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Autore: morganea    27/09/2017    6 recensioni
«Soul Evans, guarda come ti sei ridotto! Sei completamente ubriaco, e non cercare di negare l’evidenza come tuo solito!»
«Ehy Albarn, questo vestito è davvero carino, l’hai comprato apposta per il mio compleanno, vero?»
«Non farti strane idee, chiunque bacerebbe chiunque se brillo!»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accanto a me, arrossata sulle gote, piccola, addormentata, e dall’odore di una fragola appena raccolta, dormiva lei. Con l’acconciatura ed il trucco della sera prima ancora addosso, nonostante somigliasse più ad uno zombie che ad una ragazza, la trovavo in ogni sua sfaccettatura terribilmente carina.
Mi misi seduto a mezzo busto massaggiando la zona che mi procurava dolore, cercando di ricordare come fossimo finiti a dormire nella mia stanza, insieme.
Tutto tornò alla mente nel momento in cui i miei occhi color rubino si posarono sulle sue labbra.



«Soul Evans, guarda come ti sei ridotto! Sei completamente ubriaco, e non cercare di negare l’evidenza come tuo solito!»
Non aveva fatto altro che coinvolgermi nella smodata bevuta di tre tipologie differente, maledetto Black Star!
Ero sempre stato in grado di mantenere il controllo con l’alcol, in quella circostanza, però, mi sentivo molto poco fico. Uscii fuori cercando un po’ d’aria fresca, e mi ritrovai praticamente nell’incavo del collo di Maka, era riuscita nonostante il mio peso a sostenermi e a sorreggermi in piedi.
«Ehy Albarn, questo vestito è davvero carino, l’hai comprato apposta per il mio compleanno, vero?»
Nel momento in cui giocai con le maniche in pizzo –fatte per adornare quello che era il suo vestito- che lasciavano intravedere la sua pelle pallida ed eterea, le sue guance divennero rosse, esattamente come le aveva nel momento in cui la vidi dormire accanto a me. Essere ubriaco è un po’ come perdere la ragione, come la follia. La tua anima cambia, non sei più tu, non hai paura, nulla può scalfirti, tutto ti sembra facile da fare e da dire, persino dichiararmi alla mia Meister.
Fu in quel momento che la linea sottile che ancora ci teneva legati come due semplici partner si ruppe, e divenimmo irremediabilmente qualcosa in più.
Sfiorai le sue labbra, le accarezzai con le mie come  se fossero qualcosa di fragile, del resto, era sicuramente il primo bacio che ricevevano, ed essere stato il primo, non poteva che rendermi terribilmente fico agli occhi miei.



La sbronza ha un solo difetto: ti senti invincibile, sì, ma al contrario della follia, il giorno dopo, ti rimane soltanto un forte mal di testa, la repentina voglia di vomitare, e talmente tante di quelle scemenze fatte senza rendertene conto che vorresti solo sparire.
Si voltò verso di me, mi sorrise, in un modo che non le avevo mai visto regalarmi, e mi scompigliò i capelli, per poi, darmi uno dei suoi insopportabili Maka-chop.
«Non permetterti mai più a darmi un bacio! E ricorda che se sono venuta a dormire qui è solo perché ero preoccupata che potessi rimettere per tutta la casa, nulla di speciale, chiaro?!»
Scrollai le spalle, e con un sorriso fintamente beffardo e sicuro di me, inventai una scusa sul momento.
«Non farti strane idee, chiunque bacerebbe chiunque se brillo!»
Il suo viso si corrugò, chissà se si aspettasse una risposta diversa? Beh fica com’era, sicuramente avrebbe ricordato che… In vino veritas.



 
   
 
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