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Autore: emme30    28/09/2017    3 recensioni
[Katsuki/Izuku]
Le sue dita attorno ai miei polsi stringono forte e in modo possessivo, il ginocchio che ha insinuato in mezzo alle mie gambe mi tiene intrappolato lì, in quel corridoio buio e contro quel muro di cemento nascosti dagli occhi di chiunque, forse anche dai nostri.
Mi bacia e mi morde insaziabile. Affonda i denti nelle mie labbra, esplora la mia bocca con la lingua e mi spinge ancora di più contro il muro, quasi come se volesse entrarmi dentro in un modo tutt’altro che fisico.
E io dovrei respingerlo, tirargli una testata e fargli capire di non avvicinarsi più a me; dovrei intimargli di smetterla di usare il mio corpo in quel modo, come se io esistessi solo per il suo piacere. Solo per lui, esclusivamente per lui.
Ma non lo faccio. Non lo faccio mai.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prigione di Vetro
 

Percepisco il muro di cemento contro la schiena prima ancora di udire il rumore del mio corpo che ci sbatte contro. Mi manca il respiro giusto per un attimo, mentre registro una fitta di dolore lungo la colonna vertebrale e nelle ossa delle spalle.

Non ho tempo di riprendere fiato, però, visto che sento un peso premermi contro il petto, due mani intrappolarmi i polsi contro il muro e una bocca reclamare la mia. Una bocca calda, carnosa, che mi vuole e mi prende senza che possa oppormi. Una bocca che mi bacia e mi assale, indecisa se utilizzare una carezza gentile o un gesto forzato.

E’ sempre così con lui: una lotta per la supremazia, una sfida continua, un modo per vincere l’uno su l’altro.

Le sue dita attorno ai miei polsi stringono forte e in modo possessivo, il ginocchio che ha insinuato in mezzo alle mie gambe mi tiene intrappolato lì, in quel corridoio buio e contro quel muro di cemento nascosti dagli occhi di chiunque, forse anche dai nostri.

Mi bacia e mi morde insaziabile. Affonda i denti nelle mie labbra, esplora la mia bocca con la lingua e mi spinge ancora di più contro il muro, quasi come se volesse entrarmi dentro in un modo tutt’altro che fisico.

E io dovrei respingerlo, tirargli una testata e fargli capire di non avvicinarsi più a me; dovrei intimargli di smetterla di usare il mio corpo in quel modo, come se io esistessi solo per il suo piacere. Solo per lui, esclusivamente per lui.

Ma non lo faccio. Non lo faccio mai.

Lui mi bacia e io ricambio. Lui mi blocca i polsi contro il muro e vorrei sentire quelle dita sotto la stoffa della tuta, ad accarezzare e graffiare la mia pelle. In fondo, ha proprio l’aria di essere uno a cui piacciono le cose un po’ rozze e che lasciano il segno.

Lui mi morde le labbra, si allontana dal mio viso e io lo inseguo perché ho bisogno del calore della sua bocca premere contro la mia. Nonostante tutto. Nonostante le prese in giro, i colpi e il modo spregevole con cui si rivolge a me.

Perché è in questi momenti che lo vedo veramente e quasi mi sembra di essere tornati bambini in giro per i boschi, quando ancora non era così incazzato con il mondo, con me e con se stesso. Quando ancora l’orgoglio non lo aveva assalito, trasformandolo in una persona così intrattabile.

E’ in questi momenti che vedo per davvero la persona complicata che si nasconde dietro alla sua maschera di sicurezza. E’ quando mi bacia che riesco a sentire il suo vero io sbraitare contro le mura che si è creato e implorare di essere liberato. Tirami fuori di qui, urla disperato, quello non sono io!

Quindi lo bacio, nella speranza di intaccare quella gabbia trasparente che ha costruito attorno a ciò che è davvero. Mi convinco che ogni singolo momento come questo serva a crepare quel vetro, a renderlo più debole e fragile. Lo bacio e rimango in attesa di vederlo sfondare quella prigione.

Forse sono solo un sognatore che crede in qualcosa più grande di lui, mamma me lo ha sempre detto. Però io ho passato la vita ad avere un sogno impossibile, deriso e ridicolizzato da chiunque mi posasse gli occhi addosso. E se ora quel sogno così impossibile si è avverato… chi dice che anche per questo non possa essere lo stesso?

Mi lascio baciare da quelle labbra ruvide e poco gentili, sospiro quando si allontanano per farmi respirare e porto la testa indietro quando avverto i denti affondare nel mio collo. Questi sono i segni rossi che non mi dispiace avere sulla pelle e sfiorare quando mi guardo allo specchio.

“Kacchan,” sospiro adesso che ho la bocca libera e posso dare aria ai polmoni, adesso che lui è impegnato a marchiarmi, quasi come se avesse paura io possa diventare di qualcun altro.

Un ringhio contro il mio collo mi fa aprire gli occhi. “Ti ho già detto che non devi dire il mio nome.”

“Ma Kacchan-“

Basta una frazione di secondo e quella bocca si allontana, i miei polsi tornano ad essere liberi e il peso contro la mia cassa toracica sparisce. Lui mi fissa con quegli occhi incazzati e pieni di rancore che assomigliano molto a quelli di un prigioniero.

“Va’ al diavolo, Deku.”

C’è veleno nella sua voce, nei suoi occhi e nel modo in cui prova a sovrastarmi. Vuole intimorirmi e farmi capire ciò che lui può e io, invece, non posso.

Io, però, ho imparato a fargli credere di avere paura, ho capito come domare quell’animale feroce dai capelli biondi e gli artigli affilati. Mi faccio piccolo contro il muro e gli permetto di vincere, lo lascio andare via con la consapevolezza che è il migliore e che mi ha sopraffatto anche questa volta e con questi baci.

Lo guardo andare via e mi porto le dita a tracciare il segno rosso che ho sul collo. Non appena uno spiraglio di luce lo illumina, io sorrido.

Sorrido nonostante i suoi modi, la sua poca gentilezza, il suo carattere ingestibile e il fatto che voglia sentirsi superiore a me in ogni contesto, senza neanche provare a capire che, in realtà, possiamo essere sullo stesso piano e affrontare il mondo insieme.

Sorrido, perché intravedo una nuova crepa nella sua prigione di vetro e il Kacchan dietro quel muro trasparente mi fissa incredibilmente grato.

Un giorno ti libererò, è la promessa che legge nei miei occhi.

E in quel momento, poco prima che volti l’angolo e sparisca dalla mia vista, vedo sorridere anche lui.

 
La Katsudeku mi ha fatta entrare in un vortice di feelings ultimamente, quindi pensavo fosse anche un po' ora di cominciare a postare qualcosa su di loro ♥
Grazie a chi ha letto ♥

Beta reading: Ilaria
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