Non sono io

Cazzo è terribile, non che mi spiaccia visto che non la conosco, ma è da pazzi morire così. Stenterei a credere che esista chi è così stupido, eppure è davanti ai miei occhi: bianca, sguardo assente, fredda, scheletrica; esattamente come la prima volta che l'ho vista, solo che le batteva il cuore. Il dottore qui presente ha appena rinunciato a salvarla, dice che il cuore è troppo debole e che ha perso troppo sangue, che i valori del corpo sono troppo sballati, ecc. In sostanza era già tanto che il sangue scorreva mentre era in vita, dopo essersi tagliata le vene e sdraiata mezza nuda nella neve non c'è molto da fare. Dovrei imparare a dipingere, così riporterò su tela il bianco della neve sporco in rosso e una figura bianca al centro; lo metterei in un soggiorno minimal.

Ho sempre pensato che se avesse tentato un casting per horror di zombie l'avrebbero presa su due piedi, avrebbero risparmiato sul trucco tanto era concia. Lei però non l'avrebbe fatto, aveva tanti progetti ma invece di iniziarli/continuarli/terminarli li mollava lì e passava le giornata sul divano, sola, fra parole di una TV non ascoltata e lacrime sul viso. Se l'alcol non facesse ingrassare avrebbe bevuto, almeno su questo eravamo d'accordo: non amo particolarmente il suo bruciore nello stomaco, anche se non rifiuto mai qualche birretta.

Vi aspettate vi dica altro su di lei? Non c'è nulla, questa era la sua vita. Aveva qualcosa di buono? Era carina. Tutta la sua vita, 20 fottuti anni, ridotti a queste due parole. Non era come noi che aspettiamo impazienti di uscire con le amiche a divertirci o che usciamo con i ragazzi per innamorarci e baciarli e poi uscire ancora con le amiche a raccontare i dettagli. Non era come noi che puntava ad essere qualcosa o qualcuno, per quanto possa essere sciocco. Era un' ameba, per questo non sono triste di vederla morta, come non lo sono le persone che l'hanno vista.

Nessuno osi replicare: avrà avuto uno o più motivi per essere così? Sicuro. E' una scusa plausibile? Naah, la vita è troppo breve per piangersi addosso come lei. Non che sia perfetta, ma le piccole belle cose la rendono degna di essere vissuta e mi incazzo perchè l'ha buttata nel cesso. Non ha nemmeno pensato agli altri durante il suo declino, la madre per esempio.

La guardo davanti a me e allungo il braccio per prenderle la mano ossuta. Con la mia mano ossuta. Non è mai stata così e nemmeno le braccia mi accorgo mentre le analizzo. Mi dirigo allo specchio davanti al lavabo, lo stesso in cui il medico si è lavato e disinfettato prima di uscire: vedo un volto con zigomi sporgenti e guance incavate.

Non sono io

Tocco il mio volto, lo specchio segue ogni mia mossa. Mi sollevo la maglia: ho due seni minuscoli che adornano costole.

Non sono io

Rimango di sasso, osservandomi, studiandomi, perdendomi in quei occhi vuoti e spenti.

Vedo che sono io, ma non sono io. Quella ragazza non la conosco.

Io ho un pancino morbido e le guance rosa. Io sono felice, il mio volto irradia chi mi sta intorno. Ho occhi grandi pieni di idee e voglia di fare. Io ho un sorriso genuino e vero. Io ho un grande futuro da costruire davanti a me, un giorno guarderò indietro e sarò soddisfatta.

Così mi vedranno con la coda dell'occhio quando entreranno in casa mia, vuoi per visitare mia madre o quando, dopo che sarà messa in vendita, staranno valutando se è il luogo ideale per vivere. Altri mi vedranno negli specchi che sorrido divertita, io ho un grande futuro ad aspettarmi, no?