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Autore: LordPando    27/09/2017    0 recensioni
Sei ragazzi, in un pomeriggio poco assolato, decidono di fuggire dalla scuola... e fin qui, tutto quasi normale.
Ma quella scuola è il Castello, isola centrale delle Terre Del Cielo, e il mondo è più a spero di quanto ci si aspetti. Perché se il piano è salire su un vascello mercantile, le cose si stravolgeranno e loro si troveranno costretti a diventare assassini per difendere le proprie vite.
Nel frattempo due cacciatrici cercano vendetta...
Un barone cerca una via di fuga dalla nobiltà...
Un Re cerca il proprio figlio morto...
E "se in un racconto appare una pistola, prima o poi dovrà sparare".
-cit.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Le Terre Del Cielo
GENERE: Fantasy
AVVERTIMENTI: Incompiuta

 
I NOMI DELLE ISOLE
Lesaj -la prima-
Jabenny -la seconda-
Nijawi -la terza-
Kalki -la quarta-

Opoko -la quinta-
Amawa -la sesta-
Nirakna -la settima-
Vuydet -l'ottava-
Nkaia -la decima-

 
 

Queste sono le terre del Cielo. Sono contenute in una sfera di aria. E sono nove, i blocchi di pietra che levitano nell’aria come sono nove i regni che le governano. Ognuno di essi ha un sovrano che amministra il regno alla meglio, lasciando che la maggior parte dei cittadini faccia ciò che vuole della vita.

 Il Globo di aria semisolida che circonda le isole non ha bordi ben definiti, ma mai nessuno, nei nove regni, ha mai cercato di uscirne. Il Globo è molto distante dalle isole, e i viaggiatori dell’Aria ne possono percorrere lo spazio. Le isole sono come delle enormi piramidi capovolte, abitate da diversi tipi di esseri, umani e non.

 

 Poche persone si sono gettate dall’alto di quelle isole, e nessuna di esse è più risalita. Questo perché sotto -cento chilometri dalla punta delle isole- c’è uno speciale trattamento riservato ad i pochi che non muoiono a mezz’aria schiacciati dalla pressione; o quelli che non decedono per un infarto causato dalla paura; o per quelli che non sfondano il Veliero Volate di qualche intrepido, che non ha di meglio da fare se non guardare le isole dal basso; o, avvenimento straordinario, per quelli che non viene salvato da qualche ventovivo o da qualche creatura volante di passaggio.

 Beh, per chi sfugge a tutto questo ci sono gli altri universi. I filosofi delle isole non osano chiedersi come siano fatti anche per semplice paura di scoprirlo, perché lì sotto ci può essere tutto e niente. Alcuni esseri, libri o frasi sono arrivati nelle Nove Terre, lasciando il segno e temuti da tutti, spesso accoppiandosi con creature e generandone altre sempre più terribili.

  Tutte le creature dell’Aria nacquero secoli prima degli Uomini e degli Esseri della Terra, perché fra le nove terre l’aria è potere. Quelli che la sfruttano meglio, non i Ventivivi.

 I ventivivi, come il nome suggerisce, sono una delle creature dell’aria più singolari. Anche se in un cero senso, l’aria sono essi stessi. Ci sono numerose leggende che riguardano nell’intimo i ventivivi ma che questi ultimi continuano a negare rinominandole favolette per idioti.

 I ventivivi sono creature eterne, nate millenni prima delle isole volanti. Essi vivono solitari, ma hanno un ordine gerarchico ben definito, la cui posizione in esso è determinata dalla forza di ogni ventovivo. I principali sono tre, provenienti dai tre punti cardinali delle terre del cielo. Tharém, vento del punto alto della bussola delle terre del cielo e i suoi due fratelli: Buserah e Nakhti, dei due vertici bassi. Nakhti è detto anche il vento dei velieri perché è appunto il più propenso ad aiutare gli Aeranti - viaggiatori dell’aria. Tharém è invece il vento della tempesta, il più freddo, quello che spesso si oppone a suo fratello nel trasporto. Da alcuni Aeranti è detto Punitore, e si dice che per veleggiare in suo favore bisogna ospitarlo nella propria nave. Il terzo, Buserah, è in un certo senso il più tranquillo. Si occupa della normale brezza delle nove isole. È però potente come suoi fratelli, e la sua furia è ineguagliabile.

 Alcune leggende narrano che riuscì, da solo, ad opporsi ad un vero e proprio Vento dopo che quest’ultimo avesse fatto precipitare il principe Satte di Nkaia, la nona delle terre volanti. Ovviamente secondo molti è solamente una leggenda, ma il principe cadde davvero dal suo veliero per una scossa anomala. O quasi.

 Bisogna anche parlare della forma e di come fanno i ventivivi ad… anche solo muoversi. Non hanno forma ben precisa essendo principalmente fatti d’aria, ma non è raro vederli condensati o addirittura solidificati in forme diverse. Sfruttano, per volare, le correnti da essi stessi generate che gli permettono di planare e a volte anche volare per ore.

 

 Gli abitanti e delle Nove Terre considerano aria e vento come i padroni di tutto, perché da essi dipende la stabilità delle loro isole, la loro vita e le loro azioni. C’è chi, come i pirati o gli Aeranti, vive in piattaforme semoventi -come i velieri aerei che viaggiano nel vento. E c’è chi è così tanto aerofobo che non volerebbe nemmeno per tutto l’Akki -il materiale più prezioso esistente- delle nove terre.

 E poi ci sono le creature del cielo: ne sono di diversi tipi, dai draghi ai custocoli olezzosi, porcelli di piccola taglia dotati di ali che frullano l’aria per tenersi in volo ed una puzza terribile. Circola una leggenda che un tempo questi strani animali fossero usati dagli eserciti come il peggior proiettile acido.

 Ovviamente alcune di queste creature sono semplici fantasie di scrittori stati poi inceneriti o pressurizzati dalle creature da cui avevano preso spunto, non molto soddisfatte del risultato. Ma altrettante sono vere, come ad esempio i golem del cielo, ammassi di materia chimica in movimento sfuggiti agli alchimisti distratti; o i cadonghi, creature stupidissime ed in via di estinzione per la loro tendenza al suicidio o alla caduta verso altri mondi. Le creature dell’aria hanno idee differenti rispetto agli abitanti delle terre volanti e non sempre li vedono di buon occhio, ma alcuni di essi, come gli Assabi da salvataggio, hanno salvare i terrestri come unica ragione di vita. O di morte, a seconda di come la si vuole vedere.

 

Il traffico aereo attorno alle Nove Terre è enorme e sono molteplici i generi di individui che volano nel globo d’aria, chi mosso da una ragione e chi da una completamente opposta. Sono numerose le navi pirata, dolenti a depredare i vascelli mercantili che rischiano il carico per alte somme di denaro.

 Come ci sono i pirati ci sono certamente anche gli eroi, che viaggiano alla ricerca di qualsiasi avversario. Essi sono comunque individui dalla dubbia morale che spesso fanno ciò che fanno solo per denaro. O almeno.. così va per la maggior parte. Si racconta di Hunnar il Trepidante che combatteva per ripagare un debito di vita. I Mercanti invece sono il tipo più pacifico di Aeranti. Solitamente occupano  velieri di piccole dimensioni, Mercantili e/o Mercantili Reali, navi pagate appositamente da un Re.

 I tipi di vascello volante sono molteplici, a cominciare dai velieri, le enormi navi che i pirati o i grossi equipaggi usano per i loro scopi. Sono terzi in fatto di grandezza solo alle Giganti e alle Giganti reali. Queste ultime due sono navi lente e pesanti, piene di vele e di stregoni che le mettono in moto. Contengono enormi eserciti e gruppi di soldati, e nonostante la grandezza dei due tipi sia uguale hanno un nome diverso. Questo perché le Giganti Reali sono fornite di quasi il doppio dei passeggeri e ve ne sono soltanto nove in tutte le Terre Del Cielo, ognuna comandata da uno dei Re. Vengono usate solo in occasioni molto importanti, come le guerre… o i capricci dei sovrani. Si racconta che una volta il Re di Jabenny mandò la sua Gigante Reale a prendere suo figlio al Castello (vedi dopo) per il ritorno a casa.

 Questo la dice lunga sulla giustizia del governo nelle Nove Isole, che reggono su una struttura fondamentalmente capitalista e molto pericolante. L’unica cosa che accomuna -più o meno- nobili e straccioni delle nove Terre è la scuola: il Castello.

 

 Le nove terre dei cieli non sono davvero nove. In realtà ce n’è una decima al centro dell’ennagono che tutte le altre compongono, ma non è una vera e propria isola. Dai più è conosciuta come il Castello, perché è proprio di questo che si tratta.

 Ha numerose mansioni, ma la principale è quella di fare da istituto d’insegnamento ai giovani delle nove isole che trascorrono lì nove mesi all’anno per i loro primi diciannove anni di vita dopo un periodo di un anno passato con la famiglia, poi ci sono altri tre anni facoltativi. Fra le nove isole non ci sono altre scuole, e la maggior parte degli abitanti delle isole vi sono stati.  È proprio nel Castello che molte storia iniziano, nella sala principale che faceva da mensa per i ragazzi di tutte le età e famiglie appartenenti. Anche se non tutti i ragazzi sono intenzionati a restarci.

 

Tratto dal “Libro Decimo”, ovvero l’ultimo volume della Grande Enciclopedia Delle Nove Isole, Assabi Editore, anno 25 d. M. (dopo Malawi).


SPAZIO AUTORE

Salve, popolo di EFP! Che poi in realtà non è detto che siate arrivati fin qua, ma non importa. Riaprite la storia, scorrete verso il basso e ci siete. Comunque, superato queso piccolo inconveniente... come va? Come state? Io sto bene. Credo. Ma passiamo alle cose serie che se no viene lo spazio autore più lungo del prologo.
Ebbene, ci riprovo. Avevo già messo la storia su EFP ma poi non mi ricordo per quale motivo non mi è più piaciuta. Adesso la sto:
a) Revisionando e
b) Continuando. Quindi boh, per ora va bene così... poi vedete come va e nel caso mi dite.
Inoltre nel caso abbiate letto tutto -ma proprio tutto, anche i miei scleri- il capitolo sarete arrivati anche qui. E adesso parte la richiesta di qualsiasi autore che si rispetti: me la lasciate una recensione? Una, anche piccolapiccolapiccola. Davvero, basta poco. No, eh? Lo sospettavo.
SALUTI!
LordPando

 
   
 
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