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Autore: _Maeve_    28/09/2017    1 recensioni
"Trapassano i campi che croccano li precipitano nella dissoluzione tutta uguale
color dello slavato tarassaco ed è così delirante e dionisiaco che soffochino
ciechi! ciechi !ciechi! , gli dei hanno bisogno di torri e non parole
Madonna mia, calpestali – col sangue al cervello tu tu tu tu mi consumi"
Ispirati a Don Rodrigo e Lucia. Un mondo capovolto e mai vero in cui gli uomini si sentono dei e gli dei hanno cambiato punto di osservazione, e noi con loro.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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consunzione


I cavalli alabardati sono furie cieche da corteo onirico.
Trapassano i campi che croccano li precipitano nella dissoluzione tutta uguale
color dello slavato tarassaco ed è così delirante e dionisiaco che soffochino
ciechi! ciechi !ciechi! , gli dei hanno bisogno di torri e non parole*
Madonna mia, calpestali – col sangue al cervello tu tu tu tu mi consumi
tu'l bottone sgusciato via dal lino grezzo
alla gogna su una gonna le tue mani
ti defluisce orrifico lo spasmo congelato nelle guance
 - lo so lì dov'è che liquida fremi fra le gambe -
inselvatichitrice di santuomini hai negli occhi spiritati qualcosa che condanna alla distruzione
e io lo so! lo so! lo so come un bimbo o come un pazzo annegato di desiderio:
il diavolo a Novembre è arrivato alla filanda.









Note:
Consunzione è forse il primo atto, non in ordine, di una parabola psiconarrativa che mi ossessiona, quella di Don Rodrigo e Lucia. Non romanzati nè estremizzati o impomatati per farli diventare eroi tragici (*è traduzione molto libera per Aristofane, "Rane", mix di versi non in successione, con Eschilo che parla di quello che dovrebbe essere il linguaggio adatto per parlare di cose grandi)  o amanti simbolisti, forse più che altro platonici, qui in bilico fra il detto e il non detto, fra il divino di una tendenza smoderatamente tracotante e l'umano della fisicità più prorompente, quantunque da interpretare, e volutamente ambigua. Volevo che agli occhi del lettore ciò che lui vede apparisse distorto e deformato dalla propria voluntas incontinente, e che la paura che Lucia nutre per il mostro che dilapida i campi come le fanciulle fosse poco nitida, sfumata come nebbia, che questo pazzo bambinesco e libero un po' ci abbia visto giusto e un po' no. Insomma multi-livello: Lucia è a sua volta una sorta di mostro bifronte (chi non lo è) e  in questo corteo onirico chi sia effettivamente il diavolo non è, a una seconda lettura, così scontato. Il resto a voi. O a me, se vorrete qualche altra spiegazione.
   
 
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