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Autore: janerizzoli    27/09/2017    3 recensioni
Non sei più la regina cattiva, io non mai visto la regina cattiva, io ho sempre e solo visto Regina.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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~~CAPITOLO 1

La giornata era iniziata come tutte le altre; la sveglia che suona, la voglia di ignorarla e restare a letto, la telefonata che inevitabilmente arrivava da quando una volta, una sola volta si era riaddormentata ed era arrivata tardi a lavoro, proprio il giorno in cui l'autobus della scuola aveva deciso di fermarsi nel bel mezzo della strada, da quel disastroso giorno Regina tutte le mattine alle 7:00 in punto la chiamava, la bionda le dava il buon giorno, e l'altra riagganciava.
Emma rimuginava su tutto questo mentre, come di consueto faceva colazione da Granny's, quella mattina però qualcosa di nuovo e strano la destò dai suoi pensieri.
Una moto, una splendida moto nera si fermò proprio davanti alla tavola calda,
rimase ad osservare il misterioso centauro, era davvero curiosa di scoprire chi fosse, fisicamente non riusciva ad associarlo a nessuno che conosceva; il centauro spense il motore, e scese, per qualche istante si limitò ad osservare  l'entrata del ristorante, poi con una lentezza quasi ipnotica si tolse il casco, una cascata di capelli mossi e neri come la notte gli ricadde sulle spalle, che prontamente legò in una coda di cavallo; Emma aveva osservato tutto con molta attenzione, il misterioso centauro era una ragazza, che sembrava poco più che ventenne.
La giovane si incamminò verso l'entrata, quando fu dentro si diresse al bancone, aspettando di essere servita, Emma cercava di associare un nome a quel volto, che le sembrava alquanto familiare, conosceva tutti in città, certo molti solo di vista, quella ragazza doveva per forza essere di Storybrooke, l'incantesimo al confine impediva agli stranieri di entrare in città.

“ Ciao, cosa ti porto?”

Chiese Ruby alla ragazza.

“ Una cioccolata calda grazie”

“ Certo arriva subito”

Dopo aver ordinato, la ragazza si sedette su una degli sgabelli iniziando a guardarsi intorno fino ad incrociare lo sguardo con quello dello sceriffo, Emma la osservò attentamente, aveva i capelli neri, leggermente ondulati,la carnagione era chiara, gli occhi verdi e le labbra carnose e rosse come il sangue, la ragazza le rivolse un sorriso che lei ricambiò, anche quello le era dannatamente familiare, qualcosa in quella ragazza la attraeva, doveva per forza averla vista da qualche parte.
Continuò ad osservarla, il suo portamento era elegante, quasi regale si disse, il che stonava molto con la giacca di pelle e la moto.
Le arrivò la sua ordinazione, che iniziò a bere con calma.

“ Scusami, posso farti una domanda? ”

Chiese attirando l'attenzione di Ruby, non che, quella dello sceriffo.

“ Certo dimmi pure”

Rispose la rossa.

“ Sono in viaggio da molto e il motore della mia moto fa uno strano rumore, sai se qui vicino c'è un meccanico?”

“ Sei in viaggio da molto? Quindi non sei di qui?”

“ No, vengo da molto lontano”

La rossa si voltò verso Emma, anche lei sapeva dell'incantesimo, e quella frase non le presagiva nulla di buono.

“ Allora? C'è un meccanico?”

“ Eh...come? Ah si, un meccanico certo, lo chiedo allo sceriffo, Ehy, Emma vieni un attimo qui”

La bionda che non aveva perso d'occhio le due si alzò dirigendosi verso di loro.

“ Emma è lo sceriffo, lei ti saprà aiutare”

“ Ciao Ruby, dimmi cosa c'è?”

“ Questa ragazza viene da FUORI...”

La parola, “fuori”, la enfatizzò in modo da rendere chiaro a Emma che non parlava della periferia.

“...vorrebbe sapere se c'è un meccanico per la sua moto qui vicino”

Lo sceriffo rimase sorpreso, se questa ragazza veniva da fuori, o era un essere magico o l'incantesimo si era indebolito, e nessuna delle due ipotesi le piaceva.

“ Ciao, io sono lo sceriffo, mi chiamo Emma Swan, piacere e benvenuta a Storybrooke”

Le porse la mano, che la ragazza strinse senza esitazione.

“ Hope Sw...Smith, piacere mio”

Al contatto con la mano della ragazza Emma sentì una forte vibrazione, un forte calore.
Era ancora intenta a fissare la ragazza, quando questa, ritraendo la mano chiese.

“ Lei sa se qui vicino c'è un meccanico?”

Emma si riscosse.

“ Certo, penso che Michael ti possa aiutare”

“ Ottimo mi può dire dove lo posso trovare?”

“ Ti accompagno io”

“ Grazie ma non vorrei disturbare”

“ Nessun disturbo”

Emma voleva tenerla d'occhio, si diresse verso la porta mentre la ragazza si alzava e pagava, con noncuranza continuava a osservarla, vide che parlava con Ruby ma era troppo lontana per poter sentire quello che diceva.

La ragazza poi si diresse verso Emma che la aspettava sulla porta.

“ Pronta!”

Disse, uscendo con lei dal locale.
Passandogli davanti la ragazza lasciò una scia di profumo e ancora una volta una strana sensazione di deja-vù si impossessò di Emma, che rimase immobile, non sembrava pericolosa ma l'apparenza inganna, doveva stare attenta.
La ragazza si fermò alla sua moto.

“ Prendo l'auto, seguimi”

Disse Emma, avvicinandosi alla sua auto.
Stava per aprire lo sportello quando sentì la voce di Henry che la chiamava.

“ Ehy! Ciao mà!!

Il ragazzino iniziò a correre verso la bionda, passando davanti all'autobus in sosta.

“ FERMO HENRY!”
 
Gridò Emma, ma era troppo tardi, il ragazzo era già nel mezzo della carreggiata, un'auto uscita nessuno sa da dove e a folle velocità gli piombò addosso.
Emma rimase impietrita dalla scena, non aveva potuto fare nulla, era troppo lontana, e il tutto si era svolto troppo velocemente, sentì solo il tonfo sordo di un corpo che urtava la carrozzeria dell'auto, l'auto non si fermò, ma in quell'istante non era più lo sceriffo era una madre, corse nel mezzo della strada, gridando ai passanti di chiamare un'ambulanza, aveva le lacrime agli occhi, si avvicinò e vide Henry a terra, all'inizio immobile, poi piano piano il ragazzino iniziò a muoversi.

“ Mamma?”

Emma si inginocchiò accanto a lui prendendolo tra le braccia, era un po intontito ma tutto sommato illeso, era invece la giovane straniera ad essersi fatta male, la ragazza era scattata nel mezzo della strada quando aveva visto l'auto piombare addosso a Henry, l'aveva protetto facendogli scudo con il suo corpo.
Emma le si avvicinò sempre con Henry stretto fra le braccia, una profonda ferita alla testa le faceva perdere molto sangue che si spandeva sull'asfalto.

“ Mamma mi dispiace!”

Disse Henry piangendo stretto alla madre.

“ Tranquillo tesoro, andrà tutto bene vedrai”

La sirena dell'ambulanza risuonava nelle sue orecchie, guardarono i paramedici occuparsi della ragazza, i loro volti non presagivano nulla di buono.
Ruby che aveva assistito a tutta la scena si offrì di accompagnarli in ospedale, anche Henry aveva bisogno di cure, e Emma in quel momento non era in grado guidare.

 

   
 
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