui era palese
Andò verso la sua camera, certa che fosse solo ed entrò
- Allora te ne vai? 
- Non sarà per molto
- Sta... sta attento
Quelle parole lo sorpresero. Dopo tutto quel silenzio le aveva detto qualcosa che solo la sua amata sorella poteva dirgli e questo lo rincuorò 
- Lo farò, ma anche tu non essere da meno
- Sta tranquillo. Cosa vuoi che mi succeda qui?
- Con Undertaker a piede libero non si può stare tanto tranquilli. 
- Credi che possa attaccarci? 
- Non lo so. Comunque per essere più sicuro ho chiesto a sua altezza di fermarsi qui durante la mia assenza
La sorpresa per poco non le fece perdere l'equilibrio
- CHE COSA?!
A quella notizia si resse sul comò della camera, mente il fratello la guardava confuso 
- Perché quella reazione? Dopo tutto è grazie a lui se sulla Campania ti sei salvata.
- Si, ma.... 
- Niente ma. Ormai ho deciso. Voi due starete insieme durante la mia assenza 
Era senza parole! Eppure gli aveva rivelato le sue motivazioni (anche se non tutte) sul fatto che non lo volesse alla villa. Sebastian come mostro bastava e avanzava.
Persino il conte era rimasto senza parole nel sapere che il principe d'Inghilterra, in se aveva mescolato sangue demoniaco, ma in comune accordo Sebastian e Shade decisero di omettere il particolare del legame che li univa (in un modo o nell'altro) ai due fratelli.
- Ora devo andare...
Ma prima ancora di varcare la soglia Alys lo abbracciò forte a se
- Sta attento, se perdessi anche te... non so proprio cosa farei
Quelle parole toccarono profondamente Ciel. Era da tanto che non si sentiva amato in quel modo così incondizionato e pensava che non lo avrebbe mai meritato dopo tutto quello che aveva fatto. 
Fu allora che dopo tanto tempo tolse quelle barriere che aveva erto nella sua anima, per lasciarsi andare a quella dolcezza che si sarebbe portato per tutta l'indagine.
- Tornerò presto. Te lo prometto


Intanto al piano sottostante, nel salotto che dava al giardino Shade e Sebastian restavano in attesa
- Credo che si siano chiariti
Shade lo gurdò contrariato nel vedere il demone usare le sue abilità per certe cose 
- Non sta bene origliare
- Nemmeno approfittarsi di una ragazza inerme
I loro sguardi si scagliavano fulmini e saette fino a quando non entrò Mey Rin con un vassoio traballante, segno dell'evidente nervosismo che le procurava la presenza di membro della famiglia reale.
In quei giorni Sebastian non era riuscito più a nascondere l'identità del suo ospite ai tre disadatti domestici.
Dalla notizia, in loro scaturì una tensione che li aveva portati ad essere ancora più combina guai del solito e infatti mentre la cameriera stava per portare il tè inciampò sul tappeto rovesciando il contenuto delle tazze addosso al principe che puntualmente si scansò con una velocità incredibile, mentre il demone recuperava il tutto a mezz'aria
- AH! Mi scusi, mi scusi, vostla altezza!
La giovane cinese cominciò a inchinarsi ripetutamente per avere il perdono della più grande carica che fosse mai giunta alla villa
- Mei Rin, puoi andare
- Si, signol Sebastian
Trascinata da Bald e Finny venne scortata verso la cucina. Intanto Shade si spostò su una poltrona a braccia conserte, mentre il maggiordomo preparava tutto per i suoi padroni, fino a quando la voce del principe decise di spezzare quel silenzio carico di tensione
- Anche la mia agilità e forza è determinata dal sangue nero? 
Sebastian si voltò guardandolo sorpreso. Il tono con cui si era rivolto non aveva astio, ne provocatorio, ma probabilmente aveva capito cosa stava succedendo a quel giovane
- No. Non è il sangue oscuro a determinare chi è lei. Immagino che per essere arrivato al livello di adesso si sia allenato
- Si. Ho studiato e appreso le arti di combattimento conosciute dal mondo insieme alle lingue e tutto quelle che ne consegue
- Il sangue oscuro non la cambia, ma la rafforza 
- Che intendi?
- Lei è umano, ma è solo quando i suoi occhi si infuocano che subentra il potere oscuro che la rafforza. In lei l'ho visto poche volte quindi è più forte di un'umano normale ed è questo che la rende pericoloso.
Dalla manica scivolò tra le dita una posata ben affilata pronta per essere usata
Fu allora che scesero i due Phantomhive
- Oh! è l'ora del tè
Alys nel vedere quel ben di dio con le tartine ci si fiondò sopra, ma appena vide che accanto a lei c'erano sia il maggiordomo che le sorrideva e Shade fece dietro front 
- Che ti prende? 
- Niente. Non ho fame
- Ma se fino a poco fa....
- Ho cambiato idea
Si girò uscendo dal salone
- Ma che le prende? 
Il povero demone era ormai a terra. Non voleva che finisse così, sperava che facendole le sue tartine preferite col suo tè ai frutti rossi avrebbe potuto ricucire il rapporto, ma si sbagliava
- Non si lascia comprare con certe cose
Sostenne il principe
- Già...


Un'ora dopo erano sul viale: Alys, davanti alla carrozza salutava il fratello che le faceva le ultime raccomandazione dal finestrino. Guardò anche Shade con uno sguardo d'intesa che alla contessa non sfuggì. Che avessero qualcosa in mente? Valli a capire gli uomini. Tanto presto o tardi lo avrebbe scoperto
- Sta attento 
- Te lo prometto
Dopo un'ultima carezza al fratellino la carrozza partì lasciandola sola: con una manica di domestici incapaci e un principe assassino. 
Sarebbe stata una convivenza moolto dura 






La giornata passò tranquilla tra un disastro quotidiano e l'altro. Shade si era barricato in camera sua e Alys: responsabile della salvaguardia della villa, dovette prendere le redini della situazione. 
Andò in camera cambiandosi con abiti più comodi, una treccia e un vecchio grembiule (residui della sua vita da zingara)
- Molto bene! Adesso tutti e tre ci impegneremo per non distruggere ulteriormente la villa. Siete con me? 
- SIII!!!!
Sembrava un cotch che incitava i suoi giocatori. Non poteva permettersi di lasciarli da soli e così tutti facevano tutto insieme, in modo da poterli tenere d'occhio costantemente.
Ora di sera era a pezzi. Non fece preparare la cena a Bald col rischio che facesse saltare in aria la cucina. Preparò qualcosa di semplice per tutti nel tavolo della cucina, ma i tre non erano tranquilli e Mei Rin poco dopo condivise con lei il disagio di tutti
- Signolina Alys... il plincipe non mangia? 
- Il suo piatto è lì se vuole
Indicando il posto vuoto a capotavola 
- Se mi cercate sono in camera mia
Strascicando i piedi per la stanchezza salì le scale e sbadigliando di tanto in tanto si diresse verso il bagno della camera. Riempì la vasca con acqua calda e moltissima schiuma. Quel profumo inebriante la toccava fin dentro i polmoni. Con occhi semichiusi dalla stanchezza si spogliò lasciando ricadere i vestiti sporchi di terra e cibo sul pavimento. Sciolse anche i suoi capelli bluastri dalla morsa dell'acconciatura.
Entrò con un piede per sentire la temperatura: Era perfetta
Facendo gemiti di piacere per quella sensazione così avvolgente e gentile, immerse il corpo diafano nell'acqua nascosta da vaporose nuvole di schiuma rilassandosi


Intanto nella biblioteca del conte Shade aveva appena finito di visionare alcuni documenti che aveva recuperato sulla nave. Il più erano composizioni chimiche. 
Inizialmente il ricovero non era recluso solo a loro, ma ad altri soggetti che presentavano malformazioni genetiche. I dati in cui era entrato in possesso erano quelli di diversi membri del centro ricerca, tra cui loro, ma perché? 
Erano i primi tempi delle innovazioni in medicina ed era normale prelevare persone per farne degli esperimenti. Persino lui lo faceva, ma quelli che venivano prelevati erano persone che nessuno avrebbe cercato. Allora perché loro? Perché quel pazzo si era esposto così tanto da rapire dei nobili sul quale la gente avrebbe fatto domande? 
Che Undertaker facesse parte dei test? Eppure sembrava sapere parecchie cose su di loro.
I pensieri si affollavano come una tempesta e decise di staccare. L'unica cosa che non capiva erano le pagine di quel libro medievale. Era l'unica cosa che stonava in tutta quella faccenda. 
Quei racconti antichi rammentavano di un'antico regno leggendario nascosto tra le montagne del continente, un confine tra il mondo degli umani e della magia
- Tsk! Cazzate 
Frustrato, entrò in camera sua cominciando a spogliarsi per andare a rinfrescarsi. Nel pomeriggio aveva fatto allenamento con la spada e un giro a cavallo per controllare i movimenti della contea Phantomhive.
Appena varcò la soglia si trovò una nube di vapore. Fu sorpreso che gli fosse stato preparato il bagno. Probabilmente Alys lo aveva visto e si era premurata di fare una sorta di ringraziamento per tutte le volte che l'aveva salvata....
- Ma figuriamoci.
Quel pensiero lo fece ridere. Quando quella ragazza si arrabbiava era peggio di una bambina di cinque anni. Si legò un'asciugamano in vita per prendere il cambio nell'altra stanza, in caso qualcuno fosse entrato in camera sua (come era già successo più volte). 
Immergendo la mano nell'acqua per la temperatura sentì qualcosa intrecciarsi alle sue dita
- Che diavolo... 
Appena tirò fuori la mano vide delle ciocche bluastre. Le riconobbe immediatamente e sbiancò al pensiero che gli attraversò la mente. Subito immerse le braccia e la sentì. Con un solo colpo la tirò fuori dalla vasca scuotendola, cercando di farla rinvenire
- Alys! ALYS!
Non si riprendeva e non respirava
- Cazzo!
La stese a terra e coprendola con un'altra asciugamano, cominciando un massaggio cardiaco
- Respira... respira!
Continuò per qualche volta e alla 3° finalmente una reazione. Shade la mise su un fianco per evitare che si soffocasse e quando fu sicuro che avesse rigettato tutto il liquido dai polmoni le prese il viso per controllarla. Sembrava stare bene, se non fosse per dei strani segni sul collo.
- Alys! Alys guardami
Respirava a fatica e quando incrociò il suo sguardo perse i sensi, ma almeno stava bene. Chiamò Mey Rin e le chiese di portarle una veste da notte. 
Immediatamente i domestici pensarono male, ma dopo averla messa a letto chiuse la porta dietro di se per non svegliarla
- Cosa pensi di fare alla signorina damerino da quattro soldi? 
Lo sguardò del ragazzo lo zittì subito
- Io nulla, ma ho il sospetto che qualcuno si sia introdotto alla villa 
- Che cosa?!
I tre, basiti, si misero subito sull'attenti guardandosi in torno di sottecchi 
- Cosa facciamo con la signorina? 
Finny il più piagniucolone del gruppo si guardava agitato. 
- Controllate se qualcuno si è introdotto nella magione, non vorrei che sia stato un'attacco deliberato
- E lei altezza?
- Io verrò con voi. Mei Rin. Tu portala nelle sue stanze e fai la guardia
- SI signole!
Shade insieme a Bald e a Finny uscirono nei giardini a controllare la zona. Il giovane principe vide che dalla finestra di Alys la luce era accesa e comandò al giardiniere di non muoversi da lì, mentre lui e il cuoco si allontanavano nella notte.


Le ore passarono e a notte fonda la giovane contessa si svgliò nella stanza ormai buia. Tutto intono era completamente avvolto nell'oscurità, ma sapeva di essere sola. Era ignara di ciò che le era successo, ma si rendeva conto perfettamente che c'era qualcosa che non andava.
Non capiva il perché, ma era come se ci fosse tensione nell'aria e così decise di uscire vedendo lì fuori la cameriera cinese intenta a fare la guardia. Senza farsi notare richiuse la porta e si affacciò alla finestra per controllare cosa stesse succedendo e notò dalla finestra che qualcuno con delle lanterne si aggirava per il bosco. Strano, di solito era proibito aggirarci nella magione a quelle ore. Suo fratello di sicuro non lo avrebbe mai permesso.
Voleva uscire, ma temeva che la scoprissero e la fermassero. Ormai aveva capito che con Shade non si scherzava e col passare del tempo aveva imparato a conoscerlo.


I giorni passarono e l'argomento non venne più toccato. Persino le ronde terminarono. 
Shade in quel periodo amministrava la magione per conto di Ciel e si era reso conto dalle parole dei contadini che uno straniero aveva chiesto informazione sull'ubicazione della villa. 
Questo lo aveva insospettito portandolo ad assumere della sorveglianza da lui scelta attraverso i contatti di palazzo. In questo modo Alys e tutti sarebbero stati al sicuro. 
Nonostante la sorveglianza gli desse più tempo libero in quei giorni non aveva minimamente avuto modo di incontrare la contessa. Era sempre impegnato sulle sue ricerche per incrociare i dati con quelle pagine e poi sapeva di esserle sgradito.
Più il tempo passava più lei si sentiva sola e prese l'abitudine di sgattaiolare fuori andando al villaggio e giocare coi bambini. La villa era tremendamente noiosa e l'aria che si respirava, soffocante. 
Però ben presto queste evasioni vennero scoperte dal principe che un pomeriggio cavalcando fino al villaggio vicino la trovò ad insegnare ai bambini a leggere e a scrivere
- Cosa diavolo ci fai qui? 
La voce tuonò così duramente da spaventare i bambini i quali si allontanarono dalla maestra per tornare alle loro case
- Insegno ai bambini a leggere
- Per cosa pensi che abbiamo messo la sorveglianza a fare, se tu sparisci senza dire niente a nessuno?
Spazientita riversò le frustrazioni addosso al ragazzo 
- Io non ce la faccio più a stare rinchiusa in quella gabbia dorata. Voglio uscire e so che se te l'avessi detto me lo avresti impedito 
- Certo che te lo avrei impedito! Sono responsabile della tua vita ricordi? 
Stanco della situazione scese dal cavallo prendendole il braccio, ma lei si liberò quasi subito
- E da quando ti interessa della mia vita? Hai sempre detto che di me non ti è mai importato niente! Perché adesso tutta questa premura? 
- Non è premra, ma....
- Onore?
Lo sapeva. Gli uomini erano tutti uguali e lei odiava quel loro lato privo di ogni senso logico. Corse via e tornò alla villa mentre lui la osservava immobile


Quella sera Shade cenò da solo in quel tavolo vuoto. Ci era abituato, ma odiava la sensazioni che quelle parole avevano lasciato in lui
Alys al contrario si era chiusa a chiave da quel pomeriggio. Non capiva ciò che provava nei suoi confronti e quelle sensazioni la confondevano debilitando il suo equilibrio mentale. Passeggiando per la stanza notò che il suo riflesso nello specchio si era fermato rispetto a lei. Quel fatto in una situazione normale l'avrebbe spaventata, ma sta volta l'avrebbe affrontata. Era stanca di scappare e si mise davanti alla se stessa albina 
- Chi sei? 
Chiese, non aspettandosi una vera e propria risposta. Dopo un po' scosse la testa compatendo la sua stupidità. Credeva veramente che il suo riflesso le avrebbe risposto? Voltandosi verso il letto diede le spalle a quella parte di lei che ancora non riconosceva
- Sono te
Appena sentì quelle parole venire dallo specchio si voltò di scatto con un nodo alla gola 
- Tu... tu hai parlato? 
- Non ricordi? Lo facevamo spesso un tempo
In quel momento un ricordo le tornò alla mente. Quando era piccola passava ore a parlare al suo riflesso
- A quanto pare ti hanno cancellato la memoria su di me 
Alys si avvicinò con cautela mentre il riflesso si muoveva indipendente da lei
- Che vuoi dire? 
- Mi spiace, ma non posso dirti nulla se non ricordi
Era tutto così surreale, ma decise di andare avanti con la conversazione, quando la bianca la incalzò 
- Quel ragazzo non riesci a togliertelo dalla testa eh? 
- N... no
- Ti capisco. è molto bello
Ecco! Ci mancava che un riflesso rivelasse ciò che nemmeno lei riusciva ad ammettere a se stessa
- Pu... può darsi... e... e tu che ne sai? Non lo hai mai visto 
- Ti devo ricordare l'incidente della cucina? 
Al pensiero il viso di porcellana si imporporò
- Non devi imbarazzarti. Anche io, provo la stessa cosa
Il rossore si fece ancora più vivido
- Che... che cosa? 
L'espressione dolce della bianca assunse un sorriso malinconico, perso in dei ricordi lontani
- Quel viso angelico cela degli occhi che possono inghiottirti l'anima e quel corpo perfetto quando tende le sue braccia per proteggerti... mantiene la tua vita salda a questo mondo pieno di ombre
Il riflesso portò le braccia a stringersi l'una con l'altra mentre gli occhi cercavano di nascondere le lacrime
- Quanto mi manca quella sensazione....
Alys incredula ad aver udito quella parole dell'altra se stessa indietreggò sedendosi sul letto. 
- Tu... tu....
- Mh? Oh! No! Io... cioè. Credo che tu abbia frainteso. Avvicinati 
La mora obbedì.
- Tocca lo specchio
- Cosa? 
La bianca poggiò la mano sul vetro 
- Poggia la tua mano sulla mia e avrai le risposte che cerchi 
Era titubante se credere o meno alle parole di quell'albina, ma se voleva avere risposte non aveva scelta: Doveva fidarsi
- Non posso rivelarti ciò che manca della tua vita, ma posso darti frammenti della mia
- Non capisco....
Si avvicinò ancora di più poggiando la mano sulla sua 
- Le risposte le ha il demone che desidera l'anima dell'Escanor
Dopo quelle parole un turbine di ricordi emerse nella mente di Alys e poi giunse l'oblio e il suo corpo si accasciò a terra 





La prima cosa che apparve dopo il buio iniziale fu un lussuoso giardino e un'immenso e ricco castello nascosto tra le montagne
- Dove mi trovo? 
La sua attenzione fu attirata da dei bambini che giocavano con la neve mentre delle servitrici gli correvano dietro intimandogli di andare a lavarsi prima di presentarsi al re, ma la cosa che più scosse è che questi l'attraversarono come l'aria. 
- Ma che diavoleria è mai questa? 
Si guardava spaesata e la conclusione a cui arrivò è che stesse sognando. Tutti intorno a lei sorridevano ed erano felici, nonostante i birbanti che erano appena passati. Si era svegliata nel bel mezzo di un ricco giardino coperto da cristalli di ghiaccio e neve, mentre il sole splendeva pallido in cielo. A quel punto una nobildonna cominciò a chiamare qualcuno a gran voce cercando con lo sguardo in quella landa gelata
- Dove siete? La prego! Non abbiamo molto tempo per giocare
La donna era esasperata. Sembrava che chiunque cercasse, avesse l'abitudine di sparire nei momenti meno opportuni 
- Se non esce suo padre se la prenderà con me!
Ma nulla. Nonostante gli sforzi la dispersa non uscì. Poco dopo alle spalle della donna provenne una voce a lei familiare
- Lady Rialdi. Qualcosa non va? 
Appena Alys si voltò per poco non ebbe un colpo. Davanti a lei c'era un ragazzo dai capelli neri con una maschera di ferro in volto. Era vestito come un cavaliere del 14° secolo, ma non lo aveva minimamente sentito arrivare 
- Comandante! Grazie al cielo è arrivato lei. La prego! Scovi la principessa prima che suo padre venga a sapere che è scappata di nuovo
- Non si preoccupi. Lei vada pure nelle stanze della principessa a preparare tutto il necessario. 
- La ringrazio 
La donna fece una riverenza e corse dentro ordinando ai servitori di preparare tutto l'occorrente per questa presunta principessa. Intanto il giovane comandante si diresse verso le scuderie prendendo il suo cavallo. Alys incuriosita da quello strano individuo decise di seguirlo.
Entrambi si diressero verso una foresta molto fitta ai piedi delle montagne a nord. Il giovane arrestò il suo cammino vicino ad un corso d'acqua gelato quando scese da cavallo avvicinandosi alla cascata ghiacciata, dove vi stava una figura completamente vestita di bianco. 
Aveva un mantello candido con pelo di ermellino alle estremità. I capelli di un'irreale color bianco argento, mentre la carnagione era lattea. Sembrava un'angelo di luce
- Lo sai che non dovresti andare in giro da sola, Astrid? 
La ragazza si voltò lasciando Alys senza parole. Erano identiche se non fosse stato per i capelli e gli occhi sarebbero state indistinguibili. L'esile figura si diresse verso il ragazzo sorridendogli dolcemente fino ad arrivargli davanti
- Lo so...
Gli tolse la maschera e a quel punto il cuore della Pahntomhive si arrestò
- Ma tanto ci sarai sempre tu a proteggermi, Zakron 
- SHADE?!
  
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