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Autore: darkwolf24    28/09/2017    1 recensioni
Questa storia si basa dopo gli avvenimenti della run di Nageki. Dal testo:
>Nageki s…sei davvero tu?< Chiesi con le lacrime agli occhi. Lui annuì ed ancora di più tra le lacrime lo abbracciai.
>Certo che sono io< Mi rispose stringendomi a sua volta.
> Ma… sei scomparso, lo hai fatto d’avanti ai miei occhi!< Gli dissi tra le lacrime.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nageki Fujishiro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Inizio di un amore
 
 
 
Chi lo avrebbe mai detto, un’umana alla prestigiosissima scuola della St. PigeoNation’s Istitute, devo ammetterlo, il primo giorno di scuola ero davvero spaventata, d’altronde scuola nuova, vita nuova, insomma tutto nuovo e chi non ne sarebbe spaventato. Poi ho incontrato Ryouta, un po' testardo ma simpatico e lui è stato il mio primo amico. Ricordo il primo giorno di scuola del mio secondo anno, ricordo il sole che mi riscaldava con i suoi raggi, il vento tra i capelli e mi ricordo che quello fu il giorno in cui incontrai i miei compagni: il galant-uccello Yuuia, lo snob Sakuya, il prof dormiglione Kazuaki e molti altri. Tra tutti però uno di loro i colpì fin dal primo istante in cui lo vidi… Nageki Fujishiro. Quel ragazzo o meglio uccello era strano, ma non strano negativo, strano positivo. Ricordo la prima volta che l’ho incontrato, ero in biblioteca e ricordo che lui mi osservava, quasi subito ha cercato di evitarmi, ma mi aveva colpito e così non demorsi, mi unii allo staff della biblioteca solo per poterlo vedere e piano piano riuscii ad avvicinarlo. Ogni volta che lo vedevo mi batteva forte il cuore e come se non bastasse era sempre più inquietante per il fatto che sembrava non usciva mai da quella stanza, non lo vedevo mai con nessuno e forse l’ultima cosa era anche positiva per me, così almeno non avrei avuto nessuna ragazza a rubarmelo, ma non potevo essere così egoista e quindi finii per ipotizzare che fosse vittima di bullismo… oh come mi sbagliavo!
Il giorno in cui trovai quella lettera che mi chiedeva di andare in biblioteca dopo l’orario di chiusura mi eccitò, per una volta era lui a cercarmi e non potevo chiedere di meglio… per ora.
Una volta d’avanti alla porta feci un bel respiro, afferrai la maniglia dorata ed entrai. La stanza era fredda come al solito ed era anche più vuota del solito, vari libri erano disposti sugli scaffali polverosi ed alcuni erano ancora disposti sui banconi, ma oltre a me e ai libri non sembrava esserci nessun’altro o almeno mi sembrava fino a quando Nageki non mi sorprese alle spalle facendomi sobbalzare, tuttavia ero felicissima di vederlo… solo che quel sorriso non sarebbe durato a lungo. Mi chiese molto stranamente di andare a parlare fuori, ma quando tentò di uscire sembrava che stesse facendo il mimo contro una porta invisibile, poi prese la rincorsa ma rimbalzò sul niente finendo per terra. Solo dopo mi spiegò cosa aveva scoperto ed io non riuscivo a crederci… lui in realtà era un fantasma ed io ero l’unica a poterlo vedere (questo spiegava perché tutti lo ignoravano), mi spiegò che si era tolto la vita, che era morto. Non riuscivo a crederci, era un sogno? No, era troppo reale per essere un sogno, ma fantasma o no io lo amavo, mi ero innamorata. Poi però iniziò a scomparire, prima le zampe, poi il petto, le ali ed infine la testa. Mi disse che non dovevo preoccuparmi, che non era colpa mia, che gli dispiaceva e che mi amava… mi amava… Quel “Io ti amo” riecheggiò nella mia mente come il suono del ronzio di un ape, poi scomparve. Un senso di confusione mischiato a dolore ed amore mi invase il corpo, il ragazzo che amavo mi amava a sua volta e non potevo averlo, quel ragazzo che per me era tanto speciale mi era scomparso tra le braccia, non un bacio, una carezza o altro, ma quel “Io ti amo” valeva per tutte le altre cose. Tornai di corsa a casa ed andai nel letto anche se era solo pomeriggio, mi addormentai sperando che fosse solo un incubo, un incubo tanto dolce quanto sofferente. Non potevo crederci di averlo perso e non volevo farlo, così chiusi gli occhi e mi addormentai sperando che l’indomani lo avrei rivisto ma niente. Il giorno dopo non mi mossi dalla mia grotta e nemmeno il giorno dopo, ma quando mi sveglia realizzai la verità, Nageki se n’era andato e non sarebbe più tornato. Nei giorni seguenti continuai ad andare alla biblioteca, per fortuna che come membro dello staff possedevo una copia delle chiavi. Ma più stavo in quel posto e più mi mancava, più mi mancava e più soffrivo. Girai il volto e vidi l’angolo di Nageki, quell’angolo freddo dove si nascondeva, era doloroso, troppo. Mi alzai ma la sedia urtò contro qualcosa, mi abbassai e vidi un libro, lo stesso libro che leggeva Nageki, forse era una casualità che fosse proprio la, ma questo non fece altro che aumentare la mia depressione. In quel momento mi venne una domanda: Valeva vivere senza di lui? Senza Nageki, il mio Nageki?
Avevo tutto, bellezza, intelligenza e amicizie, ma non avevo la cosa più importante, il mio cuore era vuoto così come la mia anima. Guardai la finestra, quella era la finestra dove parlai per la prima volta a Nageki in modo sincero, il giorno dello sport. Quando arrivai qua non lo vidi, così mi affacciai alla finestra e desiderai di volare come loro, come un uccello. La aprii ed assaporai il profumo dell’aria fresca, era il tramonto e il sole illuminava il cielo di un bell’arancio. Come lui si era tolto la vita in quella stanza anche io lo avrei fatto, così saremmo stati di nuovo insieme, di nuovo uniti. Mi arrampicai e mi preparai a saltare con il libro tra le mani. Prima che potessi buttarmi però, qualcuno mi afferrò da dietro, probabilmente Ryouta dato che era già da un paio di giorni che mi seguiva perché preoccupato per la mia salute. “Ryouta ti ho detto…” iniziai voltandomi di scatto ma davanti a me non c’era Ryouta, ma Nageki. Non volevo crederci, era impossibile.
>Nageki s…sei davvero tu?< Chiesi con le lacrime agli occhi. Lui annuì ed ancora di più tra le lacrime lo abbracciai.
>Certo che sono io< Mi rispose stringendomi a sua volta.
> Ma… sei scomparso, lo hai fatto d’avanti ai miei occhi!< Gli dissi tra le lacrime.
>Dovresti saperlo, quando qualcuno muore non muore del tutto ma il suo ricordo rimane nei cuori delle persone, quindi in sostanza non sono il vero Nageki< Spiegò mentre mi asciugava le lacrime. Era un sogno, doveva esserlo per forza ma era tutto troppo reale.
>Mi dispiace! Mi dispiace ma non riuscivo più a stare senza di te< Gridai mentre altre lacrime mi rigavano il volto.
>Ma io vivrò sempre in te, nel tuo cuore e nei tuoi ricordi<
>Si ma io voglio stare con te!< Lo interruppi.
>E ci tarai, solo che non ora, non in questo modo, un giorno mi raggiungerai ma quel giorno non è oggi. E ora basta piangere su… promettimi che non lo farai più< Mi disse, sembrava un altro uccello, non era più timido ed introverso, era più saggio, come un angelo, il mio angelo custode. Si doveva essere proprio così altrimenti non si spiegava la sua presenza. Annuii alle sue parole e lui si avvicinò a me ripetendo queste parole: “Io ti amo”, ma questa volta mi baciò mentre scompariva ed anche se era già sparito quando le nostre labbra furono congiunte, per me quello fu un momento fantastico come in un sogno… ma quando sogni prima o poi ti devi svegliare. Aprii gli occhi e mi accorsi che ero nella mia grotta, ero sdraiata per terra invece che nel mio letto e non avevo il pigiama. Accanto a me c’erano delle chiavi, una piuma verde ed un libro, lo stesso libro di Nageki. Era stato solo un sogno? Avevo davvero rivisto Nageki? Questo non lo saprò mai, ma una di una cosa ne ero certa, lui era presente, sia in quella stanza che nella mia vita. Da quel giorno continuai ad andare in biblioteca ed ogni volta portavo con me dei biscotti, gli stessi biscotti che gli avevo dato quel giorno, ogni giorno portavo con me il libro e la piuma e quando ero giù la guardavo e leggevo una pagina di quella storia, questo mi ricordava di lui, del piccolo uccello solitario che stava sempre rinchiuso in quella biblioteca, dell’uccello  che mi ha rapito il cuore ed ogni volta che guardavo il tramonto mi ricordavo di lui che vivrà per sempre nel mio cuore. >Ti amo<
 
 
Note autore: salve a tutti, spero che questa piccola storia vi sia piaciuta, ho fatto del mio meglio per le descrizioni e spero che bastino. Alla prossima.*ululato*
   
 
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