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Autore: _Atlas_    29/09/2017    2 recensioni
"Non avrebbe mai pensato di svuotare tutto quello che da troppo tempo aveva protetto dentro di sè, soprattutto non avrebbe immaginato di farlo con la persona che più amava al mondo, la stessa che l'aveva spinta a prendere quella decisione."
Il periodo di pausa visto dal punto di vista di Pepper, pre, durante e post Civil War.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II
 


Through the storm we reach the shore
You give it all but I want more
And I'm waiting for you
With or without you – U2



Pepper allineò sulla scrivania un paio di documenti che aveva appena finito di revisionare, erano quasi le cinque del pomeriggio e presto sarebbe tornata a casa. Il signor Mitchell aveva inoltre comunicato che la riunione prevista per quella sera sarebbe stata rimandata a data da destinarsi, perciò avrebbe avuto il resto della giornata completamente libero.
Certo in altre occasioni sarebbe stato allettante, ma non in quel momento.
Aveva bisogno di essere concentrata, di distrarre la mente dai pensieri invadenti che nelle ultime quarantotto ore le avevano impedito persino di dormire serenamente.
I notiziari non parlavano altro che dei recenti attentati che vedevano come responsabile l'ex soldato James Barnes, il Soldato d'Inverno, come lo avevano identificato, e di certo la situazione non sembrava essere sotto controllo.
C'erano stati disordini all'aeroporto di Lipsia, Rhodey aveva subìto un brutto incidente e Happy era stato pronto ad informarla sull'accaduto. Solo pochi giorni dopo si era quindi decisa a telefonare Tony e la sua voce spezzata e preoccupata la riportò bruscamente alla realtà, ricordandole che quelle circostanze erano la causa del loro distacco, i problemi insormontabili con cui ogni supereroe doveva fare i conti.
Qualcosa aveva sconvolto l'animo di Tony al punto da fargli fare un passo indietro, ma siglare un accordo governativo non era la soluzione per rimediare al loro rapporto; era un gran passo avanti, Pepper doveva riconoscerlo, ma purtroppo non bastava.

Tuttavia l'eco della loro ultima telefonata aveva scosso in maniera violenta il corso delle sue giornate.
Da quando aveva lasciato Malibù si era concentrata unicamente sul lavoro e la cosa sembrava avere avuto riscontri positivi, un sacco di impegni e pensieri razionali e concreti di cui occuparsi.
Ma la voce di Tony era tornata prepotente a tenerla sveglia e Pepper, nonostante ci provasse, non riusciva a scacciarla dai suoi pensieri.

"Signorina Potts? La macchina è pronta" intervenne a quel punto Happy, fermo sulla soglia dell'ufficio.

La giovane trasalì, tornando improvvisamente alla realtà.
"Grazie Happy..." mormorò accennando un sorriso. Poi si passò le dita sulle tempie, nel vano tentativo di scacciare il mal di testa che da troppe ore la stava torturando, raccolse gli ultimi documenti e lasciò l'ufficio.

*


Il tragitto verso casa era insolitamente breve, privo della vista mozzafiato della costa californiana e ben lontano dalla brezza marina che accarezzava le pareti rocciose di Malibù.
Pepper cercava di ignorarlo, ma persino il rientro a casa era più difficile da affrontare giorno dopo giorno.
Negli ultimi quindici anni quello era stato solo il suo appartamento a due passi dalla periferia, il posto in cui si era rintanata dopo il lavoro, quello dove aveva trascorso ben poche ore delle sue giornate.
Casa, la sua casa, era altrove.

Si chiuse la porta alle spalle e si liberò dei tacchi ancor prima di entrare nel salotto.
Diede uno sguardo alla parete dove un piccolo orologio in legno stava per scoccare le cinque e mezza, si ricordò di non aver pranzato ma in quel momento anche solo l'idea di riempire lo stomaco le faceva salire la nausea. Così si diresse in camera, consapevole che quel che stava per fare si sarebbe riversato contro di lei qualche ora dopo. In che modo non osava chiederselo.
Si stravaccò sul letto, spofondando tra i tanti cuscini che amava tenervi sopra, tenendo nervosamente tra le mani il suo smartphone.

Che ora sarà in Europa? Sono otto ore più avanti, all'incirica...

E' notte fonda, realizzò poi, ma qualcosa la spinse ugualmente ad avviare la telefonata, certa che nonostante l'ora lo avrebbe trovato sveglio.
Per tre volte Pepper attese una manciata di secondi solo per ottenere risposta dalla voce monocorde della segreteria telefonica: Tony aveva il telefono staccato.
Per quanto la cosa non avrebbe dovuta farla preoccupare, conoscendo Tony e quindi le sue abitudini, qualcosa in quel momento la turbò lo stesso e la spinse, senza pensarci due volte, a telefonare il Colonnello Rhodes.

"Rhodey?" lo chiamò quando dall'altra parte le parve di sentire qualcosa.

"Sì? Pepper...? Che succede?" chiese quello con voce evidentemente assonnata ma già sull'attenti.

"No, niente...scusa se ti ho svegliato. Ho provato a chiamare Tony ma ha il telefono staccato e..."

"...e ti sei preoccupata" concluse per lei il colonnello scuotendo la testa. "Voi due me le pagherete tutte, un giorno o l'altro" scherzò.

"Immagino di sì..."

"Sta bene, Pepper. E' che sono successe un po' di cose e..."

"E' per gli accordi, vero? I notiziari non fanno altro che nominarvi."

Rhodey annuì tristemente e sospirò "La situazione è più complicata di quel che dicono in tv. Io credo che Tony te lo dirà di persona...avete bisogno di parlare."

A quelle parole la preoccupazione della giovane non fece altro che aumentare smisuratamente.
"Rhodey..."

"Pepper, ascoltami: Tony ti racconterà tutto non appena arriverà a Malibù. E' partito poco più di un'ora fa, è per questo che ha il telefono staccato, è in viaggio" spiegò.

"Come?" chiese sconvolta "Che vuol dire? E come farete con gli accordi e insomma...tutto il resto?" aggiunse iniziando ad agitarsi.

"Quello è il male minore, credimi. Tony ha dovuto raggiungere il capitano Rogers in Siberia e lì...beh, le cose hanno preso una piega inaspettata, decisiva immagino."

Pepper deglutì, capendo come mai avesse avuto il sentore che qualcosa non andava.
"Rhodey, Tony sta bene?" chiese di nuovo, ma questa volta con un tono di voce differente e che lasciava ben capire cosa intendesse davvero.

Il colonnello sospirò di nuovo e rispose con voce altrettanto mesta.
"E' a pezzi" ammise "Fà del suo meglio per nasconderlo ma...credo sia davvero sconvolto. Immagino abbia bisogno di aiuto, Pepper. Io non posso fare molto nella mia condizione, ma forse tu..."

"Io...beh, non appena sarà arrivato a Malibù..."

Ma Rhodey la interruppe prima che potesse continuare.
"Sai che in genere non amo difenderlo – e hai tutto il mio appoggio per la decisione presa, credo gli abbia fatto bene stare un po' con sè stesso...- ma in questo momento sei l'unica persona che potrebbe davvero fare la differenza. Io ho fatto del mio meglio ma..." concluse lasciando cadere il discorso, sicuro che Pepper avrebbe compreso.


"Certo, ho capito..." rispose infatti la giovane.

La conversazione terminò qualche momento dopo e quando Pepper chiuse la telefonata la vera realtà della situazione le piombò addosso, come se all'improvviso qualcuno l'avesse svegliata da un lungo incubo.

Lei amava Tony.
Lo amava con tutta se stessa e per quanto in tutti quegli anni avesse provato svariate volte a ignorarlo, adesso capiva – ancora una volta – che nient'altro le avrebbe mai fatto cambiare idea.
Per quanto Tony continuasse a fare del male a sè stesso e, indirettamente, a chi gli stava vicino, per quanto si trovasse in continua lotta con la sua mente geniale ma terribilmente contorta e problematica, per quanto la sua assenza fosse sempre così presente, Pepper continuava ad amarlo.
E sentiva la sua mancanza, ora più che mai.





NdA
E' stato un parto ma ce l'ho fatta, eccovi il secondo capitolo di questa raccolta.
Mi sono dilungata un po' più sullo stato d'animo di Pepper, cercando di farvi capire in che modo ho immaginato la sua vita dopo l'allontanamento da Tony.
In particolare, mi sono divertita a collegare questa raccolta a With or without you utilizzando proprio alcuni versi di questa canzone.
Spero vi sia piaciuto :)

Alla prossima,

_Atlas_
   
 
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