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Autore: Elisa24g    28/09/2017    1 recensioni
Hai sempre sognato di studiare medicina, curare le persone, diventare un famoso dottore e magari fare una scoperta che rivoluzioni la vita delle persone? Beh, prima di fare tutto ciò, c'è da studiare...e tanto!
Alessia, Claudio, Elena, Giulia e Carola sono cinque ragazzi molto diversi, accumunati dallo stesso sogno: diventare medici.
Seguiteli mentre affrontano il test di ammissione e il primo anno di medicina, tra appunti di anatomia, ossa, gocce di sangue, laboratori, formule di chimica e fisica, sognando di poter frequentare presto un reparto e diventare un giorno dei veri dottori.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Alessia chiuse il libro: un mattone di troppe pagine con le materie da sapere per il test di ammissione, biologia, chimica, fisica, matematica, logica e cultura generale.
Aveva iniziato a studiare dall’anno prima, quando ancora frequentava il quarto liceo, gli esami di maturità erano lontani e l’università un miraggio. Adesso mancavano pochi giorni all’ultimo test che avrebbe tentato, quello dell’università pubblica. Le scuole private avevano già fatto i loro concorsi mesi prima, e ricordava con orrore la sua ultima esperienza.
Era in macchina con suo padre che la stava accompagnando all’albergo dove avrebbe svolto la prova. Erano usciti con un’ora di anticipo ma, nonostante ciò, si trovavano imbottigliati nel traffico. Alessia guardava l’orologio ogni minuto, pregando che le lancette non avanzassero e che lei riuscisse ad arrivare in tempo.
<< Scendi… >> le disse suo padre, guardandola preoccupato.
<< Cosa? >> chiese dubbiosa.
<< Devi scendere ed andare a piedi. Da qui sono un paio di chilometri. >>
<< Ma non so dove andare! >> rispose lei, spaventata. Si trovava in un’altra città, con strade che non aveva mai visto prima.
<< Lo so, ma se resti qui non farai mai in tempo. Guarda le macchine davanti a noi, stanno tutti scendendo per andare a piedi. Segui loro, io ti chiamo non appena riesco a liberarmi! >> le disse suo padre, cercando di sembrare sicuro, anche se era chiaramente preoccupato per lei.
Così scese dalla macchina e percorse a piedi quei chilometri che le sembrarono interminabili, seguendo un gruppo di ragazzi che pregava fossero diretti all’esame. Fortunatamente la strada era tutta dritta, fino alla via dell’albergo, dove svoltò a destra e raggiunse alcune palazzine che facevano parte della stessa struttura; cercò la stanza dove avrebbe svolto l’esame e si mise in attesa, sola perché suo padre non aveva fatto in tempo a raggiungerla.

Claudio si rigirava nel letto, ancora ed ancora. Dormiva in un hotel vicino al luogo dove si sarebbe svolto il test, insieme a suo padre che l’aveva accompagnato. Pensava alle fasi della mitosi e della meiosi, al carbonio ed all’idrogeno, tutte nozioni sparse che non lo lasciavano dormire. E se fosse andato male? Se non fosse entrato? Piano B: un anno di farmacia/biologia/biochimica e poi avrebbe riprovato l’anno prossimo. Si, ma se non fosse entrato nemmeno l’anno prossimo? “Basta, dormi Claudio, dormi”, si ripeteva, senza riuscirci.

Elena si svegliò all’alba, si vestì, fece colazione anche se aveva la nausea, ed uscì di casa. Abitava a Roma da quando aveva due anni, e conosceva bene quale strada fare per raggiungere l’università. Prese il motorino e in pochi minuti raggiunse l’edificio dove si sarebbe svolto il test, che era già pieno di ragazzi. Alcuni sedevano su un muretto, da soli o in gruppo, alcuni ripassavano, altri chiacchieravano; molti erano pallidi, qualcuno rideva per scacciare l’ansia; una ragazza in un angolo sfogliava il libro in bianco e nero pieno di appunti, un’altra parlava al telefono. Elena era sola e terrorizzata.
 
<< Giulia Tarzi >>
Giulia si avvicinò alla porta, diede il suo documento ed entrò. Si sedette, in una delle ultime file, le diedero la busta con le domande e il foglio dove scrivere le risposte e le dissero di aspettare. Guardò quella busta, sperando ardentemente di sapere tutto, di ricordare ogni dettaglio, di poter rispondere alle domande di logica e di cultura generale.
Poi, un attimo prima di iniziare, cercò con lo sguardo Carola, sua amica d’infanzia, che avrebbe tentato il test con lei. Avrebbe voluto un po’ di conforto, una faccia amica in mezzo a tutti quei ragazzi.

Carola aprì la busta, prese i fogli e la matita. Guardò le prime righe di quella domanda lunghissima, senza capire nulla, lesse ancora le stesse parole con la mente completamente vuota, il panico nel cuore, poi fece un respiro, e cominciò a ragionare.
   
 
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